lunedì 30 novembre 2009

Diritto all’istruzione

UE: il Consiglio dei ministri dell’educazione vara un documento sul pari diritto all’istruzione scolastica dei minori migranti.
I 27 ministri dell’Istruzione invitano gli Stati e la Commissione a intensificare lo scambio di buone prassi per l’integrazione degli studenti stranieri.

Il Consiglio dei ministri dell’educazione dell’UE ha adottato ieri le proprie conclusioni sull’educazione dei figli dei migranti. Nel documento approvato dai governi dei 27, si chiede a ciascun Stato membro di adottare delle misure appropriate e ai livelli decisionali più appropriati affinché a tutti i bambini di origine migrante (anche intracomunitari) venga garantito un pari diritto all’istruzione. Si tratta di proposte che non hanno valore obbligatorio, dato che l’educazione è competenza nazionale, ma su cui l’Europa vigilerà mettendo a confronto i risultati ottenuti dai singoli paesi.
Il Consiglio richiede un approccio integrato alla questione: si va dal rafforzamento delle politiche antidiscriminatorie e la promozione della cittadinanza attiva all’offerta di percorsi di apprendimento più personalizzati su ciascun studente. Per questo vanno forniti agli insegnanti e agli altri operatori scolastici gli strumenti pedagogici adatti a gestire classi multietniche e multiculturali. Si invitano inoltre le autorità a sviluppare rapporti di scambio reciproco di idee con le comunità di migranti e in particolare con i genitori degli alunni. Infine, si invitano le autorità preposte a raccogliere il maggior numero di dati al fine di disegnare politiche ritagliate sulla reale situazione presente nelle scuole, e di far circolare sia dentro che fuori dai confini nazionali le migliori pratiche in materia.
Il Consiglio invita poi le autorità a fare buon uso degli strumenti finanziari comunitari come il Lifelong Learning Programme, il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo per l’integrazione.
Alla Commissione UE viene chiesto di aiutare e coordinare gli Stati nel loro sforzo di integrare i figli dei migranti nei sistemi scolastici, anche in cooperazione con Unesco, Ocse e Consiglio d’Europa, oltre che di adempiere a una funzione di monitoraggio dei risultati ottenuti dagli Stati nel colmare il divario di apprendimento e di riuscita scolastica tra gli studenti della popolazione maggioritaria e i figli dei migranti.

Da http://immigrazioneoggi.it
27 novembre 2009

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