lunedì 30 novembre 2009

Diritto all’istruzione

UE: il Consiglio dei ministri dell’educazione vara un documento sul pari diritto all’istruzione scolastica dei minori migranti.
I 27 ministri dell’Istruzione invitano gli Stati e la Commissione a intensificare lo scambio di buone prassi per l’integrazione degli studenti stranieri.

Il Consiglio dei ministri dell’educazione dell’UE ha adottato ieri le proprie conclusioni sull’educazione dei figli dei migranti. Nel documento approvato dai governi dei 27, si chiede a ciascun Stato membro di adottare delle misure appropriate e ai livelli decisionali più appropriati affinché a tutti i bambini di origine migrante (anche intracomunitari) venga garantito un pari diritto all’istruzione. Si tratta di proposte che non hanno valore obbligatorio, dato che l’educazione è competenza nazionale, ma su cui l’Europa vigilerà mettendo a confronto i risultati ottenuti dai singoli paesi.
Il Consiglio richiede un approccio integrato alla questione: si va dal rafforzamento delle politiche antidiscriminatorie e la promozione della cittadinanza attiva all’offerta di percorsi di apprendimento più personalizzati su ciascun studente. Per questo vanno forniti agli insegnanti e agli altri operatori scolastici gli strumenti pedagogici adatti a gestire classi multietniche e multiculturali. Si invitano inoltre le autorità a sviluppare rapporti di scambio reciproco di idee con le comunità di migranti e in particolare con i genitori degli alunni. Infine, si invitano le autorità preposte a raccogliere il maggior numero di dati al fine di disegnare politiche ritagliate sulla reale situazione presente nelle scuole, e di far circolare sia dentro che fuori dai confini nazionali le migliori pratiche in materia.
Il Consiglio invita poi le autorità a fare buon uso degli strumenti finanziari comunitari come il Lifelong Learning Programme, il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo per l’integrazione.
Alla Commissione UE viene chiesto di aiutare e coordinare gli Stati nel loro sforzo di integrare i figli dei migranti nei sistemi scolastici, anche in cooperazione con Unesco, Ocse e Consiglio d’Europa, oltre che di adempiere a una funzione di monitoraggio dei risultati ottenuti dagli Stati nel colmare il divario di apprendimento e di riuscita scolastica tra gli studenti della popolazione maggioritaria e i figli dei migranti.

Da http://immigrazioneoggi.it
27 novembre 2009

domenica 29 novembre 2009

Due pesi e due misure (2)

Regione, 19 milioni in più alle scuole private
Il Pd: "Per le pubbliche, invece, solo tagli"

"A fronte di tagli indiscriminati al sistema dell’istruzione pubblica da parte del governo — commenta Sara Valmaggi (Pd) — la Regione dimostra ancora una volta di premiare in modo smodato gli studenti che scelgono le scuole private"

La Regione [Lombardia] aumenta del cinquanta per cento il contributo per la dote scuola. Esaminando l’assestamento di bilancio, infatti, la voce “Contributi alle famiglie per l’accesso e la libera scelta dei percorsi educativi” è passata da una previsione per quest’anno di 45 milioni di euro a 64. Ben 19 in più, pari circa il 50 per cento della cifra iniziale. Che si aggiunge agli 8.326.415 euro stanziati per “le spese di gestione delle scuole materne autonome”.

Spicca anche il dato di “Lombardia eccellente”, il progetto di sostegno a progetti di formazione professionale ritenuti dalla Regione particolarmente meritevoli e per questo sottratti alle normali procedure dei bandi. Nel 2010 il Pirellone ha previsto lo stanziamento di ben 8,2 milioni di euro a esclusiva discrezione della giunta regionale.
Le cose non cambiano anche se si esamina il capitolo investimenti. I contributi ai comuni a rimborso ventennale per l’ammodernamento e la ristrutturazione delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado pubbliche (in pratica materna, elementari e medie) sono stati previsti in sede di assestamento a quota 605.450 euro, mentre lo stesso contributo per le scuole dell’i nfanzia di enti privati senza scopo di lucro è stato aumentato a 3.439.163 euro. Dati confermati anche dagli uffici dell’assessorato regionale alle Finanze.

«A fronte di tagli indiscriminati al sistema dell’istruzione pubblica da parte del governo — commenta Sara Valmaggi del Pd — la Regione dimostra ancora una volta di premiare in modo smodato gli studenti che scelgono le scuole private. Il sistema dei buoni scuola prima e della dote poi ha portato indiscutibilmente a questo. E non è un giudizio ideologico. I dati di bilancio lo dimostrano sia nella parte inerente la spesa corrente sia in quella per gli investimenti».

Ironizza il compagno di partito Giuseppe Civati: «Una voce che la dice lunga nel bilancio della Regione Lombardia. E poi dicono che non ci sono più risorse per la scuola pubblica». Preoccupato anche il sindacato. «È un dato che va esaminato con attenzione in modo da studiare tutte le variabili sia relative all’assegnazione che alla richiesta — sottolinea Silvio Colombini della Cisl scuola — Certo non si può non notare un aumento di questi fondi nell’assestamento di bilancio così evidente. Sono convinto, però, che questi numeri vadano letti anche alla luce degli effetti della crisi economica».
(Andrea Montanari)

Da http://milano.repubblica.it/
26 novembre 2009

sabato 28 novembre 2009

Due pesi e due misure (1)

Meno libri per tutti, tagliati 103 milioni per i più poveri

Questa volta i tagli previsti dall’ultima Finanziaria non passeranno inosservati perché mettono in crisi una misura che è un pilastro della scuola pubblica dal 1967 e che serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. La notizia sembra imbarazzare anche il governo: sono stati soppressi i fondi che servivano a fornire libri di testo gratis agli alunni meno abbienti nella scuola dell’obbligo. Si tratta di 103 milioni di euro che, fino a oggi, venivano indirizzati agli enti locali per pagare i buoni libro.

“Il governo – commenta il capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni – ha cancellato con la Finanziaria lo stanziamento di soldi che, come dimostra anche il servizio studi di Montecitorio, sono destinati alla fornitura gratuita dei libri di testo a chi non può permetterseli”. Replica il ministero dell’Istruzione: “I finanziamenti per il 2010 sono già previsti. Saranno infatti assicurati dalle risorse che il governo sta predisponendo e che saranno anche in parte recuperate tramite il rientro dei capitali. É la nostra priorità”.

Se ne deduce che la possibilità, per gli studenti in difficoltà economiche, di accedere ai testi scolastici è appesa allo scudo fiscale: “Prima o poi – ragiona la Ghizzoni – si scoprirà che lo scudo non basterà per tutto. Ogni volta che tagliano, ci raccontano che possiamo stare tranquilli perché rientreranno i capitali dall’estero”. E soprattutto lo scudo è una misura una tantum che finanzierà l’accesso ai libri per un solo anno, mentre i 103 milioni ne avrebbero coperti tre. Proprio questo lascia perplessa la Ghizzoni, cioè che l’impegno del governo si limiti, come conferma il portavoce del ministro Mariastella Gelmini, a garantire la gratuità dei testi solamente per il 2010: “E' una beffa. A parte il fatto che non ci sono certezze, ma solo parole, se anche il ministero dell’Istruzione fosse sincero, sta promettendo solo una norma tampone. Quest’anno doveva essere rinnovato il prossimo triennio, come ha fatto tre anni fa il governo Prodi e come sempre avviene. Nel 2011 invece saremo scoperti. Anche il ministro Bondi, ieri in aula, ha ammesso che questo allarme è reale”. E al ministero dell’Istruzione ammettono che ancora non sanno dove troveranno i fondi il prossimo anno.

La preoccupazione emerge anche negli ambienti sindacali: “Questa nuova mossa del governo – dice il segretario generale della Cgil scuola, Mimmo Pantaleo – si inserisce in un’opera di demolizione della scuola pubblica”. E aggiunge: “Si va disperdendo il concetto di gratuità dell’istruzione e tutto ciò – sottolinea il sindacalista – finirà per gravare sulle famiglie, con conseguenze molto pesanti sui loro bilanci considerando la crisi economica che ancora attanaglia il paese”. Attacca anche la Cisl: “Il mancato stanziamento dei 103 milioni di euro, destinati alla fornitura dei libri di testo per gli alunni meno abbienti, penalizza ingiustamente – dice il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima – coloro che hanno minori possibilità economiche. É inconcepibile che un paese civile e che si vanta di essere la sesta potenza economica del mondo ostacoli in questo modo l’esercizio del diritto allo studio”. Né il ministero dell’Istruzione, né quello dell’Economia, sanno dire come verranno utilizzati i fondi sottratti alla scuola.

da Il Fatto Quotidiano
26 novembre 2009

venerdì 27 novembre 2009

Incontro con l'Assessore Regionale al bilancio

Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale

Incontro con l'Assessore Regionale al bilancio Giuseppe Bertolucci
Venerdì 27 novembre, ore 17.00
Firenze, Circolo Arci Via delle Porte Nuove 33


L'incontro con l'assessore regionale è stato previsto sulla base del documento allegato per valutare gli interventi finanziari della Regione toscana per la scuola e per formulare eventuali proposte in vista delle prossime scadenze istituzionali.
Alleghiamo il documento di base approvato nell'incontro del 28 ottobre e vi preghiamo di garantire la presenza.
p. il Tavolo Sebastiano Busia

Il documento è visibile su
http://docs.google.com/Doc?docid=0AeJNojSsjST3ZGN4OHg2dDhfMTA1Zno1N3A1aG0&hl=en

lunedì 23 novembre 2009

Dal Comitato genitori e personale scuola di Scandicci

Ricevo e inoltro:

Buongiorno.
Volevo informarvi che il Comitato genitori e personale scuola di Scandicci ha, come già annunciato in un precedente messaggio, fatto una raccolta di firme in base ad un documento elaborato dai genitori nel corso di un incontro/riunione il 21 ottobre scorso. Al documento presentato dai genitori si sono aggiunti un documento sottoscritto dagli insegnanti e un altro dal personale ATA. Tutti i documenti protestano contro i tagli alla scuola pubblica e mettono in evidenza le difficoltà riscontrate nella gestione delle scuole in seguito alla Riforma Gelmini.

MARTEDI 24 NOVEMBRE, ore 9.30, tutti questi documenti e le firme raccolte saranno presentati al Signor Bacaloni, Segretario Provinciale del MIUR. La Delegazione che incontrerà il Segretario è composta dai Rappresentanti dei genitori, dai Presidenti di Circolo, dai Direttori di Istituto e del Circolo Didattico, dal Sindaco del Comune di Scandicci e dall'Assessore alla Pubblica Istruzione.

Cordiali saluti
La Segretaria del Comitato
Annalisa Scopinaro

domenica 22 novembre 2009

Il sapere non si taglia, si moltiplica!

Ricevo e vi giro:

CIPì, il Collettivo Insegnanti Precarie/i e Inoccupate/i di Firenze,
ha promosso un documento-piattaforma, “Il sapere non si taglia, si moltiplica!”, in cui cerca di fornire un’analisi della drammatica situazione in cui versa il sistema dell'istruzione e chiede che siano attuate le misure necessarie a restituire alla scuola e al personale che in essa opera il ruolo e la dignità che meritano.
Sulla base di questo documento, CIPì ha ritenuto opportuno aprire un confronto con le organizzazioni sindacali, nella convinzione che sia fondamentale, a partire da contenuti condivisi, costituire un fronte comune per la difesa della scuola pubblica, per il riconoscimento dei diritti delle/dei precarie/i della scuola, perché sia assicurato il diritto ad un'istruzione di qualità per tutte e tutti.
Il documento di CIPì è stato sottoscritto dalla FLC- CGIL di Firenze, dai COBAS Scuola di Firenze, dalla GILDA di Firenze, ed ha preso la forma di una petizione, che trovate all'indirizzo
http://www.petizionionline.it/petizione/il-sapere-non-si-taglia-si-moltiplica-salviamo-la-scuola-pubblica-dal-ministero/290/

Per l'invio delle adesioni via mail: cipiscuola@gmail.com
Blog: http://cipiscuola.blogspot.com/

Si invita chiunque sia interessato alla presentazione della presente piattaforma, che si terrà
MARTEDI' 1 DICEMBRE ORE 18,
presso l’Istituto Tecnico Industriale "Leonardo da Vinci"
Via del Terzolle, 91
Firenze

giovedì 19 novembre 2009

Un libro bianco per la scuola

Un intervento eccellente, che taglia i costi e introduce la scuola del merito: così viene presentata dal governo l’attuale riforma. Vero o falso?
Per scoprire qual è la risposta esatta, Retescuole il Comitato di zona 3 Milano lanciano una campagna di monitoraggio alla quale vorremmo contribuissero tutte le scuole italiane, e che metterà nero su bianco tutto quello che sta accadendo nei diversi livelli scolastici, dalle elementari, alle scuole secondarie di secondo grado.

COSA: I dati che verranno raccolti sono indicatori significativi, come il numero di allievi per classe, il personale in esercizio effettivo e quello precario, le ore di sostegno effettivamente elargite, fino ai bilanci della scuola. Verranno poi rielaborati statisticamente e diventeranno oggetto del Libro bianco sulla riforma.

CHI: Insegnanti, genitori, ATA, sono chiamati tutti a collaborare: anche chi sta già compilando un libro bianco, può partecipare con i suoi dati! L’obbiettivo è arrivare a 1000 scuole italiane, per avere dati statistici rilevanti.

COME: basterà collegarsi al sito internet http://scriviamolascuola.info, scaricare QUI i pdf che contengono i moduli da compilare per scuole primarie, secondarie di I grado, secondarie di II grado. Seguire le istruzioni che si trovano QUI (per ogni grado), compilare con i dati raccolti, e infine ricaricare i dati sui moduli presenti on line QUI .

PERCHE’: Quali sono le trasformazioni che la attuale riforma sta provocando nella scuola? Come cambierà la qualità dell’insegnamento e il benessere della popolazione scolastica? Servirà davvero a rendere la scuola più efficiente, oppure solo a risparmiare soldi, riducendo un servizio pubblico fondamentale per lo sviluppo del Paese?

Rispondere a queste domande con dichiarazioni politiche è troppo facile e fumoso.
Facendo il confronto anno dopo anno, e con l’anno precedente alle nuove modifiche, si potrà effettivamente monitorare se e come è cambiata la qualità della scuola.
Per Informazioni: manda una mail a scriviamolascuola@gmail.com

Noi non ci stancheremo! Si stancheranno prima loro

Comitatizona3 Milano

lunedì 16 novembre 2009

Riforma del Secondo Ciclo. I tagli non possono più attendere

da: http://conoscenzaprecaria.blogspot.com 

La Ministra è convinta: la riforma del secondo ciclo 

non può più aspettare. Già l’anno scorso di questi 

tempi fu deciso di rimandare il tutto di un anno per 

mancanza di tempo. Stessa situazione quest’anno, 

ma i tagli alla spesa programmati dalla Finanziaria 

e legati al riordino delle superiori non sono certo più 

procrastinabili, quindi riforma al via dal prossimo 

settembre. 

Il tempo stringe. Gli Schemi di Regolamento 

sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri nel 

giugno scorso, poi la procedura consultiva (che vede 

protagonisti il CNPI, la Conferenza Stato-Regioni, 

le Commissioni Parlamentari, il Consiglio di Stato, 

e infine il Presidente della Repubblica) ha subito un 

arresto, e la Ministra ha istituito una sorta di task 

force fatta di consulenti, consiglieri e commissioni, 

con l'obiettivo di procedere, nonostante tutto e tutti, 

a tappe forzate verso l'obiettivo. Se anche il percorso 

procedesse da ora in poi senza intoppi, arriveremmo 

alla formalizzazione ufficiale dei Regolamenti alla 

fine dell’anno. 

Nel frattempo gli studenti delle medie, e le loro 

famiglie, sono alle prese con la scelta della scuola 

superiore, e ad oggi questo sta avvenendo nella più 

totale incertezza, senza alcun supporto informativo 

o di orientamento. A poco servirà lo slittamento 

del termine per le iscrizioni da fine gennaio a fine 

febbraio.   

L’unica certezza è comunque la riduzione delle 

materie di studio e quindi delle ore di insegnamento, 

come già definito nelle bozze. Il resto è una sequenza 

di punti interrogativi. Per quanto riguarda gli 

indirizzi – che come sappiamo dovrebbero ridursi 

a un numero limitato - il Ministero ha predisposto 

delle “tabelle di confluenza” in cui spiega come 

incasellare nel nuovo assetto gli indirizzi esistenti. 

Ma la cosa appare più complicata del previsto e la 

conseguenza è la proliferazione di sotto-indirizzi e 

articolazioni opzionali che ripropongono di fatto, 

ma con altro nome, la situazione esistente. Inoltre la 

cancellazione del biennio unitario obbligatorio con 

finalità orientative non fa che riproporre la scelta, 

ancora a 14 anni, del percorso di istruzione  in base 

al rendimento  scolastico e all’appartenenza socio- 

culturale dei ragazzi secondo la graduatoria classica 

“Liceo – Tecnico – Professionale – Formazione 

professionale”. Insomma, tutto come sempre: i 

migliori studenti al liceo, chi ha difficoltà direttamente 

alla formazione professionale o, se va un po’ meglio, 

agli istituti professionali. Quest’ultimo settore di 

istruzione uscirà dalla riforma piuttosto malconcio: 

gli istituti professionali sono infatti ulteriormente 

impoveriti e depotenziati  con la riduzione delle 

ore destinate alla formazione di base (quelle 

legate all’acquisizione delle Competenze Chiave 

di Cittadinanza, raccomandate dal Parlamento 

Europeo) e la contemporanea diminuzione dei 

laboratori e delle aree professionalizzanti legate 

alle esigenze specifiche del territorio e dei settori 

produttivi. Con buona pace del tanto decantato 

rilancio della formazione tecnico-professionale. 

La nuova scuola secondaria, per quello che è dato di 

sapere fino ad ora, appare già vecchia, superata dalla 

realtà e lontana dall’Europa, con percorsi culturali 

deboli e di antica memoria gentiliana. Siamo alle 

solite: completamente assente un progetto ampio, 

partecipato e davvero innovativo sulla scuola 

pubblica, si finisce per rabberciare quel che c’è - col 

rischio di peggiorare ciò che funziona - mascherando 

l’obiettivo originario del taglio e del risparmio con 

una presunta, e solo apparente, semplificazione. 

Rossana Casu 


domenica 15 novembre 2009

Il 17 novembre degli studenti

MARTEDI’ 17 NOVEMBRE 2009 SCIOPERO NAZIONALE STUDENTESCO. 100 CORTEI

Da oltre sessant’anni il 17 novembre è una data di grande valore simbolico per gli studenti: in quella data, infatti, centinaia di studenti cecoslovacchi che si opponevano alla guerra furono arrestati e uccisi dai nazisti nel 1939.

Nel 1941 alcuni gruppi di studenti in esilio, gli stessi che avrebbero poi costituito il nucleo dell’International Union of Students, decisero che il 17 novembre sarebbe diventato l’International Students Day, la giornata internazionale di mobilitazione studentesca.

Da quel giorno ogni anno in decine di paesi gli studenti si sono mobilitati in ricordo di quel massacro e per rivendicare il diritto di studiare per tutti, e la necessita di costruire un mondo di pace, giustizia, democrazia e libertà. E nel 1973 gli studenti greci del Politecnico di Atene che manifestavano proprio in difesa di questi principi furono massacrati dai carri armati del regime dei Colonnelli. Ed infine il 17 novembre del 1989 ancora in Cecoslovacchia, i carri armati del regime, questa volta comunista, repressero ancora una volta duramente gli studenti che manifestavano.

L’assemblea studentesca internazionale di Bombay nel 2004 ha deciso di ripristinare questa data della memoria e di renderla un momento importante di mobilitazione studentesca. Migliaia di studenti , quest’anno, in tutto il mondo si mobiliteranno il 17 Novembre perché siano riconosciuti i diritti degli studenti, perché sia garantito a tutti/e nel mondo il diritto all’istruzione, perché l’istruzione resti un bene pubblico e non venga privatizzato come sta avvenendo nei paesi in via di sviluppo. In tutto il mondo ci mobiliteremo per far si che si realizzi quanto recita l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei diritti umani: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione (…) Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire (…) il mantenimento della Pace.

Anche quest’anno sarà celebrato il 17 novembre con uno sciopero studentesco nazionale: cortei, manifestazioni, concerti, giornate di didattica alternativa e tanto altro sarà realizzato dagli studenti di scuola e università in tutta Italia. Contemporaneamente a Bruxelles si svolgerà un’assemblea studentesca internazionale a cui parteciperà anche una delegazione italiana, per discutere della storia del movimento studentesco europeo e le prospettive future.

FIRENZE @ Piazza San Marco ore 9,00

Da nuovosoldo.wordpress.com
13 novembre 2009

sabato 14 novembre 2009

Gelmini: "Dal 2010 al massimo il 30% di stranieri a classe"

A partire dal prossimo anno verrà introdotto il tetto del 30% per la presenza di immigrati all'interno di una classe: è quanto ha reso noto il ministro dell'Istruzione e dell'Università Mariastella Gelmini, ribadendo quanto già annunciato a marzo scorso. «La misura - ha spiegato il ministro a Radio 24 - ci è stata suggerita dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti delle scuole di periferia dove la presenza di immigrati è molto elevata. Il tetto persegue l'obiettivo di creare equilibrio all'interno delle classi tra studenti italiani e immigrati. Le classi composte quasi esclusivamente da studenti immigrati - ha concluso - diventano classi ghetto e non ci sono condizioni per l'integrazione».

L'ORA DI COSTITUZIONE «L'ora di Costituzione non è un'ora di politica in classe, ma vuole offrire ai ragazzi la conoscenza dei principi fondamentali, che fanno parte del bagaglio culturale di una persona». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo ai microfoni di radio 24. «In questa materia come nelle altre - ha aggiunto il ministro - ci sono rischi di politicizzazione. Mi auguro, e il ministero vigilerà su questo, unitamente alle persone che ne hanno la responsabilità, che l'ora di educazione alla cittadinanza sia veramente tale e che non sia improntata ad interessi di parte o a posizioni politiche».

GELMINI INCONTRA SINDACATI SULLA RIFORMA Un incontro «interlocutorio», servito a fare il punto della situazione, senza particolari novità. Così fonti sindacali hanno commentato la riunione a Viale Trastevere, che ha visto i sindacati di settore, in particolare di Cgil, Cisl e Uil, incontrare il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Nell'ambito del rinnovo del contratto, il ministro ha posto l'attenzione sui criteri per stabilire in merito dei docenti, in vista dell'utilizzo del 30% dei risparmi ottenuti nel settore scuola. Altro tema affrontato dalla Gelmini, quello del precariato, con l'impegno ad individuare la strada da seguire per le immissioni in ruolo. Infine la riforma delle superiori: intanto si cerca un accordo con il ministero del Tesoro per far iniziare la riforma dalle prime classi dell'anno scolastico 2010/2011. Inoltre, il ministro ha assicurato che partirà un piano speciale di comunicazione per scuole, docenti e famiglie, in modo da non creare disagi con le novità della riforma.

13 novembre
Da www.leggonline.it

venerdì 13 novembre 2009

Annullata la manifestazione del Comitato di Scandicci del 18 novembre

Ricevo e vi inoltro:

Volevo comunicare a tutti che la manifestazione del 18 novembre organizzata dal Comitato genitori e personale delle scuole di Scandicci è rimandata.

Una breve cronistoria di quanto è accaduto dopo la riunione al Teatro Studio del 21 ottobre scorso:
- sono stati presi contatti con il Provveditorato, per chiarire gli intenti dell'iniziativa e per fissare un appuntamento con il Dr Angotti per la consegna delle firme (sarebbe stato inutile andare in manifestazione al Provveditorato e poi non trovare la persona che avrebbe materialmente preso in consegna i fogli

- tramite la segreteria del Provveditorato abbiamo saputo che la persona più indicata per un'azione di questo genere non è il Dr Angotti ma il Signor Bacaloni, Segretario Provinciale del MIUR

- è stata quindi contattata la sua segretaria per un appuntamento. Domani dovrebbe darci una risposta definitiva.

Appena saremo a conoscenza della data sarà nostra cura comunicarla e convocare una seduta del Comitato per fare il punto sulla raccolta delle firme e organizzare al meglio l'evento.

Un cordiale saluto.

La Segreteria del Comitato

mercoledì 11 novembre 2009

Scuola: Toscana, oltre 4 milioni per progetti integrati di area

La Giunta regionale della Toscana ha stanziato 4 milioni e 700 mila euro complessivi, da dividere tra le amministrazioni provinciali nel comparto scuola. Al finanziamento regionale si aggiungerà il cofinanziamento da parte dei Comuni interessati ai progetti. L'obiettivo e' quello di migliorare la qualità dell'educazione, puntando su innovazione e sperimentazione per ridurre così il tasso d i abbandono ed insuccesso.

Metà delle risorse sarà vincolata all'inserimento degli alunni disabili e svantaggiati, all'integrazione interculturale ed al contrasto dell'insuccesso scolastico. Il restante 50% sara' suddiviso tra interventi di educazione ambientale (10%) ed altri finalizzati allo sviluppo dell'autonomia di ricerca, sperimentazione ed innovazione nella didattica (40%).

Un'importante novità di quest'anno e' che la Giunta ha deciso di assegnare il 16 % delle risorse ai Comuni che hanno adottato la formula degli Istituti comprensivi, considerata particolarmente significativa per l'innovatività.

"La Regione - ha spiegato l'assessore all'istruzione Gianfranco Simoncini - e' interessata alla qualità della scuola, convinta che le persone e la loro crescita culturale siano il principale capitale sul quale investire e questo investimento e' particolarmente importante in momenti di crisi. Grazie alle sinergie messe in atto con i progetti di area possiamo aiutare le scuole, anche in questa fase di grave carenza di fondi causata dai tagli del governo, a portare avanti sperimentazioni e iniziative legate alle esigenze degli alunni e del territorio".

10 novembre
Da http://www.regione.toscana.it

martedì 10 novembre 2009

La lettera dei genitori del Consiglio del II Circolo sugli effetti del riforma Gelmini

Ai Genitori eletti nei Consigli di Interclasse e di Intersezione
del II Circolo Didattico di Sesto Fiorentino


La nuova riforma della scuola ha portato alcune novità che ne hanno cambiato l’organizzazione:
1.Introduzione del maestro unico

2.Cancellazione delle compresenze degli insegnati di classe per recuperare ore da dedicare alle supplenze, oltre al piano di sostituzione già predisposto e ancora in uso, che prevede l’utilizzo delle ore di contemporaneità con gli insegnanti di inglese e di religione

3. Le insegnanti specialiste di lingua straniera insegneranno inglese nella propria classe e almeno in un’altra classe

4.Riduzione del personale A.T.A.

5.Riduzione del personale di sostegno

1. Nel nostro Circolo, grazie alla legge sull’autonomia, è stato deciso di mantenere la piena condivisione della responsabilità della classe, ossia la con titolarità delle due insegnanti di classe previste dal tempo pieno (che è diventato tempo prolungato), attribuendo a ciascun insegnante lo stesso orario d’insegnamento.

2. La cancellazione delle compresenze fra le insegnanti di classe, per recuperare un certo numero di ore di servizio dei singoli docenti da utilizzare per le supplenze brevi, cioè fino a 5 giorni, ha modificato l’organizzazione del lavoro in classe e lo svolgimento delle attività di tutta la scuola.
Nel nostro Circolo infatti sono state destinate a supplenza dal 38 al 41% circa delle ore di compresenza che negli anni precedenti erano state usate per:
- il recupero delle difficoltà di apprendimento degli alunni
- il sostegno e l’integrazione degli alunni diversamente abili
- lo svolgimento di uscite sul territorio, visite guidate e gite di fine anno
- le attività di informatica
- le attività di laboratorio a piccoli gruppi

Tuttavia, nonostante la riduzione dell’orario di compresenza, per questo anno saranno ancora garantite le principali attività inserite nel nostro POF, grazie allo sforzo del personale docente che si è organizzato con nuove modalità di lavoro, nuovi orari di servizio, orari flessibili, improvvisi cambi di turno, supplenze anche durante la mensa, recupero delle ore di supplenza non effettuate per rientri in classe…
Questo tipo di organizzazione permetterà la realizzazione di tutti quei progetti in cui i docenti hanno sempre creduto e che permettono ai bambini di star bene a scuola.

3. L’insegnante di classe abilitata all’insegnamento della lingua inglese da quest’anno dovrà insegnare inglese nella propria classe a almeno in un’altra.
Nel nostro Circolo abbiamo stabilito che per non perdere ore d’insegnamento dedicate alle altre materie si effettuerà una modularizzazione: il docente che “riceverà” la collega ad insegnare lingua straniera in classe sua, restituirà lo stesso numero di ore d’insegnamento alla classe di quest’ultima, curando approfondimenti di altre discipline o educazioni.
Nel nostro Circolo sono state assegnate 12 ore in meno di insegnamento di inglese e 12 ore in meno di insegnamento comune; ciò ha creato difficoltà di organizzazione degli orari, specie nel modulo tuttora esistente presso la scuola Lucio Lombardo Radice, dove è stato necessario usare ulteriormente le ore di compresenza per completare l’orario.

4. E’ stato ridotto il numero del personale A.T.A., tanto che in alcune scuole non è stato possibile garantire un numero sufficiente di persone che possano provvedere adeguatamente alla pulizia degli edifici scolastici, alla vigilanza ai piani e ai bagni.

5. Ogni insegnante di sostegno si occuperà di due bambini diversamente abili anche nei casi più gravi ed è diminuito complessivamente il loro numero.

I Rappresentanti dei Genitori al Consiglio di Circolo


Pregherei i genitori del I e III Circolo, se hanno documenti analoghi relativi alla situazione dei loro Circoli, di pubblicarli nel blog o di inviarmeli all’indirizzo coordinamentogenitorisesto@hotmail.com
Grazie.

domenica 8 novembre 2009

La protesta dei precari della scuola

Nella sola scuola in Toscana tra docenti e ATA sono andati persi circa 2.500 posti nell'anno in corso. La qualità della scuola pubblica subisce un progressivo degrado:
classi superaffollate, non si nominano i docenti per le supplenze con l’impossibilità di garantire il temposcuola, riduzione delle ore di sostegno per gli allievi diversamente abili, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza quando si dividono gli alunni senza docente nelle altre classi, disparità di trattamento per chi non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica perché non c’è l’insegnante di alternativa o studio individuale.

La disgregazione e la distruzione della scuola pubblica vengono in questo modo garantite a tutto vantaggio della privatizzazione dei servizi pubblici.
Dopo aver sostenuto per anni che la flessibilità è un valore, dopo aver tagliato centinaia di migliaia di posti ora Tremonti ci dice: “ Credo nel posto fisso, la precarietà non è un valore

SIAMO D’ACCORDO!

E CHIEDIAMO AL MINISTRO DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI


I precari/e della scuola invitano tutti i lavoratori e le lavoratrici a partecipare al

POSTO FISSO DAY
MERCOLEDI' 11 NOVEMBRE ore 16
DAVANTI ALLA PREFETTURA Via Cavour 1
FIRENZE

NOI LA CRISI NON LA VOGLIAMO PAGARE

sabato 7 novembre 2009

Il parere delle Regioni sul decreto precari

Dl precari, le Regioni dicono no (a maggioranza)

Questo pomeriggio, nel corso della riunione odierna a Roma della Conferenza Stato Regioni, queste ultime hanno espresso a maggioranza un parere negativo sul decreto emanato dal governo sui precari della scuola.

"E' una scelta - ha commentato l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro della Toscana Gianfranco Simoncini all'uscita dall'incontro - che nasce prima di tutto dal fatto che non vi è stato, da parte del governo, nessun coinvolgimento preliminare delle Regioni su un decreto che scarica sostanzialmente su queste ultime i costi sociali dei tagli operati sulla scuola".

Inoltre, prosegue Simoncini, "lo stesso testo prevede un meccanismo di intervento che ridurrebbe le Regioni a un mero ruolo di sostegno finanziario di decisioni prese a livello di singole scuole".

Le Regioni hanno quindi riaffermato la volontà di essere comunque disponibili ad affrontare il problema del personale precario della scuola.

"In particolare la Regione Toscana - ha ricordato l'assessore - è già intervenuta per garantire l'apertura di oltre 40 sezioni di scuola dell'infanzia, dando così una risposta ai bisogni di bambine e bambini e garantendo posti di lavoro per coloro che ne erano stati esclusi. Prossimamente la Regione valuterà anche la possibilità di un ulteriore intervento che, muovendo dalla lotta alla dispersione scolastica e dal sostegno alle competenze di ragazze e ragazzi, preveda modalità di utilizzo del personale precario della scuola".

Un commento non dissimile da Simoncini viene dal vicepresidente della giunta della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, che ha partecipato a Roma alla Conferenza.
"Il disegno di legge del Governo per la conversione in legge del decreto n. 134 - ha spiegato Cersosimo - non risolve i problemi che esso ha determinato: offre risposte parziali solo ad una piccola quota dei precari e non affronta per nulla le questioni legate alla qualità dell'offerta formativa che, come è evidente, subirà un peggioramento per effetto dell'aumento degli alunni per classe, per la riduzione degli insegnanti di sostegno e di lingue, per la riduzione delle supplenze brevi. È altrettanto paradossale - ha aggiunto - che il testo del disegno di legge approvato dalla Camera sia stato modificato rispetto al testo iniziale con l'introduzione di alcuni articoli su materie di competenza regionale, come l'Anagrafe degli studenti, o non pertinenti, come i libri di testo e l'accesso all'esame di Stato. Anche per queste ragioni - ha detto ancora il vice presidente - la nostra Regione si è dichiarata fortemente contraria al disegno di legge".

5 novembre 2009
www.tuttoscuola.com

giovedì 5 novembre 2009

Programma della giornata del 7 novembre “Diritti in piazza”

Pubblico sotto forma di post, per metterlo più in evidenza, il commento di Rosanna con il programma della giornata del 7 novembre organizzata dalla CGIL:

Il PROGRAMMA A FIRENZE
Sabato 7 novembre 2009
Piazza Bartali
di fronte alla Coop di Gavinana


Segnaliamo l'incontro con GENITORI di Firenze e previsto per le 17.30
-Il Comitato Genitori di Sesto F.no è caldamente invitato!

Un sabato pomeriggio dedicato alla conoscenza, a Firenze e nelle piazze d’Italia.

Durante l’intera giornata:
Mutuo Soccorso Lavoratori Atipici – sportello di consulenza per i precari dell’università e della ricerca.
Precari della scuola
La scuola di tutti: i problemi dell’integrazione
Informazioni generali sui sistemi formativi di scuola, università, ricerca
Raccolta firme sulla proposta di legge sull’educazione permanente
Programma degli eventi

ore 14:00 – 15:00. Question Time precari scuola – con Alessandra Faini della FLC/CGIL di Firenze e Francesca Di Marco del CIPI
ore 15:00 – 17:30. Letture di Lettori e Lettrici - La scuola, L’università e la Ricerca, incontrano la cultura. Docenti e ricercatori alle prese con Galileo e Brecht, tossicodipendenze e disabilità, lingue straniere e numeri per una società della conoscenza!
Ore 17:30 – 19:00. Era Gelmini: è ancora la scuola dei Diritti? Genitori ed Insegnanti a confronto. – Introduce Alessandro Rapezzi, Segretario della FLC/CGIL

domenica 1 novembre 2009

Il 7 novembre portiamo in diretta la cultura in 100 piazze d'Italia

A FIRENZE in Piazza Bartali, davanti alla Coop di Gavinana.

L’intero mondo del sapere, della conoscenza, della cultura in tutte le sue manifestazioni è oggetto di un’offensiva tesa a ridurne il ruolo, controllarne la crescita e la libera espressione, omologare le opinioni e indirizzarle verso un consenso acritico. La Scuola, l’Università, la Ricerca, le Accademie e i Conservatori, cioè i luoghi dove si produce e trasmette il sapere, si coltivano le intelligenze, si insegna la libertà, sono al centro di una gigantesca operazione di riduzione a puri ripetitori di ciò che vuole il Governo, attraverso la drastica riduzione delle risorse e attraverso norme che cancellano il diritto universale dei cittadini all’accesso alla cultura, sancito dalla nostra Costituzione.
Insieme con la scandalosa concentrazione del monopolio dell’informazione nelle mani del Presidente del Consiglio, con la riduzione dei finanziamenti e degli spazi dedicati all’arte, al teatro, al cinema, alla ricerca artistica, l’attacco al sistema della conoscenza rappresenta il punto più alto e pericoloso della condizione di degrado politico e culturale che soffoca il nostro Paese: un pericolo per il presente dei cittadini e per la stessa tenuta delle istituzioni democratiche. Il diffuso disinteresse per la cosa pubblica, il fastidio e l’indifferenza per la politica sono una miscela regressiva che lascia spazio al narcotico di un intrattenimento mediatico che livella verso il basso le intelligenze, e intende soffocare ogni pensiero critico.
Noi non accettiamo questo stato di cose, e non permetteremo che il nostro Paese diventi un luogo senza speranze e senza futuro, governato da satrapi che arricchiscono sulla miseria materiale e morale. Noi vogliamo riportare la conoscenza, il sapere e l’arte al centro di un progetto di investimento sui giovani, attraverso politiche pubbliche in grado di accrescere l’istruzione di qualità per tutti come risposta efficace alla crescente precarietà della vita e del lavoro. Noi chiediamo a tutta la società civile, ai cittadini, alle nuove generazioni, alla parte seria ed onesta di Italiani, di uscire dall’indifferenza, affinché il grande valore della parità nelle opportunità di istruzione torni ad essere la stella polare di una società che garantisca a tutti i diritti civili e sociali.
Per queste ragioni chiediamo un impegno straordinario a tutti coloro che non si rassegnano al declino morale di un’Italia che non merita di essere privata del suo patrimonio di saperi e competenze, parti fondamentali della sua identità e memoria storica.


E' attiva sul sito CGIL.IT una pagina speciale dedicata alla Giornata Nazionale della Tutela Individuale del 7 novembre 2009, dove sono disponibili i materiali e le notizie delle iniziative territoriali che si terranno quel giorno in tutta Italia.Guarda la pagina