martedì 4 agosto 2009

Il bilancio di un anno di “resistenza” in difesa della scuola pubblica

E’ passato un anno da quando, il 6 agosto 2008, viene convertito in legge (la 133) il decreto legge del 25 giugno 2008, decreto che prevedeva, tra gli altri, l’incremento del rapporto numerico alunni – docente, la revisione dei criteri per la determinazione della consistenza degli organici del personale docente e ATA, la definizione dei criteri per il ridimensionamento della rete scolastica.
Nella calura agostana leggo i giornali e mi chiedo preoccupata il perché di una politica così gretta e miope che per far quadrare i conti taglia laddove invece si sarebbe bisogno di investire.
Ma non è finita qui …
A fine agosto il ministro Gelmini annuncia le sue “novità” per “risanare” la scuola. Il 1° settembre 2008 sulla Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il Decreto n. 137 "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" che prevede la reintroduzione del voto in condotta e il ritorno al maestro unico nella scuola primaria,
Come genitore passo dalla preoccupazione allo sconcerto.
Il 13 settembre ricomincia la scuola e subito manifestiamo - genitori e insegnanti - le nostre apprensioni ma anche la nostra volontà di non assistere passivi a quello che sta succedendo.
In molti ci presentiamo a scuola vestiti di nero, in segno di lutto per l’annunciata “morte” di un sistema scolastico in cui, pur con le sue innegabili pecche, crediamo.
Parliamo, discutiamo, decidiamo di fare qualcosa. Organizziamo volantinaggi e incontri, a scuola e fuori, per spiegare a tutti cosa sta succedendo nella scuola.
Il 2 ottobre in tutta Italia viene indetto il “No Gelmini day” lanciato dal Coordinamento romano “Non rubateci il futuro”, e poi il 13 la fiaccolata di Firenze contro la “riforma Gelmini”; a Sesto il 18 ottobre organizziamo un piccolo ma coloratissimo corteo per dire no ai tagli.
Inizia un autunno caldo, con giornate di scuole primarie aperte non stop, occupazioni, lezioni in piazza. Una mobilitazione che viaggia dalle scuole e agli atenei; che discute, propone e si organizza anche nel web con petizioni online, newsgroup, blog, siti, e che si concretizza in decine di coordinamenti locali di genitori, insegnanti, studenti. Tutti con un comune denominatore: difendere la scuola pubblica e la ricerca.
E poi la grande manifestazione a Roma del 30 ottobre; il 15 novembre la nostra giornata in piazza a Sesto su “Scuola e Costituzione”.
A dicembre il Consiglio dei Ministri approva i decreti per la riorganizzazione delle scuole per l’infanzia, elementari, medie e superiori.
Con l’anno nuovo, nel periodo delle iscrizioni all’anno scolastico 2009-10, su iniziativa di vari Coordinamenti parte in molte scuole la campagna di “iscrizioni alternative” e ci si comincia a muovere anche con i ricorsi al Tar contro la Circolare Ministeriale n. 04/09 sulle iscrizioni (a Sesto il 5 marzo in due ore abbiamo raccolto 120 firme).
La protesta continua, si organizzano incontri nazionali tra i membri dei diversi Coordinamenti, si discute, ci si interroga.
Il 9 maggio a Sesto siamo di nuovo in piazza con l’iniziativa “La scuola calpestata”.
Ci si avvicina alla fine dell’anno scolastico e la forte spinta iniziale dei vari movimenti va scemando: la protesta va in vacanza …
E il bilancio? E’ stato sicuramente un anno difficile, faticoso, ma anche pieno di stimoli e motivazioni. Abbiamo discusso, ci siamo confrontati, abbiamo cercato forme nuove di collaborazione e di “lotta” in difesa della scuola. Per me, nonostante tutto, è stato un anno entusiasmante, e oggi prima dare il mio arrivederci a settembre vorrei dire grazie a tutti quelli con cui ho condiviso questo viaggio.

1 commento:

Roberto ha detto...

Pensavo fossi già oltre confine. Grazie a te.