venerdì 27 febbraio 2009

I pareri del Consiglio di Stato sui regolamenti

da La Tecnica della Scuola.it

REGOLAMENTI: OK DEL CONSIGLIO DI STATO
di R.P.

Il parere favorevole riguarda i due regolamenti approvati dal Governo lo scorso dicembre: dimensionamento della rete scolastica e ordinamenti di scuola dell'infanzia e primo ciclo. Il Consiglio ha formulato però qualche osservazione, anche importante.

Sono stati resi noti dal Consiglio di Stato i pareri n. 30 e n. 32 relativi, rispettivamente, allo schema di Regolamento sul dimensionamento della rete scolastica e sugli ordinamenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Nella sostanza i due pareri sono favorevoli anche se non mancano osservazioni puntuali ed esplicite proposte di riscrittura di alcuni articoli dei due provvedimenti.
Uno dei rilievi più importanti riguarda la gestione degli organici.
La modalità prevista dal comma 3 dell’art. 2 del Regolamento sul dimensionamento della rete scolastica viene considerata dal Consiglio di Stato contraria ad una sentenza della Corte costituzionale risalente al 2004.
Infatti il Regolamento prevede che "i dirigenti preposti agli uffici scolastici regionali provvedono alla ripartizione delle consistenze organiche a livello provinciale, avendo cura di promuovere interlocuzioni e confronti con le Regioni e con gli Enti Locali…"; ma, osserva il CdS, già nel 2004 la Corte aveva chiarito che la gestione degli organici e in particolare la distribuzione dei posti fra le diverse Istituzioni scolastiche è prerogativa esclusiva delle Regioni che non possono quindi essere private di questa funzione.
Due articoli del medesimo Regolamento vengono considerati del tutto estranei alla materia in questione è il CdS ne suggerisce la cancellazione: si tratta delle norme sull’inglese potenziato (che però potrebbe benissimo essere reinserito nel Regolamento sul I ciclo) e sulle modalità di formazione delle cattedre di educazione fisica (secondo il Regolamento possono essere separate in base al sesso degli studenti solo se non comportano l’aumento di organico).
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia il Consiglio di Stato non ha trovato nulla da ridire sul fatto che il Regolamento del I ciclo si occupi anche di questo ordine di scuola (c’è stato chi, in questi mesi, ha fatto osservare che l’art. 64 della legge 133 autorizza il Governo a rivedere gli ordinamenti della scuola del I e del II ciclo ma non a modificare l’impianto della scuola dell’infanzia).
Ma su questo ordine di scuola c’è lo stesso qualcosa che non va: un articolo del Regolamento prevede che piccoli gruppi di bambini di età inferiore a tre anni possano essere inseriti nelle scuole collocate in Comuni di montagna o in piccole isole; il CdS chiede ora che la consistenza del "piccolo" gruppo venga definita con maggiore chiarezza, magari ricorrendo al consueto decreto ministeriale con cui annualmente vengono fornite disposizioni in materia di organici.
Adesso, l’Ufficio legislativo del Ministero dell’Istruzione, dovrà mettersi al lavoro in modo da recepire le osservazioni del Consiglio di Stato modificando quindi di conseguenza il testo dei due provvedimenti licenziati dal Consiglio dei Ministri nel dicembre scorso.
Dopo di che i Regolamenti torneranno al Governo per l’approvazione definitiva.
Se tutto procederà per il verso giusto, i Regolamenti potrebbero tornare al Consiglio dei Ministri intorno alla metà del mese di marzo prima di essere sottoposti alla firma finale del Presidente della Repubblica.

26/02/2009

mercoledì 25 febbraio 2009

Speriamo che questi principi valgano anche per gli altri ordini di scuola!

da Il Gazzettino.it :

UNIVERSITÀ, NAPOLITANO AL GOVERNO:
RIVEDERE TAGLI, RICERCA LEVA DELLO SVILUPPO

PERUGIA (23 febbraio) - I tagli all'Università decisi dal governo vanno ripensati e rivisti. Lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Vogliamo eliminare gli sprechi, è stata la replica del governo.

«Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte dibilancio improntate a tagli indiscriminati», ha affermato il capo dello Stato in un discorso all'Università di Perugia. Napolitano ha rinnovato poi l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie, guardando i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo settore e che «può suggerire» delle soluzioni.

Il presidente della Repubblica era a Perugia per la cerimonia conclusiva delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'Università della città. Quando ha lasciato l'aula magna, prima di risalire in auto, Napolitano ha salutato e stretto la mano ad alcune delle tante persone che lo hanno applaudito calorosamente all'esterno dell'ateneo.

La ricerca e la formazione sono la «leva dello sviluppo», ha detto ancora il presidente della Repubblica. Lo sono, ha aggiunto, soprattutto di fronte alla crisi internazionale. Lo sviluppo è sempre più fondato sulla conoscenza e sull'innovazione. Senza queste risorse le nostre economie non potranno reggere alla competizione mondiale.

«È una verità difficilmente contestabile e apparentemente non è contestata anche nel nostro Paese. Ma - ha detto il presidente della Repubblica - si tarda a trarne tutte le conseguenze e le necessarie implicazioni. Lo dico perchè è un tema cruciale ed è mio dovere costituzionale fare questo e altri richiami pubblici».

Napolitano ha concluso il suo appello rivolgendosi a «tutte le forze responsabili del Paese» affinché si impegnino a difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati».

La replica del governo. «Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo», ha commentato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «La Ricerca e l’Università - ha aggiunto - sono alla base dello sviluppo di un Paese, ma è altrettanto vero, però, che in questa fase di difficoltà economica internazionale è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza. Per questo bisogna tutelare al massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia. Tuttavia è nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci».

«Ci sono ampi margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei e per destinare fondi alla ricerca e alle università più virtuose - ha continuato -. Il Governo con il decreto legge sull’università ha deciso di destinare più fondi alle università migliori e di creare 4000 nuovi posti da ricercatore. Ha deciso inoltre di mettere un freno al moltiplicarsi di corsi e sedi distaccate. La crisi economica internazionale deve trasformarsi in una grande opportunità per rivedere il sistema di Istruzione in Italia, un sistema in cui il problema principale non è quanto si spende ma come vengono spese le risorse pubbliche».

«Non hanno voluto ascoltare l'opposizione, si dia ascolto almeno all'autorevole voce del Presidente della Repubblica, e si inverta la marcia per dare speranze ai nostri giovani». Così Manuela Ghizzoni, capogruppo in commissione Cultura alla Camera del Pd. «Già a luglio - spiega la parlamentare del Pd - in completa solitudine, abbiamo rilevato come i tagli imposti dalla manovra estiva di Tremonti avrebbero portato molti atenei al collasso tra il 2010 e il 2011. Le responsabilità di questo stato di cose sono del Governo che con la politica dei tagli al sapere ha compromesso la didattica e la ricerca universitaria, fattori strategici che costituiscono il volano per lacrescita di ogni economia».

Il finanziamento dell'università «è un tema centrale» dal quale dipende «la sopravvivenza della massima istituzione formativa del nostro Paese». Lo sottolinea il Presidente della Conferenza dei rettori (Crui), Enrico Decleva, ringraziando il presidente della Repubblica, «per la sua continua attenzione alle questioni riguardanti il sistema universitario».

Rettore Perugia: università da ripensare. La recessione mondiale apre un «inquietante scenario» dove «tutto è in discussione» ed anche le «finalità e le funzioni dell' Università sono da ripensare». Lo ha detto davanti al presidente della repubblica il rettore dell' ateneo perugino, Francesco Bistoni, sottolineando però che l'«Università è un bene pubblico e un patrimonio di una nazione».

lunedì 23 febbraio 2009

Come cambia la scuola – Guida alla riforma

Vi segnalo il link alle FAQ del Ministero dell’Istruzione, dove potete trovare una serie di domande sulle iscrizioni e su cosa succederà il prossimo anno scolastico con le risposte del Ministero:

http://www.pubblica.istruzione.it/comecambialascuola/faq.shtml

Buona lettura…

Risultati del Sondaggio del PD di Sesto F.no sulla scuola

Cliccare sull'immagine per ingrandirla.
















Sondaggio al 3° circolo / Dicembre 2008

Di seguito i risultati del sondaggio effettuato nel mese di dicembre 2008.
Al fine di avere una panoramica sull'orientamento delle famiglie in merito al futuro assetto scolastico con particolare riferimento all'inserimento del maestro unico previsto con nell'art 4 del DL 133 del 1/9/2008 il CONSIGLIO DI CIRCOLO (componente genitori) ed il COMITATO GENITORI del terzo Circolo Didattico di Sesto Fiorentino (FI) ha proposto il seguente sondaggio:
Plessi Balducci – Bortolotti - Gandhi
totale prime, seconde, terze, quarte classi scuola primaria + terzo anno scuola dell'infanzia: schede pervenute 379 su 652 iscritti (58%)

PRIMO QUESITO:
Quale fra i seguenti orari scolastici viene maggiormente incontro alle vostre esigenze familiari?
Orario lungo: 357 preferenze
Orario antimeridiano: 17 preferenze
Nessuna preferenza: 5 preferenze

SECONDO QUESITO:
In caso di scelta del tempo lungo (8:30-16:30), quale fra queste due impostazioni preferireste che venisse adottata?
Tempo pieno organizzato come tempo di insegnamento e studio così come avviene attualmente : 356 preferenze
Tempo scuola ipotizzato dal decreto legislativo 133 ovvero tempo di doposcuola senza attività di didattica: 18 preferenze
Nessuna preferenza: 5 preferenze

TERZO QUESITO:
Manterreste la preferenza per il tempo lungo nel caso in cui il servizio venisse fornito solo a pagamento?
Sì: 135 preferenze
No: 225 preferenze
Nessuna preferenza: 17 preferenze (per molte risposte sia con preferenza SI che con NO "dipende dal costo e cosa pagare: attività di studio o semplice doposcuola senza attività didattiche?")

QUARTO QUESITO:
L'orario antimeridiano previsto dal DL 133 prevede 22 ore settimanali di didattica + 2 di religione, nel caso in cui abbiate scelto questo orario o nel caso in cui la didattica pomeridiana venisse abolita per normativa, sareste comunque favorevoli a destinare due ore all'insegnamento della religione cattolica o preferireste che venissero dedicate ad attività di studio?
Religione: 95 preferenze
Studio: 274 preferenze
Nessuna preferenza: 9 preferenze
Educazione sessuale: 1 preferenza (questa domanda non era prevista)

Scuola dell'Infanzia Plessi Balducci-Verde e Gialla – Gandhi
totale primo e secondo anno scuola dell'infanzia: schede pervenute 127 su 230 iscritti (56%)

PRIMO QUESITO:
Il decreto legge 133 sembra prevedere, per la scuola dell'infanzia, solo la frequenza in orario antimeridiano; in base alla vostra organizzazione familiare, quale fra questi orari soddisferebbe meglio le vostre esigenze?
Orario lungo: 121 preferenze
Orario antimeridiano: 6 preferenze

SECONDO QUESITO:
Manterreste le stesse scelte di tempo lungo nel caso in cui il servizio venga fornito solo a pagamento?
Sì: 48 preferenze
No: 78 preferenze
Nessuna preferenza: 1 (molte osservazioni "dipende dal costo del servizio")

sabato 21 febbraio 2009

Cosa ci aspetta davvero l'anno prossimo

Ricevo e volentieri vi giro, invitandovi a guardare questo video:

CAOS TEMPO PIENO - VIDEO DA REPUBBLICA TV

da repubblica.tv

Il preside della scuola elementare Cesare Battisti di Roma spiega con passione ed equilibrio le sue perplessità al funzionario del Ministero che ha firmato la circolare sulle iscrizioni.
Un dialogo tra sordi a cui assiste, dando battaglia, un genitore del coordinamento di Milano.
25 minuti di video intensi e, finalmente, chiari per capire cosa "veramente" potranno scegliere i genitori l'anno prossimo...

http://tv.repubblica.it/copertina/caos-tempo-pieno/29035?video

mercoledì 18 febbraio 2009

Iniziativa di sabato 21 febbraio

DIFENDIAMO LA SCUOLA PUBBLICA
IL TEMPO PIENO E LA COLLEGIALITÀ,
30 ANNI DI CONQUISTE
IL FUTURO DELLA SCUOLA DI TUTTI


Sabato 21 febbraio dalle ore 10,30 alle 12,30 tutti in piazza Ghiberti (mercato di Sant’Ambrogio) per diffondere la campagna sulle iscrizioni e informarci sui modi per contrastare la distruzione della scuola elementare e dell’intero sistema di istruzione
Ci sarà un banchino con i moduli alternativi per le iscrizioni e le riconferme e partirà la sottoscrizione per il RICORSO AL TAR CONTRO LA CIRCOLARE GELMINI che smantella fin dal prossimo anno l’intero assetto della scuola elementare.

Firenze, 17/02/09

Coordinamento Genitori – Insegnanti
Tavolo unitario per la difesa della scuola statale

coordinamentogenitorinsegnantitoscana@yahoogroups.com
incontrotoscanodellescuole@googlegroups.com

mercoledì 11 febbraio 2009

Presa Diretta / Rai tre - La Scuola Tagliata

Per chi non l’avesse vista o per chi volesse rivederla la puntata di domenica 8 febbraio di Presa diretta (Rai Tre) La scuola tagliata è online su:

http://www.youtube.com/watch?v=7LqJteERv3A

Ve la consiglio!

domenica 8 febbraio 2009

Campagna Iscrizioni alternative

Questa è la lettera che verrà distribuita in questi giorni ai genitori insieme ai moduli alternativi per le iscrizioni:

A tutti i genitori preoccupati per la scuola
e il futuro dei propri figli

Caro genitore,
avrai sicuramente seguito negli ultimi mesi il dibattito sui “provvedimenti Gelmini”, sulla scuola, sulla qualità dell’istruzione italiana e sulle sue prospettive.

Noi crediamo che qualsiasi intervento che riguardi la scuola pubblica debba essere fatto con l’obiettivo di migliorarla e non di ridimensionarla. La scuola è un investimento, non un costo a perdere, e la sfida che oggi deve affrontare non è di poco conto: mantenere alta la qualità, garantendo elevati livelli di apprendimento e nello stesso tempo continuare a garantire l’inserimento dei disabili, l’integrazione dei bambini immigrati, la gestione di situazioni di disagio legate alla progressiva crisi delle famiglie e dei contesti sociali.

Questa è la ricchezza della nostra scuola elementare: il tempo pieno e i moduli, ove realizzati appieno, sono stati capaci di essere fucina di una nuova cittadinanza e presidio prioritario per prevenire razzismi, egoismi, separazioni, emarginazioni senza per questo trascurare una elevata formazione scolastica.
Questa è per noi una Scuola seria. Questa è una scuola possibile solo con tanto tempo, competenze e risorse a disposizione.

Il maestro unico nella scuola primaria, la riduzione di orario, l’aumento del numero di alunni per classe in ogni ordine di scuola, renderanno sempre più difficile, se non impossibile, tutto questo.
L’eliminazione delle compresenze renderà impossibile lavorare per piccoli gruppi, uscire sul territorio, fare gite e visitare musei.
Nell’orario di lavoro degli insegnanti non ci sarà più spazio per la programmazione e il confronto.
Noi non intendiamo rassegnarci a tutto questo, vogliamo continuare con forza a sostenere la nostra idea di scuola e ti chiediamo, se la condividi, di contribuire a sostenerla anche al momento dell’iscrizione di tuo figlio alla I elementare, alla I media o alla I superiore o di presentare la conferma del modello scolastico prescelto alla prima iscrizione nel caso di figli già frequentanti.
Per farlo devi scegliere certamente il massimo delle ore previste sui moduli di iscrizione proposti dalla tua scuola, ma ti chiediamo di fare qualcosa di più: compila anche il modulo di iscrizione “alternativo”, consegnandolo come ti sarà indicato dai rappresentanti. L’iscrizione a scuola sarà comunque valida ma questo gesto, unito a quello di centinaia di altri genitori, servirà a dare più forza a questa richiesta, a rendere più evidente che non siamo disponibili a svendere il futuro dei nostri figli.

I genitori del Consiglio di Circolo


I moduli sono scaricabili anche ai seguenti indirizzi

Conferma del modello scolastico prescelto per la Scuola dell’Infanzia:
http://docs.google.com/Doc?id=dcx8x6t8_88dmsgtd3p&hl=en

Iscrizione alla Classe Prima della Scuola Primaria a Modulo:
http://docs.google.com/Doc?id=dcx8x6t8_89cxjkdbhb&hl=en

Iscrizione alla Classe Prima della Scuola Primaria a Tempo Pieno:
http://docs.google.com/Doc?id=dcx8x6t8_90frn93qgh

Conferma del modello scolastico prescelto per la Scuola Primaria:
http://docs.google.com/Doc?id=dcx8x6t8_91dwwtsfct

mercoledì 4 febbraio 2009

Note informative dal Comitato Per la Scuola della Repubblica di Firenze

Ricevo e pubblico:

Per la Scuola della Repubblica - Comitato di Firenze
Nota informativa n. 1/09


L’iter dei provvedimenti attuativi delle leggi Gelmini e l’efficacia della CM n. 4/09

Come è stato comunicato la Conferenza Unificata ha dato un parere negativo sullo schema di regolamento per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Il parere, come è noto, non è vincolante; è comunque un parere autorevole che può essere efficacemente utilizzato nella contestazione dei provvedimenti attuativi delle geggi Gelmini; purtroppo però ancora non si conosce il testo.

Ora lo schema di regolamento dovrà essere esaminato dal Consiglio di Stato per il prescritto parere; dopo il Consiglio dei Ministri dovrà approvare il testo definitivo che dovrà essere emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Fino a quando il regolamento non sarà pubblicato nella G.U. è ovvio che lo schema predisposto dal Consiglio dei Ministri non ha alcuna efficacia giuridica; di conseguenza la CM n. 4/09 emanata dal Ministro per le iscrizioni per l’a.s. 2009/2010, allo stato attuale, non ha alcuna efficacia perchè si basa su atti allo stato inesistenti.

Pertanto sono illegittimi:

a) i moduli allegati alla CM n. 4/09 che si basano su provvedimenti inesistenti;

b) eventuali modifiche al POF adottati sulla base degli schemi dei regolamenti ancora giuridicamente inesistenti.

Allo stato attuale le iscrizioni devono essere fatte sulla base del POF regolarmente approvate sulla base della normativa attualmente vigente, come stabilisce l’art. 3, ultimo comma del DPR n. 275/99.

Alleghiamo un modello di atto di diffida che si può fare prevenire ai Dirigenti scolastici nell’ipotesi che si chieda l’applicazione degli schemi di regolamento ancora non approvati.

Ci riserviamo di inviare una sollecita nota informativa in merito non appena i regolamenti dovranno essere approvati e restiamo a disposizione per ogni opportuna informazione.

p. il Comitato Corrado Mauceri

Il documento con l'atto di diffida è visibile su:
http://docs.google.com/Doc?id=dcx8x6t8_87f54rmhf5