domenica 27 settembre 2009

MOBILITIAMOCI: da rete scuole

Nei commenti numero 1 e 2 riporto la lettera di RETESCUOLE, in cui si invita alla mobilitazione per il 29 ottobre, dopo aver fatto il punto della situazione scolastica ad anno iniziato. Per il sito di retescuole vedi:
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Se questa è integrazione …

Alla materna una 'sezione indiana',
sindacati e genitori sul piede di guerra
Nella scuola dell'infanzia di Luzzara è stata creata una classe etnica dove i bimbi sono stati riuniti per la comunanza di origini. Secondo la CGIL si tratta di una decisione discriminatoria
Reggio Emilia, 25 settembre 2009 - Una classe di 24 bambini tutti indiani. Ma i loro genitori, ora, non li vogliono mandare a scuola. Dopo la prima elementare 100% straniera di Piacenza, a Reggio Emilia e' stata istituita una 'sezione indiana' nella scuola materna statale del centro di Luzzara. Scelta che, anche a Reggio, come gia' capitato a Piacenza, ha suscitato la reazione dei genitori, quelli immigrati, che non vogliono mandare a scuola i loro figli in una classe che li isola dagli italiani e dagli altri bambini.
"Si tratta di una decisione discriminatoria. Si e' scelto di sottostare alla spinta separazionista e xenofoba che si aggira nel territorio" dicono in coro Cgil, genitori e associazioni di migranti. Lunedi' nel corso di un presidio davanti alla scuola si terra' un incontro con i genitori italiani e martedi' il caso sara' portato all'attenzione del provveditore provinciale agli studi Vincenzo Aiello. Cgil e coordinamento immigrati contano infine di coinvolgere anche i parlamentari reggiani.

Da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/

Il mio commento:

La sfida educativa
Negli ultimi anni è aumentato nelle scuole il numero di bambini provenienti da un contesto migratorio che devono far fronte a differenze linguistiche e culturali e si trovano in una posizione socioeconomica debole. Questa è un'importante sfida cui devono far fronte oggi i sistemi di istruzione europei. Essi devono continuare a fornire un'istruzione di qualità ed equa, cercando al contempo di soddisfare le esigenze di una popolazione più diversificata. L'istruzione è fondamentale per l'integrazione e l'impiegabilità. L'incapacità dei sistemi di istruzione di rispondere a tale sfida può condurre a un aggravamento delle disparità sociali, alla segregazione culturale e a conflitti interetnici.

Dal Libro verde sull'istruzione dei bambini provenienti da un contesto migratorio (Europa. Sintesi della legislazione dell’ UE)

sabato 26 settembre 2009

SALVIAMO LA SCUOLA PUBBLICA!

3 OTTOBRE 2009 ROMA
MANIFESTAZIONE PRECARI SCUOLA: SALVIAMO LA SCUOLA PUBBLICA!

PARTENZA CORTEO ore 14:30 da PIAZZA REPUBBLICA
IL CORTEO RAGGIUNGERA' LA MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA' D'INFORMAZIONE Dalle ore 16:00 PIAZZA DEL POPOLO

TUTTI IN PIAZZA PER UN UNICO OBBIETTIVO: LA DIFESA DEL LAVORO, DELLA CONOSCENZA, DELLA LIBERTA'....DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA!

La FLC CGIL partecipa alle manifestazioni PULLMAN DA FIRENZE
Ritrovo ore 9:45 MANDELA FORUM
Per prenotazioni e informazioni 055/5036249 mail firenze@flcgil.ita
questo link il volantinohttp://www.flcfirenze.it/wordpress/wp-content/uploads/2009/09/Microsoft-Word-volantino-3-ott.pdf

venerdì 25 settembre 2009

Niente compresenze, niente “Puliamo il mondo”

SESTO FIORENTINO: AMBIENTE,
ANNULLATA “PULIAMO IL MONDO”
A causa dei tagli decisi dalla riforma Gelmini

A causa dei tagli introdotti dalla Riforma Gelmini non si terrà quest’anno “Puliamo il mondo”, la consueta iniziativa di volontariato ambientale organizzata dal Comune in collaborazione con il Circolo Legambiente di Sesto Fiorentino. “Nella giornata di domani [oggi per chi legge] oltre duecento bambini delle classi elementari sestesi dovevano essere impegnati nella pulizia del parco della Piana – ha spiegato l’assessore all’ambiente Andrea Banchelli – ma la riduzione del personale docente ci ha costretto ad annullare tutto perché le compresenze degli insegnanti non sono sufficienti a rispettare il rapporto alunni-docenti previsto dalle normative per le uscite dagli ambienti scolastici”. La manifestazione, che si svolge da diversi anni, ha l’obiettivo di sensibilizzare i più piccoli al rispetto e alla tutela del territorio, stimolandoli a un corretto approccio alle questioni legate ai rifiuti, al riciclo e al riuso. Il Circolo Legambiente di Sesto Fiorentino invita comunque la cittadinanza a partecipare alla festa di “Puliamo il Mondo” di domenica 27 settembre. Appuntamento alle 9 al parco (Anpil della Querciola) da dov’è prevista la partenza per la pulizia delle aree adiacenti il parco, per una ricognizione e rilevazione delle discariche abusive da segnalare a Quadrifoglio e per passare una giornata all’aria aperta.

Da http://met.provincia.fi.it
24/09/2009

"I bambini hanno bisogno di pace per crescere"

A proposto della polemica sui dirigenti scolastici che non hanno fatto osservare nelle proprie scuole il minuto di silenzio per commemorare i soldati morti a Kabul, vi propongo qui di seguito la lettera aperta, a mio personale giudizio misurata e condivisibile, di Simonetta Salacone, dirigente della Scuola Iqbal Masih di Roma:

A tutti quelli che vorranno leggermi

In relazione alla vicenda che, mio malgrado, ha riportato me e la scuola che dirigo sui mass media ho da dire quanto segue:

Per carattere, formazione e professionalità non uso mai l’enfasi, la retorica, i toni stentorei, ma la riflessione articolata, anche fortemente critica, ma espressa con registri bassi e moderati. di ogni decisione che mi compete prendo la diretta responsabilità.

In questo caso di non aver inoltrato ai/alle docenti la circolare del ministro Gelmini, arrivata a scuola alle ore 11,30 del giorno 21/9 con la quale si invitava ad osservare un minuto di silenzio alle ore 12 dello stesso giorno per i 6 morti in missione di pace e ad attuare una “riflessione solidale” con gli alunni. i tempi stretti con cui la circolare arrivava impedivano, di fatto, una riflessione con le/gli insegnanti come era, invece, avvenuto in altre situazioni simili.
Poiché la scuola non è una caserma e i/le docenti non ricevono ordini, molte insegnanti, soprattutto dei più grandi, hanno affrontato l’argomento in classe, con diverse modalità e ritualità.

Sulle modalità pedagogiche con le quali la scuola gestisce l’informazione sui sempre più frequenti eventi drammatici nazionali e mondiali che è chiamata ad affrontare, ho convocato tempestivamente un collegio dei docenti, per favorire riflessione e confronto, nei primi giorni del mese di ottobre. Il presidente del consiglio di circolo ha convocato sulla stessa tematica una riunione aperta ai genitori, per il giorno 30 settembre.

In molte scuole del paese la circolare del ministro non e’ arrivata.

Molte scuole hanno accolto l’invito ad osservare il minuto di silenzio, molte no.

La stampa e la tv, però, non hanno effettuato consultazioni e ricerche nel merito, quindi non si ha il polso complessivo della situazione.

Provo dolore e sincera partecipazione al dolore delle famiglie dei soldati morti.

Lo aggiungo al dolore che quotidianamente provo per le tantissime vittime civili innocenti di questa e di tutte le guerre che si stanno svolgendo in giro per il mondo.

Mi chiedo però: perché non abbiamo fatto un minuto di silenzio il mese scorso, quando è morto in un attentato in Afghanistan un soldato di Campobasso?
E’ il numero che fa massa critica per il cordoglio di stato?

O non è il momento in cui, facendo appello al dolore di tanti, si tenta di ricompattare una opinione pubblica molto divisa sui temi della cosiddetta “missione di pace”?

Mi auguro che, a partire dalla polemica che ho involontariamente aperto, in molti istituti si apra il dibattito su cosa effettivamente possa e debba fare la scuola sui temi delicati dell’attualità, per non essere tacciata né di conformismo e obbediente acquiscienza, né di uso ideologico dei fatti.

Nessuno ha la verità in mano. Casomai abbiamo la carta costituzionale che all’articolo 11 afferma che “l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie”. Quella in Afghanistan è sempre più una guerra che uccide civili e militari, che acuisce l’estremismo, che fa regredire la democrazia e la solidarietà sociale, che copre la corruzione di parte della classe dirigente, che alimenta l’odio della popolazione contro l’occidente... La situazione è così complessa che, trasversalmente alle parti politiche, nel nostro paese e in tutto l’occidente ci si interroga con preoccupazione su come uscirne e su come rilanciare nell’Afghanistan e in tutto quello scacchiere orientale (Iran, Pakistan, Irak.) un processo di pacificazione, compromesso in passato dall’idea malsana che si possa esportare la democrazia con le armi.

Personalmente, venendo da una militanza giovanile in un movimento nonviolento, continuo a ritenere che le azioni di pace siano costruire scuole, ospedali, biblioteche, teatri, centri culturali....

La nostra scuola, da quando è stata intitolata ad Iqbal Masih, bambino pakistano ucciso dalla mafia dei tappeti, ha adottato da anni una scuola per bambini di caste basse in Pakistan e ne finanzia la frequenza.

Sul muro di ingresso del nostro plesso centrale sono riportate le parole del piccolo Iqbal : “I bambini hanno bisogno di avere in mano quaderni e matite, non attrezzi da lavoro..”

Aggiungo di mio “I bambini hanno bisogno di pace per crescere. Non possiamo continuare a dissipare risorse nelle guerre. le guerre si prevengono e si risolvono con azioni di pace (anche rischiose, pericolose, eroiche, quali sono quelle che quotidianamente tanti volontari, giornalisti, missionari, dottori, maestri, sindacalisti ...compiono, mettendo a rischio la vita).

Parafrasando Brecht aggiungo “Beato il mondo quando non avrà più bisogno di eroi”
Questa ripropongo oggi come filosofia al mondo della scuola, alle insegnanti e agli insegnanti, ai genitori e a tutti noi che abbiamo a cuore il futuro del mondo

Simonetta Salacone
Dirigente scolastica della scuola “Iqbal Masih” di Roma

mercoledì 23 settembre 2009

Inaugurazione anno scolastico a Sesto Fiorentino

Sabato mattina alle ore 11 siete invitati a partecipare all'inaugurazione dell'anno scolastico 2009/2010 che si terrà presso la scuola media Cavalcanti.

Preciso il significato del termine invito perché non ho certo titolo per farlo, voglio solo sollecitarvi a manifestare un interesse profondo e costante per la scuola perché i miglioramenti o, ahimè, i peggioramenti riscontrabili in questo settore subiscono un "effetto leva" che ne amplifica enormemente gli effetti futuri nella società (economici, culturali, ecc.).
In questo senso anche la semplice partecipazione a questo evento, anche per qualche minuto, può servire a dimostrare l'interesse e la vicinanza dei cittadini verso la scuola e può sensibilizzare chi sull'argomento decide.
Il mondo, la società, non possono essere vissuti a compartimenti stagni, nessuno può dire in coscienza "non mi riguarda, non mi interessa" riferendosi a qualunque argomento ma a maggior ragione parlando della scuola.

Un caro saluto a tutti.

Antonio Sacconi


martedì 22 settembre 2009

I sindacati alla Gelmini: incontro subito

I sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda hanno inviato al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, una lettera con la richiesta di «un urgente incontro per affrontare le tematiche relative alla Scuola e al personale, con particolare riferimento alla Legge Finanziaria, in via di predisposizione e al rinnovo del Contratto di lavoro in scadenza il 31 dicembre. La Gelmini, intanto, torna ad attaccare la sinistra.: «La scuola è sempre stata una fabbrica di consenso politico», per questo «la sinistra mi odia, perché le ho tolto il controllo sull'insegnamento». E come al solito la ministra tace su tutti i guasti provocati dalla sua riforma.

Da www.unita.it
21/09/2009

domenica 20 settembre 2009

Se questa è scuola...

Pubblico senza commenti...

Effetto Gelmini, 38 in una classe

Genova. Trentatre in una classe e trentadue in un'altra all'Istituto Tecnico Industriale Italo Calvino a Sestri Ponente. E ancora: trentadue in una quarta e addirittura treantotto in una terza che per di più mescola indirizzi diversi all'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato Attilio Odero, sempre a Sestri. Genova supera in almeno questi due istituti il famoso limite fissato dal ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini: trentuno per classe.
Per questo ieri professori, ragazzi e genitori del Calvino hanno organizzato una manifestazione di protesta all'uscita della scuola con uno striscione che riassume perfettamente la situazione: "Classi superaffollate uguale meno formazione; più bocciati; più disagio; meno apprendimento". (...)

Da www.ilmanifesto.it
19/09/2009

sabato 19 settembre 2009

Manifestazione nazionale dei precari

Il Coordinamento precari scuola ha indetto una

MANIFESTAZIONE A ROMA
IL 3 OTTOBRE, ALLE ORE 15.00

e chiede:

- le dimissioni immediate del ministro Gelmini
- il ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 e di tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati.
- il ritiro della legge 169/08 (maestro unico)
- l’immissione in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti
- l’abolizione del tetto massimo di un insegnate ogni 2 alunni diversamente abili (l.244/07)
- il ritiro del ddl Aprea
- corsi abilitanti per i docenti non abilitati in servizio

Altre informazioni su
http://retedocentiprecari.blogspot.com/

giovedì 17 settembre 2009

“Il rap di Enea”: la classe di governo e il futuro dei bambini

Il coordinamento “Non rubateci il futuro” chiede di diffonderlo e io lo faccio volentieri:
il video girato con il rap degli Assalti Frontali e la partecipazione di molti bambini della scuola elementare Iqbal Masih di Roma, girato dal giovane regista Marcello Saurino e prodotto grazie al coordinamento genitori-insegnanti della scuola, al consiglio di circolo e all’associazione amici di “Iqbal Masih”.

mercoledì 16 settembre 2009

Più e meno” per Miariastella pari son

Riporto di seguito due mail da me inviate ai genitori della scuola cavalcanti intercalate da precisazioni del preside perché ritengo possano fornire qualche idea di quello che sta succedendo nella scuola media.
mail inviata =========================================================================

In occasione del primo giorno di scuola mi permetto di inviarvi, in allegato, una breve riflessione su alcune conseguenze della riforma Gelmini.
Può darsi che questi effetti siano in qualche modo attenuati e nascosti grazie alla responsabilità ed all'impegno del personale della scuola, docente e non docente, ma è utile che vi informiate direttamente con gli stessi docenti.
Soprattutto è importante cercare di ricordare quello che ci è stato e viene raccontato e confrontarlo via via con la realtà dei fatti per acquisire consapevolezza e mantenere vivo un sano spirito critico che spero diventi patrimonio culturale anche dei nostri ragazzi.
Un caro saluto a tutti.
Antonio Sacconi

P.S.) Chiunque si ritenga scocciato di ricevere queste email me lo faccia sapere

documento allegato ====================================================================

“Più e meno” per Miariastella pari son

Qualche giorno fa ho partecipato al 1° consiglio di istituto della scuola "media" Cavalcanti di Sesto Fiorentino per l’anno scolastico 2009/2010 che è anche il primo dopo la cosiddetta riforma Gelmini.

Dopo aver affrontato vari temi siamo passati all'approvazione del calendario scolastico ed in un attimo si sono palesate le implicazioni che questa riforma produce, fin da subito, sull’andamento dell’attività didattica. Le ricadute sono pesantemente negative rispetto agli standard di qualità e di offerta cui eravamo tradizionalmente abituati nella nostra scuola.

Sintetizzando brevemente quanto emerso:

  • I docenti saranno impegnati per la totalità del loro tempo in lezioni frontali, cioè in classe; sono state eliminate le ore a disposizione in cui i docenti erano presenti a scuola ma non insegnavano.
  • Quella che a primo acchito appare come una misura di efficienza nell’uso delle risorse, in questo caso del personale docente, risulta nella realtà un provvedimento che mette in grave difficoltà la normale gestione dell’attività scolastica e rimarca la completa incompetenza in questo campo di chi lo ha proposto.
    Perché ? Quali sono le conseguenze ?
    • Non ci sono docenti disponibili per supplenze brevi (quelle minori di 15 giorni) e per seguire quegli studenti che non fanno religione;
    • Non ci sono docenti disponibili per tutte quelle attività di arricchimento formativo per i ragazzi(openlab, visite guidate, gite, ecc.).
  • Per cercare di formare un “tesoretto” di ore a disposizione per coprire, solo in parte, queste gravi lacune il Dirigente Scolastico ed il Collegio Docenti si sono arrampicati sugli specchi ed hanno proposto al Consiglio di Istituto di agire sul calendario scolastico in questo modo:
    • per il primo mese l’orario di lezione sarà più corto, un’ora in meno al giorno ( 1 ora/giorno x 27 classi x 25 giorni = 675 ore non lavorate);
    • durante l’anno saranno introdotti tre giorni di festa (5 ore/giorno x 27 classi x 3 giorni = 405 ore non lavorate).
  • Le ore non lavorate dai docenti potranno così essere recuperate durante l’anno per le supplenze brevi ma saranno sicuramente insufficienti.
  • Altre ore retribuite potranno essere messe a disposizione dagli insegnanti (credo fino a 6 ore al mese), ma su base volontaria e quindi senza preventiva certezza.

Comunque sia i nostri ragazzi perderanno molte ore di lezione (non è certo un bene) e difficilmente potranno fruire delle attività di arricchimento formativo fino ad oggi “piccolo” vanto della nostra scuola. Complessivamente i nostri ragazzi avranno meno ore di insegnamento e meno ore di arricchimento formativo.

Ebbene, dopo questa lunga e sofferta seduta di consiglio di istituto sono tornato a casa ed in TV è apparsa “a fagiuolo” la Ministra Gelmini che in 30 secondi ha decantato lodi sulla “metamorfosi” virtuosa della scuola (sottinteso da lei innescata) ed ha elencato una serie di “più” (più tempo pieno, più merito, .....), evidentemente i “meno” sono concentrati alla scuola Cavalcanti di Sesto Fiorentino.

Questo contrasto fra i risultati della riforma toccati con mano e quelli raccontati dalla Ministra mi ha illuminato di colpo sul vero significato del detto “muovere la bocca come un culo di gallina” e cioè “ripetutamente, in maniera inconsulta e per far uscire solo m....ististificazioni”.

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Precisazioni ============================================================
Il giorno 14 settembre 2009 12.54, Preside <preside@scuolamediacavalcanti.it> ha scritto:
- Mostra testo citato -

Gent.mo ing. Sacconi, come Dirigente Scolastico i miei compiti sono gestionali,una volta che le istanze politiche e di prima fascia dirigenziale hanno fornito gli indirizzi,i regolamenti,le disposizioni interne.
Per questo, di fronte alla sua comunicazione ho il dovere di effettuare alcune precisazioni:
1- rendere flessibile il servizio in termini di ingegneria oraria è una delle prerogative che le scuole hanno in termini di autonomia funzionale (Regolamento dell'autonomia DPR 275 dell'8 marzo 1999), quindi di per sè non costituisce "un arrampicarsi sugli specchi", ma rendere effettiva una facoltà che le scuole autonome possiedono.
2- i dati forniti però difettano di precisione: i giorni di lezione ad orario provvisorio ridotto del mese di settembre sono ,ahimè, non 25 bensì 10 per le sezioni a settimana corta e 12 per quelle a settimana completa.
3- le ore di disponibilità al lavoro aggiuntivo sono 6 a settimana per ogni docente. Ma essendo volontarie ipso facto non possono essere imposte
4- parlare di "ore non lavorate" può apparire, ed è, fuorviante ,poichè le ore in realtà vengono effettivamente rese in servizio di copertura delle assenze brevi alle classi, dunque sono ..ore lavorate flessibilmente
4- il problema delle cattedre completamente impegnate in orario frontale è a carattere nazionale e NON proprio del nostro solo istituto. E' stato già sollevato dai coordinatori dei Poli di aggregazione scolastica con il Direttore dell'USP di Firenze e verrà ancora trattato dai Dirigenti scolastici nell'incontro del nostro Polo di aggregazione (Nord ) il giorno 22 settembre.
Naturalmente lascio a lei la responsabilità di asserzioni e valutazioni dal carattere "forte" e,in parte mi pare, pittoresco e lascio alla sua deontologia il fornire le mie precisazioni alla platea degli stakeholders coinvolti dalle sue considerazioni.
Con grande cordialità
Enio Lucherini
p.s. PER DIFETTO DI BATTITURA ERA SFUGGITO UN "NON"


risposta ===============================================================
Ho ricevuto e vi rigiro alcune precisazioni dal Preside della scuola Cavalcanti che personalmente stimo per la grande sensibilità con cui svolge il suo ruolo istituzionale.

Su richiesta di una insegnante preciso che le ore a disposizione erano utilizzate per la materia alternativa alla religione o erano utilizzate per la sostituzione dei colleghi assenti.
Mi ricorda inoltre che questo anno è stata tolta l'ora di informatica* e che questo è un grande danno.
*(ndr.- una delle famose tre " i ", inglese - impresa - informatica, vantante dalla Moratti nello scorso governo Berlusconi, ma smentirsi senza pentirsi non mi sembra una loro preoccupazione).

In merito a queste utilissime precisazioni ritengo che non modifichino il senso della mia nota di ieri, ovvero che questa riforma della scuola è un gioco alla meno le cui conseguenze sulla qualità della scuola, quindi della formazione dei nostri ragazzi, si faranno sentire alla distanza, quando dovranno affrontare la vita, cercare un lavoro, con il bagaglio di capacità, cultura e competenze accumulate in precedenza e, ovviamente, la scuola ne rappresenta il principale "fornitore".

E' vero che l'autonomia funzionale consente alle scuole di rendere flessibile il servizio ma l'adattamento del calendario scolastico deve rispondere alle esigenze derivanti dal POF (Piano di offerta formativa) e non alla necessità di riparare i danni causati da riforme schizofreniche.

Quando, finiti gli studi, iniziai a lavorare un collega tutti i lunedì mattina esordiva dicendo "allegri ragazzi, oggi è la vigilia dell'antivigilia del penultimo giorno della settimana". Questo sortiva l'effetto di sdrammatizzare il cosiddetto stress da ufficio o sindrome del lunedì, ma non cambiava i fatto che rimaneva una settimana di lavoro da affrontare.
Cosa voglio dire ? Dico che vedere le cose sotto un diverso punto di vista può farci sentire più tranquilli ma non modifica la realtà ed allora dobbiamo avere chiaro che le modifiche al calendario non hanno nessuna valenza formativa ma sono solo una toppa per coprire i maldestri strappi causati dalla Gelmini.

Non so se le mie affermazioni siano forti o pittoresche o se esista una deontologia del "genitore" ma credo che ogni "cittadino" abbia il dovere morale di informarsi ed informare secondo coscienza. Internet, almeno per il momento, rappresenta una buona opportunità di scambio libero di informazioni.

A proposito di periodi bui per l'informazione nel 1858 John Stuart Mill (padre del liberalismo) ebbe a scrivere nel suo "Saggio sulla libertà":
"E' da sperare che sia trascorsa l'epoca in cui era necessario difendere la <> come una delle garanzie contro un governo corrotto o tirannico. Possiamo supporre che non sia più necessario dimostrare che non si può consentire a una legislatura o a un esecutivo, i cui interessi non si identifichino con quelli dei cittadini, di imporre loro le opinioni e di stabilire quali dottrine o argomentazioni essi possano ascoltare.".
Poffarbacco, sono passati ben 160 anni ma questo scritto potrebbe tranquillamente apparire in prima pagina su un quotidiano di oggi.
Riflettete gente.

Un cordiale saluto a tutti.

sabato 12 settembre 2009


Ricevuto da Beata ignoranza: blog di resistenza delle scuole pratesi
(clicca sull'immagine per ingrandirla)

venerdì 11 settembre 2009

Docenti senza contratto, un'Onda in tutt'Italia

di Maristella Iervasi

La protesta dei docenti precari sta dilangando come un’Onda in tutt’Italia. Il provvedimento varato nell’ultimo Consiglio dei Ministri per 13mila persone è stato rimandato al mittente dai 25mila insegnanti che sono rimasti senza lavoro e stipendio per via dei pesanti tagli all’Istruzione: “No ai contratti di disponibilità. No alla guerra tra poveri”. La Flc-Cgil si è incatenata con chi è “rimasto in mutande” sotto il ministero di viale Trastevere. La Gilda dell’insegnante protesterà con un presidio di due giorni in piazza Venezia. E c’è di più. Da Milano alla Sardegna continuano le occupazioni e i sit-in sotto i provveditorati e i governatori regionali. Il tutto mentre oltre sei milioni di studenti tra lunedì e martedì torneranno a scuola. Un avvio scolastico davvero incandescente. L’Unicobas ha indetto uno sciopero per il 9 ottobre. Il sindacato Flc-Cgil potrebbe proclamarlo in seguito.
Chi è già in entrato in classe non l’ha trovata più la stessa. (...) Il caos e la confusione la fanno da padrone in tutti gli istituti. E il calendario delle mobilitazioni per difendere la scuola pubblica di qualità si mette in moto. A Bologna l’assemblea di genitori e insegnanti ha optato per la “manifestazione infinita”. Si comincerà lunedì con un corteo fin sotto le finestre dell’Ufficio scolastico regionale. Una protesta no-stop per chiedere di riavere le cattedre e le ore di scuola tagliate. All’indomani, la manifestazione dei docenti “tagliati” vestiti da fantasmi sotto le scuole proprio (per il capoluogo emiliano è martedì il primo giorno di scuola), e così di seguito fino alla Notte Bianca dei precari di venerdì 18. A Roma i comitati dopo essere scesi dai tetti dell’Usr hanno messo le tende in viale Trastevere. A Sassari blocchi volanti del traffico e volantinaggio. Da Venezia a Salerno, fino alla Sicilia si moltiplicano le proteste e i volantinaggi anti-Gelmini. E intanto a Pordenone scatta la protesta delle mamme contro i “grembiulini”. La preside della media “Centro storico” ha imposto una divisa disegnata dalla scuola: felpa blu con logo della scuola disegnato sul dorso e polo bianca. Peggio è andata ad un ragazzo iscritto al quarto anno del corso per tecnici elettrici ad Ancona, presso l'Ipsia Calzechi-Onesti: Michele l’altro giorno ha ricevuto una telefonata dalla scuola che gli ha comunicato la soppressione della classe e la possibilità di iscriversi presso altri istituti di Osimo o Senigallia.
http://www.unita.it/news/scuola/88344/

Ricomincia la scuola. I numeri della Toscana

Più alunni, meno insegnanti. Così la campanella in Toscana

Classi più affollate e meno insegnanti, così l’apertura dell’anno scolastico in Toscana. Sono 453 mila 740 gli studenti, dalle materne alle superiori, che entreranno in aula il 14 settembre, contro i 446.503 dello scorso anno scolastico. All’aumento degli alunni (7.237 in più) corrisponde un numero di insegnanti inferiore di circa 1.700 unità (si passa da 40.363 a 38.651). Molti sono precari, rimasti senza cattedra dopo anni di insegnamento.

La scuola dell’infanzia è quella che soffre di più. Il piano elaborato dalla Regione che prevede l’apertura di sedi scolastiche in base alle esigenze, ritiene necessaria l’apertura di 33 nuove sezioni per 750 bambini da tre a sei anni. I piccoli iscritti alla materna passano quest’anno da 66.121 a 67.614, (1493 bambini in più): per fare fronte a questo aumento, erano state chieste 2704 nuove sezioni: ne ha ottenute solo 2671. La Regione ha deciso di intervenire con risorse tratte dal proprio bilancio per garantire l’apertura delle 33 sezioni di scuola dell’infanzia, attivate dai Comuni e pronte a partire, ma che non possono essere aperte per colpa dei tagli del personale decisi dal governo. «Per evitare che, per la prima volta in Toscana, 750 bambini non si vedano garantito l’accesso alla scuola dell’infanzia e le loro famiglie siano costrette a rivolgersi a nonni o baby sitter abbiamo deciso di intervenire», spiega l’assessore regionale all’istruzione Gianfranco Simoncini.

Tagli e ridotto numero delle sezioni avranno pesanti effetti anche sugli altri ordini di scuola. In tutto ne mancano all’appello 179. La Regione aveva chiesto l’attivazione di 21.065 nuove sezioni mentre ne sono state realmente assegnate 20.886. La scuola elementare paga un prezzo alto con 1.179 alunni in più e 89 sezioni in meno di quelle richieste. Tra le province Firenze avrà 363 posti in meno nell’organico del personale docente per ogni ordine di scuola, seguita da Lucca (-233), Arezzo (-223), Pisa (-192), Livorno (141), Massa Carrara (-131), Grosseto (-121), Pistoia (-113), Siena (-111), Prato (-84).

La lotta alla dispersione scolastica e la diffusione dell’istruzione secondaria superiore rappresentano l’asse portante degli interventi della Regione per il diritto allo studio. Per gli interventi saranno complessivamente disponibili nel triennio 2008-2010 circa 30 milioni di euro.
Uno degli aspetti più significativi riguarda le norme che hanno reso obbligatoria l’istruzione per almeno 10 anni. L’assolvimento di tale l’obbligo in Toscana, unica regione d’Italia, prevede la frequenza di almeno due anni di scuola secondaria superiore, per coloro che non desiderano proseguire gli studi la Regione Toscana offre un terzo anno per l’acquisizione di una qualifica professionale di secondo livello europeo.

La Regione si è trovata a dover sopperire alle forti carenze e ritardi con cui lo Stato, che ha la competenza, ha trasferito le somme necessarie a finanziare l’edilizia scolastica. Il piano regionale prevede un investimento di 45 milioni di euro in un triennio. Attenzione particolare è rivolta alle iniziative sperimentali come il progetto «senza zaino», realizzato in alcuni centri montani in collaborazione con Uncem (le comunità montane) e le convenzioni con privati e privato sociale per garantire comunque la presenza di servizi qualificati nei centri minori.

10/09/2009

Da www.toscanaoggi.it

giovedì 10 settembre 2009

Arrivano le "10 domande" alla Gelmini

Dieci domande alla Gelmini. E' così che prende corpo la protesta dei precari napoletani della scuola organizzata dalla Cgil, che da stamattina manifestano davanti Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Il gruppo è arrivato in Viale Trastevere preceduto da canti funebri e con cartelli listati a lutto che ritraevano la Gelmini. Poi sono comparsi quelli contenenti le dieci domande rivolte al ministro. Tra cui: "Perchè dopo tredici mesi non ha imparato ancora nulla sulla scuola?", "Perchè se la scuola è pubblica e laica si pagano gli insegnanti di religione cattolica?", "Ministro, ora denuncerà anche noi?". Ma proteste e manifestazioni si stanno svolgendo anche in altre città italiane: le proteste vanno da Milano a Messina, dove - tra l'altro - i precari hanno restituito le tessere elettorali.
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/precari/

mercoledì 9 settembre 2009

Tagli al sostegno, ordinanza del Tar

Contro la riduzione delle ore accolto il ricorso di un genitore

Taglio delle ore di sostegno, il Tar del Molise ha condannato l'amministrazione scolastica, accogliendo un ricorso patrocinato dalla Federazione lavoratori conoscenza della Cgil per tutelare un'alunna diversamente abile.
Azione preceduta da una serie di inviti, che il sindacato ha dichiarato di aver rivolto al direttore dell'Ufficio scolastico regionale, invitato a farsi carico di un problema diventato più pressante con la riforma della scuola. «I nostri appelli - sostiene la Flc - sono rimasti inascoltati. I genitori degli alunni diversamente abili, per vedersi riconosciuto un diritto incontestabile, sono stati costretti a rivolgersi nuovamente alla giustizia amministrativa». Ed il Tar Molise ha dato loro ragione. Nell'ordinanza di sospensiva emessa nei giorni scorsi si legge che il limite delle ore di sostegno previsto dalla finanziaria 2008, «ha carattere programmatico e organizzativo, su scala nazionale, e pertanto non incide sul contenuto delle singole posizioni soggettive, la cui meritevolezza deve essere necessariamente valutata, in modo specifico, caso per caso».
Da qui l'appello lanciato dalla Cgil alle famiglie, a vigilare sulla congruità delle ore di sostegno attribuite agli alunni diversamente abili, per verificare l'opportunità di aprire procedimenti legali, che potrebbero essere evitati.

Da IlTempo.it

Adesione dell’Unione Studenti al sit-in di venerdì 11

Ho ricevuto e vi giro:

Le compagne e i compagni dell'Unione degli Studenti di Firenze aderiscono e promuovono il presidio di Venerdì mattina davanti all’ufficio Scolastico Regionale.

Un saluto ribelle,
Alla lotta !

martedì 8 settembre 2009

Dopo la pausa estiva

ricordo a tutti che per diventare autori di "post" nel blog, cioè per pubblicare notizie, idee, approfondimenti, foto ecc., potete scrivere a coordinamentogenitorisesto@hotmail.com .Fatto questo, riceverete un'email d'invito e, seguendo le istruzioni, diventerete "autori".

Il pasticciaccio Gelmini-Tremonti

Matteo è entrato a scuola emozionato e sudato per il peso dello zaino sulle spalle. Ha abbracciato i suoi compagni e ha “cercato” i suoi insegnanti. Ma quella di francese della media “Garibaldi” di Genzano alle porte di Roma, non si è presentata. Primo “buco” d’ora a scuola. Per colpa del pasticciaccio Gelmini-Tremonti. Cattedre vuote e sforbiciate di bidelli, meno materie e taglio di ore. Ecco la scuola del rigore e del merito decantata dalla maestra unica dell’Istruzione. E questo non è che il primo assaggio. La campanella suonerà ufficialmente per gli oltre 6milioni di studenti lunedì. Solo una piccola parte è già tornata tra i banchi: chi già ieri chi lo farà giovedì, con grande disagio per le famiglie italiane per via della chiusura della mensa e dell’orario ridotto di lezione a causa dell’anticipo rispetto al calendario scolastico regionale.
Insomma, come non mai la scuola riapre nel caos. Le graduatorie sono pronte ma la nomine dei docenti in molte città sono ancora in corso. Per alcune tipologie di posti c’è il rischio che la copertura slitterà a ottobre, è il caso degli insegnanti di sostegno. Non solo. C’è chi ha riaperto le scuole con solo 4 bidelli su oltre 500 alunni-adolescenti. Presidi che dovranno fare i conti con la sorveglianza scoperta tutto l’anno, perché hanno più sedi scolastiche che collaboratori scolastici. Classi-pollaio, fino a 30 alunni anche in presenza di studenti con disabilità alle infanzia come alle superiori, dove la riforma dei licei scatterà dal 2010.
I frutti “avvelenati” della riforma Gelmini stanno venendo al pettine. La Scuola pubblica non sarà più la stessa: né quella dei bambini né quella degli studenti-adolescenti, fino ai ragazzi delle superiori. Nulla di immutato invece per le private, il governo ha deciso di non minarle. Anzi, le finanzia.
Restaurazione del maestro unico-prevalente alle elementari nonostante il non gradimento delle famiglie italiane e la disobbedienza all’imposizione delle 24 ore. Ovunque meno ore di lezione e docenti costretti a fare i tappabuchi su più classi. Materie nuove che entrano di autorità nel curriculum come un’ora di Approfondimento alle medie che non si sa a chi far svolgere. E tante magagne ancora aperte, come il drammatico scenario dei 25mila precari “invisibili” e l’assenza fino ad oggi del modello didattico d’indirizzo del primo ciclo (infanzia, elementari e medie), utile per uniformare sul territorio la didattica, dopo l’accetta sulle compresenze, la cancellazione del cosiddetto “modulo” e la rinconduzione di tutte le cattedre a 18 ore.
Ma per la Gelmini va tutto bene: “In autunno non ci sarà un’altra Onda” ha più o meno dichiarato di recente, snocciolando la sua litania sull’istruzione fatta di rigore e grembiulini. L’ammazzacattedre. Il ministro “ombra” dell’Istruzione ha accettato i tagli decisi da Tremonti senza muovere un dito. Almeno la Moratti minacciava le dimissioni. Lei no, ligia al suo rigorismo ha lasciato le scuole vicine alla bancarotta: in cassa solo pochi spiccioli utili per acquistare la carta igienica al discount.
Solo dopo le mille proteste ha deciso di concedere qualcosa: risolto il nodo delle visite fiscali (le pagheranno le Asl e non più le scuole) e forse anche le supplenze brevi per i primi giorni di scuola saranno salve (le pagherà il ministero). L’accetta sulla scuola. 42.100 insegnanti in meno da subito. Stessa cosa per 15 mila Ata (di cui 10mila bidelli). La mannaia sull’istruzione e il personale è lungua un triennio. Il risparmio complessivo a cui Tremonti tiene come l’osso è di 87mila docenti e 44mila Ata. Nei prossimi due anni la scuola perderà altri 20mila docenti e 15mila Ata.
Le mobilitazioni. Se settembre è incandescente, l’autunno si annuncia bollente. I sit-in e le proteste anti-Gelmini già sono in atto in tutta Italia. Giovedì 10 la Flc-Cgil si incatenerà sotto il ministero per la questione dei precari “invisibili” lasciati fuori dalla scuola e per ribadire l’esigenza di una marcia indietro sui tagli alla scuola. Anche il sindacato Gilda sarà in piazza. Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil non esclude la proclamazione di uno sciopero nazionale.
http://www.unita.it/news/scuola/88116/

sabato 5 settembre 2009

TAVOLO REGIONALE TOSCANO PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE

Contro la politica dei tagli per una scuola moderna, laica e di qualità con personale adeguato, motivato e stabile

Sit-in VENERDI’ 11 SETTEMBRE 2009 dalle ore 10
A FIRENZE IN VIA MANNELLI 113,
DAVANTI ALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE

Il Tavolo regionale per la difesa della scuola statale, a fronte della politica del Governo che con i pesanti tagli agli organici ed alla spesa per la scuola statale penalizza fortemente il sistema scolastico del Paese e la sua funzione istituzionale, ribadisce la richiesta del blocco dei tagli alla spesa e la stabilizzazione del personale precario e decide di avviare la mobilitazione con un sit-in venerdì 11 settembre alle ore 10 davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Regionale n. 113 in via Mannelli ; il Tavolo, ritenendo importante il ruolo delle istituzioni locali che peraltro si sono già impegnati in molte realtà con odg a sostegno della richiesta del blocco dei tagli, è impegnato a promuovere inoltrre con la collaborazione di tutte le forze politiche, sindacali ed istituzionali un incontro pubblico per valutare insieme tutte le possibili iniziative per garantire alla scuola statale il ruolo istituzionale che la Costituzione le assegna.
Il tavolo invita il personale della scuola tutto, i genitori, gli studenti e gli amministratori locali a partecipare al sit-in contro la politica dei tagli e per una scuola pubblica, laica e di qualità per tutti e tutte. ed a tutte le successive iniziative. L'impegno per una scuola laica e di qualità è l'impegno per lo sviluppo democratico ed economico del Paese.

Le “soluzioni” del Governo per i precari

SCUOLA, SÌ ALL'INDENNITÀ
MA I PRECARI NON CI STANNO

Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera a un'intesa per tutelare gli insegnanti precari annuali. «Abbiamo proposto una norma di legge che verrà inserita in un decreto legge ad hoc o nel cosiddetto decreto Ronchi -ha spiegato in una conferenza stampa il ministro Maria Stella Gelmini - sui supplenti annuali. «Attraverso - ha spiegato - una convenzione che coinvolge Welfare, Istruzione e Inps a questi lavoratori verrà garantita un'indennità di disoccupazione e una via preferenziale per l'accesso alle supplenze brevi».
Il provvedimento individuato oggi, che sarà presentato al prossimo consiglio dei ministri mercoledì, concretizza quelli che durante la trattativa tra tecnici del ministero e sindacati sono stati chiamati «contratti di disponibilità». In sostanza le scuole offriranno prioritariamente agli insegnanti precari, abilitati, iscritti nelle graduatorie a esaurimento e che hanno avuto solo supplenze annuali nello scorso anno scolastico, tutte le supplenze brevi.
Questa scelta si affianca a una convenzione stipulata con l'Inps con cui si gestirà automaticamente l'attivazione e la cessazione dell'indennità di disoccupazione. Lavoro e indennità di disoccupazione dunque si alterneranno tutelando il lavoratore dal punto di vista retributivo e delle competenze. Oltre a un vantaggio per l'insegnante precario che non dovrà recarsi all'Inps per chiedere l'indennità di disoccupazione o per comunicare l'inizio di un nuovo rapporto di lavoro, la procedura informativa consentirà alle singole scuole di comunicare gli eventuali casi di rifiuto immotivato della supplenza da parte dell'insegnante precario, che determineranno la perdita del diritto all'indennità di disoccupazione. Per gli insegnanti e per gli Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) le scuole, infatti, versano all'Inps la contribuzione contro la disoccupazione involontaria. Questo significa che agli insegnanti e agli Ata precari che abbiano i requisiti previsti dalla legislazione vigente spetta l'indennità di disoccupazione con requisiti ordinari. La durate dell'indennità di disoccupazione è di 8 mesi che diventano 12 per coloro i quali hanno superato i 50 anni.
Con la stessa norma sulle supplenze brevi il personale che accetti tutte le occasioni di supplenze avrà diritto al punteggio per l'intero anno di servizio nelle graduatorie a esaurimento. Inoltre, sono già state stipulate convenzioni con le regioni (per ora Sicilia e Sardegna, ma ci sono trattative avviate con altre regioni per analoghi accordi) per coinvolgere questi stessi insegnanti precari in progetti di rafforzamento dell'offerta formativa finanziati con risorse dei Por (Piani operativi regionali) e dei Pon (piani operativi nazionali).

I PRECARI: NON VOGLIAMO L'ELEMOSINA «Noi non chiediamo l'elemosina. L'indennità di disoccupazione già l'abbiamo. La scuola ha bisogno di docenti e noi vogliamo essere assunti in ruolo». È questa la posizione del Coordinamento precari nazionale a seguito del via libera del Consiglio dei Ministri a un'intesa per tutelare gli insegnanti precari annuali. «Facciamo un appello a tutte le organizzazioni che ci hanno sostenuto - continua la portavoce del coordinamento 3 ottobre, Olga Romano - per il corteo a sostegno del presidio di sabato 5 settembre». La protesta dei supplenti e precari di Milano è inserita nel programma della manifestazione nazionale, il Precari day.

Da Leggonline.it
05/09/2009

giovedì 3 settembre 2009

Dal Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale

Appello per la mobilitazione unitaria per il blocco dei tagli alla spesa per la scuola e la stabilizzazione dei precari

Trovate il testo dell’appello su
http://docs.google.com/View?id=dcx8x6t8_100cnxfp4df

Se questa è scuola …

500 bambini senza scuola a Napoli

Questa è una storia di ordinaria illegalità, che coinvolge 500 bambini napoletani, le loro famiglie ei loro insegnanti.
La nostra scuola, il plesso Madonna Assunta del 73° circolo didattico di Napoli, è stata oggetto dal 2003 di lavori di ristrutturazione. Lavori che abbiamo denunciato, perché non rispondenti alle necessità reali della scuola. 600.000 euro mal spesi, come ha riconosciuto la Procura della Repubblica.
D'altra parte cerchiamo di insegnare la legalità, e vedere sperperare finanziamenti pubblici ci costringe, in quanto cittadini, ad intervenire.

Per 6 anni i nostri bambini hanno vagato, a singhiozzo, su quattro quartieri e due municipalità, in quaranta in un'aula, senza strumenti indispensabili allo studio come la biblioteca, il laboratorio scientifico, i computer, gli spazi per la psicomotricità.

Sei anni e 600.000 euro dopo, ci fanno intendere che la scuola non verrà aperta il prossimo 14 settembre. Senza ulteriori spiegazioni. Tutto il lungo, paziente dialogo con le amministrazioni locali non ha avuto alcun risultato. O meglio, ci ha fatto solo perdere tempo.

'Madonna Assunta' è una scuola pubblica a tempo pieno, una delle pochissime del sud; è una scuola voluta trent'anni fa dagli operai dell'Italsider di Bagnoli, radicata sul territorio; è una scuola che lavora sull'integrazione e sulla prevenzione; è un'ottima scuola, una delle migliori della città.
Ma sorge sul lungomare di Bagnoli; forse lì, per qualcuno, ci starebbe meglio un albergo. Per denunciare l'illegalità stiamo condannando i nostri figli a perdere la LORO scuola, i loro compagni, le loro maestre, Bagnoli a perdere una scuola funzionante, la scuola pubblica a perdere un modello studiato dalle Università.
Era meglio il silenzio?

Costanza Boccardi - cittadina
02-09-2009

mercoledì 2 settembre 2009

Notizie dal fronte dei precari

Scuola, precari in rivolta in tutt'Italia: prof sui tetti, in catene, in mutande
Oggi è stata la volta di Roma e Milano: nella capitale tre docenti precari di educazione fisica si sono tolti i pantaloni, mentre nel capoluogo lombardo si sono incatenati davanti all’ufficio provinciale

Roma, 1 settembre 2009 - La protesta si spettacolarizza anche nella scuola. Docenti sui tetti, supplenti incatenati, professori in mutande. I precari non vogliono essere dimenticati dall’opinione pubblica e ai sit-in affiancano manifestazioni più «visibili».

Dopo le azioni intraprese ieri in Calabria, Sicilia e in Campania, dove prosegue la protesta di 6 insegnanti salite su un tetto dell’ufficio scolastico provinciale di Benevento, oggi è stata la volta di Roma e Milano: nella capitale tre docenti precari di educazione fisica si sono tolti i pantaloni, mentre nel capoluogo lombardo alcuni supplenti aderenti al Coordinamento Lavoratori della scuola ‘3 ottobre' si sono incatenati davanti all’ufficio provinciale di Milano.

Accanto alle manifestazioni spontanee, partono poi quelle organizzate dalle organizzazioni sindacali: RdB-Cub ha promosso un presidio a Roma giovedì 3 settembre, davanti al Ministero della Pubblica Istruzione; Gilda promette di adottare «tutte le forme di protesta possibili» contro la politica dei tagli, mentre la Cisl chiede un incontro urgente con il governo, la Uil una trattativa non stop da concludere in settimana, la Cgil l’intervento di palazzo Chigi.

Il pericolo ventilato dai sindacati confederali è che l’incontro tecnico fissato per giovedì mattina non porti a soluzioni concrete. La riunione prevista al ministero deve portare all’indennità di lavoro per chi è rimasto senza cattedra: questo richiede tre atti concreti, cioè un provvedimento legislativo, l’intesa con l’Inps per anticipare le risorse di disoccupazione, l’intervento delle regioni. Ma finora ai sindacati non è stato consegnato alcun documento su cui ragionare.

Da Quotidiano.net