mercoledì 23 dicembre 2009
Una nuova circolare ministeriale
Il Miur, con una circolare presto in arrivo nelle scuole, ha stabilito quale somma ciascun istituto dovrà spendere per il 2010, non un euro in più. E se proprio dovessero servire altri soldi per le supplenze brevi, il Dirigente dovrà dimostrare l'effettiva necessità di chiamare il sostituto. Da non escludere il ricorso alle tasche delle famiglie.
La novità più importante della circolare è che non sarà divisa per capitoli di spesa, ma lascerà libero spazio alla gestione individuale, in base alle esigenze. Vi è però una nota dolente: pare che la somma da gestire sia molto simile a quella dell'anno scorso, quindi per niente sufficiente, e non sarà possibile chiedere altri soldi, se non per spese debitamente documentate.
Problemi in vista anche per le supplenze brevi, una delle spese più esose per le scuole: i Dirigenti dovranno sfruttare tutti gli elementi interni di flessibilità, in pratica il personale già in servizio, prima di ricorrere a personale dalle graduatorie: missione impossibile soprattutto per le elementari che non dispongono più delle compresenze, ma per gli altri ordini di scuola, con tutte le cattedre a 18.
Da rilevare che la circolare, della quale vi daremo maggiori dettagli alla sua pubblicazione, andrebbe a contrastare, o comunque a rendere di difficile realizzazione, la recente nota [1] (salutata dalle Organizzazioni sindacali come una vittoria) emanata il 6 ottobre, in cui il ministero autorizzava i dirigenti scolastici ad assumere personale supplente temporaneo per periodi di assenza anche inferiori a 15 giorni.
Tutto ciò si somma alla già difficile situazione pregressa. Il Tesoro deve alle scuole un miliardo di euro, per spese relative agli anni scorsi. Infatti i presidi hanno anticipato i soldi per i commissari della maturità e per le sostituzioni e il MIUR ha chiesto di inserirli nell'allegato Z, in pratica fuori bilancio, come a dire "scordateveli".
Inoltre c'è il capitolo sui costi delle pulizie: il ministero chiede ai presidi di pagare le ditte esterne il 25% in meno. Per legge si può variare del 20% il contratto, il Miur chiede di fare un passo in più premendo sul fatto che se la ditta non cede c’è la possibilità di scindere il contratto.
Poi ci sono le spese ordinarie e vitali come quelle per i toner, per le stampanti, per le pagelle, per la carta igienica.
Ai dirigenti scolastici potrebbe non restare che chiedere aiuto a fondi esterni: quelli delle famiglie.
(Giulia Boffa e Lalla)
Da www.orizzontescuola.it
22/12/2009
venerdì 18 dicembre 2009
Gelmini a Ballarò: alcune risposte alle sue affermazioni
Si articola in tre risposte la replica del segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima all’intervento del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ieri sera a “Ballarò” valutato dall’organizzazione sindacale come “gratuito“, “inaudito” e “stonato“.
La prima risposta è – spiega Scrima – “che il 98% del bilancio del suo ministero copra le spese per il personale non è affatto un’anomalia, dato che gli altri oneri fanno capo a soggetti diversi (ad esempio agli enti locali per le strutture) ed è per questo che allo Stato toccano soprattutto i costi del personale. Il personale è una risorsa fondamentale ed essenziale per la qualità del servizio scolastico: incredibile e assurdo presentarlo come uno spreco“.
Scrima continua, ed è la seconda risposta, che ” il sovraffollamento delle classi non può essere smentito citando l’esigua percentuale di quelle con oltre trenta alunni. Essendo questo il limite stabilito dalla normativa, sarebbe davvero inaudito se fosse violato in misura maggiore. Resta la realtà vera, che chiunque conosca la scuola può constatare, di classi sempre più numerose ospitate troppo spesso in spazi inadeguati. I tagli agli organici hanno reso indubbiamente più grave – e non poteva essere altrimenti – una situazione già molto pesante“.
Il terzo punto toccato dal segretario della Cisl Scuola si traduce in una domanda: “Qual è il ministro vero, quello che negli incontri dichiara interesse e disponibilità per un dialogo costruttivo, o quello che ci addebita la colpa del presunto “sfascio” della scuola italiana? Ci piacerebbe saperlo, anche per capire a quale livello di interlocuzione dobbiamo prepararci nell’immediato futuro“.
Scrima conclude, constatando che “sono molti in questi giorni, anche nella maggioranza di governo, a riconoscere nel sindacato un fondamentale fattore di coesione per una società percorsa da crescenti elementi di tensione e divisione: per questo il gratuito attacco della Gelmini suona ancor più inaudito e stonato“.
Da http://orizzontedocenti.wordpress.com
16 dicembre ’09
venerdì 11 dicembre 2009
Iniziativa sabato 12 dicembre
1. La riduzione di ore degli insegnanti di sostegno per i bambini disabili;
2. La mancata nomina di supplenti in occasione di assenza delle insegnanti titolari;
3. La notevole riduzione delle ore di compresenza
Quest’ultima ha determinato, accanto ad un’inaccettabile compressione dell’attività didattica, la riduzione delle iniziative che consentono di far crescere i bambini nella relazione con le più diverse realtà.
In particolare, per la Scuola Torrigiani-Ferrucci, tale riduzione ha significato che il progetto del Mercatino di Natale rischi di non essere realizzato. Il mercatino fatto con l'esposizione di oggetti pensati e creati dai bambini e dagli insegnanti consente l’adozione a distanza, da parte dei bambini della scuola Torrigiani di due bambini legati al Progetto Agatha Smeralda.
I genitori della Scuola Agnesi e della Scuola Torrigiani Ferrucci – per dare un tangibile segno di dissenso e protesta con le scelte finora fatte dall’Amministrazione Centrale e Locale, dal Ministero alla Direzione Scolastica Provinciale e Regionale
INVITANO
tutte le persone a partecipare all’iniziativa
BAMBINI IN PIAZZA
SABATO 12 DICEMBRE
Nella piazzetta del Carmine dalle ore 9.00 alle ore 13.00
per costruire insieme ai bambini piccoli oggetti da proporre poi al Mercatino di Natale
INTERVENITE NUMEROSI CON LA VOSTRA FANTASIA E I MATERIALI OCCORRENTI PER REALIZZARLA
I lavori verranno poi esposti in occasione del Mercatino di Natale, che si terrà presso la Scuola Primaria Torrigiani-Ferrucci il 21 dicembre p.v. dalle ore 15.30 alle ore 18.00, aperta su richiesta dei genitori, e il ricavato consentirà anche quest’anno le adozioni a distanza!!.
Questa iniziativa vuole segnalare a tutta l’opinione pubblica il disagio che la scuola pubblica sta vivendo in forza di alcune scelte legislative che di fatto penalizzano e pregiudicano il diritto allo studio di tutte le bambine e di tutti i bambini che frequentano la scuola dell’obbligo.
I genitori della Scuola Primaria Agnesi e Torrigiani Ferrucci
martedì 8 dicembre 2009
Adesione allo sciopero dell'11 dicembre
Auspichiamo che tali punti possano rappresentare l'inizio di un momento di significativo confronto del più grande sindacato italiano con quella parte del sindacalismo di base che - siamo certi - condivide teoricamente le istanze e le motivazioni di questo sciopero. Confronto e condivisione che - nelle realtà scolastiche, nelle associazioni e nei movimenti - di fatto rappresenta un elemento di garanzia e di dialettica positiva. E' solo attraverso una reale sinergia su grandi battaglie civili e politiche, oltre che sulla comune centralità del dettato costituzionale, che si può creare un movimento incisivo e capace di convogliare energie sane ed elaborazione democratica, necessari in questo momento più che mai
Roma 7 dicembre 2009
domenica 6 dicembre 2009
SCIOPERO GENERALE E MANIFESTAZIONE NAZIONALE
sabato 5 dicembre 2009
Conoscenza Precaria
Lo trovate su:
http://www.flcfirenze.it/wordpress/wp-content/uploads/2009/12/Conoscenza-Precaria-7.pdf
lunedì 30 novembre 2009
Diritto all’istruzione
I 27 ministri dell’Istruzione invitano gli Stati e la Commissione a intensificare lo scambio di buone prassi per l’integrazione degli studenti stranieri.
Il Consiglio dei ministri dell’educazione dell’UE ha adottato ieri le proprie conclusioni sull’educazione dei figli dei migranti. Nel documento approvato dai governi dei 27, si chiede a ciascun Stato membro di adottare delle misure appropriate e ai livelli decisionali più appropriati affinché a tutti i bambini di origine migrante (anche intracomunitari) venga garantito un pari diritto all’istruzione. Si tratta di proposte che non hanno valore obbligatorio, dato che l’educazione è competenza nazionale, ma su cui l’Europa vigilerà mettendo a confronto i risultati ottenuti dai singoli paesi.
Il Consiglio richiede un approccio integrato alla questione: si va dal rafforzamento delle politiche antidiscriminatorie e la promozione della cittadinanza attiva all’offerta di percorsi di apprendimento più personalizzati su ciascun studente. Per questo vanno forniti agli insegnanti e agli altri operatori scolastici gli strumenti pedagogici adatti a gestire classi multietniche e multiculturali. Si invitano inoltre le autorità a sviluppare rapporti di scambio reciproco di idee con le comunità di migranti e in particolare con i genitori degli alunni. Infine, si invitano le autorità preposte a raccogliere il maggior numero di dati al fine di disegnare politiche ritagliate sulla reale situazione presente nelle scuole, e di far circolare sia dentro che fuori dai confini nazionali le migliori pratiche in materia.
Il Consiglio invita poi le autorità a fare buon uso degli strumenti finanziari comunitari come il Lifelong Learning Programme, il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo per l’integrazione.
Alla Commissione UE viene chiesto di aiutare e coordinare gli Stati nel loro sforzo di integrare i figli dei migranti nei sistemi scolastici, anche in cooperazione con Unesco, Ocse e Consiglio d’Europa, oltre che di adempiere a una funzione di monitoraggio dei risultati ottenuti dagli Stati nel colmare il divario di apprendimento e di riuscita scolastica tra gli studenti della popolazione maggioritaria e i figli dei migranti.
Da http://immigrazioneoggi.it
27 novembre 2009
domenica 29 novembre 2009
Due pesi e due misure (2)
Il Pd: "Per le pubbliche, invece, solo tagli"
"A fronte di tagli indiscriminati al sistema dell’istruzione pubblica da parte del governo — commenta Sara Valmaggi (Pd) — la Regione dimostra ancora una volta di premiare in modo smodato gli studenti che scelgono le scuole private"
La Regione [Lombardia] aumenta del cinquanta per cento il contributo per la dote scuola. Esaminando l’assestamento di bilancio, infatti, la voce “Contributi alle famiglie per l’accesso e la libera scelta dei percorsi educativi” è passata da una previsione per quest’anno di 45 milioni di euro a 64. Ben 19 in più, pari circa il 50 per cento della cifra iniziale. Che si aggiunge agli 8.326.415 euro stanziati per “le spese di gestione delle scuole materne autonome”.
Spicca anche il dato di “Lombardia eccellente”, il progetto di sostegno a progetti di formazione professionale ritenuti dalla Regione particolarmente meritevoli e per questo sottratti alle normali procedure dei bandi. Nel 2010 il Pirellone ha previsto lo stanziamento di ben 8,2 milioni di euro a esclusiva discrezione della giunta regionale.
Le cose non cambiano anche se si esamina il capitolo investimenti. I contributi ai comuni a rimborso ventennale per l’ammodernamento e la ristrutturazione delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado pubbliche (in pratica materna, elementari e medie) sono stati previsti in sede di assestamento a quota 605.450 euro, mentre lo stesso contributo per le scuole dell’i nfanzia di enti privati senza scopo di lucro è stato aumentato a 3.439.163 euro. Dati confermati anche dagli uffici dell’assessorato regionale alle Finanze.
«A fronte di tagli indiscriminati al sistema dell’istruzione pubblica da parte del governo — commenta Sara Valmaggi del Pd — la Regione dimostra ancora una volta di premiare in modo smodato gli studenti che scelgono le scuole private. Il sistema dei buoni scuola prima e della dote poi ha portato indiscutibilmente a questo. E non è un giudizio ideologico. I dati di bilancio lo dimostrano sia nella parte inerente la spesa corrente sia in quella per gli investimenti».
Ironizza il compagno di partito Giuseppe Civati: «Una voce che la dice lunga nel bilancio della Regione Lombardia. E poi dicono che non ci sono più risorse per la scuola pubblica». Preoccupato anche il sindacato. «È un dato che va esaminato con attenzione in modo da studiare tutte le variabili sia relative all’assegnazione che alla richiesta — sottolinea Silvio Colombini della Cisl scuola — Certo non si può non notare un aumento di questi fondi nell’assestamento di bilancio così evidente. Sono convinto, però, che questi numeri vadano letti anche alla luce degli effetti della crisi economica».
(Andrea Montanari)
Da http://milano.repubblica.it/
26 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009
Due pesi e due misure (1)
Questa volta i tagli previsti dall’ultima Finanziaria non passeranno inosservati perché mettono in crisi una misura che è un pilastro della scuola pubblica dal 1967 e che serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. La notizia sembra imbarazzare anche il governo: sono stati soppressi i fondi che servivano a fornire libri di testo gratis agli alunni meno abbienti nella scuola dell’obbligo. Si tratta di 103 milioni di euro che, fino a oggi, venivano indirizzati agli enti locali per pagare i buoni libro.
“Il governo – commenta il capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni – ha cancellato con la Finanziaria lo stanziamento di soldi che, come dimostra anche il servizio studi di Montecitorio, sono destinati alla fornitura gratuita dei libri di testo a chi non può permetterseli”. Replica il ministero dell’Istruzione: “I finanziamenti per il 2010 sono già previsti. Saranno infatti assicurati dalle risorse che il governo sta predisponendo e che saranno anche in parte recuperate tramite il rientro dei capitali. É la nostra priorità”.
Se ne deduce che la possibilità, per gli studenti in difficoltà economiche, di accedere ai testi scolastici è appesa allo scudo fiscale: “Prima o poi – ragiona la Ghizzoni – si scoprirà che lo scudo non basterà per tutto. Ogni volta che tagliano, ci raccontano che possiamo stare tranquilli perché rientreranno i capitali dall’estero”. E soprattutto lo scudo è una misura una tantum che finanzierà l’accesso ai libri per un solo anno, mentre i 103 milioni ne avrebbero coperti tre. Proprio questo lascia perplessa la Ghizzoni, cioè che l’impegno del governo si limiti, come conferma il portavoce del ministro Mariastella Gelmini, a garantire la gratuità dei testi solamente per il 2010: “E' una beffa. A parte il fatto che non ci sono certezze, ma solo parole, se anche il ministero dell’Istruzione fosse sincero, sta promettendo solo una norma tampone. Quest’anno doveva essere rinnovato il prossimo triennio, come ha fatto tre anni fa il governo Prodi e come sempre avviene. Nel 2011 invece saremo scoperti. Anche il ministro Bondi, ieri in aula, ha ammesso che questo allarme è reale”. E al ministero dell’Istruzione ammettono che ancora non sanno dove troveranno i fondi il prossimo anno.
La preoccupazione emerge anche negli ambienti sindacali: “Questa nuova mossa del governo – dice il segretario generale della Cgil scuola, Mimmo Pantaleo – si inserisce in un’opera di demolizione della scuola pubblica”. E aggiunge: “Si va disperdendo il concetto di gratuità dell’istruzione e tutto ciò – sottolinea il sindacalista – finirà per gravare sulle famiglie, con conseguenze molto pesanti sui loro bilanci considerando la crisi economica che ancora attanaglia il paese”. Attacca anche la Cisl: “Il mancato stanziamento dei 103 milioni di euro, destinati alla fornitura dei libri di testo per gli alunni meno abbienti, penalizza ingiustamente – dice il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima – coloro che hanno minori possibilità economiche. É inconcepibile che un paese civile e che si vanta di essere la sesta potenza economica del mondo ostacoli in questo modo l’esercizio del diritto allo studio”. Né il ministero dell’Istruzione, né quello dell’Economia, sanno dire come verranno utilizzati i fondi sottratti alla scuola.
da Il Fatto Quotidiano
26 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
Incontro con l'Assessore Regionale al bilancio
Incontro con l'Assessore Regionale al bilancio Giuseppe Bertolucci
Venerdì 27 novembre, ore 17.00
Firenze, Circolo Arci Via delle Porte Nuove 33
L'incontro con l'assessore regionale è stato previsto sulla base del documento allegato per valutare gli interventi finanziari della Regione toscana per la scuola e per formulare eventuali proposte in vista delle prossime scadenze istituzionali.
Alleghiamo il documento di base approvato nell'incontro del 28 ottobre e vi preghiamo di garantire la presenza.
p. il Tavolo Sebastiano Busia
Il documento è visibile su
http://docs.google.com/Doc?docid=0AeJNojSsjST3ZGN4OHg2dDhfMTA1Zno1N3A1aG0&hl=en
lunedì 23 novembre 2009
Dal Comitato genitori e personale scuola di Scandicci
Buongiorno.
Volevo informarvi che il Comitato genitori e personale scuola di Scandicci ha, come già annunciato in un precedente messaggio, fatto una raccolta di firme in base ad un documento elaborato dai genitori nel corso di un incontro/riunione il 21 ottobre scorso. Al documento presentato dai genitori si sono aggiunti un documento sottoscritto dagli insegnanti e un altro dal personale ATA. Tutti i documenti protestano contro i tagli alla scuola pubblica e mettono in evidenza le difficoltà riscontrate nella gestione delle scuole in seguito alla Riforma Gelmini.
MARTEDI 24 NOVEMBRE, ore 9.30, tutti questi documenti e le firme raccolte saranno presentati al Signor Bacaloni, Segretario Provinciale del MIUR. La Delegazione che incontrerà il Segretario è composta dai Rappresentanti dei genitori, dai Presidenti di Circolo, dai Direttori di Istituto e del Circolo Didattico, dal Sindaco del Comune di Scandicci e dall'Assessore alla Pubblica Istruzione.
Cordiali saluti
La Segretaria del Comitato
Annalisa Scopinaro
domenica 22 novembre 2009
Il sapere non si taglia, si moltiplica!
CIPì, il Collettivo Insegnanti Precarie/i e Inoccupate/i di Firenze,
ha promosso un documento-piattaforma, “Il sapere non si taglia, si moltiplica!”, in cui cerca di fornire un’analisi della drammatica situazione in cui versa il sistema dell'istruzione e chiede che siano attuate le misure necessarie a restituire alla scuola e al personale che in essa opera il ruolo e la dignità che meritano.
Sulla base di questo documento, CIPì ha ritenuto opportuno aprire un confronto con le organizzazioni sindacali, nella convinzione che sia fondamentale, a partire da contenuti condivisi, costituire un fronte comune per la difesa della scuola pubblica, per il riconoscimento dei diritti delle/dei precarie/i della scuola, perché sia assicurato il diritto ad un'istruzione di qualità per tutte e tutti.
Il documento di CIPì è stato sottoscritto dalla FLC- CGIL di Firenze, dai COBAS Scuola di Firenze, dalla GILDA di Firenze, ed ha preso la forma di una petizione, che trovate all'indirizzo
http://www.petizionionline.it/petizione/il-sapere-non-si-taglia-si-moltiplica-salviamo-la-scuola-pubblica-dal-ministero/290/
Per l'invio delle adesioni via mail: cipiscuola@gmail.com
Blog: http://cipiscuola.blogspot.com/
Si invita chiunque sia interessato alla presentazione della presente piattaforma, che si terrà
MARTEDI' 1 DICEMBRE ORE 18,
presso l’Istituto Tecnico Industriale "Leonardo da Vinci"
Via del Terzolle, 91
Firenze
giovedì 19 novembre 2009
Un libro bianco per la scuola
Per scoprire qual è la risposta esatta, Retescuole il Comitato di zona 3 Milano lanciano una campagna di monitoraggio alla quale vorremmo contribuissero tutte le scuole italiane, e che metterà nero su bianco tutto quello che sta accadendo nei diversi livelli scolastici, dalle elementari, alle scuole secondarie di secondo grado.
COSA: I dati che verranno raccolti sono indicatori significativi, come il numero di allievi per classe, il personale in esercizio effettivo e quello precario, le ore di sostegno effettivamente elargite, fino ai bilanci della scuola. Verranno poi rielaborati statisticamente e diventeranno oggetto del Libro bianco sulla riforma.
CHI: Insegnanti, genitori, ATA, sono chiamati tutti a collaborare: anche chi sta già compilando un libro bianco, può partecipare con i suoi dati! L’obbiettivo è arrivare a 1000 scuole italiane, per avere dati statistici rilevanti.
COME: basterà collegarsi al sito internet http://scriviamolascuola.info, scaricare QUI i pdf che contengono i moduli da compilare per scuole primarie, secondarie di I grado, secondarie di II grado. Seguire le istruzioni che si trovano QUI (per ogni grado), compilare con i dati raccolti, e infine ricaricare i dati sui moduli presenti on line QUI .
PERCHE’: Quali sono le trasformazioni che la attuale riforma sta provocando nella scuola? Come cambierà la qualità dell’insegnamento e il benessere della popolazione scolastica? Servirà davvero a rendere la scuola più efficiente, oppure solo a risparmiare soldi, riducendo un servizio pubblico fondamentale per lo sviluppo del Paese?
Rispondere a queste domande con dichiarazioni politiche è troppo facile e fumoso.
Facendo il confronto anno dopo anno, e con l’anno precedente alle nuove modifiche, si potrà effettivamente monitorare se e come è cambiata la qualità della scuola.
Per Informazioni: manda una mail a scriviamolascuola@gmail.com
Noi non ci stancheremo! Si stancheranno prima loro
Comitatizona3 Milano
lunedì 16 novembre 2009
Riforma del Secondo Ciclo. I tagli non possono più attendere
da: http://conoscenzaprecaria.blogspot.com
La Ministra è convinta: la riforma del secondo ciclo
non può più aspettare. Già l’anno scorso di questi
tempi fu deciso di rimandare il tutto di un anno per
mancanza di tempo. Stessa situazione quest’anno,
ma i tagli alla spesa programmati dalla Finanziaria
e legati al riordino delle superiori non sono certo più
procrastinabili, quindi riforma al via dal prossimo
settembre.
Il tempo stringe. Gli Schemi di Regolamento
sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri nel
giugno scorso, poi la procedura consultiva (che vede
protagonisti il CNPI, la Conferenza Stato-Regioni,
le Commissioni Parlamentari, il Consiglio di Stato,
e infine il Presidente della Repubblica) ha subito un
arresto, e la Ministra ha istituito una sorta di task
force fatta di consulenti, consiglieri e commissioni,
con l'obiettivo di procedere, nonostante tutto e tutti,
a tappe forzate verso l'obiettivo. Se anche il percorso
procedesse da ora in poi senza intoppi, arriveremmo
alla formalizzazione ufficiale dei Regolamenti alla
fine dell’anno.
Nel frattempo gli studenti delle medie, e le loro
famiglie, sono alle prese con la scelta della scuola
superiore, e ad oggi questo sta avvenendo nella più
totale incertezza, senza alcun supporto informativo
o di orientamento. A poco servirà lo slittamento
del termine per le iscrizioni da fine gennaio a fine
febbraio.
L’unica certezza è comunque la riduzione delle
materie di studio e quindi delle ore di insegnamento,
come già definito nelle bozze. Il resto è una sequenza
di punti interrogativi. Per quanto riguarda gli
indirizzi – che come sappiamo dovrebbero ridursi
a un numero limitato - il Ministero ha predisposto
delle “tabelle di confluenza” in cui spiega come
incasellare nel nuovo assetto gli indirizzi esistenti.
Ma la cosa appare più complicata del previsto e la
conseguenza è la proliferazione di sotto-indirizzi e
articolazioni opzionali che ripropongono di fatto,
ma con altro nome, la situazione esistente. Inoltre la
cancellazione del biennio unitario obbligatorio con
finalità orientative non fa che riproporre la scelta,
ancora a 14 anni, del percorso di istruzione in base
al rendimento scolastico e all’appartenenza socio-
culturale dei ragazzi secondo la graduatoria classica
“Liceo – Tecnico – Professionale – Formazione
professionale”. Insomma, tutto come sempre: i
migliori studenti al liceo, chi ha difficoltà direttamente
alla formazione professionale o, se va un po’ meglio,
agli istituti professionali. Quest’ultimo settore di
istruzione uscirà dalla riforma piuttosto malconcio:
gli istituti professionali sono infatti ulteriormente
impoveriti e depotenziati con la riduzione delle
ore destinate alla formazione di base (quelle
legate all’acquisizione delle Competenze Chiave
di Cittadinanza, raccomandate dal Parlamento
Europeo) e la contemporanea diminuzione dei
laboratori e delle aree professionalizzanti legate
alle esigenze specifiche del territorio e dei settori
produttivi. Con buona pace del tanto decantato
rilancio della formazione tecnico-professionale.
La nuova scuola secondaria, per quello che è dato di
sapere fino ad ora, appare già vecchia, superata dalla
realtà e lontana dall’Europa, con percorsi culturali
deboli e di antica memoria gentiliana. Siamo alle
solite: completamente assente un progetto ampio,
partecipato e davvero innovativo sulla scuola
pubblica, si finisce per rabberciare quel che c’è - col
rischio di peggiorare ciò che funziona - mascherando
l’obiettivo originario del taglio e del risparmio con
una presunta, e solo apparente, semplificazione.
Rossana Casu
domenica 15 novembre 2009
Il 17 novembre degli studenti
Da oltre sessant’anni il 17 novembre è una data di grande valore simbolico per gli studenti: in quella data, infatti, centinaia di studenti cecoslovacchi che si opponevano alla guerra furono arrestati e uccisi dai nazisti nel 1939.
Nel 1941 alcuni gruppi di studenti in esilio, gli stessi che avrebbero poi costituito il nucleo dell’International Union of Students, decisero che il 17 novembre sarebbe diventato l’International Students Day, la giornata internazionale di mobilitazione studentesca.
Da quel giorno ogni anno in decine di paesi gli studenti si sono mobilitati in ricordo di quel massacro e per rivendicare il diritto di studiare per tutti, e la necessita di costruire un mondo di pace, giustizia, democrazia e libertà. E nel 1973 gli studenti greci del Politecnico di Atene che manifestavano proprio in difesa di questi principi furono massacrati dai carri armati del regime dei Colonnelli. Ed infine il 17 novembre del 1989 ancora in Cecoslovacchia, i carri armati del regime, questa volta comunista, repressero ancora una volta duramente gli studenti che manifestavano.
L’assemblea studentesca internazionale di Bombay nel 2004 ha deciso di ripristinare questa data della memoria e di renderla un momento importante di mobilitazione studentesca. Migliaia di studenti , quest’anno, in tutto il mondo si mobiliteranno il 17 Novembre perché siano riconosciuti i diritti degli studenti, perché sia garantito a tutti/e nel mondo il diritto all’istruzione, perché l’istruzione resti un bene pubblico e non venga privatizzato come sta avvenendo nei paesi in via di sviluppo. In tutto il mondo ci mobiliteremo per far si che si realizzi quanto recita l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei diritti umani: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione (…) Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire (…) il mantenimento della Pace.
Anche quest’anno sarà celebrato il 17 novembre con uno sciopero studentesco nazionale: cortei, manifestazioni, concerti, giornate di didattica alternativa e tanto altro sarà realizzato dagli studenti di scuola e università in tutta Italia. Contemporaneamente a Bruxelles si svolgerà un’assemblea studentesca internazionale a cui parteciperà anche una delegazione italiana, per discutere della storia del movimento studentesco europeo e le prospettive future.
FIRENZE @ Piazza San Marco ore 9,00
Da nuovosoldo.wordpress.com
13 novembre 2009
sabato 14 novembre 2009
Gelmini: "Dal 2010 al massimo il 30% di stranieri a classe"
L'ORA DI COSTITUZIONE «L'ora di Costituzione non è un'ora di politica in classe, ma vuole offrire ai ragazzi la conoscenza dei principi fondamentali, che fanno parte del bagaglio culturale di una persona». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo ai microfoni di radio 24. «In questa materia come nelle altre - ha aggiunto il ministro - ci sono rischi di politicizzazione. Mi auguro, e il ministero vigilerà su questo, unitamente alle persone che ne hanno la responsabilità, che l'ora di educazione alla cittadinanza sia veramente tale e che non sia improntata ad interessi di parte o a posizioni politiche».
GELMINI INCONTRA SINDACATI SULLA RIFORMA Un incontro «interlocutorio», servito a fare il punto della situazione, senza particolari novità. Così fonti sindacali hanno commentato la riunione a Viale Trastevere, che ha visto i sindacati di settore, in particolare di Cgil, Cisl e Uil, incontrare il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Nell'ambito del rinnovo del contratto, il ministro ha posto l'attenzione sui criteri per stabilire in merito dei docenti, in vista dell'utilizzo del 30% dei risparmi ottenuti nel settore scuola. Altro tema affrontato dalla Gelmini, quello del precariato, con l'impegno ad individuare la strada da seguire per le immissioni in ruolo. Infine la riforma delle superiori: intanto si cerca un accordo con il ministero del Tesoro per far iniziare la riforma dalle prime classi dell'anno scolastico 2010/2011. Inoltre, il ministro ha assicurato che partirà un piano speciale di comunicazione per scuole, docenti e famiglie, in modo da non creare disagi con le novità della riforma.
13 novembre
Da www.leggonline.it
venerdì 13 novembre 2009
Annullata la manifestazione del Comitato di Scandicci del 18 novembre
Volevo comunicare a tutti che la manifestazione del 18 novembre organizzata dal Comitato genitori e personale delle scuole di Scandicci è rimandata.
Una breve cronistoria di quanto è accaduto dopo la riunione al Teatro Studio del 21 ottobre scorso:
- sono stati presi contatti con il Provveditorato, per chiarire gli intenti dell'iniziativa e per fissare un appuntamento con il Dr Angotti per la consegna delle firme (sarebbe stato inutile andare in manifestazione al Provveditorato e poi non trovare la persona che avrebbe materialmente preso in consegna i fogli
- tramite la segreteria del Provveditorato abbiamo saputo che la persona più indicata per un'azione di questo genere non è il Dr Angotti ma il Signor Bacaloni, Segretario Provinciale del MIUR
- è stata quindi contattata la sua segretaria per un appuntamento. Domani dovrebbe darci una risposta definitiva.
Appena saremo a conoscenza della data sarà nostra cura comunicarla e convocare una seduta del Comitato per fare il punto sulla raccolta delle firme e organizzare al meglio l'evento.
Un cordiale saluto.
La Segreteria del Comitato
mercoledì 11 novembre 2009
Scuola: Toscana, oltre 4 milioni per progetti integrati di area
Metà delle risorse sarà vincolata all'inserimento degli alunni disabili e svantaggiati, all'integrazione interculturale ed al contrasto dell'insuccesso scolastico. Il restante 50% sara' suddiviso tra interventi di educazione ambientale (10%) ed altri finalizzati allo sviluppo dell'autonomia di ricerca, sperimentazione ed innovazione nella didattica (40%).
Un'importante novità di quest'anno e' che la Giunta ha deciso di assegnare il 16 % delle risorse ai Comuni che hanno adottato la formula degli Istituti comprensivi, considerata particolarmente significativa per l'innovatività.
"La Regione - ha spiegato l'assessore all'istruzione Gianfranco Simoncini - e' interessata alla qualità della scuola, convinta che le persone e la loro crescita culturale siano il principale capitale sul quale investire e questo investimento e' particolarmente importante in momenti di crisi. Grazie alle sinergie messe in atto con i progetti di area possiamo aiutare le scuole, anche in questa fase di grave carenza di fondi causata dai tagli del governo, a portare avanti sperimentazioni e iniziative legate alle esigenze degli alunni e del territorio".
10 novembre
Da http://www.regione.toscana.it
martedì 10 novembre 2009
La lettera dei genitori del Consiglio del II Circolo sugli effetti del riforma Gelmini
del II Circolo Didattico di Sesto Fiorentino
La nuova riforma della scuola ha portato alcune novità che ne hanno cambiato l’organizzazione:
1.Introduzione del maestro unico
2.Cancellazione delle compresenze degli insegnati di classe per recuperare ore da dedicare alle supplenze, oltre al piano di sostituzione già predisposto e ancora in uso, che prevede l’utilizzo delle ore di contemporaneità con gli insegnanti di inglese e di religione
3. Le insegnanti specialiste di lingua straniera insegneranno inglese nella propria classe e almeno in un’altra classe
4.Riduzione del personale A.T.A.
5.Riduzione del personale di sostegno
1. Nel nostro Circolo, grazie alla legge sull’autonomia, è stato deciso di mantenere la piena condivisione della responsabilità della classe, ossia la con titolarità delle due insegnanti di classe previste dal tempo pieno (che è diventato tempo prolungato), attribuendo a ciascun insegnante lo stesso orario d’insegnamento.
2. La cancellazione delle compresenze fra le insegnanti di classe, per recuperare un certo numero di ore di servizio dei singoli docenti da utilizzare per le supplenze brevi, cioè fino a 5 giorni, ha modificato l’organizzazione del lavoro in classe e lo svolgimento delle attività di tutta la scuola.
Nel nostro Circolo infatti sono state destinate a supplenza dal 38 al 41% circa delle ore di compresenza che negli anni precedenti erano state usate per:
- il recupero delle difficoltà di apprendimento degli alunni
- il sostegno e l’integrazione degli alunni diversamente abili
- lo svolgimento di uscite sul territorio, visite guidate e gite di fine anno
- le attività di informatica
- le attività di laboratorio a piccoli gruppi
Tuttavia, nonostante la riduzione dell’orario di compresenza, per questo anno saranno ancora garantite le principali attività inserite nel nostro POF, grazie allo sforzo del personale docente che si è organizzato con nuove modalità di lavoro, nuovi orari di servizio, orari flessibili, improvvisi cambi di turno, supplenze anche durante la mensa, recupero delle ore di supplenza non effettuate per rientri in classe…
Questo tipo di organizzazione permetterà la realizzazione di tutti quei progetti in cui i docenti hanno sempre creduto e che permettono ai bambini di star bene a scuola.
3. L’insegnante di classe abilitata all’insegnamento della lingua inglese da quest’anno dovrà insegnare inglese nella propria classe a almeno in un’altra.
Nel nostro Circolo abbiamo stabilito che per non perdere ore d’insegnamento dedicate alle altre materie si effettuerà una modularizzazione: il docente che “riceverà” la collega ad insegnare lingua straniera in classe sua, restituirà lo stesso numero di ore d’insegnamento alla classe di quest’ultima, curando approfondimenti di altre discipline o educazioni.
Nel nostro Circolo sono state assegnate 12 ore in meno di insegnamento di inglese e 12 ore in meno di insegnamento comune; ciò ha creato difficoltà di organizzazione degli orari, specie nel modulo tuttora esistente presso la scuola Lucio Lombardo Radice, dove è stato necessario usare ulteriormente le ore di compresenza per completare l’orario.
4. E’ stato ridotto il numero del personale A.T.A., tanto che in alcune scuole non è stato possibile garantire un numero sufficiente di persone che possano provvedere adeguatamente alla pulizia degli edifici scolastici, alla vigilanza ai piani e ai bagni.
5. Ogni insegnante di sostegno si occuperà di due bambini diversamente abili anche nei casi più gravi ed è diminuito complessivamente il loro numero.
I Rappresentanti dei Genitori al Consiglio di Circolo
Pregherei i genitori del I e III Circolo, se hanno documenti analoghi relativi alla situazione dei loro Circoli, di pubblicarli nel blog o di inviarmeli all’indirizzo coordinamentogenitorisesto@hotmail.com
Grazie.
domenica 8 novembre 2009
La protesta dei precari della scuola
classi superaffollate, non si nominano i docenti per le supplenze con l’impossibilità di garantire il temposcuola, riduzione delle ore di sostegno per gli allievi diversamente abili, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza quando si dividono gli alunni senza docente nelle altre classi, disparità di trattamento per chi non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica perché non c’è l’insegnante di alternativa o studio individuale.
La disgregazione e la distruzione della scuola pubblica vengono in questo modo garantite a tutto vantaggio della privatizzazione dei servizi pubblici.
Dopo aver sostenuto per anni che la flessibilità è un valore, dopo aver tagliato centinaia di migliaia di posti ora Tremonti ci dice: “ Credo nel posto fisso, la precarietà non è un valore”
SIAMO D’ACCORDO!
E CHIEDIAMO AL MINISTRO DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI
I precari/e della scuola invitano tutti i lavoratori e le lavoratrici a partecipare al
POSTO FISSO DAY
MERCOLEDI' 11 NOVEMBRE ore 16
DAVANTI ALLA PREFETTURA Via Cavour 1
FIRENZE
NOI LA CRISI NON LA VOGLIAMO PAGARE
sabato 7 novembre 2009
Il parere delle Regioni sul decreto precari
Questo pomeriggio, nel corso della riunione odierna a Roma della Conferenza Stato Regioni, queste ultime hanno espresso a maggioranza un parere negativo sul decreto emanato dal governo sui precari della scuola.
"E' una scelta - ha commentato l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro della Toscana Gianfranco Simoncini all'uscita dall'incontro - che nasce prima di tutto dal fatto che non vi è stato, da parte del governo, nessun coinvolgimento preliminare delle Regioni su un decreto che scarica sostanzialmente su queste ultime i costi sociali dei tagli operati sulla scuola".
Inoltre, prosegue Simoncini, "lo stesso testo prevede un meccanismo di intervento che ridurrebbe le Regioni a un mero ruolo di sostegno finanziario di decisioni prese a livello di singole scuole".
Le Regioni hanno quindi riaffermato la volontà di essere comunque disponibili ad affrontare il problema del personale precario della scuola.
"In particolare la Regione Toscana - ha ricordato l'assessore - è già intervenuta per garantire l'apertura di oltre 40 sezioni di scuola dell'infanzia, dando così una risposta ai bisogni di bambine e bambini e garantendo posti di lavoro per coloro che ne erano stati esclusi. Prossimamente la Regione valuterà anche la possibilità di un ulteriore intervento che, muovendo dalla lotta alla dispersione scolastica e dal sostegno alle competenze di ragazze e ragazzi, preveda modalità di utilizzo del personale precario della scuola".
Un commento non dissimile da Simoncini viene dal vicepresidente della giunta della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, che ha partecipato a Roma alla Conferenza.
"Il disegno di legge del Governo per la conversione in legge del decreto n. 134 - ha spiegato Cersosimo - non risolve i problemi che esso ha determinato: offre risposte parziali solo ad una piccola quota dei precari e non affronta per nulla le questioni legate alla qualità dell'offerta formativa che, come è evidente, subirà un peggioramento per effetto dell'aumento degli alunni per classe, per la riduzione degli insegnanti di sostegno e di lingue, per la riduzione delle supplenze brevi. È altrettanto paradossale - ha aggiunto - che il testo del disegno di legge approvato dalla Camera sia stato modificato rispetto al testo iniziale con l'introduzione di alcuni articoli su materie di competenza regionale, come l'Anagrafe degli studenti, o non pertinenti, come i libri di testo e l'accesso all'esame di Stato. Anche per queste ragioni - ha detto ancora il vice presidente - la nostra Regione si è dichiarata fortemente contraria al disegno di legge".
5 novembre 2009
www.tuttoscuola.com
giovedì 5 novembre 2009
Programma della giornata del 7 novembre “Diritti in piazza”
Il PROGRAMMA A FIRENZE
Sabato 7 novembre 2009
Piazza Bartali
di fronte alla Coop di Gavinana
Segnaliamo l'incontro con GENITORI di Firenze e previsto per le 17.30
-Il Comitato Genitori di Sesto F.no è caldamente invitato!
Un sabato pomeriggio dedicato alla conoscenza, a Firenze e nelle piazze d’Italia.
Durante l’intera giornata:
Mutuo Soccorso Lavoratori Atipici – sportello di consulenza per i precari dell’università e della ricerca.
Precari della scuola
La scuola di tutti: i problemi dell’integrazione
Informazioni generali sui sistemi formativi di scuola, università, ricerca
Raccolta firme sulla proposta di legge sull’educazione permanente
Programma degli eventi
ore 14:00 – 15:00. Question Time precari scuola – con Alessandra Faini della FLC/CGIL di Firenze e Francesca Di Marco del CIPI
ore 15:00 – 17:30. Letture di Lettori e Lettrici - La scuola, L’università e la Ricerca, incontrano la cultura. Docenti e ricercatori alle prese con Galileo e Brecht, tossicodipendenze e disabilità, lingue straniere e numeri per una società della conoscenza!
Ore 17:30 – 19:00. Era Gelmini: è ancora la scuola dei Diritti? Genitori ed Insegnanti a confronto. – Introduce Alessandro Rapezzi, Segretario della FLC/CGIL
domenica 1 novembre 2009
Il 7 novembre portiamo in diretta la cultura in 100 piazze d'Italia
L’intero mondo del sapere, della conoscenza, della cultura in tutte le sue manifestazioni è oggetto di un’offensiva tesa a ridurne il ruolo, controllarne la crescita e la libera espressione, omologare le opinioni e indirizzarle verso un consenso acritico. La Scuola, l’Università, la Ricerca, le Accademie e i Conservatori, cioè i luoghi dove si produce e trasmette il sapere, si coltivano le intelligenze, si insegna la libertà, sono al centro di una gigantesca operazione di riduzione a puri ripetitori di ciò che vuole il Governo, attraverso la drastica riduzione delle risorse e attraverso norme che cancellano il diritto universale dei cittadini all’accesso alla cultura, sancito dalla nostra Costituzione.
Insieme con la scandalosa concentrazione del monopolio dell’informazione nelle mani del Presidente del Consiglio, con la riduzione dei finanziamenti e degli spazi dedicati all’arte, al teatro, al cinema, alla ricerca artistica, l’attacco al sistema della conoscenza rappresenta il punto più alto e pericoloso della condizione di degrado politico e culturale che soffoca il nostro Paese: un pericolo per il presente dei cittadini e per la stessa tenuta delle istituzioni democratiche. Il diffuso disinteresse per la cosa pubblica, il fastidio e l’indifferenza per la politica sono una miscela regressiva che lascia spazio al narcotico di un intrattenimento mediatico che livella verso il basso le intelligenze, e intende soffocare ogni pensiero critico.
Noi non accettiamo questo stato di cose, e non permetteremo che il nostro Paese diventi un luogo senza speranze e senza futuro, governato da satrapi che arricchiscono sulla miseria materiale e morale. Noi vogliamo riportare la conoscenza, il sapere e l’arte al centro di un progetto di investimento sui giovani, attraverso politiche pubbliche in grado di accrescere l’istruzione di qualità per tutti come risposta efficace alla crescente precarietà della vita e del lavoro. Noi chiediamo a tutta la società civile, ai cittadini, alle nuove generazioni, alla parte seria ed onesta di Italiani, di uscire dall’indifferenza, affinché il grande valore della parità nelle opportunità di istruzione torni ad essere la stella polare di una società che garantisca a tutti i diritti civili e sociali.
Per queste ragioni chiediamo un impegno straordinario a tutti coloro che non si rassegnano al declino morale di un’Italia che non merita di essere privata del suo patrimonio di saperi e competenze, parti fondamentali della sua identità e memoria storica.
E' attiva sul sito CGIL.IT una pagina speciale dedicata alla Giornata Nazionale della Tutela Individuale del 7 novembre 2009, dove sono disponibili i materiali e le notizie delle iniziative territoriali che si terranno quel giorno in tutta Italia.Guarda la pagina
sabato 31 ottobre 2009
Alcune indicazioni per rispondere al commento di Sabrina al post del 20 ottobre
a) Art 7 comma 2 del D.L. n°297/94, il quale stabilisce che: “il Collegio docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del Circolo o dell’Istituto……Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà d’insegnamento garantita a ciascun docente…”;
b) Gli art. n°3,4,5,6 del D.P.R. 275/99 (Autonomia scolastica) stabiliscono che tutti gli aspetti della didattica (programmazione, valutazione, sperimentazione, organizzazione) sono attribuiti all’Istituzione scolastica (attraverso deliberazione degli Organi Collegiali);
c) L’art.28 comma 5 del CCNL 2006/2009 il quale stabilisce che “Nell’ambito delle 22 ore di insegnamento, la quota oraria eventualmente eccedente l’attività frontale e di assistenza alla mensa è destinata, previa programmazione, ad attività di arricchimento dell’offerta formativa e di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento, anche con riferimento ad alunni stranieri […]”;
d) Nonostante l’art. 4 comma 4 del Dpr 89/2009 abbia previsto per qualunque modulo orario della scuola primaria l’eliminazione delle compresenze, successivamente l’art. 4 comma 2 del Ccni 26/6/2009 ha ribadito nella sostanza il contenuto del comma 5 dell’art. 28 del Ccnl 2007 “la sostituzione dei docenti di scuola primaria assenti fino a un massimo di 5 giorni, avviene nelle ore di contemporaneità non impegnate per le attività programmate dal collegio dei docenti, nell’ambito del modulo o del plesso di assegnazione e nell’orario di insegnamento programmato per ciascun insegnante; sono peraltro possibili eventuali adattamenti e modificazioni dell’orario suddetto nei limiti previsti dalla contrattazione d’istituto”, (quindi previa delibera del Collegio, che modifichi il Piano delle attività);
e) La C.M. n°38 (Organici di Diritto) del 2 aprile 2009 che dettando i passaggi applicativi della L. 169/08 (Legge Gelmini) indica i possibili utilizzi delle ore eccedenti/ex compresenze/contemporaneità: per le classi a Tempo corto “…ampliare l’offerta formativa della scuola fino a 30 ore………assicurare il tempo mensa per le classi che attuano rientri pomeridiani…….programmare ed organizzare le attività educative e didattiche in base al piano dell’offerta formativa” (pag.8) e per le classi a Tempo Pieno “ ……potranno essere utilizzate prioritariamente per l’ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie e, successivamente, per organizzare e programmare le attività educative e didattiche in base al Piano dell’offerta Formativa” (pag.9)
f) La C.M. n°63 del 6 luglio 2008 (Organici di fatto) ribadisce questa indicazione e alla voce “scuola primaria” prevede l’utilizzo delle ore eccedenti degli ex-Moduli per “… assicurare il tempo mensa alle classi organizzate con rientri pomeridiani e, in subordine, a programmare ed organizzare le attività educative e didattiche in base al piano dell’offerta formativa.” (pag.6) e l’utilizzo delle ore eccedenti del Tempo Pieno (44 ore settimanali per classe) per “….l’ampliamento del Tempo Pieno sulla base delle richieste delle famiglie, nonché per la realizzazione di altre attività volte a potenziare l’offerta formativa (compreso il tempo mensa per le colassi che attualmente praticano in rientri pomeridiani). (pag.7);
g) L’atto di indirizzo MIUR del 8.09.09 recante i criteri generali necessari ad armonizzare gli aspetti pedagogici, didattici ed organizzativi con gli obiettivi previsti dal regolamento DPR del 20.03.2009 n° 89, al punto 3.2.3 (Le modalità organizzative) stabilisce:
“Le diverse articolazioni dell’orario (24, 27, 30 e 40 ore) richiedono un disegno progettuale coerente, rigoroso e organico. Spetta ad ogni istituzione scolastica, nelle sue diverse articolazioni, nel rispetto dei bisogni e delle vocazioni degli alunni e sulla base delle scelte pedagogiche dei docenti, adottare le soluzioni organizzative più idonee al raggiungimento dei traguardi attesi.
I modelli organizzativi. Tutti i modelli orario (24, 27, 30, 40 ore) confluiscono in un progetto pedagogico in cui la diversa consistenza oraria si integra in un piano formativo unitario con comuni traguardi di competenze da raggiungere. … In sostanza, l’indicazione del modello lascia autonomia alle scuole per strutturare orari e assetti didattico-organizzativi, nell’ambito dell’organico assegnato, secondo la propria programmazione e valutazione”
venerdì 30 ottobre 2009
Gelmini sicura sull’anno che verrà: ci porterà la riforma delle superiori
Il Ministro è apparso molto sicuro di sé: "giovedì 29 ottobre il testo di riforma - ha detto il responsabile dell'Istruzione – approderà finalmente in Conferenza unificata Stato-Regioni, che darà il suo parere". Anche se è probabile che il giudizio della maggioranza delle Regioni non sia del tutto favorevole, il Ministro sa bene che i rilievi delle Regioni non saranno vincolanti per l’esito finale del provvedimento di riforma. "In ogni caso un parere dovrà arrivare e questo è l’importante", ha tagliato corto la stessa Gelmini. "E presto (entro novembre ndr) lo faranno anche le Commissioni parlamentari che stanno esaminando il testo”. A quel punto mancherebbe solo l’ok del Consiglio di Stato e la firma del Capo dello Stato: due provvedimenti dall’esito praticamente scontato. Tanto che il responsabile del Miur si lascia andare ad un’espressione eloquente: "sì, la riforma - ha detto convinto il Ministro - partirà nel 2010".
Non è comunque del tutto scontato che la Conferenza unificata riesca ad esprimersi con modalità rapide: il blocco dei lavori di circa tre mesi ha infatti accumulato gli argomenti da affrontare. Tanto che giovedì 29 saranno oltre 60 i temi all’ordine de giorno. Per la scuola al primo posto vi sarà, ovviamente, la questione delle sezioni “primavera”, poi, appunto, la riforma delle superiori. Ma anche il dimensionamento delle sedi, il regolamento per le scuole per adulti, il monitoraggio e valutazione sui punti di erogazione del servizio scolastico, la designazione di rappresentanti per il comitato di alternanza scuola-lavoro.
Rispetto alle tante novità normative che il Governo si appresta ad introdurre, il ministro ha detto, durante la registrazione della puntata, che andrà in onda il 1° novembre, di tenere particolarmente non solo ai nuovi licei, ma anche alla riforma dell'istruzione tecnica e professionale: "Alcune Regioni - ha spiegato Gelmini - risultano del tutto carenti rispetto a questo tipo di istituti. La scuola è stata per troppo tempo autoreferenziale". Poi, riferendosi probabilmente alla facoltà delle Regioni di predisporre un piano formativo con una buona parte del curricola degli studenti deciso su base locale, ha sottolineato come sia ormai giunto il"tempo di introdurre delle novità che superino il centralismo burocratico che penalizza la scuola italiana".
Il responsabile dell'istruzione ha anche spiegato che la riforma della scuola secondaria superiore servirà a valorizzare il valore legale dei titoli di studio: "troppe volte - ha sottolineato Gelmini - il diploma e una laurea sono pezzi di carta che risultano poi poco spendibili". [...]
28/10/2009
Da LaTecnicadellaScuola.it
lunedì 26 ottobre 2009
A Scandicci genitori, insegnanti e dirigenti si muovono
Mercoledi 18 novembre
ore 9.30
Provveditorato degli Studi di Firenze
Via Mannelli 113
per la consegna dei documenti elaborati da genitori e insegnanti
e da loro sottoscritti
Invitati genitori, bambini/ragazzi, insegnanti, dirigenti
e rappresentanti delle Autorità cittadine
Durante un'Assemblea, svoltasi mercoledi 21 scorso, genitori, insegnanti e dirigenti hanno approvato un documento ciascuno, da presentare al Provveditorato durante la manifestazione del 18 novembre.
La raccolta delle firme sui documenti inizierà la prossima settimana, ve li mando in allegato perchè possiate visionarli.
Avremmo piacere che ciascun Comitato potesse elaborare richieste similari (o sottoscrivere la nostra) e si potesse presentare con noi quel giorno, con un congruo numero di firme.
All'assemblea del 21 erano presenti il Sindaco Simone Gheri, l'Assessore ai Servizi Educativi Sandro Fallani, tutti i Dirigenti degli Istituti e Circolo di Scandicci, le DSGA, i Presidenti dei Consigli di Istituto, la rappresentanza del Comitato. Sono intervenuti molti rappresentanti di classe e tanti genitori.
Gli argomenti di discussione, come potete immaginare, sono stati gli effetti della riforma Gelmini sull'attività scolastica ordinaria, sulle finanze della scuola e quant'altro.
Sperando di potervi incontrare il 18 novembre alla Manifestazione,
un saluto
Annalisa Scopinaro
Segreteria Comitato
Documento Genitori
http://docs.google.com/Doc?docid=0AeJNojSsjST3ZGN4OHg2dDhfMTAzZ202c25oZDQ&hl=en
Documento Docenti
http://docs.google.com/Doc?docid=0AeJNojSsjST3ZGN4OHg2dDhfMTAyZGZnZ3pud3Q&hl=en
Documento Dirigenti
http://docs.google.com/Doc?docid=0AeJNojSsjST3ZGN4OHg2dDhfMTAxZG1qcDN4ZG0&hl=en
domenica 25 ottobre 2009
La CGIL si prepara a uno sciopero della scuola
A dicembre sciopero
L’occasione è l’assemblea nazionale a Roma delle rappresentanze sindacali unitaria della Conoscenza. Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ascolta tutti gli interventi: i precari della scuola e della ricerca, i collaboratori scolastici e gli amministrativi. Poi non fa in tempo ad avvicinarsi al microfono, che scatta l’applausometro. Epifani tocca tutte le questioni, i “guai” - spiega - in cui “siamo precipitati nel sistema Paese”, analizzando tutti i nodi del “devastante” governo. E a Berlusconi, che rilancia il taglio dell’Irap, replica: “Il primo atto da fare è ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati. Questo impone l’equità e la condizione dei consumi”. E sulla scuola dove il malessere è sempre più crescente, il sindacato annuncia la “tabellina” delle mobilitazioni dal 7 al 21 novembre. Fino ad uno sciopero esteso a tutto il pubblico impiego in dicembre.
Crisi e governo “devastante”. In Italia - esordisce il segretario della Cgil - ci sono «una crisi devastante e un governo che lo è altrettanto. Ha agito con furbizia - sottolinea -. Ha deciso di galleggiare perché non affronta seriamente nessuno dei grandi problemi. La questione del Mezzogiorno non la risolve il Ponte sullo stretto. Vuoi fare qualcosa per il Sud? La maggior parte dei precari della scuola sono proprio di queste regioni. E’finita forse la crisi della Borsa e della grande finanza - ha sottolineato Epifani -, mentre c’è un silenzio assordante sulla condizione vera delle persone: sono 570mila i lavoratori che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno”. E il sindacato che aveva previsto l’enorme emorragia è stato detto di essere un “disfattista”. Per il leader della Cgil, la crisi non la si affronta con una finanziaria ordinaria. Occorrerebbe piuttosto “una tassa su tutte le transazioni finanziarie. Per una questione di giustizia”: non è giusto che paghi chi non è responsabile della crisi.
La questione morale che sta dentro questa crisi - accusa Epifani - “è vergognosamente scomparsa”. Ci sono responsabilità politiche di chi sapeva e non si è posto alcun problema. Sono stati spesi miliardi di euro per sollevare le banche. “Trovo incredibile che quella montagna di debito pubblico creata per salvare le banche - ha detto Epifani - ci venga poi messa davanti quando chiederemo investimenti per la scuola, per le realtà produttive, per i giovani”.
Scuola e ricerca. La Cgil è pronta a mettere sul tappeto anche uno sciopero della scuola se le cose non cambieranno. «C’è un vero malessere nella scuola ha detto Epifani -. La questione dei precari è solo parzialmente risolta. Il fatto che manchino investimenti per avere scuole sicure, per il sostegno, per il tempo pieno, per avere classi meno numerose, il fatto che non si consideri la scuola e la formazione temi centrali in un periodo di crisi fanno sì che ci sia tra i lavoratori della scuola un malessere crescente. In ragione di tutto ciò la Cgil e il sindacato di categoria, la Flc, promuovono una grande manifestazione a Roma per il 21 novembre e, se non cambieranno le cose, pensano anche a uno sciopero». Per Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil, i precari che restano fuori dal provvedimento di governo sono circa 100mila. Pantaleo insiste sul “flagello dei tagli” per l’istruzione tra scuola e Atenei. E annuncia l’iniziativa del 7 novembre a Roma, in piazza Navona, e in contemporanea in cento piazze d’Italia per la Conoscenza; seguiranno l’iniziativa del 19 novembre: rapporto tra ricerca e politica industriale. Fino allo sciopero di tutto il pubblico impiego in dicembre.
(Maristella Iervasi)
22 ottobre 2009
Da www.unita.it
sabato 24 ottobre 2009
La scuola nella finanziaria
Meno 7,3 miliardi di euro. A tanto ammontano i risparmi che il ministero dell'Istruzione dovrà centrare per i prossimi 3 anni. Un miliardo e 600mila euro, nel 2010, 2,5 miliardi, nel 2011, e 3,2 miliardi nel 2012. Destino analogo per università ed enti pubblici di ricerca, a cui non solo è fatto espressamente divieto di aumentare il proprio indebitamento netto, già alle stelle, specie in alcune strutture del Centro-Sud, ma, anche, di tenere a freno le richieste finanziarie, che, per il 2010, non potranno superare i soldi ricevuti, a consuntivo, l'anno precedente, incrementati, a seconda dei casi, di un modestissimo 3 o 4 per cento. È appena sbarcata in Senato, il 7 ottobre scorso, la nuova manovra di bilancio per il 2010 (la cui approvazione definitiva dovrà avvenire entro dicembre) e già per l'Istruzione si profila l'ennesima "doccia fredda", con la conferma, anche per il prossimo triennio, della cura "da cavallo" introdotta con la manovra estiva 2008.
Dai risultati, tuttavia, niente affatto scontati. Già nel 2009, infatti, tutti i principali documenti di finanza pubblica redatti da Via XX Settembre hanno evidenziato, per il ministero dell'Istruzione, spese in aumento (soprattutto quelle per il personale), anziché in diminuzione. Una dinamica, a dire il vero, che rischia di ripetersi, anche, nel 2010, dove Viale Trastevere, sottolineano i tecnici di Palazzo Chigi, vedrà ricevere stanziamenti poco superiori ai 55,2 miliardi di euro, a fronte di impegni di spesa già previsti per 56,4 miliardi. Diventa, quindi, urgente invertire la rotta e tirare fuori, senza ulteriori "bluff" contabili, i primi risparmi. Specie in vista delle sempre minori risorse che arriveranno in dote all'Istruzione: e, cioè, nel 2011, 53,5 miliardi e, nel 2012, 53 miliardi netti.
Rispetto al bilancio assestato 2009, la Finanziaria 2010 riduce molti capitoli di spesa di Viale Trastevere. A perdere più di tutti, è la voce Istruzione secondaria di primo grado, con un gap negativo di ben 206 milioni (da 9,7 miliardi, previsti dall'assestamento 2009 a poco meno di 9,5, assegnati dalla manovra 2010). Lascia sul campo quasi 100 milioni (99,1) la programmazione scolastica e 7,5 milioni il diritto allo studio e gli interventi per migliorare la condizione studentesca. Cala, pure, di ben 120 milioni il fondo per gli interventi in materia di istruzione. Le variazioni positive più consistenti riguardano, invece, l'istruzione secondaria di secondo grado e la primaria, che portano a casa, rispettivamente, + 141 e + 112 milioni, rispetto al bilancio assestato 2009. Segno positivo, anche, per la voce istruzione pre-scolastica: nella manovra di assestamento riceveva 4,1 miliardi, che, ora, diventano quasi 4,3. Perdono poche migliaia di euro istruzione post-secondaria e degli adulti, mentre guadagna 4,2 milioni di euro lo stanziamento previsto le scuole non statali.
La voce Università vede ridursi di 652 milioni il proprio stanziamento iniziale, previsto dal bilancio assestato 2009, sceso da 8,5 miliardi di euro a 7,9. Ricerca e innovazione perdono quasi 159 milioni. A essere penalizzata, soprattutto, la ricerca scientifica e tecnologica applicata (-149 milioni, rispetto all'assestamento 2009). Guadagna, invece, soldi la missione Italia in Europa e nel mondo: + 14,9 milioni. Segno positivo a due cifre per la voce "onnicomprensiva" Fondi da ripartire: + 467 milioni. A beneficiarne, soprattutto, interventi perequativi e valorizzazione della carriera del personale scolastico.
20 ottobre 2009
Da www.ilsole24ore.com
mercoledì 21 ottobre 2009
Insegnamenti religiosi e laicità della scuola
Comunicato Stampa dell'Alleanza Evangelica Cattolica
La recente proposta d'introdurre l'insegnamento dell'Islam nelle scuole italiane ha riportato al centro dell'attenzione il ruolo della scuola nelle politiche di integrazione culturale. Non c'è dubbio che la scuola abbia un'importanza cruciale in questo campo, eppure la soluzione intravista è una risposta sbagliata ad un problema reale.
L'Italia è un Paese che, pur essendo uno stato laico, vede una confessione religiosa (quella cattolico-romana) godere di un privilegio iniquo: quello di impartire l'insegnamento della religione cattolica (IRC) nelle scuole pubbliche con insegnanti da essa selezionati ma pagati coi soldi di tutti i contribuenti. Ora, sivorrebbe gravare la scuola statale di un altro insegnamento religioso: quello dell'Islam per favorire l'integrazione degli studenti di famiglie musulmane. Il vizio di fondo dell'IRC, invece di essere risolto, viene esteso ed amplificato ulteriormente.
L'ora di Islam è sbagliata come lo è l'IRC per il fatto che la scuola statale non è la sede per impartire l'insegnamento religioso, qualunque esso sia. Questo compito spetta alle famiglie e alleistituzioni religiose preposte. Piuttosto che introdurre un altro insegnamento confessionale, perché non si mette mano all'abolizione dell'IRC e non si lavora per una legge per la libertà religiosa chefinalmente introduca nel nostro Paese una legislazione rispettosa di tutte le componenti religiose in un quadro di laicità ed uguaglianza?
Solo così ci potrà essere integrazione, anche della minoranza islamica.
martedì 20 ottobre 2009
Qual è la situazione delle supplenze a Firenze e in Toscana?
La situazione delle supplenze è quest'anno gravissima come non mai: i dirigenti su ordine dell'Amministrazione stanno in ogni scuola cercando in ogni modo di non nominare, costringendo i collegi a deliberare l'utilizzo delle ore eccedenti (ex compresenze) per le supplenze, o ignorando i collegi e impedendogli di deliberare. Questo contro ogni normativa, anche quella stessa della Gelmini!In varie situazioni si procede persino a cambiare gli orari dei docenti,per renderli funzionali alle supplenze, ignorando diritti e legittimità.Per gli orari, il Collegio deve indicare i criteri e il dirigente non può - per normativa- non attenersi.
OCCORRE AVERE UN QUADRO DELLA SITUAZIONE FIORENTINA E TOSCANA E CONFRONTARCI PER MUOVERSI INSIEME. ABBIAMO BISOGNO CHE OGNI SCUOLA COMUNICHI LA SUA SITUAZIONE E, DOVE CI SONO DELIBERE, INVIARLE PER FARLE CONOSCERE AGLI ALTRI E CONFRONTARTE LE REALTA'.
NELL'OLTRARNO ABBIAMO FATTO LA DELIBERA A 0 ORE - PIENAMENTE LEGITTIMA - MA LA DIRIGENTE RIFIUTA DI ATTENERVISI.INVIATEMI TUTTE LE INFORMAZIONI POSSIBILI E I DOCUMENTI AL PIU' PRESTO, IO FARO' UN QUADRO GENERALE E INVIERO' DOCUMENTI SULLE VARIE IPOTESI POSSIBILI DI NOSTRA RISPOSTA. INFORMIAMOCI E MUOVIAMOCI INSIEME PER OSTACOLARE IL DISASTRO E LA SOPRAFFAZIONE!
Sonia Bortolotti
sabato 17 ottobre 2009
Se questa è scuola...
Cresce l’indice di affollamento delle aule scolastiche italiane in applicazione del piano Berlusconi-Tremonti-Gelmini per la distruzione della scuola pubblica.«Secondo i dati pubblicati lo scorso 30 settembre da viale Trastevere, le scuole statali italiane nel 2009/2010 fanno registrare il maggior numero di iscritti di sempre: 7 milioni e 806 mila alunni. Per la prima volta, i piccoli della scuola dell’infanzia superano il milione di unità. Ma chi si aspetta un corrispondente incremento del numero delle classi si sbaglia. Perché, nonostante tutto, il loro numero è in calo di quasi 4 mila unità e l’affollamento delle stesse in aumento di mezzo punto» («Iscritti a scuola, mai così tanti ma avranno 4mila classi in meno» di Salvo Intravaia, la Repubblica, 6 ottobre 2009).
Quello che viene attuato è il «Piano programmatico del Miur di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze in attuazione dell’art. 64 della legge 133/08» che prevede in tre anni l’innalzamento del rapporto alunni/classe secondo un meccanismo inesorabile. Oggi il divisore per formare le classi è il numero 25. Aumentarlo dello 0,20 nel 2009/2010 significa 25 x 0,20 = 5, quindi il primo anno dell’attuazione del “Piano” le classi possono essere composte da 30 studenti, ed è quello che sta appunto avvenendo.
Dal 2010/2011 si aumenta di un ulteriore 0,10, cioè 30 x 0,10 = 3, quindi il secondo anno le classi potranno essere composte da 33 studenti;Dal 2011/2012 si aumenta di un ulteriore 0,10, cioè 33 x 0,10 = 3,3, quindi il terzo anno le classi potranno essere composte da 36 studenti.
Crediamo che le famiglie con figli che si iscriveranno a scuola nei prossimi mesi dovrebbero essere informati di questo e magari chiedersi come possa migliorare la qualità della scuola, dell’insegnamento e dell’apprendimento con queste modifiche. È questo un modo per eliminare sprechi (se ci sono), o si tratta d’un taglio generalizzato e indiscriminato che non produce miglioramenti? Non facciamo altri commenti, lasciamo giudicare a chi iscriverà i figli nelle classi prime dei vari ordini di scuola, formate progressivamente da 30, 33 e 36 allievi.
Se va bene, perché se ci sono 144 iscritti (36 x 4) si fan quattro classi prime, ma se ci sono 160 iscritti si fan sempre quattro classi, di 40 alunni ciascuna (160: 4 = 40). Si torna al passato, agli anni ’50? O ancora più indietro?
Angelo Conforti
16 ott. 2009
Da www.navecorsara.it
venerdì 16 ottobre 2009
Scuola: Toscana, Dal Consiglio Regionale No alla soppressione delle classi montane
L'atto richiamava le situazioni di alcuni piccoli centri quali la scuola media di Londa (Fi) dove ai sensi della vigente normativa e nonostante le proteste di genitori, enti locali e forze sociali e politiche, è stata soppressa la classe terza, costringendo di fatto gli alunni a recarsi al plesso di Dicomano. Al centro della mozione, anche le similari difficoltà dei Comuni di Zeri (Ms), Lajatico (Pi), Radicondoli (Si), Volterra (Pi), Stazzema (Lu), Capraia (Li), Rosignano (Li) e Sorano (Gr).
Rilevando come ''tali situazioni non favoriscano una corretta gestione dell'attività didattica, provocando evidenti disagi a famiglie, alunni e agli insegnanti'', l'atto impegna la Giunta regionale a ''chiedere con urgenza alle autorità scolastiche una valutazione territoriale della situazione'' prevedendo la ''concessione di specifiche deroghe almeno per la formazione delle ultime classi delle medie''. Nella mozione anche la richiesta ad intraprendere una ''più decisa iniziativa politica, volta ad ottenere dal Governo risposte chiare e risolutive ai problemi del sistema scolastico''.
Fonte: adnkronos
giovedì 15 ottobre 2009
Laicità, Valutazione e competenze, Partecipazione e ruolo dei genitori
a cura del Coordinamento Genitori Democratici
Sabato 24 ottobre 2009, ore 9.15-13.00
Consiglio Regionale della Toscana - Sala del Gonfalone
Via Cavour 4
Firenze
Interverranno:
Cesare Angotti, Direttore Scolastico Regionale della Toscana
Riccardo Badino, Dirigente scolastico
Mario Battistini, membro del C.N.P.I.
Fabrizio Dacrema, coordinatore Dip. “Formazione e Ricerca CGIL”
Rosa De Pasquale, membro VII Commissione - Camera dei Deputati
Giovanni Di Fede, Assessore Pubblica Istruzione - Provincia di Firenze
Rosa Maria Di Giorgi, Assessore alla Istruzione - Comune di Firenze
Marzio Fatucchi, giornalista - “Il Corriere Fiorentino”
Carlo Fiorentini, Presidente CIDI-Firenze
Alessandro Margaglio, coordinatore CGDFirenze
Corrado Mauceri, avvocato costituzionalista
Angela Nava Mambretti, Presidente nazionale CGD
Mario Russo, psicologo CGD,
Sofia Sabatino, Rete degli Studenti Medi
Gianfranco Simoncini, Assessore Regionale alla Istruzione
Elisa Trovò, coordinatrice CGD-Piemonte
mercoledì 14 ottobre 2009
La protesta light degli studenti
Gli studenti del liceo artistico Leon Battista Alberti di Firenze sono sfilati per la città sui marciapiedi manifestando sì per la scuola ma in maniera civile, matura e anche fantasiosa, non danneggiando nessuno. Al suono dei tamburi e con grandi cartelli è andata in scena una manifestazione colorata e colorita, ma dalla forma light. 'Vogliamo una scuola veramente pubblica - ha detto uno degli studenti - che ci permetta di studiare e apprendere. Non abbiamo voluto fare un occupazione fra quattro mura per non farci dire che non facciano niente e che siamo scansafatiche'. I ragazzi hanno fatto delle proposte che possono apparire ingenue ma tali non sono come quello di avere il permesso di disegnare fuori all'aria aperta. Un istituto d'arte del resto deve aprirsi soprattutto a Firenze una città dove in ogni angolo si respira arte. Eppoi le rivendicazioni più politiche come quella di una scuola senza barriera dove ogni nazionalità sia consentita, non a caso i cartelli erano in diverse lingue fra cui il cinese. Non è mancato un riferimento a Obama visto come il portatore davvero di una speranza di democrazia a confronto con i politici europei.
Da www.toscanatv.it
domenica 11 ottobre 2009
Il Documento del Coordinamento Precari di Catania
Noi precari della scuola di Catania, docenti di ogni ordine e grado e personale ATA, a seguito dei forti tagli applicati alla nostra provincia e a tutte le realtà scolastiche italiane, visti cancellati anni e anni di lavoro e competenze acquisite sul campo, dopo aver subito l’umiliazione e il disagio del licenziamento, abbiamo iniziato un’azione di protesta tesa a difendere
IL LEGITTIMO DIRITTO AL LAVORO LA QUALITA’ DELLA SCUOLA PUBBLICA.
La nostra infatti non è solo una battaglia per il diritto al lavoro, ma è anche, e soprattutto, una battaglia culturale a difesa della scuola pubblica intesa come diritto per tutti, strumento di promozione culturale e sociale e luogo di diffusione dei valori fondamentali della nostra Costituzione. Intendiamo pertanto contrastare con la nostra protesta il progetto di “controriforma” della scuola pubblica all’interno del quale si collocano la legge 133/08, l’art. 4 della legge 169/08 e il PdL Aprea, che mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e di mercato, svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica e annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica. Affermiamo con forza che questa non è una riforma, perché la parola riforma ha in sé una valenza positiva e viene invece utilizzata per camuffare un progetto di vera e propria distruzione della scuola pubblica, che sarà portato avanti e realizzato attraverso interventi che non hanno alcun carattere progressivo, non rinnovano e non migliorano il percorso educativo dei nostri allievi. Al contrario le misure adottate dal nostro governo rispondono ad una concezione astrattamente selettiva e meritocratica della scuola, che non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, ma vi reintroduce elementi di conflittualità. Sbandierati come “riqualificazione” del sistema scolastico i tagli della legge 133/08 e tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati non risolvono le contraddizioni che di certo sono presenti oggi nel sistema scolastico, ma si iscrivono in un processo di destrutturazione della scuola pubblica, che vuole impoverirla, dequalificarla e privarla dei suoi fondamenti costituzionali. Non possiamo più delegare ad altri il futuro della nostra scuola ed è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare un lavoro profondo, lungo e faticoso. Perché se questo modo di concepire l’istruzione avrà la meglio, noi, quella parte di noi, che crede in una scuola diversa, sarà definitivamente sconfitta. Denunciamo pertanto non solo gli effetti devastanti della “controriforma” Gelmini non nel mondo della scuola, con il drastico ridimensionamento del corpo docenti e del personale ATA, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione del tempo scuola, l’accorpamento delle classi di concorso, l’istituzione del maestro unico, il taglio degli insegnanti di sostegno, ma anche le drammatiche ripercussioni che il più grande licenziamento di massa nel settore dell’istruzione avrà sul tessuto sociale ed in particolare su quello delle regioni già duramente provate del meridione. Reclamiamo la nostra dignità negata ed esprimiamo il nostro dissenso ai contratti di disponibilità che anziché ridarci il nostro posto di lavoro offrono ad una ristrettissima fascia di insegnanti, poco più del 10% del totale, mansioni vaghe ed ultraflessibili in cambio di sottostipendi.
CHIEDIAMO
1) Il ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 (articoli 64 e 66) e di tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati.
2) Abrogazione dell’art.4 della legge 169/08 (maestro unico) e successive disposizioni. 3)Abolizione del tetto massimo di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili su base provinciale e ripristino delle deroghe per l’assegnazione di ore aggiuntive per casi di disabilità gravi (Legge 224/04).
4) Ritiro del PdL Aprea.
5) Immediata immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili 6) Utilizzazione fino ad esaurimento del personale docente presente nelle GaE
7) Stabilizzazione di tutto il personale ATA inserito nella Graduatoria Permanente di 1° fascia secondo l’ordine di graduatoria, con inclusione anche del personale che nell’anno scolastico 2008/09, pur non avendo avuto un contratto fino al 30.06 e 31.08, sia stato titolare di contratto fino ad “avente diritto” e nel biennio precedente di contratti fino al 30.06, essendo nel dicembre 2008 entrata in vigore la nuova graduatoria triennale ATA di 3° fascia, e del personale che sia stato titolare almeno di una supplenza breve.
8) Utilizzazione fino ad esaurimento della Graduatoria ATA Provinciale Permanente di 1° fascia in riferimento a tutti i tipi di contratto (incarico annuale, fino al termine delle attività didattiche, supplenza breve ecc.) con conseguente eliminazione delle preferenza delle 30 scuole. Successiva utilizzazione della Graduatoria ATA Provinciale ad Esaurimento di 2° fascia. Utilizzo della Graduatoria d’Istituto di 3° fascia ATA soltanto a esaurimento di entrambe le graduatorie.
www.provveditoratoccupato.tk
sabato 10 ottobre 2009
Classi sovraffollate, Cittadinanzattiva replica al Ministro
"Ci stupisce che il Ministro dica che l'accorpamento delle classi scaturisce anche dal bisogno di garantire la sicurezza degli alunni: un'aula sovraffollata è di per sè invivibile ed insicura: manca l'aria, la temperatura ambientale sale, gli spazi per muoversi sono ridotti ed un'eventuale evacuazione in caso di emergenza sarebbe difficoltosa", ha aggiunto Adriana Bizzarri.
Cittadinanzattiva nelle prossime settimane consegnerà al Ministro le segnalazioni ricevute per poter valutare effettivamente l'impatto del decreto (legge 133/2008, art.64) che innalza il numero minimo e massimo di alunni per classe chiedendone, se necessario, il ritiro".
08/10/2009
Da http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=25022
venerdì 9 ottobre 2009
A proposito delle supplenze
- i collegi dei docenti possono impegnare la quota oraria eventualmente eccedente in progetti inerenti attività di recupero o approfondimento e arricchimento formativo
- solo se il collegio non ha impegnato tali ore eccedenti con una specifica delibera, allora queste possono essere utilizzate per supplenze in sostituzione di colleghi che si assentano per non più di 5 giorni
- non è possibile prevedere alcun criterio di reperibilità da parte del docente, come pare che qualche dirigente abbia chiesto di fare
- il DPR 89/09 non ha cancellato il CCNL Scuola e il fatto che in esso sia presente la dicitura "senza compresenze" non vuol dire che la scuola debba fare a meno dei progetti sull'uso delle ore eccedenti
- compresenze e contemporaneità sono due cose diverse
Compresenza: due docenti insegnano nella stessa ora, alla stessa classe, nella stessa aula
Contemporaneità d’orario: due docenti insegnano nella stessa ora, alla stessa classe
Quota oraria eccedente: ore a disposizione del servizio che si creano a causa dell’incrocio tra le ore settimanali previste dal modulo organizzativo della classe e le ore settimanali frontali (di insegnamento nelle classi) previste dal contratto per ciascun docente.
- i sindacati sono pronti ad intervenire ovunque queste prerogative di qualità della Scuola Primaria vengano minacciate.
Ora tocca ai collegi dei docenti riappropriarsi di una prerogativa lecita e di qualità.
I collegi devono pretendere di ritornare a discutere della destinazione delle ore eccedenti alle attività di recupero, approfondimento, arricchimento.
E se i dirigenti scolastici non sono d'accordo, ricordate che il Testo Unico, che è Legge dello Stato (D.L.vo n 297 del 16-4-94 - art 7 c 4), prevede che il collegio possa essere convocato se a richiederlo è almeno un terzo dei docenti.
mercoledì 7 ottobre 2009
Una diffusa inerzia
Una diffusa inerzia copre le illegittimità della Gelmini
Dopo la sentenza del TAR volta a "salvare" i tagli agli organici (sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale, del parere del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti) con una nota che allego avevo rilevato che, nonostante l’opera di salvataggio messa in atto da parte di tutti gli organi che dovrebbero garantire la legalità dell’azione della PA, i provvedimenti della Gelmini rimanevano ancora vulnerabili per le contraddizioni che comunque non erano state superate, c’era quindi ancora spazio per contestare i regolamenti ed i provvedimenti relativi agli organici sarebbe stata però necessaria un’azione concertata a livello politico, istituzionale e giudiziario.
In particolare si era rilevato che lo stesso Regolamento che dava attuazione all’art. 64 prevedeva un ruolo preminente delle Regioni e degli Enti locali; il MIUR difatti in base all’art. 2 del DPR n.81/09 avrebbe dovuto, prima della determinazione degli organici a livello nazionale, acquisire il parere della Conferenza Unificata, Stato, Regione, Enti Locali.
Il MIUR invece ha adottato gli organici, prima del Regolamento e quindi in modo palesemente illegittimo e soprattutto ignorando la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Provincia-Comuni.
A fronte di tale comportamento arrogante della Ministra si riteneva che Regioni, Comuni e Province avessero fortemente contestato l’operato della Ministra e preteso una rimessa in discussione di tutti i provvedimenti illegittimi; si prospettava pertanto l’opportunità di una forte iniziativa unitaria di istituzioni, comitati genitori-insegnanti, organizzazioni democratiche per contestare tali illegittimità, considerando che il 22 ottobre la questione sarebbe stata esaminata dal TAR.
C’è stato qualche dibattito, qualche o.d.g. e nient’altro di concreto; tutti considerano ormai definiti gli organici, pur trattandosi di atti palesemente illegittimi.
A questo punto per coerenza ho insistito, in vista dell’udienza del 22 ottobre, a contestare l’illegittimità degli organici, ovviamente facendo la figura del soldato giapponese che pensava di essere ancora in guerra.
Corrado Mauceri
lunedì 5 ottobre 2009
IRC e laicità della scuola
L'Associazione Per la Scuola della Repubblica e il Comitato Nazionale Genitori Democratici hanno convenuto di denunciare con l'allegato comunicato, sottoscritto anche dall'Associazione "31 ottobre" e dal Comitato Insegnanti Evangelici Italiani, l'illegalità che sta dilagando nell'attuazione della normativa che regola il carattere rigorosamente facoltativo dell'insegnamento della religione cattolica.
Il comunicato è pubblicato su http://www.arpnet.it/laisc
Comitato Torinese per la Laicità della Scuola
Via Donizetti 16 bis - 10126 Torino
domenica 4 ottobre 2009
La controriforma della scuola
LA CONTRORIFORMA DELLA SCUOLA
Il trionfo del mercato e del mediatico
Franco Angeli Ed.
La "Riforma Gelmini" finirà per colpire gravemente la Scuola pubblica. Ha già iniziato a demolire due sue antiche architravi: il diritto di tutti allo studio e la qualità dell'istruzione. E la sta privando dei suoi due fondamentali princìpi di riferimento: la Persona e la Cultura. In cambio, la Controriforma del ministro – perché di questo si tratta - propone la medicina miracolistica del binomio scuola-azienda, destinata a ridurre la Scuola al ruolo di ruota di scorta delle imprese.
I provvedimenti di questa Controriforma non si giustificano né in rapporto alle esigenze di sviluppo civile di uno Stato democratico, né in relazione alla crescita del sistema socio-economico.
Nell'epoca attuale, la forza civile, democratica ed economica di un Paese è legata alla qualità delle competenze acquisi-ste nella formazione. Perciò, occorre garantire a tutti un'alfabetizzazione culturale forte fin dall'inizio della Scuola pri-maria.
Il ritorno al maestro unico, la soppressione delle compresenze, l'accorpamento dei plessi scolastici – con il conseguente depauperamento degli spazi laborario-atelier – finiranno invece per indebolire l'efficacia della Scuola e per rendere più fragile l'alfabetizzazione dei nostri alunni. Il tenore delle competenze assicurate dall'istruzione di base tenderà ad ab-bassarsi, e ciò renderà più cagionevole la salute socio-economica del nostro Paese, e più incerte le sue prospettive di sviluppo civile e democratico.
Massimo Baldacci è professore ordinario di Pedagogia generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università "Carlo Bo" di Urbino.
Franco Frabboni è professore ordinario di Pedagogia all'Università di Bologna.
venerdì 2 ottobre 2009
3 ottobre 2009
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.