SULLA SCUOLA, ROTTURA TRA GOVERNO E REGIONI
"Le divergenze politiche accavallatesi nei dieci giorni precedenti alla pausa ferragostana sembrano condurre la scuola italiana verso una situazione di stallo.(...) Così prima abbiamo assistito alla proposta leghista di introdurre nel ddl Aprea sul nuovo stato giuridico dei docenti un 'test d`ingresso a carattere culturale e professionale', la cui conseguenza è stato il blocco dei lavori intrapresi dal comitato ristretto che sta portando avanti in Commissione Cultura l’iter di approvazione del testo. (...)
Ancora più complicato è poi un altro versante fondamentale per le sorti della scuola italiana: i rapporti Stato-Regioni. Anche su questo fronte siamo alla rottura: risultano troppo distanti le posizioni tra i governatori, che reclamano risorse per gli investimenti, e il Governo, che invece ritiene di aver provveduto a 'coprire' adeguatamente tutte le richieste. A nulla è servito l’incontro, il 5 agosto, tra il premier Silvio Berlusconi e Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni. Poche parole, pronunciate da quest’ultimo, bastano a sintetizzare che aria tira: 'E' confermata la rottura fra Governo e Regioni. L'incontro è stato negativo. Temiamo che non ci siano le risorse per gli investimenti: è ora di fare un'operazione verità'.
Improbabile che, permanendo questa situazione, la Conferenza unificata (di cui fa parte il Governo, le Regioni, ma anche le autonomie locali come le Province e i Comuni) possa riprendere a dialogare. Almeno nel breve periodo (a meno che non si convochi un incontro straordinario il primo è previsto solo per la terza decade di settembre)."
http://www.tecnicadellascuola.it/
lunedì 10 agosto 2009
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