giovedì 6 agosto 2009

La protesta che non va in vacanza

Il Comitato torinese per l'unità, per la concessione di tutti i posti richiesti e necessari (che fa riferimento a insegnanti e genitori firmatari del “Manifesto dei 500”) ha inviato in questi giorni una lettera alle organizzazioni sindacali provinciali, regionali e nazionali. Ne pubblichiamo un ampio stralcio:
“Abbiamo letto che il 1° settembre è stato convocato a Torino un presidio nell'unità di tutti i sindacati in merito alla grave situazione degli organici. Noi pensiamo che si tratti di un passo importante: la situazione è in effetti inaccettabile e non si può perdere un minuto. Ci permettiamo di segnalarvi alcune situazioni di scuole che hanno aderito al nostro comitato:
· Alle scuole primarie di Vigone è stato dato un solo posto in più per il plesso di Virle, a fronte degli almeno 3 posti necessari. (...)
· Alla scuola di Forno Canavese non è stato dato nemmeno uno degli insegnanti necessari per far funzionare le classi prime a Tempo Pieno (...)
· Alla scuola Parri-Capponi non è stato dato il secondo insegnante necessario per far funzionare il Tempo Pieno (...).
· Alla scuola Aleramo, su 2 classi a Tempo Pieno necessarie e un laboratorio stranieri del quale si era chiesta la restituzione, è stato concesso un solo posto!
· Nella scuola media (secondaria di I grado) i tagli sono pesantissimi: 303 supplenze in meno in provincia di Torino e 688 in Piemonte, cioè 688 persone senza stipendio!
Non sono che alcuni esempi che siamo riusciti a mettere insieme in questi giorni vicini alle vacanze. Ma è evidente che in queste condizioni l'anno non può cominciare. Come costringere dunque il Ministero e l'USR-USP a concedere tutti i posti necessari? Nel rispetto di tutte le istanze sindacali, ci permettiamo di formulare le seguenti riflessioni e proposte. Pensiamo che l'occasione del presidio debba essere colta appieno, annunciando a tutte le scuole
la convocazione di un'assemblea unitaria di RSU, aperta a tutti gli insegnanti, nei giorni immediatamente successivi, per discutere quali iniziative ulteriori prendere e cominciare ad organizzarle con le scuole. (...)”
http://manifesto500.altervista.org/

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