Scuola, insegnanti in ritardo
Inizio d'anno con il fiatone
Slittano le assegnazioni di posti di ruolo e supplenze.
Firenze, 29 agosto 2009 - Sarà un inizio d’anno scolastico quantomeno ‘col fiatone’. Se di solito tutte le procedure (assegnazione dei posti di ruolo e delle supplenze) venivano svolte entro il 31 agosto, stavolta non sarà così. Perché le cattedre di ruolo saranno date fino a domani l’altro. E le convocazioni per il sostegno si terranno i primi sette giorni di settembre.
Complessivamente, una decina di giorni di ritardo sulla tabella di marcia che possono creare difficoltà agli istituti. Tant’è che i sindacati lanciano l’allarme: «Sarà difficile che il 14 settembre tutti i prof siano al loro posto». Il dirigente della Montagnola Doriano Bizzarri non fa mistero della sua preoccupazione. «Al momento ho tre posti scoperti alla scuola dell’infanzia. E otto alle elementari — fa sapere il preside —. Mi auguro che le assegnazioni delle supplenze vadano bene. Sennò il rischio è di passare i primi giorni di scuola tra telefonate e fax per cercare disperatamente i supplenti». Alla Ghiberti mancano «un posto sull’infanzia e due sulla primaria», informa la preside Patrizia D’Incalci.
«Tutto sommato non posso lamentarmi, anche se il ritardo della macchina amministrativa ci impone lo slittamento delle riunioni d’inizio anno», dice la preside, che aspetta anche un supplente per il sostegno alla media, un altro per l’infanzia e due per la primaria. E se alla media Dino Compagni non segnalano difficoltà, all’Ottone Rosai la situazione è complicata. «Mi mancano due posti di spagnolo, uno di francese, uno di matematica, uno di sostegno e uno di inglese di sole sei ore, oltre ad un direttore e ad un’assistente amministrativa», alza gli occhi al cielo la preside Manuela Tarabusi.
[…]
Elettra Gullè
Da La Nazione online
lunedì 31 agosto 2009
domenica 30 agosto 2009
Mobilitazione per la scuola
Ricevo e volentieri vi giro:
TAVOLO REGIONALE DELLA TOSCANA PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE
MOBILITAZIONE UNITARIA PER LA SCUOLA
In attesa di inviare un dettagliato report della riunione del 28 Agosto ed i documenti approvati, riteniamo opportuno informarvi per intanto sulla decisione di proporre a tutte le forze politiche, organizzazioni sindacali e democratiche ed alle istituzioni democratiche (Regione, Province e Comuni) un'ampia ed unitaria mobilitazione in difesa della scuola statale contro i tagli alla spesa per la scuola e per la stabilizzazione dei precari.
Il Tavolo ha ipotizzato per intanto una prima manifestazione davanti l'USR per il giorno 11 settembre, ma è ovviamente disponibile a qualsiasi altra iniziativa e/o proposta che possa unire tutte le forze; riteniamo difatti che sia indispensabile un impegno unitario ed a tutti i livelli (istituzionale, politico, sindacale e legale), superando le divisioni che molto spesso riaffiorano ed indeboliscono l'azione politica complessiva.
Siamo ovviamente a disposizione per ogni ulteriore informazione e disponibili a forme di coordinamento con altre realtà sia della regione sia di altre regioni.
TAVOLO REGIONALE DELLA TOSCANA PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE
MOBILITAZIONE UNITARIA PER LA SCUOLA
In attesa di inviare un dettagliato report della riunione del 28 Agosto ed i documenti approvati, riteniamo opportuno informarvi per intanto sulla decisione di proporre a tutte le forze politiche, organizzazioni sindacali e democratiche ed alle istituzioni democratiche (Regione, Province e Comuni) un'ampia ed unitaria mobilitazione in difesa della scuola statale contro i tagli alla spesa per la scuola e per la stabilizzazione dei precari.
Il Tavolo ha ipotizzato per intanto una prima manifestazione davanti l'USR per il giorno 11 settembre, ma è ovviamente disponibile a qualsiasi altra iniziativa e/o proposta che possa unire tutte le forze; riteniamo difatti che sia indispensabile un impegno unitario ed a tutti i livelli (istituzionale, politico, sindacale e legale), superando le divisioni che molto spesso riaffiorano ed indeboliscono l'azione politica complessiva.
Siamo ovviamente a disposizione per ogni ulteriore informazione e disponibili a forme di coordinamento con altre realtà sia della regione sia di altre regioni.
sabato 29 agosto 2009
Le “novità” della Gelmini
Dal Comunicato Stampa del MIUR del 28 agosto:
Scuola
RIEPILOGO NOVITA’ INTRODOTTE NELL’ANNO SCOLASTICO 2009/2010
Scuola Primaria
Maestro unico prevalente alle elementari
Da quest’anno nelle classi prime della scuola primaria si passerà al modello educativo del maestro unico prevalente, un’unica figura di riferimento per i bambini. Successivamente questo modello coinvolgerà le altre classi in modo graduale. Abolite, dunque, le compresenze e confermato il tempo pieno. Ogni quadro orario, da 24, 27, 30 o 40 ore, prevederà il maestro unico di riferimento.
Confermato il tempo pieno
Con l’introduzione del maestro unico, l’eliminazione delle compresenze ed alcuni risparmi dovuti alla razionalizzazione degli organici si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno.
Questo aumento sarà possibile grazie a una serie di azioni messe in atto dal Ministero:
- Il dimensionamento della rete scolastica: circa 350 scuole sono state accorpate grazie anche all’impegno delle Regioni;
- la soppressione delle compresenze.
Notare i termini utilizzati: abolite, eliminazione, risparmi, accorpate, soppressione … Altro che nuovo modello educativo, sembra uno stralcio dal "Prontuario della casalinga nei tempi di crisi"!
Il testo completo del Comunicato lo trovate su http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/280809.shtml
Scuola
RIEPILOGO NOVITA’ INTRODOTTE NELL’ANNO SCOLASTICO 2009/2010
Scuola Primaria
Maestro unico prevalente alle elementari
Da quest’anno nelle classi prime della scuola primaria si passerà al modello educativo del maestro unico prevalente, un’unica figura di riferimento per i bambini. Successivamente questo modello coinvolgerà le altre classi in modo graduale. Abolite, dunque, le compresenze e confermato il tempo pieno. Ogni quadro orario, da 24, 27, 30 o 40 ore, prevederà il maestro unico di riferimento.
Confermato il tempo pieno
Con l’introduzione del maestro unico, l’eliminazione delle compresenze ed alcuni risparmi dovuti alla razionalizzazione degli organici si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno.
Questo aumento sarà possibile grazie a una serie di azioni messe in atto dal Ministero:
- Il dimensionamento della rete scolastica: circa 350 scuole sono state accorpate grazie anche all’impegno delle Regioni;
- la soppressione delle compresenze.
Notare i termini utilizzati: abolite, eliminazione, risparmi, accorpate, soppressione … Altro che nuovo modello educativo, sembra uno stralcio dal "Prontuario della casalinga nei tempi di crisi"!
Il testo completo del Comunicato lo trovate su http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/280809.shtml
mercoledì 26 agosto 2009
La scuola riapre affollata
Più alunni e meno classi. Ecco il primo bilancio delle misure di razionalizzazione imposte al sistema scolastico italiano dal governo Berlusconi. Dopo mesi di previsioni e polemiche, i numeri relativi al cosiddetto organico di fatto (quello reale) possono considerarsi definitivi e confermano che nel corso del 2009/2010 gli insegnanti avranno a che fare con classi più affollate. I segmenti della scuola dell'obbligo, primaria e secondaria di primo grado, sono quelli che ad un incremento di alunni corrisponde ad una contrazione delle classi. Le sezioni (classi) di scuola dell'infanzia e le classi del superiore saranno invece le più affollate in assoluto. Per tagliare 42 mila e 500 cattedre in un solo anno la coppia Tremonti-Gelmini ha agito su diversi fronti: il dimensionamento della rete scolastica (e la conseguente riduzione delle istituzioni scolastiche), lo smatellamento del "modulo" (tre insegnanti su due classi) e l'introduzione del "maestro unico di riferimento" all'elementare, la contrazione delle ore di insegnamento alla scuola media, la riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore (con cattedre anche di 19 o 20 ore) e la contrazione delle classi attraverso un maggiore affollamento delle stesse. E' proprio quest'ultimo l'aspetto messo in luce dall'organico di fatto. In base ai dati di un monitoraggio del ministero, da 21,8 alunni per classe la scuola superiore passa a 22,1 alunni. Con la conseguenza che ci saranno classi con più di trenta alunni e/o con più di un alunno disabile. Ma il record spetta alle sezioni di scuola dell'infanzia, con quasi 24 bambini per classe. La scuola materna statale, come si chiamava un tempo, per la prima volta supera il milione di bambini, 28 mila in più dell'anno scorso, ma per contenere l'organico il numero delle classi resta quasi invariato. Va da sé che le classi dei più piccoli si fanno sempre più affollate, con buona pace delle maestre costrette a rispondere alle mille richieste dei bambini spesso in edifici che offrono poco o nulla. Anche alla scuola media l'aumento del numero degli alunni è accompagnato dal calo delle classi: 18 mila ragazzini in più e 120 classi in meno. Ma la media di alunni per classe si mantiene entro limiti accettabili: 21,5. Il 2009/2010 sarà anche l'anno record per le presenze di alunni disabili nelle classi italiane. Ce ne saranno più di 178 mila, mentre l'anno scorso il loro numero non raggiunse le 176 mila unità. Ma la dotazione organica degli insegnanti di sostegno rimarrà invariata: 90.469 docenti che dovranno seguire due o addirittura tre alunni contemporaneamente. http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-11/
martedì 25 agosto 2009
La protesta sotto il solleone
SCUOLA: UN AGOSTO CALDO, ANZI ROVENTE
Questo agosto 2009 rischia di diventare da caldo a rovente. Cambio climatico improvviso? Forse, ma parliamo di un’altra storia. Il mondo della scuola è in allerta a causa di tagli orizzontali mai visti prima: 47.000 posti in meno. Sono già iniziate un po’ ovunque manifestazioni di protesta, ad Agrigento, Salerno, Taranto ed altre si terranno nei prossimi giorni. Fine di agosto caldissima per i sit-in ad Arezzo il 24, il 25 ancora all’USP di Salerno, il 27 all’USR di Napoli, il 28 a Benevento e tante altre in via di organizzazione.
(...) Riusciranno i docenti a fermare la distruzione della Scuola Pubblica Statale? Si, se prendessero coscienza della loro forza numerica, quasi 800.000 persone tra docenti di ruolo, personale ATA, precari abilitati e precari non abilitati. Se pensiamo che a Milano all’INNSE erano solo in 49 e a Roma i vigilantes qualche centinaio. Riuscirà a svegliare questa categoria soporifera e divisa la politica nefasta della Gelmini/Tremonti? Chissà...
http://www.scuolapertutti.net/index.php/rassegna-stampa
PRECARI, L’INIZIO D’ANNO E’ UN VERO REBUS
A tre settimane dalla partenza del nuovo anno scolastico le tante decine di migliaia di precari della scuola continuano a vivere nell’incertezza. Come potrebbero, d’altra parte, dormire sonni tranquilli? Manca ancora la circolare del Miur che annualmente definisce il corretto avvio dell'anno scolastico e omogeneità nel conferimento degli incarichi; le graduatorie definitive sono state pubblicate ma su di loro pende sempre la spada di Damocle del Consiglio di Stato che si deve esprimere sui migliaia di ricorsi al Tar fatti dai docenti rimasti in coda e non inseriti ‘a pettine’; i contratti di ‘disponibilità’, infine, a lungo promessi ai precari annuali che rimarranno disoccupati, devono ancora essere definiti e comunque manca il sostegno economico di almeno due terzi delle regioni.
Inevitabile, vista la situazione, che i sindacati minaccino mobilitazioni e ricorsi. Significativa una recente dichiarazione del leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo: “col nuovo anno ci sarà una forte mobilitazione, con scioperi forse, ma anche con occupazioni simboliche delle scuole. L’autunno non sarà una stagione tranquilla, ma non per responsabilità nostre”. Ed è molto probabile che tutto ciò avvenga. È improbabile, infatti, che nel volgere di pochi giorni possano essere risolte tutte le questioni in corso. (...)
http://www.tecnicadellascuola.it/
AREZZO: LA PROTESTA DEI PRECARI IN MUTANDE
Si sono messi in mutande e si sono improvvisati lavavetri per protestare contro “una indifferenza ingiustificabile”. E’ la manifestazione attuata da un gruppo di precari della scuola che si sono ritrovati in piazza della stazione ad Arezzo indossando solo boxer e magliette bianche con la scritta ‘Precario scuola: licenziato’. La protesta è stata attuata dopo che a 53 precari aretini è stato consegnato il contratto per l’anno 2009/2010 ed è stato ricordato che lo scorso anno erano oltre 200, “come effetto dei tagli voluti dal Governo”. Alcuni di loro hanno ricordato che “da 15 anni vanno avanti a contratti annuali e adesso sono fuori e senza alcuna protezione sociale, né cassa integrazione”. Dopo aver diffuso volantini e lavato vetri al semaforo di piazza stazione, i manifestanti, una cinquantina, si sono recati in prefettura e una delegazione è stata ricevuta da un dirigente. Quindi il gruppo si è fermato davanti alla sede del provveditorato e, dopo aver salutato con un applauso i colleghi più fortunati, ha consegnato un documento al Provveditore, chiedendo che questa protesta fosse rappresentata anche a livello nazionale. http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/
Nella nota diffusa dagli stessi precari si legge: “Per anni siamo serviti a far funzionare la scuola per coprire i posti che non erano messi a ruolo. Ora lo stato intende disfarsi di noi senza una parola di ringraziamento senza neppure tentare un timido ‘Scusa mi dispiace…’. Adesso noi siamo senza lavoro e le scuole in grandi difficoltà anche per operazioni semplici come l'apertura e la chiusura degli edifici, per non parlare della didattica, e di tutte le attività di insegnamento. E tutto ciò mentre i nostri politici non intendono rinunciare ai loro privilegi.”
Ai precari in lotta è arrivata la solidarietà del Pd, di Idv e di Rifondazione. In particolare, Alfio Nicotra (capogruppo provinciale di Rifondazione/Comunisti Italiani/Sinistra Europea), garantendo il sostegno ad ogni forma di lotta intrapresa dai lavoratori e dalle lavoratrici, ha dichiarato cha “in tutta Europa si potenzia la scuola pubblica anche, ma non solo, come risposta alla crisi economica. In Italia il governo Berlusconi taglia invece sull'istruzione lasciando senza lavoro persone in questi anni hanno dato, sia pur in una inaccettabile condizione di precarietà, il loro contributo alla scuola italiana”.
Da parte sua, la parlamentare Donella Mattesini (Pd) ha annunciato un’interrogazione ed ha diffuso un documento nel quale tra l’altro ricorda che “in Toscana, nell’imminente nuovo anno scolastico, avremo 7.000 alunni in più. Un buon segnale, anche dal punto di vista della ripresa demografica. Peccato che a fronte di questo aumento di alunni ci sia una drastica diminuzione di insegnanti: meno 1.719. I tagli interessano il livello più significativo e cioè le scuole elementari e questo grazie al ritorno dal modulo all’insegnante unico deciso dal Governo Berlusconi. (...) La protesta dei precari è un altro segnale che si aggiunge ai molti che devono indurre insegnanti, genitori e studenti ad operare insieme alle associazioni, ai sindacati, ai partiti ed a tutti coloro che ritengono la difesa e la qualificazione della scuola pubblica una priorità assoluta per la nostra società.”
http://www.arezzonotizie.it/
I PRECARI SUI TETTI
La mobilitazione dei precari della scuola si estende sempre più.
Martedí 25 agosto assemblea dei precari di Agrigento. Il 27 agosto riunione del Coordinamento Scuola 3 ottobre di Milano, “per rilanciare un nuovo percorso di lotta contro i tagli, il PDL Aprea e per l'assunzione di tutti i precari della scuola”. Il 31 agosto assemblea del Coordinamento precari della scuola di Napoli. Mentre nei giorni scorsi, a Fuorni, mentre si svolgeva un incontro tra il direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale e una delegazione sindacale di base, in rappresentanza di oltre 100 manifestanti che protestavano fuori per i 2.000 tagli, sette precari sono saluti sul tetto dell'USP di Salerno: la protesta, che ha fatto ricordare quelle avviate in questa estate dai lavoratori della Insse in cima ad una gru e i vigilantes romani saliti sul Colosseo, ha tutta l’aria di essere di un triste prologo di quel che accadrà nelle prossime settimane. http://www.apcom.net/newscronaca/
Questo agosto 2009 rischia di diventare da caldo a rovente. Cambio climatico improvviso? Forse, ma parliamo di un’altra storia. Il mondo della scuola è in allerta a causa di tagli orizzontali mai visti prima: 47.000 posti in meno. Sono già iniziate un po’ ovunque manifestazioni di protesta, ad Agrigento, Salerno, Taranto ed altre si terranno nei prossimi giorni. Fine di agosto caldissima per i sit-in ad Arezzo il 24, il 25 ancora all’USP di Salerno, il 27 all’USR di Napoli, il 28 a Benevento e tante altre in via di organizzazione.
(...) Riusciranno i docenti a fermare la distruzione della Scuola Pubblica Statale? Si, se prendessero coscienza della loro forza numerica, quasi 800.000 persone tra docenti di ruolo, personale ATA, precari abilitati e precari non abilitati. Se pensiamo che a Milano all’INNSE erano solo in 49 e a Roma i vigilantes qualche centinaio. Riuscirà a svegliare questa categoria soporifera e divisa la politica nefasta della Gelmini/Tremonti? Chissà...
http://www.scuolapertutti.net/index.php/rassegna-stampa
PRECARI, L’INIZIO D’ANNO E’ UN VERO REBUS
A tre settimane dalla partenza del nuovo anno scolastico le tante decine di migliaia di precari della scuola continuano a vivere nell’incertezza. Come potrebbero, d’altra parte, dormire sonni tranquilli? Manca ancora la circolare del Miur che annualmente definisce il corretto avvio dell'anno scolastico e omogeneità nel conferimento degli incarichi; le graduatorie definitive sono state pubblicate ma su di loro pende sempre la spada di Damocle del Consiglio di Stato che si deve esprimere sui migliaia di ricorsi al Tar fatti dai docenti rimasti in coda e non inseriti ‘a pettine’; i contratti di ‘disponibilità’, infine, a lungo promessi ai precari annuali che rimarranno disoccupati, devono ancora essere definiti e comunque manca il sostegno economico di almeno due terzi delle regioni.
Inevitabile, vista la situazione, che i sindacati minaccino mobilitazioni e ricorsi. Significativa una recente dichiarazione del leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo: “col nuovo anno ci sarà una forte mobilitazione, con scioperi forse, ma anche con occupazioni simboliche delle scuole. L’autunno non sarà una stagione tranquilla, ma non per responsabilità nostre”. Ed è molto probabile che tutto ciò avvenga. È improbabile, infatti, che nel volgere di pochi giorni possano essere risolte tutte le questioni in corso. (...)
http://www.tecnicadellascuola.it/
AREZZO: LA PROTESTA DEI PRECARI IN MUTANDE
Si sono messi in mutande e si sono improvvisati lavavetri per protestare contro “una indifferenza ingiustificabile”. E’ la manifestazione attuata da un gruppo di precari della scuola che si sono ritrovati in piazza della stazione ad Arezzo indossando solo boxer e magliette bianche con la scritta ‘Precario scuola: licenziato’. La protesta è stata attuata dopo che a 53 precari aretini è stato consegnato il contratto per l’anno 2009/2010 ed è stato ricordato che lo scorso anno erano oltre 200, “come effetto dei tagli voluti dal Governo”. Alcuni di loro hanno ricordato che “da 15 anni vanno avanti a contratti annuali e adesso sono fuori e senza alcuna protezione sociale, né cassa integrazione”. Dopo aver diffuso volantini e lavato vetri al semaforo di piazza stazione, i manifestanti, una cinquantina, si sono recati in prefettura e una delegazione è stata ricevuta da un dirigente. Quindi il gruppo si è fermato davanti alla sede del provveditorato e, dopo aver salutato con un applauso i colleghi più fortunati, ha consegnato un documento al Provveditore, chiedendo che questa protesta fosse rappresentata anche a livello nazionale. http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/
Nella nota diffusa dagli stessi precari si legge: “Per anni siamo serviti a far funzionare la scuola per coprire i posti che non erano messi a ruolo. Ora lo stato intende disfarsi di noi senza una parola di ringraziamento senza neppure tentare un timido ‘Scusa mi dispiace…’. Adesso noi siamo senza lavoro e le scuole in grandi difficoltà anche per operazioni semplici come l'apertura e la chiusura degli edifici, per non parlare della didattica, e di tutte le attività di insegnamento. E tutto ciò mentre i nostri politici non intendono rinunciare ai loro privilegi.”
Ai precari in lotta è arrivata la solidarietà del Pd, di Idv e di Rifondazione. In particolare, Alfio Nicotra (capogruppo provinciale di Rifondazione/Comunisti Italiani/Sinistra Europea), garantendo il sostegno ad ogni forma di lotta intrapresa dai lavoratori e dalle lavoratrici, ha dichiarato cha “in tutta Europa si potenzia la scuola pubblica anche, ma non solo, come risposta alla crisi economica. In Italia il governo Berlusconi taglia invece sull'istruzione lasciando senza lavoro persone in questi anni hanno dato, sia pur in una inaccettabile condizione di precarietà, il loro contributo alla scuola italiana”.
Da parte sua, la parlamentare Donella Mattesini (Pd) ha annunciato un’interrogazione ed ha diffuso un documento nel quale tra l’altro ricorda che “in Toscana, nell’imminente nuovo anno scolastico, avremo 7.000 alunni in più. Un buon segnale, anche dal punto di vista della ripresa demografica. Peccato che a fronte di questo aumento di alunni ci sia una drastica diminuzione di insegnanti: meno 1.719. I tagli interessano il livello più significativo e cioè le scuole elementari e questo grazie al ritorno dal modulo all’insegnante unico deciso dal Governo Berlusconi. (...) La protesta dei precari è un altro segnale che si aggiunge ai molti che devono indurre insegnanti, genitori e studenti ad operare insieme alle associazioni, ai sindacati, ai partiti ed a tutti coloro che ritengono la difesa e la qualificazione della scuola pubblica una priorità assoluta per la nostra società.”
http://www.arezzonotizie.it/
I PRECARI SUI TETTI
La mobilitazione dei precari della scuola si estende sempre più.
Martedí 25 agosto assemblea dei precari di Agrigento. Il 27 agosto riunione del Coordinamento Scuola 3 ottobre di Milano, “per rilanciare un nuovo percorso di lotta contro i tagli, il PDL Aprea e per l'assunzione di tutti i precari della scuola”. Il 31 agosto assemblea del Coordinamento precari della scuola di Napoli. Mentre nei giorni scorsi, a Fuorni, mentre si svolgeva un incontro tra il direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale e una delegazione sindacale di base, in rappresentanza di oltre 100 manifestanti che protestavano fuori per i 2.000 tagli, sette precari sono saluti sul tetto dell'USP di Salerno: la protesta, che ha fatto ricordare quelle avviate in questa estate dai lavoratori della Insse in cima ad una gru e i vigilantes romani saliti sul Colosseo, ha tutta l’aria di essere di un triste prologo di quel che accadrà nelle prossime settimane. http://www.apcom.net/newscronaca/
venerdì 21 agosto 2009
La protesta che non va in vacanza
IN VIGORE LA LEGGE CHE TAGLIA 42MILA POSTI
I tagli del personale non docente sono legge dello Stato: con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 17 agosto, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 119 vengono confermati i tagli pari al 17% degli organici riguardanti i profili di assistente amministrativo, assistente tecnico e collaboratore scolastico. Ciò significa che per tre anni consecutivi, a partire dal prossimo 1° settembre, spariranno circa 14 mila posti di personale Ata: in tutto 42.000 unità che verranno meno a seguito del piano di "razionalizzazione" avviato dal governo con l'ultima finanziaria. Il piano attuativo dei tagli si abbatterà totalmente sul personale precario: un lavoratore Ata della scuola su tre viene infatti annualmente richiamato in servizio a settembre, dopo la scadenza del suo contratto avvenuta al termine dell'anno scolastico precedente - in genere il 30 giugno, per i più fortunati il 31 agosto. (...) Per i sindacati le conseguenze dei tagli al personale Ata saranno pesantissime: le ripercussioni maggiori si avranno nelle amministrazioni che, dopo essere state gravate negli ultimi anni di molte incombenze, conseguenza dell'autonomia scolastica, si ritroveranno privati di preziose unità di personale (in media uno-due per istituto). A preoccupare di più i sindacati del comparto scuola è però la riduzione del numero di collaboratori scolastici, gli ex bidelli, il cui ridimensionamento potrebbe mettere in crisi non solo la sorveglianza degli oltre 10.000 istituti italiani, ma addirittura l'apertura e chiusura dei plessi scolastici più piccoli e decentrati.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/08/
I PRECARI SULLE GRU
Con preghiera di pubblicazione da parte del Comitato dei Precari Liguri.
Nelle prossime settimane si consumerà il rito delle chiamate degli insegnanti precari che, ogni anno, sono assunti il 1 di settembre per essere licenziati il 30 giugno. Gran parte delle persone chiamate sono insegnanti di lunga data e spesso iper specializzati, avendo frequentato corsi post laurea pluriennali (dottorati, specializzazioni, master, corsi di perfezionamento, seconda laurea). All’appello mancheranno tuttavia decine di migliaia di persone, tagliate prima dal Ministro Fioroni e poi, in quantità crescente, dal Ministro Tremonti.
Per protestare contro i tagli nella scuola, gli insegnanti precari che verranno assunti attueranno una forma di protesta civile, ma ferma. Prima di firmare l’accettazione della nomina, uno ogni dieci al fine di segnalare la decimazione avvenuta in quest’occasione, leggeranno il seguente comunicato (o equipollente): “Nell’accettare questo incarico vorrei denunciare la progressiva precarizzazione dei lavoratori della scuola. Da anni sottoscriviamo contratti a tempo determinato con risibili speranze di stabilizzazione. Decine di migliaia di posti sono stati tagliati, impoverendo l’offerta formativa ed aumentando il numero di alunni per classe. Di cose da fare per migliorare la scuola ce ne sono tante, cominciare coi tagli significa non avere a cuore la scuola pubblica”.
(...) Molti docenti saranno presenti con un badge sul quale sarà scritto “Docente Precario” (o equipollente) e le bandiere del Coordinamento Precari della Scuola istituite in occasione della manifestazione di Montecitorio del 15 luglio u.s. E’ possibile che nel mese di settembre molte gru si popoleranno di insegnanti precari licenziati.
http://precariliguria.blog.kataweb.it/2009/08/20/
CRESCE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA SALERNITANA
Il Comitato precari ATA di Salerno, il Comitato insegnanti precari di Salerno e COBAS Salerno hanno realizzato lo scorso 20 agosto un presidio del personale ATA e precari davanti all’Ufficio Scoalstico Provinciale, per rivendicare il ritiro immediato dei tagli agli organici e le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti.
Le organizzazioni salernitane denunciano così "gli oltre 300 posti eliminati quest’anno dalle scuole di Salerno e provincia: licenziati 274 Collaboratori scolastici e più di 100 tra Assistenti amministrativi e tecnici, che si sommano ai tagli degli ultimi anni effettuati con le leggi finanziarie e l’esternalizzazione dei servizi di pulizia".
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/index.php
CONFERMATO LO SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA CAMPANA
In un proprio documento, la FLC Cgil della Campania lancia l’allarme: “Le scuole campane dovranno funzionare con 6.200 docenti e 2.000 ATA in meno. Più di ottomila posti tagliati, una enormità, con gravissime conseguenze sul piano della qualità dell'offerta formativa e dei livelli occupazionali”. L’organizzazione sindacale ricorda che “con l'indebolimento della scuola pubblica si colpiscono principalmente i più deboli: bambini e bambine, ragazzi e ragazze che solo con la formazione pubblica possono avere pari opportunità educative, indipendentemente dalla situazione socio-economica di provenienza; ed i lavoratori precari, molti dei quali, con il loro lavoro pluriennale, contribuiscono ampiamente al funzionamento della scuola ed ora rischiano di restare senza lavoro”. L’appello finale è un invito a reagire: “È una situazione difficilissima. La scuola a settembre non può iniziare come se nulla fosse!”.
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/index.php
I tagli del personale non docente sono legge dello Stato: con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 17 agosto, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 119 vengono confermati i tagli pari al 17% degli organici riguardanti i profili di assistente amministrativo, assistente tecnico e collaboratore scolastico. Ciò significa che per tre anni consecutivi, a partire dal prossimo 1° settembre, spariranno circa 14 mila posti di personale Ata: in tutto 42.000 unità che verranno meno a seguito del piano di "razionalizzazione" avviato dal governo con l'ultima finanziaria. Il piano attuativo dei tagli si abbatterà totalmente sul personale precario: un lavoratore Ata della scuola su tre viene infatti annualmente richiamato in servizio a settembre, dopo la scadenza del suo contratto avvenuta al termine dell'anno scolastico precedente - in genere il 30 giugno, per i più fortunati il 31 agosto. (...) Per i sindacati le conseguenze dei tagli al personale Ata saranno pesantissime: le ripercussioni maggiori si avranno nelle amministrazioni che, dopo essere state gravate negli ultimi anni di molte incombenze, conseguenza dell'autonomia scolastica, si ritroveranno privati di preziose unità di personale (in media uno-due per istituto). A preoccupare di più i sindacati del comparto scuola è però la riduzione del numero di collaboratori scolastici, gli ex bidelli, il cui ridimensionamento potrebbe mettere in crisi non solo la sorveglianza degli oltre 10.000 istituti italiani, ma addirittura l'apertura e chiusura dei plessi scolastici più piccoli e decentrati.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/08/
I PRECARI SULLE GRU
Con preghiera di pubblicazione da parte del Comitato dei Precari Liguri.
Nelle prossime settimane si consumerà il rito delle chiamate degli insegnanti precari che, ogni anno, sono assunti il 1 di settembre per essere licenziati il 30 giugno. Gran parte delle persone chiamate sono insegnanti di lunga data e spesso iper specializzati, avendo frequentato corsi post laurea pluriennali (dottorati, specializzazioni, master, corsi di perfezionamento, seconda laurea). All’appello mancheranno tuttavia decine di migliaia di persone, tagliate prima dal Ministro Fioroni e poi, in quantità crescente, dal Ministro Tremonti.
Per protestare contro i tagli nella scuola, gli insegnanti precari che verranno assunti attueranno una forma di protesta civile, ma ferma. Prima di firmare l’accettazione della nomina, uno ogni dieci al fine di segnalare la decimazione avvenuta in quest’occasione, leggeranno il seguente comunicato (o equipollente): “Nell’accettare questo incarico vorrei denunciare la progressiva precarizzazione dei lavoratori della scuola. Da anni sottoscriviamo contratti a tempo determinato con risibili speranze di stabilizzazione. Decine di migliaia di posti sono stati tagliati, impoverendo l’offerta formativa ed aumentando il numero di alunni per classe. Di cose da fare per migliorare la scuola ce ne sono tante, cominciare coi tagli significa non avere a cuore la scuola pubblica”.
(...) Molti docenti saranno presenti con un badge sul quale sarà scritto “Docente Precario” (o equipollente) e le bandiere del Coordinamento Precari della Scuola istituite in occasione della manifestazione di Montecitorio del 15 luglio u.s. E’ possibile che nel mese di settembre molte gru si popoleranno di insegnanti precari licenziati.
http://precariliguria.blog.kataweb.it/2009/08/20/
CRESCE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA SALERNITANA
Il Comitato precari ATA di Salerno, il Comitato insegnanti precari di Salerno e COBAS Salerno hanno realizzato lo scorso 20 agosto un presidio del personale ATA e precari davanti all’Ufficio Scoalstico Provinciale, per rivendicare il ritiro immediato dei tagli agli organici e le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti.
Le organizzazioni salernitane denunciano così "gli oltre 300 posti eliminati quest’anno dalle scuole di Salerno e provincia: licenziati 274 Collaboratori scolastici e più di 100 tra Assistenti amministrativi e tecnici, che si sommano ai tagli degli ultimi anni effettuati con le leggi finanziarie e l’esternalizzazione dei servizi di pulizia".
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/index.php
CONFERMATO LO SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA CAMPANA
In un proprio documento, la FLC Cgil della Campania lancia l’allarme: “Le scuole campane dovranno funzionare con 6.200 docenti e 2.000 ATA in meno. Più di ottomila posti tagliati, una enormità, con gravissime conseguenze sul piano della qualità dell'offerta formativa e dei livelli occupazionali”. L’organizzazione sindacale ricorda che “con l'indebolimento della scuola pubblica si colpiscono principalmente i più deboli: bambini e bambine, ragazzi e ragazze che solo con la formazione pubblica possono avere pari opportunità educative, indipendentemente dalla situazione socio-economica di provenienza; ed i lavoratori precari, molti dei quali, con il loro lavoro pluriennale, contribuiscono ampiamente al funzionamento della scuola ed ora rischiano di restare senza lavoro”. L’appello finale è un invito a reagire: “È una situazione difficilissima. La scuola a settembre non può iniziare come se nulla fosse!”.
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/index.php
martedì 18 agosto 2009
La protesta sotto il solleone
A RISCHIO LA SICUREZZA DEI NOSTRI BAMBINI A CAUSA DEL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CLASSI
Nella calura agostana e nell’assordante silenzio mediatico il Governo sta per produrre il più grande licenziamento di massa nella storia della Repubblica. Da settembre ci saranno quasi 17 mila cattedre in meno per gli insegnanti precari. Tra pochi giorni, contando anche il taglio dei bidelli e degli amministrativi, ci saranno più di 20.000 disoccupati ad aggiungersi all’esercito crescente dei senza lavoro italiani. Le classi avranno meno docenti ma più alunni e saranno dunque a rischio sicurezza. Si prevede infatti che le classi dall’anno prossimo saranno mediamente composte da 26 bambini all’asilo, 27 alle elementari e 30 in medie e superiori contro una media europea di 15-20 studenti. Nonostante queste cifre il Ministro va da tempo ripetendo che in Italia ci sarebbero più insegnanti per studente rispetto alla media europea (una vecchia mezza verità, infatti non viene spiegato che nella conta questi signori mettono anche gli insegnanti di sostegno che in Europa non esistono, dato che il nostro è l’unico paese che ha fatto la scelta dell’integrazione dei diversamente abili nelle classi). Di fatto però le nostre sono le classi più affollate d’Europa.
http://www.ilmezzogiorno.net/category/scuola/
Nella calura agostana e nell’assordante silenzio mediatico il Governo sta per produrre il più grande licenziamento di massa nella storia della Repubblica. Da settembre ci saranno quasi 17 mila cattedre in meno per gli insegnanti precari. Tra pochi giorni, contando anche il taglio dei bidelli e degli amministrativi, ci saranno più di 20.000 disoccupati ad aggiungersi all’esercito crescente dei senza lavoro italiani. Le classi avranno meno docenti ma più alunni e saranno dunque a rischio sicurezza. Si prevede infatti che le classi dall’anno prossimo saranno mediamente composte da 26 bambini all’asilo, 27 alle elementari e 30 in medie e superiori contro una media europea di 15-20 studenti. Nonostante queste cifre il Ministro va da tempo ripetendo che in Italia ci sarebbero più insegnanti per studente rispetto alla media europea (una vecchia mezza verità, infatti non viene spiegato che nella conta questi signori mettono anche gli insegnanti di sostegno che in Europa non esistono, dato che il nostro è l’unico paese che ha fatto la scelta dell’integrazione dei diversamente abili nelle classi). Di fatto però le nostre sono le classi più affollate d’Europa.
http://www.ilmezzogiorno.net/category/scuola/
La protesta che non va in vacanza
I SINDACATI DI BASE PRONTI ALLO SCIOPERO
Anche l’anno scolastico 2009/2010 potrebbe iniziare secondo lo schema ormai ben collaudato nelle ultime stagioni e in particolare nel 2008: i sindacati di base stanno già “occupando” alcune date strategiche in modo da rendere difficile ai confederali e allo Snals l’organizzazione di autonome forme di protesta. Per il 23 ottobre, infatti, Cub, Cobas e SdL hanno proclamato uno sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati. Già nel mese di luglio l’Unicobas aveva annunciato uno sciopero del comparto scuola per il 9 ottobre. In questo modo, in pratica, per tutto il mese di ottobre confederali e Snals non potranno proclamare altri scioperi. Va detto, peraltro, che allo stato attuale uno sciopero unitario dei confederali si presenta quanto meno difficile, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni del leader della Cisl Raffaele Bonanni che pochi giorni prima di Ferragosto ha detto di aspettarsi un autunno di accordi, più che di lotte e di scioperi. In casa Cgil, invece, si stanno già affilando le armi anche se lo scorso anno l’esperienza di scioperi proclamati dalla sola confederazione di Epifani non è stata particolarmente entusiasmante.
E’ probabile, invece, che a livello territoriale possano nascere iniziative unitarie sulla questione degli organici. In Piemonte e Lombardia, per esempio, Flc e Cisl-Scuola non sono su posizioni troppo distanti, mentre al Sud la forte protesta dei precari potrebbe indurre i confederali a mettersi alla testa di iniziative di lotta più diffuse.
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26470&action=view
A SETTEMBRE, PROTESTE NELLE SCUOLE LIGURI
Il prossimo 7 settembre per la Uil di Genova e della Liguria e per la Uil scuola sarà una giornata di mobilitazione, indetta contro lo smantellamento dell’assetto scolastico pubblico e - come spiega il suo Segratario Pierangelo Massa – “contro lo smantellamento vergognoso dell’assetto scolastico pubblico che sta avvenendo a scapito dell’utenza e delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto”. E prosegue. “Il mondo dell’istruzione pubblica sta attraversando un momento di grande crisi a causa del taglio delle cattedre e di altre figure professionali che sono e restano un punto di riferimento per i giovani, soprattutto per i più piccoli. Si rende necessario definire interventi mirati a sostegno del reddito e della permanenza al lavoro dei precari - docenti e Ata - con contratto annuale, che invece non avranno dal prossimo 1° settembre, né il rinnovo dell’incarico, né la possibilità di fruire di ammortizzatori sociali.” http://precariliguria.blog.kataweb.it/2009/08/18/
Anche l’anno scolastico 2009/2010 potrebbe iniziare secondo lo schema ormai ben collaudato nelle ultime stagioni e in particolare nel 2008: i sindacati di base stanno già “occupando” alcune date strategiche in modo da rendere difficile ai confederali e allo Snals l’organizzazione di autonome forme di protesta. Per il 23 ottobre, infatti, Cub, Cobas e SdL hanno proclamato uno sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati. Già nel mese di luglio l’Unicobas aveva annunciato uno sciopero del comparto scuola per il 9 ottobre. In questo modo, in pratica, per tutto il mese di ottobre confederali e Snals non potranno proclamare altri scioperi. Va detto, peraltro, che allo stato attuale uno sciopero unitario dei confederali si presenta quanto meno difficile, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni del leader della Cisl Raffaele Bonanni che pochi giorni prima di Ferragosto ha detto di aspettarsi un autunno di accordi, più che di lotte e di scioperi. In casa Cgil, invece, si stanno già affilando le armi anche se lo scorso anno l’esperienza di scioperi proclamati dalla sola confederazione di Epifani non è stata particolarmente entusiasmante.
E’ probabile, invece, che a livello territoriale possano nascere iniziative unitarie sulla questione degli organici. In Piemonte e Lombardia, per esempio, Flc e Cisl-Scuola non sono su posizioni troppo distanti, mentre al Sud la forte protesta dei precari potrebbe indurre i confederali a mettersi alla testa di iniziative di lotta più diffuse.
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26470&action=view
A SETTEMBRE, PROTESTE NELLE SCUOLE LIGURI
Il prossimo 7 settembre per la Uil di Genova e della Liguria e per la Uil scuola sarà una giornata di mobilitazione, indetta contro lo smantellamento dell’assetto scolastico pubblico e - come spiega il suo Segratario Pierangelo Massa – “contro lo smantellamento vergognoso dell’assetto scolastico pubblico che sta avvenendo a scapito dell’utenza e delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto”. E prosegue. “Il mondo dell’istruzione pubblica sta attraversando un momento di grande crisi a causa del taglio delle cattedre e di altre figure professionali che sono e restano un punto di riferimento per i giovani, soprattutto per i più piccoli. Si rende necessario definire interventi mirati a sostegno del reddito e della permanenza al lavoro dei precari - docenti e Ata - con contratto annuale, che invece non avranno dal prossimo 1° settembre, né il rinnovo dell’incarico, né la possibilità di fruire di ammortizzatori sociali.” http://precariliguria.blog.kataweb.it/2009/08/18/
venerdì 14 agosto 2009
La protesta ferragostana
A PROPOSITO DEL “DOPPIO MAESTRO UNICO”
Riportiamo di seguito un intervento apparso su Scuolaoggi e riferito ad un precedente articolo apparso su “Tuttoscuola Focus”.
Qualche settimana fa abbiamo commentato su Scuolaoggi la delibera della Corte dei Conti secondo la quale il modello del maestro unico sostenuto dal duo Gelmini-Tremonti non poteva essere prescrittivo. Ora anche Tuttoscuola Focus torna sulla notizia, precisando: “Adesso è quasi ufficiale: il modello del maestro unico non è prescrittivo e le scuole possono organizzarsi con ampi margini di autonomia. Dopo che la precisazione era stata riportata all’interno della delibera della Corte dei Conti, con la quale era stata dato l’ok alla registrazione del regolamento sul riordino del primo ciclo (DPR 89/2009), ora anche l’atto di indirizzo (in bozza) che dovrà accompagnare l’applicazione del regolamento parla esplicitamente di modello non prescrittivo e di flessibilità organizzativa da parte delle istituzioni scolastiche autonome.”
Da parte nostra, da tempo sosteniamo che il maestro unico nella scuola primaria risponde a due precise finalità. La prima – probabilmente anche in ordine di importanza – è quella di ridurre il numero dei docenti nella scuola elementare. Vale a dire la convinzione che più docenti che intervengono nelle classi costituiscono “un lusso che non ci si può più permettere” (parole di Giulio Tremonti), e che un solo docente, per un tempo scuola ridotto (24 ore) basta e avanza. In vista del federalismo fiscale l’obiettivo è ridurre a questo la spesa standard dello Stato; gli enti locali e/o le famiglie che vogliono più tempo scuola e più insegnanti se li pagheranno. Di qui la politica di tagli agli organici che ne consegue, per evidenti obiettivi di risparmio di spesa.La seconda finalità, di natura più squisitamente ideologica, è quella di riportare indietro l’orologio della storia, a prima del ‘68. Basta con il “collettivo”, con il gruppo docente. Torniamo all’insegnante unico, tradizionale, alla lezione frontale e facciamola finita con l’insegnamento cooperativo e la pratica didattica del “lavorare in team”. Ma è sempre Tuttoscuola a sorprendersi per il fatto che ora, in molte scuole, con ogni probabilità prevarrà e verrà di fatto attuato un modello diverso, vale a dire “l’impiego del docente unico per metà tempo su una classe e per l’altra metà su un’altra, con il reciproco speculare del collega dell’altra classe. Due maestri unici con un orario equamente suddiviso su due classi.”
Tuttoscuola sembra dimenticare o sottovalutare il fatto che se le scuole tendono ad adottare questo tipo di organizzazione didattica non è perché è “più comodo”, ma perché corrisponde al modello pedagogico-didattico del team docente, attuato per anni, sin dalla legge 148/1990 e ancor prima, nelle sperimentazioni di Tempo pieno. E le scuole lo ripropongono, appunto, in quanto funzionale sul piano didattico. Perché ha sempre funzionato bene (nella maggior parte dei casi) ed ha prodotto buoni risultati nel corso degli anni, anche perché consente di utilizzare al meglio la specializzazione in un’area disciplinare che ormai tutti i docenti della primaria hanno da ormai lungo tempo sviluppato.
Fa bene, allora, Tuttoscuola a porsi domande quali: “Il doppio maestro unico ridimensiona la valenza educativa della riforma?” E ancora: “Se questo modello del maestro unico doppio sarà assunto in modo generalizzato, non si potrà dire che l’autonomia delle scuole non abbia funzionato secondo le aperture ministeriali. Ma una domanda sorgerà spontanea: sarà salva, comunque, l’idea educativa del maestro unico di riferimento che ha accompagnato tra mille polemiche il lancio della riforma Gelmini?”
Anche se sembra un grido di dolore, la domanda più che altro ci sembra retorica, perché è evidente che – se questa sarà la tendenza, l’orientamento prevalente nelle scuole – tutto ciò significherà, come già la scelta dei genitori al momento delle iscrizioni, un chiaro rigetto del modello gelminiano. Il maestro unico continua ad essere, per genitori e insegnanti della scuola primaria, per la “scuola militante”, un modello che appartiene al passato, culturalmente povero e riduttivo. Piaccia o no a Tuttoscuola.
http://www.scuolaoggi.org/
Riportiamo di seguito un intervento apparso su Scuolaoggi e riferito ad un precedente articolo apparso su “Tuttoscuola Focus”.
Qualche settimana fa abbiamo commentato su Scuolaoggi la delibera della Corte dei Conti secondo la quale il modello del maestro unico sostenuto dal duo Gelmini-Tremonti non poteva essere prescrittivo. Ora anche Tuttoscuola Focus torna sulla notizia, precisando: “Adesso è quasi ufficiale: il modello del maestro unico non è prescrittivo e le scuole possono organizzarsi con ampi margini di autonomia. Dopo che la precisazione era stata riportata all’interno della delibera della Corte dei Conti, con la quale era stata dato l’ok alla registrazione del regolamento sul riordino del primo ciclo (DPR 89/2009), ora anche l’atto di indirizzo (in bozza) che dovrà accompagnare l’applicazione del regolamento parla esplicitamente di modello non prescrittivo e di flessibilità organizzativa da parte delle istituzioni scolastiche autonome.”
Da parte nostra, da tempo sosteniamo che il maestro unico nella scuola primaria risponde a due precise finalità. La prima – probabilmente anche in ordine di importanza – è quella di ridurre il numero dei docenti nella scuola elementare. Vale a dire la convinzione che più docenti che intervengono nelle classi costituiscono “un lusso che non ci si può più permettere” (parole di Giulio Tremonti), e che un solo docente, per un tempo scuola ridotto (24 ore) basta e avanza. In vista del federalismo fiscale l’obiettivo è ridurre a questo la spesa standard dello Stato; gli enti locali e/o le famiglie che vogliono più tempo scuola e più insegnanti se li pagheranno. Di qui la politica di tagli agli organici che ne consegue, per evidenti obiettivi di risparmio di spesa.La seconda finalità, di natura più squisitamente ideologica, è quella di riportare indietro l’orologio della storia, a prima del ‘68. Basta con il “collettivo”, con il gruppo docente. Torniamo all’insegnante unico, tradizionale, alla lezione frontale e facciamola finita con l’insegnamento cooperativo e la pratica didattica del “lavorare in team”. Ma è sempre Tuttoscuola a sorprendersi per il fatto che ora, in molte scuole, con ogni probabilità prevarrà e verrà di fatto attuato un modello diverso, vale a dire “l’impiego del docente unico per metà tempo su una classe e per l’altra metà su un’altra, con il reciproco speculare del collega dell’altra classe. Due maestri unici con un orario equamente suddiviso su due classi.”
Tuttoscuola sembra dimenticare o sottovalutare il fatto che se le scuole tendono ad adottare questo tipo di organizzazione didattica non è perché è “più comodo”, ma perché corrisponde al modello pedagogico-didattico del team docente, attuato per anni, sin dalla legge 148/1990 e ancor prima, nelle sperimentazioni di Tempo pieno. E le scuole lo ripropongono, appunto, in quanto funzionale sul piano didattico. Perché ha sempre funzionato bene (nella maggior parte dei casi) ed ha prodotto buoni risultati nel corso degli anni, anche perché consente di utilizzare al meglio la specializzazione in un’area disciplinare che ormai tutti i docenti della primaria hanno da ormai lungo tempo sviluppato.
Fa bene, allora, Tuttoscuola a porsi domande quali: “Il doppio maestro unico ridimensiona la valenza educativa della riforma?” E ancora: “Se questo modello del maestro unico doppio sarà assunto in modo generalizzato, non si potrà dire che l’autonomia delle scuole non abbia funzionato secondo le aperture ministeriali. Ma una domanda sorgerà spontanea: sarà salva, comunque, l’idea educativa del maestro unico di riferimento che ha accompagnato tra mille polemiche il lancio della riforma Gelmini?”
Anche se sembra un grido di dolore, la domanda più che altro ci sembra retorica, perché è evidente che – se questa sarà la tendenza, l’orientamento prevalente nelle scuole – tutto ciò significherà, come già la scelta dei genitori al momento delle iscrizioni, un chiaro rigetto del modello gelminiano. Il maestro unico continua ad essere, per genitori e insegnanti della scuola primaria, per la “scuola militante”, un modello che appartiene al passato, culturalmente povero e riduttivo. Piaccia o no a Tuttoscuola.
http://www.scuolaoggi.org/
lunedì 10 agosto 2009
La protesta sotto il solleone
SULLA SCUOLA, ROTTURA TRA GOVERNO E REGIONI
"Le divergenze politiche accavallatesi nei dieci giorni precedenti alla pausa ferragostana sembrano condurre la scuola italiana verso una situazione di stallo.(...) Così prima abbiamo assistito alla proposta leghista di introdurre nel ddl Aprea sul nuovo stato giuridico dei docenti un 'test d`ingresso a carattere culturale e professionale', la cui conseguenza è stato il blocco dei lavori intrapresi dal comitato ristretto che sta portando avanti in Commissione Cultura l’iter di approvazione del testo. (...)
Ancora più complicato è poi un altro versante fondamentale per le sorti della scuola italiana: i rapporti Stato-Regioni. Anche su questo fronte siamo alla rottura: risultano troppo distanti le posizioni tra i governatori, che reclamano risorse per gli investimenti, e il Governo, che invece ritiene di aver provveduto a 'coprire' adeguatamente tutte le richieste. A nulla è servito l’incontro, il 5 agosto, tra il premier Silvio Berlusconi e Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni. Poche parole, pronunciate da quest’ultimo, bastano a sintetizzare che aria tira: 'E' confermata la rottura fra Governo e Regioni. L'incontro è stato negativo. Temiamo che non ci siano le risorse per gli investimenti: è ora di fare un'operazione verità'.
Improbabile che, permanendo questa situazione, la Conferenza unificata (di cui fa parte il Governo, le Regioni, ma anche le autonomie locali come le Province e i Comuni) possa riprendere a dialogare. Almeno nel breve periodo (a meno che non si convochi un incontro straordinario il primo è previsto solo per la terza decade di settembre)."
http://www.tecnicadellascuola.it/
"Le divergenze politiche accavallatesi nei dieci giorni precedenti alla pausa ferragostana sembrano condurre la scuola italiana verso una situazione di stallo.(...) Così prima abbiamo assistito alla proposta leghista di introdurre nel ddl Aprea sul nuovo stato giuridico dei docenti un 'test d`ingresso a carattere culturale e professionale', la cui conseguenza è stato il blocco dei lavori intrapresi dal comitato ristretto che sta portando avanti in Commissione Cultura l’iter di approvazione del testo. (...)
Ancora più complicato è poi un altro versante fondamentale per le sorti della scuola italiana: i rapporti Stato-Regioni. Anche su questo fronte siamo alla rottura: risultano troppo distanti le posizioni tra i governatori, che reclamano risorse per gli investimenti, e il Governo, che invece ritiene di aver provveduto a 'coprire' adeguatamente tutte le richieste. A nulla è servito l’incontro, il 5 agosto, tra il premier Silvio Berlusconi e Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni. Poche parole, pronunciate da quest’ultimo, bastano a sintetizzare che aria tira: 'E' confermata la rottura fra Governo e Regioni. L'incontro è stato negativo. Temiamo che non ci siano le risorse per gli investimenti: è ora di fare un'operazione verità'.
Improbabile che, permanendo questa situazione, la Conferenza unificata (di cui fa parte il Governo, le Regioni, ma anche le autonomie locali come le Province e i Comuni) possa riprendere a dialogare. Almeno nel breve periodo (a meno che non si convochi un incontro straordinario il primo è previsto solo per la terza decade di settembre)."
http://www.tecnicadellascuola.it/
domenica 9 agosto 2009
La protesta che non va in vacanza
SI ESTENDE LA PROTESTA DEI SINDACATI TERRITORIALI
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda della Basilicata denunciano - attraverso un recente comunicato stampa – “l’inarrestabile azione demolitrice della scuola pubblica che il Ministro continua a realizzare attraverso il taglio degli organici.” Nel loro comunicato, le organizzazioni sindacali affermano che, “nella completa disattenzione generale, in Basilicata, solo per l’anno scolastico 2009/2010, il taglio complessivo dei posti sarà pari a -1047 (-727 personale docente, -270 personale ATA, -50 posti di sostegno). (…) Le istituzioni scolastiche si ritroveranno in forte difficoltà per assicurare standard organizzativi della didattica adeguati alle necessità richieste dall’attuale società. Paradossalmente, per l’esiguo numero di personale ATA, diverse scuole rischiano addirittura di non avere sufficiente personale per aprire e chiudere i plessi di loro pertinenza, per garantire i servizi amministrativi e laboratoriali, per la vigilanza degli alunni, per l’assistenza ai diversamente abili, per il supporto alla mensa, tanto da mettere in discussione anche la sicurezza nelle scuole.”
Per questo motivo, “Le OO.SS. di Basilicata intendono attivare tutte le iniziative necessarie per sensibilizzare le istituzioni (i Prefetti delle province di Potenza e Matera, il Presidente della Giunta Regionale, i Presidenti provinciali, i Sindaci dei Comuni lucani, l’ANCI di Basilicata) affinchè si rendano consapevoli che il sistema scolastico lucano, attraverso l’assurdo e straordinario taglio agli organici, non riuscirà a garantire il diritto allo studio e le istituzioni scolastiche non avranno i mezzi necessari per garantire la sicurezza nelle scuole.”
http://www.flcgil.it/
ENTI LOCALI E REGIONI A SOSTEGNO DEL LAVORO NELLE SCUOLE
Nei giorni scorsi, le Regioni erano state indicate dal Ministero dell’Istruzione come possibili protagoniste, assieme all’INPS, per l’attuazione del cosiddetto “paracadute” salva-precari. Però solo cinque su ventuno erano quelle che si erano dimostrate sensibili (anche economicamente) a supportare il piano, attraverso progetti alternativi all’insegnamento su cui impegnare docenti e Ata inoccupati (Lombardia, Marche, Campania, Sardegna e Puglia). Buone possibilità erano state paventate anche per Sicilia e Veneto. Ma per il resto, i due terzi rimanenti, la proposta non aveva destato particolare interesse.
Nel caso della Lombardia, è stato recentemente siglato un accordo che ha permesso il salvataggio in extremis di un migliaio di posti nella provincia di Milano. L’intesa è stata duramente criticata dal sindacato Gilda (che nei giorni scorsi ha usato espressioni forti parlando di “netta controtendenza rispetto a quanto sta accadendo nel resto del Paese” e di “Mezzogiorno sempre più depredato”). All’accordo lombardo ha fatto immediatamente seguito un ‘intesa tra il Ministero e la Regione Sicilia; si tratta di un protocollo biennale con il quale saranno garantiti 1.500 docenti di sostegno e 300 unità di personale Ata (a supporto degli studenti diversamente abili), inizialmente destinati a sparire. Passi in avanti si segnalano anche nel caso di un’intesa tra MIUR e Sardegna.
http://www.tecnicadellascuola.it/
IL CONFRONTO MINISTERO/SINDACATI RIPRENDE IL 26 AGOSTO
Il Ministero dell’Istruzione ha convocato le organizzazioni sindacali per il giorno 26 agosto, alle ore 10,30, “per un confronto sullo stato delle operazioni preordinate all’avvio dell’anno scolastico 2009/10 e sugli esiti del monitoraggio dell’organico di fatto del personale scolastico”.
http://www.uil.it/UILSCUOLA/web/notizie/Default.htm
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda della Basilicata denunciano - attraverso un recente comunicato stampa – “l’inarrestabile azione demolitrice della scuola pubblica che il Ministro continua a realizzare attraverso il taglio degli organici.” Nel loro comunicato, le organizzazioni sindacali affermano che, “nella completa disattenzione generale, in Basilicata, solo per l’anno scolastico 2009/2010, il taglio complessivo dei posti sarà pari a -1047 (-727 personale docente, -270 personale ATA, -50 posti di sostegno). (…) Le istituzioni scolastiche si ritroveranno in forte difficoltà per assicurare standard organizzativi della didattica adeguati alle necessità richieste dall’attuale società. Paradossalmente, per l’esiguo numero di personale ATA, diverse scuole rischiano addirittura di non avere sufficiente personale per aprire e chiudere i plessi di loro pertinenza, per garantire i servizi amministrativi e laboratoriali, per la vigilanza degli alunni, per l’assistenza ai diversamente abili, per il supporto alla mensa, tanto da mettere in discussione anche la sicurezza nelle scuole.”
Per questo motivo, “Le OO.SS. di Basilicata intendono attivare tutte le iniziative necessarie per sensibilizzare le istituzioni (i Prefetti delle province di Potenza e Matera, il Presidente della Giunta Regionale, i Presidenti provinciali, i Sindaci dei Comuni lucani, l’ANCI di Basilicata) affinchè si rendano consapevoli che il sistema scolastico lucano, attraverso l’assurdo e straordinario taglio agli organici, non riuscirà a garantire il diritto allo studio e le istituzioni scolastiche non avranno i mezzi necessari per garantire la sicurezza nelle scuole.”
http://www.flcgil.it/
ENTI LOCALI E REGIONI A SOSTEGNO DEL LAVORO NELLE SCUOLE
Nei giorni scorsi, le Regioni erano state indicate dal Ministero dell’Istruzione come possibili protagoniste, assieme all’INPS, per l’attuazione del cosiddetto “paracadute” salva-precari. Però solo cinque su ventuno erano quelle che si erano dimostrate sensibili (anche economicamente) a supportare il piano, attraverso progetti alternativi all’insegnamento su cui impegnare docenti e Ata inoccupati (Lombardia, Marche, Campania, Sardegna e Puglia). Buone possibilità erano state paventate anche per Sicilia e Veneto. Ma per il resto, i due terzi rimanenti, la proposta non aveva destato particolare interesse.
Nel caso della Lombardia, è stato recentemente siglato un accordo che ha permesso il salvataggio in extremis di un migliaio di posti nella provincia di Milano. L’intesa è stata duramente criticata dal sindacato Gilda (che nei giorni scorsi ha usato espressioni forti parlando di “netta controtendenza rispetto a quanto sta accadendo nel resto del Paese” e di “Mezzogiorno sempre più depredato”). All’accordo lombardo ha fatto immediatamente seguito un ‘intesa tra il Ministero e la Regione Sicilia; si tratta di un protocollo biennale con il quale saranno garantiti 1.500 docenti di sostegno e 300 unità di personale Ata (a supporto degli studenti diversamente abili), inizialmente destinati a sparire. Passi in avanti si segnalano anche nel caso di un’intesa tra MIUR e Sardegna.
http://www.tecnicadellascuola.it/
IL CONFRONTO MINISTERO/SINDACATI RIPRENDE IL 26 AGOSTO
Il Ministero dell’Istruzione ha convocato le organizzazioni sindacali per il giorno 26 agosto, alle ore 10,30, “per un confronto sullo stato delle operazioni preordinate all’avvio dell’anno scolastico 2009/10 e sugli esiti del monitoraggio dell’organico di fatto del personale scolastico”.
http://www.uil.it/UILSCUOLA/web/notizie/Default.htm
giovedì 6 agosto 2009
La protesta che non va in vacanza
SIT-IN DEI SINDACATI SICILIANI
Si sono svolti ieri, davanti alle Prefetture siciliane, vari sit-in indetti da FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, per protestare contro i pesantissimi tagli inferti agli organici della Scuola Pubblica Statale Italiana di ogni ordine e grado. Alle manifestazioni ha aderito anche il Coordinamento Nazionale Precari Scuola (che riunisce i Comitati dei Precari di Catania, Roma, Ravenna, Milano, Napoli, Mantova, Palermo, Roma, Bari, Pisa, Livorno, Terni, Liguria e Marche). Ai partecipanti del sit-in di Messina, (al quale hanno collaborato anche Gilda-Unams, Sindacato delle Famiglie degli alunni diversamente abili e Osservatorio sulla scuola) il Prefetto ha dichiarato aver già sollecitato ulteriori elementi informativi al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale.
http://retedocentiprecari.blogspot.com/
http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/agosto/
COMUNICATO UNITARIO DEI SINDACATI DI CATANZARO
FLC CGIL, CISL Scuola Catanzaro, UIL Scuola e Gilda-Unams di Catanzaro hanno diffuso oggi un comunicato unitario nel quale affermano:
“In seguito all’incontro del 4 agosto con i responsabili dell’Ufficio Scolastico Provinciale, relativo all’informativa sull’adeguamento dell’organico del personale docente per l’anno scolastico 2009/10, (...) dichiarano che le istituzioni scolastiche della provincia di Catanzaro, senza risorse economiche, con i drammatici tagli degli organici da gestire (124 docenti e 169 Ata ‘spalmati’ sui vari ordini di scuola) e con la mobilità dei Dirigenti Scolastici ad oggi ancora ‘nel cassetto’, rischiano di non essere in grado di garantire a settembre il regolare avvio dell’anno scolastico. (...)
A fronte della gravità della situazione delle scuole del nostro territorio, queste organizzazioni sindacali esprimono la loro totale disapprovazione per una gestione ‘ragionieristica’ e non ‘ragionata’ delle risorse, economiche ed umane, di cui la scuola, in particolare quella calabrese, avrebbe invece bisogno, sin dall’inizio del prossimo anno scolastico.”
http://www.flcgil.it/
RIUNIONE AGOSTANA A MILANO
Dopo una breve pausa, il Coordinamento Lavoratori della Scuola 3 Ottobre di Milano torna a pieno regime ed indice per il prossimo 27 agosto una riunione, “per rilanciare un nuovo percorso di lotta contro i tagli, il PDL Aprea e per l’assunzione di tutti i precari della scuola, in vista delle convocazioni e dell'apertura dell'anno scolastico.”
http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com/
Si sono svolti ieri, davanti alle Prefetture siciliane, vari sit-in indetti da FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, per protestare contro i pesantissimi tagli inferti agli organici della Scuola Pubblica Statale Italiana di ogni ordine e grado. Alle manifestazioni ha aderito anche il Coordinamento Nazionale Precari Scuola (che riunisce i Comitati dei Precari di Catania, Roma, Ravenna, Milano, Napoli, Mantova, Palermo, Roma, Bari, Pisa, Livorno, Terni, Liguria e Marche). Ai partecipanti del sit-in di Messina, (al quale hanno collaborato anche Gilda-Unams, Sindacato delle Famiglie degli alunni diversamente abili e Osservatorio sulla scuola) il Prefetto ha dichiarato aver già sollecitato ulteriori elementi informativi al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale.
http://retedocentiprecari.blogspot.com/
http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/agosto/
COMUNICATO UNITARIO DEI SINDACATI DI CATANZARO
FLC CGIL, CISL Scuola Catanzaro, UIL Scuola e Gilda-Unams di Catanzaro hanno diffuso oggi un comunicato unitario nel quale affermano:
“In seguito all’incontro del 4 agosto con i responsabili dell’Ufficio Scolastico Provinciale, relativo all’informativa sull’adeguamento dell’organico del personale docente per l’anno scolastico 2009/10, (...) dichiarano che le istituzioni scolastiche della provincia di Catanzaro, senza risorse economiche, con i drammatici tagli degli organici da gestire (124 docenti e 169 Ata ‘spalmati’ sui vari ordini di scuola) e con la mobilità dei Dirigenti Scolastici ad oggi ancora ‘nel cassetto’, rischiano di non essere in grado di garantire a settembre il regolare avvio dell’anno scolastico. (...)
A fronte della gravità della situazione delle scuole del nostro territorio, queste organizzazioni sindacali esprimono la loro totale disapprovazione per una gestione ‘ragionieristica’ e non ‘ragionata’ delle risorse, economiche ed umane, di cui la scuola, in particolare quella calabrese, avrebbe invece bisogno, sin dall’inizio del prossimo anno scolastico.”
http://www.flcgil.it/
RIUNIONE AGOSTANA A MILANO
Dopo una breve pausa, il Coordinamento Lavoratori della Scuola 3 Ottobre di Milano torna a pieno regime ed indice per il prossimo 27 agosto una riunione, “per rilanciare un nuovo percorso di lotta contro i tagli, il PDL Aprea e per l’assunzione di tutti i precari della scuola, in vista delle convocazioni e dell'apertura dell'anno scolastico.”
http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com/
La protesta sotto il solleone
LA GELMINI CONTRO LE PROTESTE DEI PRESIDI
“Chi non sa dirigere una scuola cambi mestiere. I presidi devono collaborare invece di fare politica”. Sono le parole del ministro Mariastella Gelmini a seguito di una lettera denuncia scritta dai presidi del Lazio aderenti all’Asal. Poi precisa: “I presidi che fanno politica sono solo una minoranza”. Di contro l'opposizione e i sindacati: “Ministro, chi deve cambiare mestiere è lei!”. “Scuole costrette ad elemosinare persino la carta igienica e le fotocopie. Alunni che restano senza docente per un gran numero di ore. Aule chiuse perché inagibili e progressivo aumento del rischio incidenti”. E’ questa la fotografia della scuola pubblica scattata da centinaia di dirigenti scolastici del Lazio ed inviata ai genitori degli alunni delle loro scuole attraverso una lettera denuncia.http://scuolaaperta-pa.blogspot.com/
“Chi non sa dirigere una scuola cambi mestiere. I presidi devono collaborare invece di fare politica”. Sono le parole del ministro Mariastella Gelmini a seguito di una lettera denuncia scritta dai presidi del Lazio aderenti all’Asal. Poi precisa: “I presidi che fanno politica sono solo una minoranza”. Di contro l'opposizione e i sindacati: “Ministro, chi deve cambiare mestiere è lei!”. “Scuole costrette ad elemosinare persino la carta igienica e le fotocopie. Alunni che restano senza docente per un gran numero di ore. Aule chiuse perché inagibili e progressivo aumento del rischio incidenti”. E’ questa la fotografia della scuola pubblica scattata da centinaia di dirigenti scolastici del Lazio ed inviata ai genitori degli alunni delle loro scuole attraverso una lettera denuncia.http://scuolaaperta-pa.blogspot.com/
La protesta che non va in vacanza
MOZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO CONTRO I TAGLI
Alcuni giorni fa, il Consiglio Regionale Toscano ha approvato - a maggioranza – una mozione a sostegno della difesa della scuola pubblica e contro la politica dei tagli attuata dal Governo. Nel testo approvato, “il Consiglio Regionale ritiene:
- Profondamente errati e dannosi il merito e la forma con cui si sta procedendo – da parte del Governo nazionale – al ridimensionamento della rete scolastica e ai conseguenti tagli ai posti di lavoro nella scuola pubblica italiana.
- Che i provvedimenti del governo nazionale in questione mettano in serio dubbio la reale fruizione del diritto costituzionalmente garantito all’istruzione."
Per tanto, il Consiglio “impegna altresì la Giunta Regionale a compiere ogni azione istituzionale – nei limiti delle proprie competenze e nei confronti di tutti gli attori istituzionali interessati, a cominciare dal Governo nazionale – affinché non si proceda ai tagli agli organici già peraltro previsti e vengano sanate le criticità che già si sono create a causa dell’attuazione degli illegittimi provvedimenti assunti dal governo nazionale su questa materia. Azioni istituzionali da mettere in atto da parte della Giunta Regionale al fine di scongiurare il grave danno che a seguito di tali provvedimenti subirebbero gli studenti e le loro famiglie nonché il personale scolastico medesimo con la perdita di migliaia di posti di lavoro.”
Alcuni giorni fa, il Consiglio Regionale Toscano ha approvato - a maggioranza – una mozione a sostegno della difesa della scuola pubblica e contro la politica dei tagli attuata dal Governo. Nel testo approvato, “il Consiglio Regionale ritiene:
- Profondamente errati e dannosi il merito e la forma con cui si sta procedendo – da parte del Governo nazionale – al ridimensionamento della rete scolastica e ai conseguenti tagli ai posti di lavoro nella scuola pubblica italiana.
- Che i provvedimenti del governo nazionale in questione mettano in serio dubbio la reale fruizione del diritto costituzionalmente garantito all’istruzione."
Per tanto, il Consiglio “impegna altresì la Giunta Regionale a compiere ogni azione istituzionale – nei limiti delle proprie competenze e nei confronti di tutti gli attori istituzionali interessati, a cominciare dal Governo nazionale – affinché non si proceda ai tagli agli organici già peraltro previsti e vengano sanate le criticità che già si sono create a causa dell’attuazione degli illegittimi provvedimenti assunti dal governo nazionale su questa materia. Azioni istituzionali da mettere in atto da parte della Giunta Regionale al fine di scongiurare il grave danno che a seguito di tali provvedimenti subirebbero gli studenti e le loro famiglie nonché il personale scolastico medesimo con la perdita di migliaia di posti di lavoro.”
La protesta che non va in vacanza
Il Comitato torinese per l'unità, per la concessione di tutti i posti richiesti e necessari (che fa riferimento a insegnanti e genitori firmatari del “Manifesto dei 500”) ha inviato in questi giorni una lettera alle organizzazioni sindacali provinciali, regionali e nazionali. Ne pubblichiamo un ampio stralcio:
“Abbiamo letto che il 1° settembre è stato convocato a Torino un presidio nell'unità di tutti i sindacati in merito alla grave situazione degli organici. Noi pensiamo che si tratti di un passo importante: la situazione è in effetti inaccettabile e non si può perdere un minuto. Ci permettiamo di segnalarvi alcune situazioni di scuole che hanno aderito al nostro comitato:
· Alle scuole primarie di Vigone è stato dato un solo posto in più per il plesso di Virle, a fronte degli almeno 3 posti necessari. (...)
· Alla scuola di Forno Canavese non è stato dato nemmeno uno degli insegnanti necessari per far funzionare le classi prime a Tempo Pieno (...)
· Alla scuola Parri-Capponi non è stato dato il secondo insegnante necessario per far funzionare il Tempo Pieno (...).
· Alla scuola Aleramo, su 2 classi a Tempo Pieno necessarie e un laboratorio stranieri del quale si era chiesta la restituzione, è stato concesso un solo posto!
· Nella scuola media (secondaria di I grado) i tagli sono pesantissimi: 303 supplenze in meno in provincia di Torino e 688 in Piemonte, cioè 688 persone senza stipendio!
Non sono che alcuni esempi che siamo riusciti a mettere insieme in questi giorni vicini alle vacanze. Ma è evidente che in queste condizioni l'anno non può cominciare. Come costringere dunque il Ministero e l'USR-USP a concedere tutti i posti necessari? Nel rispetto di tutte le istanze sindacali, ci permettiamo di formulare le seguenti riflessioni e proposte. Pensiamo che l'occasione del presidio debba essere colta appieno, annunciando a tutte le scuole
la convocazione di un'assemblea unitaria di RSU, aperta a tutti gli insegnanti, nei giorni immediatamente successivi, per discutere quali iniziative ulteriori prendere e cominciare ad organizzarle con le scuole. (...)”
http://manifesto500.altervista.org/
“Abbiamo letto che il 1° settembre è stato convocato a Torino un presidio nell'unità di tutti i sindacati in merito alla grave situazione degli organici. Noi pensiamo che si tratti di un passo importante: la situazione è in effetti inaccettabile e non si può perdere un minuto. Ci permettiamo di segnalarvi alcune situazioni di scuole che hanno aderito al nostro comitato:
· Alle scuole primarie di Vigone è stato dato un solo posto in più per il plesso di Virle, a fronte degli almeno 3 posti necessari. (...)
· Alla scuola di Forno Canavese non è stato dato nemmeno uno degli insegnanti necessari per far funzionare le classi prime a Tempo Pieno (...)
· Alla scuola Parri-Capponi non è stato dato il secondo insegnante necessario per far funzionare il Tempo Pieno (...).
· Alla scuola Aleramo, su 2 classi a Tempo Pieno necessarie e un laboratorio stranieri del quale si era chiesta la restituzione, è stato concesso un solo posto!
· Nella scuola media (secondaria di I grado) i tagli sono pesantissimi: 303 supplenze in meno in provincia di Torino e 688 in Piemonte, cioè 688 persone senza stipendio!
Non sono che alcuni esempi che siamo riusciti a mettere insieme in questi giorni vicini alle vacanze. Ma è evidente che in queste condizioni l'anno non può cominciare. Come costringere dunque il Ministero e l'USR-USP a concedere tutti i posti necessari? Nel rispetto di tutte le istanze sindacali, ci permettiamo di formulare le seguenti riflessioni e proposte. Pensiamo che l'occasione del presidio debba essere colta appieno, annunciando a tutte le scuole
la convocazione di un'assemblea unitaria di RSU, aperta a tutti gli insegnanti, nei giorni immediatamente successivi, per discutere quali iniziative ulteriori prendere e cominciare ad organizzarle con le scuole. (...)”
http://manifesto500.altervista.org/
La protesta sotto il solleone
Maestre e genitori delle scuole elementari di Monterotondo (Roma), riuniti nel gruppo “Scuola Futura”, esprimono pubblicamente la propria rabbia di fronte alla politica di tagli alla quale in queste ore il Ministero dell’Istruzione sta dando forma:
“Siamo indignati e sorpresi anche da certi toni in positivo colti nei comunicati di alcuni sindacati, le immissioni saranno pochissime, inconsistenti, insufficienti , in prevalenza su posti di sostegno, di scuola dell'infanzia, su qualche disciplina scientifica, in particolare nelle regioni del Nord; ancora una volta le aspettative di tanti docenti precari andranno deluse, per colpa della miopia del governo, che usa queste miserrime immissioni in ruolo come spot propagandistico, per coprire la sua scriteriata politica di tagli e di dismissione della scuola pubblica e dei suoi organici. Di seguito la serie storica delle immissioni in ruolo negli ultimi anni (tratta da http://www.professioneinsegnante.it/):
2009 : 8.000 docenti + 8.000 per gli ATA
2008 : 25.000 docenti + 7.000 per gli ATA
2007 : 50.000 docenti + 10.000 ATA
2006 : 20.000 docenti + 3.500 ATA
2005 : 35.000 docenti + 5.000 ATA
2004 : 12.500 docenti + 2.500 ATA
2001 : 30.000 docenti + 5.000 ATA
http://www.scuolafutura.it/Precari/Immissioni-in-ruolo-nella-scuola-una-vergogna.html
“Siamo indignati e sorpresi anche da certi toni in positivo colti nei comunicati di alcuni sindacati, le immissioni saranno pochissime, inconsistenti, insufficienti , in prevalenza su posti di sostegno, di scuola dell'infanzia, su qualche disciplina scientifica, in particolare nelle regioni del Nord; ancora una volta le aspettative di tanti docenti precari andranno deluse, per colpa della miopia del governo, che usa queste miserrime immissioni in ruolo come spot propagandistico, per coprire la sua scriteriata politica di tagli e di dismissione della scuola pubblica e dei suoi organici. Di seguito la serie storica delle immissioni in ruolo negli ultimi anni (tratta da http://www.professioneinsegnante.it/):
2009 : 8.000 docenti + 8.000 per gli ATA
2008 : 25.000 docenti + 7.000 per gli ATA
2007 : 50.000 docenti + 10.000 ATA
2006 : 20.000 docenti + 3.500 ATA
2005 : 35.000 docenti + 5.000 ATA
2004 : 12.500 docenti + 2.500 ATA
2001 : 30.000 docenti + 5.000 ATA
http://www.scuolafutura.it/Precari/Immissioni-in-ruolo-nella-scuola-una-vergogna.html
mercoledì 5 agosto 2009
La protesta che non va in vacanza
Sulla vicenda dei docenti precari che resteranno senza lavoro a partire dal prossimo mese, il Ministero dell’Istruzione corre ai ripari nell’intento di fronteggiare il dilagare della protesta (nei giorni scorsi i sindacati avevano indetto lo stato di agitazione in Emilia Romagna e in Sicilia e avevano minacciato misure analoghe in Piemonte, mentre già fioccavano le prime mozioni da parte degli Enti Locali - tra i quali il Consiglo Comunale di Colle Val d’Elsa). Prevista per oggi la sottoscrizione di un’intesa che coinvolge anche l’Inps. Riportiamo di seguito l’articolo apparso su Il Sole 24 Ore:
“Nella mattinata verrà firmato un accordo che permetterà, l'anno prossimo, a circa 16mila docenti precari e ad altre migliaia di lavoratori non di ruolo della scuola (amministrativi, tecnici e ausiliari), che dal 1° settembre rimarranno disoccupati a seguito dei tagli agli organici decisi dal Governo, di percepire mensilmente una cifra vicina alla metà dello stipendio. (...) La convenzione garantirà quei contratti di disponibilità illustrati, qualche mese fa, dal ministro Gelmini, non lasciando completamente a bocca asciutta quei precari che quest'anno hanno lavorato con supplenza annuale. (...)
Il ministro ha confermato, poi, per il prossimo settembre, l'assunzione di 647 dirigenti scolastici, l'immissione in ruolo di 8mila docenti e l'assunzione di 8mila unità di personale Ata. Sugli 8mila professori "assunti", secondo le prime indiscrezioni, oltre la metà (circa 4.300) verrà assorbita dai docenti di sostegno. Un'altra bella fetta, poco meno di 2mila, verrà riservata ai docenti della scuola d'infanzia. Mentre a tutti gli altri insegnanti in lista d'attesa, abilitati nella primaria e soprattutto la miriade di aspiranti docenti inseriti nelle classi di concorso delle medie e delle superiori, rimarranno solo le "briciole". Per far "scattare" l'immissione in ruolo serviranno ben 6 posti vacanti. Una proporzione che corrisponde all'assunzione, in media, su meno del 10% dei posti liberi.”
Una percentuale simile (11%) riguarderà gli educatori. Più o meno sugli stessi livelli anche quella riservata al personale Ata: la ripartizione delle aliquote per i diversi profili prospettata dal Miur prevede per gli assistenti amministrativi l’assunzione per circa il 14% di posti vacanti, mentre per assistenti tecnici e collaboratori scolastici stiamo attorno al 10%. Per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi, fatti salvi gli accantonamenti preventivi per il concorso ordinario e per i concorsi riservati, si prevedono delle percentuali maggiori, ma al momento ancora non su parla di numeri.
Per i dati analitici, a livello provinciale, bisognerà attendere qualche giorno.
Ora il confronto si sposta sui contratti di disponibilità.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/08/scuola-accordo-inps-miur-salva-precari.shtml
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26414&action=view
“Nella mattinata verrà firmato un accordo che permetterà, l'anno prossimo, a circa 16mila docenti precari e ad altre migliaia di lavoratori non di ruolo della scuola (amministrativi, tecnici e ausiliari), che dal 1° settembre rimarranno disoccupati a seguito dei tagli agli organici decisi dal Governo, di percepire mensilmente una cifra vicina alla metà dello stipendio. (...) La convenzione garantirà quei contratti di disponibilità illustrati, qualche mese fa, dal ministro Gelmini, non lasciando completamente a bocca asciutta quei precari che quest'anno hanno lavorato con supplenza annuale. (...)
Il ministro ha confermato, poi, per il prossimo settembre, l'assunzione di 647 dirigenti scolastici, l'immissione in ruolo di 8mila docenti e l'assunzione di 8mila unità di personale Ata. Sugli 8mila professori "assunti", secondo le prime indiscrezioni, oltre la metà (circa 4.300) verrà assorbita dai docenti di sostegno. Un'altra bella fetta, poco meno di 2mila, verrà riservata ai docenti della scuola d'infanzia. Mentre a tutti gli altri insegnanti in lista d'attesa, abilitati nella primaria e soprattutto la miriade di aspiranti docenti inseriti nelle classi di concorso delle medie e delle superiori, rimarranno solo le "briciole". Per far "scattare" l'immissione in ruolo serviranno ben 6 posti vacanti. Una proporzione che corrisponde all'assunzione, in media, su meno del 10% dei posti liberi.”
Una percentuale simile (11%) riguarderà gli educatori. Più o meno sugli stessi livelli anche quella riservata al personale Ata: la ripartizione delle aliquote per i diversi profili prospettata dal Miur prevede per gli assistenti amministrativi l’assunzione per circa il 14% di posti vacanti, mentre per assistenti tecnici e collaboratori scolastici stiamo attorno al 10%. Per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi, fatti salvi gli accantonamenti preventivi per il concorso ordinario e per i concorsi riservati, si prevedono delle percentuali maggiori, ma al momento ancora non su parla di numeri.
Per i dati analitici, a livello provinciale, bisognerà attendere qualche giorno.
Ora il confronto si sposta sui contratti di disponibilità.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/08/scuola-accordo-inps-miur-salva-precari.shtml
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26414&action=view
martedì 4 agosto 2009
Il bilancio di un anno di “resistenza” in difesa della scuola pubblica
E’ passato un anno da quando, il 6 agosto 2008, viene convertito in legge (la 133) il decreto legge del 25 giugno 2008, decreto che prevedeva, tra gli altri, l’incremento del rapporto numerico alunni – docente, la revisione dei criteri per la determinazione della consistenza degli organici del personale docente e ATA, la definizione dei criteri per il ridimensionamento della rete scolastica.
Nella calura agostana leggo i giornali e mi chiedo preoccupata il perché di una politica così gretta e miope che per far quadrare i conti taglia laddove invece si sarebbe bisogno di investire.
Ma non è finita qui …
A fine agosto il ministro Gelmini annuncia le sue “novità” per “risanare” la scuola. Il 1° settembre 2008 sulla Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il Decreto n. 137 "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" che prevede la reintroduzione del voto in condotta e il ritorno al maestro unico nella scuola primaria,
Come genitore passo dalla preoccupazione allo sconcerto.
Il 13 settembre ricomincia la scuola e subito manifestiamo - genitori e insegnanti - le nostre apprensioni ma anche la nostra volontà di non assistere passivi a quello che sta succedendo.
In molti ci presentiamo a scuola vestiti di nero, in segno di lutto per l’annunciata “morte” di un sistema scolastico in cui, pur con le sue innegabili pecche, crediamo.
Parliamo, discutiamo, decidiamo di fare qualcosa. Organizziamo volantinaggi e incontri, a scuola e fuori, per spiegare a tutti cosa sta succedendo nella scuola.
Il 2 ottobre in tutta Italia viene indetto il “No Gelmini day” lanciato dal Coordinamento romano “Non rubateci il futuro”, e poi il 13 la fiaccolata di Firenze contro la “riforma Gelmini”; a Sesto il 18 ottobre organizziamo un piccolo ma coloratissimo corteo per dire no ai tagli.
Inizia un autunno caldo, con giornate di scuole primarie aperte non stop, occupazioni, lezioni in piazza. Una mobilitazione che viaggia dalle scuole e agli atenei; che discute, propone e si organizza anche nel web con petizioni online, newsgroup, blog, siti, e che si concretizza in decine di coordinamenti locali di genitori, insegnanti, studenti. Tutti con un comune denominatore: difendere la scuola pubblica e la ricerca.
E poi la grande manifestazione a Roma del 30 ottobre; il 15 novembre la nostra giornata in piazza a Sesto su “Scuola e Costituzione”.
A dicembre il Consiglio dei Ministri approva i decreti per la riorganizzazione delle scuole per l’infanzia, elementari, medie e superiori.
Con l’anno nuovo, nel periodo delle iscrizioni all’anno scolastico 2009-10, su iniziativa di vari Coordinamenti parte in molte scuole la campagna di “iscrizioni alternative” e ci si comincia a muovere anche con i ricorsi al Tar contro la Circolare Ministeriale n. 04/09 sulle iscrizioni (a Sesto il 5 marzo in due ore abbiamo raccolto 120 firme).
La protesta continua, si organizzano incontri nazionali tra i membri dei diversi Coordinamenti, si discute, ci si interroga.
Il 9 maggio a Sesto siamo di nuovo in piazza con l’iniziativa “La scuola calpestata”.
Ci si avvicina alla fine dell’anno scolastico e la forte spinta iniziale dei vari movimenti va scemando: la protesta va in vacanza …
E il bilancio? E’ stato sicuramente un anno difficile, faticoso, ma anche pieno di stimoli e motivazioni. Abbiamo discusso, ci siamo confrontati, abbiamo cercato forme nuove di collaborazione e di “lotta” in difesa della scuola. Per me, nonostante tutto, è stato un anno entusiasmante, e oggi prima dare il mio arrivederci a settembre vorrei dire grazie a tutti quelli con cui ho condiviso questo viaggio.
Nella calura agostana leggo i giornali e mi chiedo preoccupata il perché di una politica così gretta e miope che per far quadrare i conti taglia laddove invece si sarebbe bisogno di investire.
Ma non è finita qui …
A fine agosto il ministro Gelmini annuncia le sue “novità” per “risanare” la scuola. Il 1° settembre 2008 sulla Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il Decreto n. 137 "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" che prevede la reintroduzione del voto in condotta e il ritorno al maestro unico nella scuola primaria,
Come genitore passo dalla preoccupazione allo sconcerto.
Il 13 settembre ricomincia la scuola e subito manifestiamo - genitori e insegnanti - le nostre apprensioni ma anche la nostra volontà di non assistere passivi a quello che sta succedendo.
In molti ci presentiamo a scuola vestiti di nero, in segno di lutto per l’annunciata “morte” di un sistema scolastico in cui, pur con le sue innegabili pecche, crediamo.
Parliamo, discutiamo, decidiamo di fare qualcosa. Organizziamo volantinaggi e incontri, a scuola e fuori, per spiegare a tutti cosa sta succedendo nella scuola.
Il 2 ottobre in tutta Italia viene indetto il “No Gelmini day” lanciato dal Coordinamento romano “Non rubateci il futuro”, e poi il 13 la fiaccolata di Firenze contro la “riforma Gelmini”; a Sesto il 18 ottobre organizziamo un piccolo ma coloratissimo corteo per dire no ai tagli.
Inizia un autunno caldo, con giornate di scuole primarie aperte non stop, occupazioni, lezioni in piazza. Una mobilitazione che viaggia dalle scuole e agli atenei; che discute, propone e si organizza anche nel web con petizioni online, newsgroup, blog, siti, e che si concretizza in decine di coordinamenti locali di genitori, insegnanti, studenti. Tutti con un comune denominatore: difendere la scuola pubblica e la ricerca.
E poi la grande manifestazione a Roma del 30 ottobre; il 15 novembre la nostra giornata in piazza a Sesto su “Scuola e Costituzione”.
A dicembre il Consiglio dei Ministri approva i decreti per la riorganizzazione delle scuole per l’infanzia, elementari, medie e superiori.
Con l’anno nuovo, nel periodo delle iscrizioni all’anno scolastico 2009-10, su iniziativa di vari Coordinamenti parte in molte scuole la campagna di “iscrizioni alternative” e ci si comincia a muovere anche con i ricorsi al Tar contro la Circolare Ministeriale n. 04/09 sulle iscrizioni (a Sesto il 5 marzo in due ore abbiamo raccolto 120 firme).
La protesta continua, si organizzano incontri nazionali tra i membri dei diversi Coordinamenti, si discute, ci si interroga.
Il 9 maggio a Sesto siamo di nuovo in piazza con l’iniziativa “La scuola calpestata”.
Ci si avvicina alla fine dell’anno scolastico e la forte spinta iniziale dei vari movimenti va scemando: la protesta va in vacanza …
E il bilancio? E’ stato sicuramente un anno difficile, faticoso, ma anche pieno di stimoli e motivazioni. Abbiamo discusso, ci siamo confrontati, abbiamo cercato forme nuove di collaborazione e di “lotta” in difesa della scuola. Per me, nonostante tutto, è stato un anno entusiasmante, e oggi prima dare il mio arrivederci a settembre vorrei dire grazie a tutti quelli con cui ho condiviso questo viaggio.
domenica 2 agosto 2009
La protesta sotto il solleone
Siamo in agosto, però ferve l’attività del Coordinamento genitori nidi, materne, elementari e medie di Torino. Già indetta una riunione assembleare per il 3 di settembre, mentre si collabora con le associazioni del Tavolo “Riprendiamoci la Scuola” alla preparazione di un convengo che si terrà il giorno seguente. Nel frattempo, sul sito del Coordinamento sono appena state rese disponibili le tabelle per insegnanti, personale ATA e genitori che volessero contribuire alla realizzazione del Libro Bianco sui cambiamenti nella scuola. Si tratta di tre questionari, (uno per le scuole materne, uno per le elementari ed uno per le medie) con i quali raccogliere dati comparativi sulla situazione degli istituti scolastici nell’anno scolastico 2008-2009 e 2009.2010. Le domande riguardano l’organico, il personale ATA, le compresenze, i laboratori, l’orario, il numero di classi (a modulo o a tempo pieno), i contributi P.O.F. e per i laboratori, la sorveglianza e le attività extra-curriculari. Una volta compilate, le tabelle dovranno essere spedite per mezzo della posta elettronica al Coordinamento, che provvederà all’elaborazione dei dati raccolti. http://www.coogen.org/
La protesta che non va in vacanza
Il Presidente dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Matematica coglie l’opportunità data dalla recente proposta di un esame dialettale per i professori per lanciare un accorato appello: riformulare con urgenza il teorema di Pitagora ricorrendo ai differenti dialetti regionali. Nella mailing-list dell’Associazione già si segnalano i primi generosi contributi:
“C’avemo ‘n triangolo rettangolo. E cche vo’ di’? E che d’è? Sui due cateti se famo du’quadrati. Mbè, guarda tu, quelli so’ proprio uguali ar quadrato che se fa (come se dice?), che se costruisce su l’ipotenusa. Ma guarda tu! So’ proprio uguali ’ste cose. Chi fico! Pitagora c’aveva raggione!” (romanesco).
“Primma de tuttu duvemmu di che u sciu Pitagora l’ea in gabibbo e laddru che u soe teoremma u l’ea cunusciu dai cineixi, dai sumeri, dagli egizien primma de le. L’ea quindi in gran dritu” (genovese).
“El vera o fels che Pitagora l’ha scrett che i quadre ch’is fan su i du let d’un triangol rettangol i ein cumpagn a qual c’as fa su l’ipotenusa. S’in dit?” (milanese).
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/
“C’avemo ‘n triangolo rettangolo. E cche vo’ di’? E che d’è? Sui due cateti se famo du’quadrati. Mbè, guarda tu, quelli so’ proprio uguali ar quadrato che se fa (come se dice?), che se costruisce su l’ipotenusa. Ma guarda tu! So’ proprio uguali ’ste cose. Chi fico! Pitagora c’aveva raggione!” (romanesco).
“Primma de tuttu duvemmu di che u sciu Pitagora l’ea in gabibbo e laddru che u soe teoremma u l’ea cunusciu dai cineixi, dai sumeri, dagli egizien primma de le. L’ea quindi in gran dritu” (genovese).
“El vera o fels che Pitagora l’ha scrett che i quadre ch’is fan su i du let d’un triangol rettangol i ein cumpagn a qual c’as fa su l’ipotenusa. S’in dit?” (milanese).
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/
La protesta che non va in vacanza
SCUOLE ISOLA D’ELBA: ALLARME ORGANICI
Allarme organici dalle scuole situate nelle isole minori: “Abbiamo rilevato una discriminazione nelle scuole dell’Elba rispetto alle realtà continentali –denuncia Jachen Gaudenz, Presidente dell’Associazione Genitori A.Ge. Arcipelago Toscano- dove, forse per mantenere nella propria sede il personale di ruolo e non costringerlo a trasferimenti in sedi disagiate, sono stati operati tagli più ridotti”.
Ecco allora scattare la lettera-denuncia indirizzata al Ministro Gelmini, agli Uffici scolastici di Livorno e della Toscana, ma anche ai Presidenti di Provincia e Regione e all’Assessore regionale all’istruzione Simoncini, decisa dal Consiglio d’Istituto dell’I.S.I.S. Foresi di Portoferraio, di cui Gaudenz è il presidente.
[…] “La scuola elbana soffre da decenni di gravi carenze e decurtazioni pesanti e sistematiche di figure professionali indispensabili al regolare svolgimento delle attività didattiche e amministrative, essenziali per offrire una qualità minima di formazione scolastica –si afferma nella lettera- Da anni si parla di dispersione scolastica, di abbandono precoce della frequenza scolastica, della necessità di formazione e preparazione degli alunni. Tutto questo sembra abbia rilevanza solo per costruire progetti, fare seminari, istituire commissioni parlare, incontrasi, concertare un consumo ingentissimo di energie e risorse, ma poi, all'atto pratico, è minima la ricaduta sugli studenti”.
“Per noi è indispensabile mantenere l’organico indipendentemente da chi lo potrà occupare – conclude Gaudenz- In sostanza siamo sempre i più penalizzati perché fino ad oggi avevamo personale precario ed oggi, grazie a questa particolare situazione, siamo i primi a subire i tagli”.
Da http://www.genovapress.com
01/08/2009
Allarme organici dalle scuole situate nelle isole minori: “Abbiamo rilevato una discriminazione nelle scuole dell’Elba rispetto alle realtà continentali –denuncia Jachen Gaudenz, Presidente dell’Associazione Genitori A.Ge. Arcipelago Toscano- dove, forse per mantenere nella propria sede il personale di ruolo e non costringerlo a trasferimenti in sedi disagiate, sono stati operati tagli più ridotti”.
Ecco allora scattare la lettera-denuncia indirizzata al Ministro Gelmini, agli Uffici scolastici di Livorno e della Toscana, ma anche ai Presidenti di Provincia e Regione e all’Assessore regionale all’istruzione Simoncini, decisa dal Consiglio d’Istituto dell’I.S.I.S. Foresi di Portoferraio, di cui Gaudenz è il presidente.
[…] “La scuola elbana soffre da decenni di gravi carenze e decurtazioni pesanti e sistematiche di figure professionali indispensabili al regolare svolgimento delle attività didattiche e amministrative, essenziali per offrire una qualità minima di formazione scolastica –si afferma nella lettera- Da anni si parla di dispersione scolastica, di abbandono precoce della frequenza scolastica, della necessità di formazione e preparazione degli alunni. Tutto questo sembra abbia rilevanza solo per costruire progetti, fare seminari, istituire commissioni parlare, incontrasi, concertare un consumo ingentissimo di energie e risorse, ma poi, all'atto pratico, è minima la ricaduta sugli studenti”.
“Per noi è indispensabile mantenere l’organico indipendentemente da chi lo potrà occupare – conclude Gaudenz- In sostanza siamo sempre i più penalizzati perché fino ad oggi avevamo personale precario ed oggi, grazie a questa particolare situazione, siamo i primi a subire i tagli”.
Da http://www.genovapress.com
01/08/2009
sabato 1 agosto 2009
La Gelmini incontra i sindacati
Dopo le numerose sollecitazioni e proteste, il Ministro finalmente convoca le organizzazioni sindacali per un confronto sulle assunzioni in ruolo e sulla tutela dei precari licenziati.
L'incontro è previsto per il pomeriggio del 4 agosto. In quell'occasione ribadiremo le proposte presenti nella nostra piattaforma e l'urgenza di una soluzione chiara e trasparente per garantire il lavoro e il reddito alle migliaia di precari che saranno licenziati in tronco dal 1° settembre.
(Flc – CGIL)
Roma, 31 luglio 2009
Da http://www.flcgil.it
L'incontro è previsto per il pomeriggio del 4 agosto. In quell'occasione ribadiremo le proposte presenti nella nostra piattaforma e l'urgenza di una soluzione chiara e trasparente per garantire il lavoro e il reddito alle migliaia di precari che saranno licenziati in tronco dal 1° settembre.
(Flc – CGIL)
Roma, 31 luglio 2009
Da http://www.flcgil.it
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