DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO PRECARI DI CATANIA
Noi precari della scuola di Catania, docenti di ogni ordine e grado e personale ATA, a seguito dei forti tagli applicati alla nostra provincia e a tutte le realtà scolastiche italiane, visti cancellati anni e anni di lavoro e competenze acquisite sul campo, dopo aver subito l’umiliazione e il disagio del licenziamento, abbiamo iniziato un’azione di protesta tesa a difendere
IL LEGITTIMO DIRITTO AL LAVORO LA QUALITA’ DELLA SCUOLA PUBBLICA.
La nostra infatti non è solo una battaglia per il diritto al lavoro, ma è anche, e soprattutto, una battaglia culturale a difesa della scuola pubblica intesa come diritto per tutti, strumento di promozione culturale e sociale e luogo di diffusione dei valori fondamentali della nostra Costituzione. Intendiamo pertanto contrastare con la nostra protesta il progetto di “controriforma” della scuola pubblica all’interno del quale si collocano la legge 133/08, l’art. 4 della legge 169/08 e il PdL Aprea, che mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e di mercato, svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica e annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica. Affermiamo con forza che questa non è una riforma, perché la parola riforma ha in sé una valenza positiva e viene invece utilizzata per camuffare un progetto di vera e propria distruzione della scuola pubblica, che sarà portato avanti e realizzato attraverso interventi che non hanno alcun carattere progressivo, non rinnovano e non migliorano il percorso educativo dei nostri allievi. Al contrario le misure adottate dal nostro governo rispondono ad una concezione astrattamente selettiva e meritocratica della scuola, che non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, ma vi reintroduce elementi di conflittualità. Sbandierati come “riqualificazione” del sistema scolastico i tagli della legge 133/08 e tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati non risolvono le contraddizioni che di certo sono presenti oggi nel sistema scolastico, ma si iscrivono in un processo di destrutturazione della scuola pubblica, che vuole impoverirla, dequalificarla e privarla dei suoi fondamenti costituzionali. Non possiamo più delegare ad altri il futuro della nostra scuola ed è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare un lavoro profondo, lungo e faticoso. Perché se questo modo di concepire l’istruzione avrà la meglio, noi, quella parte di noi, che crede in una scuola diversa, sarà definitivamente sconfitta. Denunciamo pertanto non solo gli effetti devastanti della “controriforma” Gelmini non nel mondo della scuola, con il drastico ridimensionamento del corpo docenti e del personale ATA, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione del tempo scuola, l’accorpamento delle classi di concorso, l’istituzione del maestro unico, il taglio degli insegnanti di sostegno, ma anche le drammatiche ripercussioni che il più grande licenziamento di massa nel settore dell’istruzione avrà sul tessuto sociale ed in particolare su quello delle regioni già duramente provate del meridione. Reclamiamo la nostra dignità negata ed esprimiamo il nostro dissenso ai contratti di disponibilità che anziché ridarci il nostro posto di lavoro offrono ad una ristrettissima fascia di insegnanti, poco più del 10% del totale, mansioni vaghe ed ultraflessibili in cambio di sottostipendi.
CHIEDIAMO
1) Il ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 (articoli 64 e 66) e di tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati.
2) Abrogazione dell’art.4 della legge 169/08 (maestro unico) e successive disposizioni. 3)Abolizione del tetto massimo di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili su base provinciale e ripristino delle deroghe per l’assegnazione di ore aggiuntive per casi di disabilità gravi (Legge 224/04).
4) Ritiro del PdL Aprea.
5) Immediata immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili 6) Utilizzazione fino ad esaurimento del personale docente presente nelle GaE
7) Stabilizzazione di tutto il personale ATA inserito nella Graduatoria Permanente di 1° fascia secondo l’ordine di graduatoria, con inclusione anche del personale che nell’anno scolastico 2008/09, pur non avendo avuto un contratto fino al 30.06 e 31.08, sia stato titolare di contratto fino ad “avente diritto” e nel biennio precedente di contratti fino al 30.06, essendo nel dicembre 2008 entrata in vigore la nuova graduatoria triennale ATA di 3° fascia, e del personale che sia stato titolare almeno di una supplenza breve.
8) Utilizzazione fino ad esaurimento della Graduatoria ATA Provinciale Permanente di 1° fascia in riferimento a tutti i tipi di contratto (incarico annuale, fino al termine delle attività didattiche, supplenza breve ecc.) con conseguente eliminazione delle preferenza delle 30 scuole. Successiva utilizzazione della Graduatoria ATA Provinciale ad Esaurimento di 2° fascia. Utilizzo della Graduatoria d’Istituto di 3° fascia ATA soltanto a esaurimento di entrambe le graduatorie.
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