giovedì 27 maggio 2010

IL PDL SESTO F.NO STA PRENDENDO POSIZIONE SUL FATTO CHE LE SCUOLE DI SESTO F.NO NON STANNO ATTIVANDO TUTTI I POSTI A TEMPO PIENO RICHIESTI

Cari Genitori,

Vi volevo informare che martedì sera sono stata alla riunione presso il PDL di Sesto F.no per sapere se il partito di opposizione di Sesto conoscesse cosa stava accadendo nelle scuole del comprensorio. Ho anche chiesto se avrebbero fatto qualcosa e sono stati molto disponibili e si sono messi subito in moto.

La sera stessa hanno chiamato (alle ore 22.00) il Consigliere Regionale PDL ed oggi hanno contattato il Dott. Cesare Angotti dell'Ufficio Regionale Scolastico di Firenze.
Quest'ultimo pare che non fosse a conoscenza quanto stia accadendo nelle scuole a Sesto Fiorentino o almeno non su tutto e, tramite il contatto del PDL, ci farà sapere quando possiamo incontarlo.

Ci ha chiesto anche di portare con noi tutte le mie emails che ho inviato alla scuola e a tutte le istituzioni interessate, tutte le documentazioni relative alle graduatorie d'iscrizione, e tutto ciò che riguarda la Scuola Pascoli dove stanno creando una classe a tempo pieno per soli 18 bambini (ne sono concessi fino a 27 per classe. Se ci sono veramente i tagli, come mai sprecano 9 posti?!?!?).

Ho chiesto al PDL di Sesto di poter fare una riunione per il giorno 3 Giugno alle ore 21.30 presso la loro sede in Via Verdi n. 105, per ascoltare e cercare di aiutare anche tutti gli altri genitori che come me stanno subendo questa ingiustizia e battaglia politica ( a mio parere).

Vi ringrazio tanto per la Vostra attenzione e spero vivamente di arrivare ad una buona soluzione per tutti.
Ciao e buona serata,
Paola V.

mercoledì 26 maggio 2010


Mercoledì 3 Giugno manifestazione/corteo in difesa della Scuola Pubblica

Firenze, 23/05/2010
SCUOLA: NOI INTENDIAMO REAGIRE

La scuola è l’istituzione in cui gli alunni, si formano per diventare “cittadini consapevoli”; pertanto dovrebbe essere il luogo del buon governo e del rispetto di regole democratiche, stabili e chiare.
Viceversa è diventata, negli ultimi due anni, luogo di crescente instabilità e illegittimità:
· non esiste certezza su entità e tempi dei finanziamenti delle spese per il funzionamento: talvolta non è possibile garantire neppure il sapone;
· il mancato finanziamento delle supplenze ha determinato sparpagliamento degli alunni in classi diverse dalle loro, ingressi posticipati e uscite anticipate: pratiche che garantiscono la vigilanza ma non il diritto allo studio;
· l’aumento del numero degli alunni per classe, fino a 33, contrasta con le norme vigenti in materia di sicurezza e di edilizia scolastica;
e inoltre, per quanto riguarda la scuola primaria,
· il tetto sugli organici impedirà le scelte delle famiglie su tempo scuola e tempo pieno;
e per quanto riguarda le scuole superiori:
· gli studenti che escono dalla scuola media vengono iscritti a classi con nuovi ordinamenti giuridicamente inesistenti: il riordino della secondaria di secondo grado non è infatti ancora legge dello Stato; inoltre non sono stati emanati i nuovi programmi, né gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi;
· negli istituti tecnici e professionali, trattati di fatto come scuole di serie B, viene attuata una riduzione oraria, “ad ordinamento vigente”, nelle classi successive alla prima, con evidente violazione del patto educativo che le scuole hanno sottoscritto con le famiglie all’atto dell’iscrizione alle classi prime;
· in molte scuole sono stati “regolarmente” adottati libri di testo per le prime classi superiori, realizzati in assenza delle necessarie indicazioni nazionali.
La nuova normativa sulla valutazione, che consente l’ammissione agli esami di stato solo a chi ha raggiunto la sufficienza in tutte le discipline - metafora, insieme agli spot del grembiulino, della maestra unica e delle ore di 60 minuti, di un presunto ripristino della serietà degli studi – sta generando comportamenti, pur “a fin di bene”, ma improntati a scarsa trasparenza e dunque funzionali ad alimentare sfiducia nelle regole e ipocrisia.
Bisogna infine aggiungere il comportamento irresponsabile del MIUR nei confronti dei lavoratori, ai quali si è negato quel rinnovo contrattuale su cui nemmeno un anno prima era stato preso da parte del governo un preciso e solenne impegno.
Questo clima di precarietà e di incertezza sta producendo nelle scuole demotivazione e abbandono delle buone pratiche.

A tutto questo si aggiungono i pesanti tagli a classi, organici e tempo scuola imposti dalla manovra finanziaria triennale inaugurata dalla l. 133/08.
Noi intendiamo reagire a questa situazione, che rischia di raggiungere il punto di non ritorno.
Di fronte a un governo che è determinato a ridurre al minimo l’impegno economico e il ruolo dello Stato nell’istruzione pubblica, favorendo l’espansione del settore privato e privatizzando di fatto le stesse scuole statali, non ci resta che appellarci alla Costituzione, che prevede l’istituzione e il buon funzionamento delle scuole “per tutti gli ordini e gradi” come compiti della Repubblica, la quale “è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”.
Ci rivolgiamo dunque agli Enti Locali, e prima di tutto alla Regione Toscana, perché le scuole statali abbiano di mira “il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Vogliamo anche ricordare i principi generali, a cui si ispira lo Statuto regionale, di “libertà, giustizia, uguaglianza, solidarietà, rispetto della dignità personale e dei diritti umani”.
Ci appelliamo a tutti coloro – cittadini, associazioni, istituzioni - che condividono le ragioni della Scuola della Repubblica e li invitiamo a aderire e a partecipare alla

manifestazione/corteo Firenze
P.zza Strozzi
giovedì 3 giugno
ore 17

FLC CGIL CISL SCUOLA UIL scuola GILDA-UNAMS (Alessandro Rapezzi) (Antonella Velani) ( Cristiano Di Donna) (Valerio Cai)

martedì 25 maggio 2010

GENITORI ANDATE A FONDO SULLA QUESTIONE SCUOLA.... FARETE DELLE SCOPERTE!!! FATE VALERE I VOSTRI DIRITTI COSTITUZIONALI!

Carissimi Genitori,
Vi prego per favore voler andare a fondo sulla questione scuola.... io l'ho fatto, ma senza preferenze politiche e pensando nella piena obiettività per il bene di mio figlio.
Per favore andate nelle scuole a parlare con i Dirigenti dei Circoli (se Vi daranno appuntamento), a parlare con l'Istituzione Sesto Idee (per capire bene cos'é questa Istituzione), andate in Comune e cercate del Sindaco, andate all'Ufficio Regionale Scolastico di Firenze, andate poi sia a parlare con il partito PD, come partito di opposizione al Governo Italiano, e nello stesso modo andate anche a parlare con il partito PDL, partito di maggioranza del Governo.
Leggetevi inoltre la Circolare Ministeriale n. 37 del 13 Aprile, sono 52 pagine di circolare ma è scritta in modo comprensibile per tutti, non usa termini scentifici capibili solo da quelli del settore.
Andate poi nel sito dell'URS (Ufficio Regionale Scolastico - ex Provveditorato agli studi) e se qualcosa non Vi è chiaro e se volete capirci qualcosa di più prendete un appuntamento con i Responsabili dell'ufficio, Vi sapranno aiutare.

Alla fine di tutto ciò, arriverete alle mie conclusioni.... i problemi nelle scuole è tutta una manovra politica!!! Si fanno guerra sulla pelle e sull'istruzione dei nostri figli!!!

Se volete il partito PDL di Sesto F.no mette a disposizione la propria sede in Via Verdi n. 105 per il giorno 3 Giugno alle ore 21.30 e ci saranno persone che ci potranno spiegare e chiarire quali sono le Direttive del Governo e del Ministro Gelmini.

Per favore fatemi sapere le Vostre idee e i Vostri suggerimenti venendo alla Riunione. A forza di girare tra gli uffici, scuole, Comune, etc. ho scoperto e vi posso dare le prove che non sono stati attivati o sfruttate al meglio le risorse del nostro comprensorio.

Grazie per l'attenzione e saluti,
Paola V.

lunedì 24 maggio 2010

Errata corrige

La riunione di mercoledì 26 maggio (ore 21.15) del Coordinamento Genitori-Insegnanti Firenze è presso la Saletta sotto il Ponte di Piazza Alberti (non Piazza Ghiberti come erroneamente indicato in precedenza nella sezione APPUNTAMENTI).

sabato 22 maggio 2010

Anche l’Università si schiera con i genitori dei bambini esclusi dal tempo pieno

L’Università di Firenze solidale con le famiglie a Firenze e in tutta l’Italia per il diritto alle classi a tempo pieno nella Scuola pubblica e statale

L’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Università di Firenze (professori, ricercatori, lettori/cel, tecnici-amministrativi, precari docenti e tecnici-amm, lavoratori in appalto), insieme agli studenti, in occasione dell’occupazione del Rettorato dell’Ateneo in Piazza San Marco il 18 maggio, contro i forti tagli delle risorse al sistema universitario pubblico e contro la riforma aziendalistica e privatistica delle Università del Ministro Gelmini, esprime piena solidarietà e vicinanza alle più di 600 famiglie fiorentine che vedono negate in questi giorni le loro richieste di formazione scolastica per i propri figli a causa dei pesanti tagli di organico e risorse ai danni della Scuola pubblica e statale.

Infatti a causa di un taglio epocale, il più drastico del dopoguerra, per il prossimo anno scolastico saranno eliminati i posti di lavoro di 25.600 docenti e di 15.000 personale tecnico e amministrativo. Di conseguenza da settembre 600 bambini delle scuole elementari di Firenze non potranno più usufruire del tempo pieno e dovranno uscire alle 12.30 anziché alle 16.30 creando gravissimi problemi ai genitori che lavorano e che non possono permettersi una baby-sitter e non vogliono la scuola privata né la scuola parcheggio. Su 97 classi a tempo pieno richieste dalle famiglie, saranno garantite solo 73, ovvero un taglio di quasi il 25 per cento. Questa situazione sta portando a una vera e propria emergenza sociale a Firenze, come nel resto dell’Italia.

Per questi motivi l’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Università di Firenze chiede il tempestivo intervento delle istituzioni locali e della Regione Toscana per assicurare la formazione di tutte le classi a tempo pieno richieste dalla famiglie fiorentine e aderisce alla manifestazione cittadina indetta a Firenze dalle organizzazioni sindacali, dai comitati di genitori e insegnanti e dalle forze democratiche per giovedì 3 giugno alle ore 17.30 (luogo da definire) in difesa della Scuola pubblica e statale.

Approvato all’unanimità con un voto contrario.

Firenze, 18 maggio 2010

venerdì 21 maggio 2010

Allora come mai a 100 bambini a Sesto Fiorentino è stato negato il tempo pieno? Eppure il Ministero dell'Istruzione dichiara diversamente

Ufficio Stampa

Roma, 16 maggio 2010

Scuola, aumenta il tempo pieno nella scuola elementare Gelmini: "In due anni quasi 3mila classi in più"

Aumenta il tempo pieno nella scuola italiana. Nel prossimo anno scolastico (2010/2011) saranno attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi. Per il secondo anno consecutivo quindi aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario. Quest' anno (2009/2010) infatti sono state attivate 2.176 classi a tempo pieno in più rispetto all'anno scolastico 2008/2009. Negli ultimi due anni dunque, grazie all'introduzione del maestro unico e all'abolizione delle compresenze, si è registrato un aumento complessivo di 2.958 classi a tempo pieno. L'anno prossimo l'aumento riguarderà tutte le regioni italiane. Gli incrementi maggiori si verificheranno in: Puglia (+233), Lombardia (+162), Sardegna (+150) e Veneto (+113). "Anche quest'anno - ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini - siamo riusciti ad aumentare il numero delle classi nelle quali sarà attivato il tempo pieno. Nonostante le polemiche strumentali che sono state sollevate su questo tema, in due anni, anche grazie all'introduzione del maestro unico prevalente, sono state attivate quasi 3mila classi in più. E' un altro impegno che il governo ha mantenuto. Un risultato concreto che dimostra l'attenzione dell'esecutivo nei confronti delle famiglie e delle loro esigenze".

Come mai ci sono tagli al tempo pieno??? per valorizzare i meriti dei dirigenti scolastici a discapito delle famiglie

Ufficio Stampa

Roma, 20 maggio 2010

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
Scuola, Gelmini: Rinnovo contratto presidi passo in avanti per valorizzazione merito

“La firma del contratto dei dirigenti scolastici è una notizia estremamente positiva per la scuola. La conclusione di questa complessa trattativa permetterà finalmente il rinnovo contrattuale per diecimila dirigenti scolastici. Oltre agli aumenti di stipendio previsti, la novità determinante riguarda il trattamento economico accessorio. Una quota consistente delle risorse infatti sarà assegnata sulla base di criteri legati esclusivamente al merito e agli obiettivi raggiunti da ciascun dirigente. Si tratta di un ulteriore passo in avanti per la valorizzazione del merito e della qualità di tutto il personale scolastico”.

mercoledì 19 maggio 2010

Scuola: tre giorni di confronto a Firenze con il Comitato economico e sociale europeo

Firenze, 18 mag. - (Adnkronos) - Per tre giorni la Firenze che con l'Istituto degli Innocenti ha una radicata cultura di attenzione verso i soggetti fragili farà da palcoscenico per preparare le nuove politiche europee contro l'esclusione sociale e in favore dell'educazione. Su iniziativa del Comitato economico e sociale europeo (Cese), nell'anno che l'Europa ha dedicato alla lotta contro povertà ed esclusione sociale, piazza Santissima Annunziata ospita la ''Biennale'' di questo organo consultivo dell'Ue, il comitato che rappresenta le categorie socio-economiche dei singoli Stati europei.

Presieduto dall'italiano Mario Sepi, il Cese si riunisce a Firenze, da giovedì 20 a sabato 22 maggio, sul tema dell'educazione: una educazione intesa come strumento chiave di lotta contro ogni forma di esclusione.

''E' un tema attualissimo - sottolinea il presidente di Regione Toscana Enrico Rossi - considerato che l'esclusione sociale colpisce oltre un quarto della popolazione europea e fra le diverse sue cause e' proprio compresa la sfera dell'educazione. Sempre piu' i processi di apprendimento, conoscenza e comprensione risultano fondamentali per una inclusione sociale che sia durevole: un tesi in linea con il nostro programma di governo e le idee (e le preoccupazioni) che abbiamo sulla scuola. E ci riempie di soddisfazione sapere che proprio da questo appuntamento fiorentino partiranno le nuove linee dell'Europa per contrastare vecchie e nuove povertà''.

Da www.libero-news.it

martedì 18 maggio 2010

COMUNICATO STAMPA
Roma 17 maggio 2010

Sono iniziate “le 4 giornate di roma” per difendere la scuola pubblica dall’attacco di questo governo.
Avevano detto che il “tempo pieno” non sarebbe stato toccato: bugiardi!!! 72 circoli didattici solo a Roma hanno subito tagli alle loro classi.

Oggi alle 15,30 in 200 persone, genitori, docenti, precari e bambini siamo entrati nell’Ufficio Regionale Scolastico e lo abbiamo occupato, salendo tutti insieme al 3° piano e restando per ore nel corridoio davanti alla porta della Novelli (dirigente generale dell’ufficio) che non haavuto il coraggio di uscire a parlare con tutti noi. Dopo una lunga contrattazione una nostra delegazione è
stata ricevuta. La Novelli ha quindi ribadito che i tagli all’organico di diritto sono confermati, che quest’ anno i tagli sono enormemente aumentati con oltre 700 esuberi del personale di ruolo solo a Roma, per l’organico di fatto invece resta tutto sospeso fino a settembre.

Noi rivogliamo il tempo pieno di qualità e con le compresenze e siamo pronti a continuare la lotta, convinti come siamo che solo così potremo ottenere ciò
che ci spetta di diritto!!!

La forza di queste occupazioni è l’unità tra docenti e genitori e tra scuole di ordini e gradi diversi.
Invitiamo tutto il mondo della formazione, dalle scuole all’università, a partecipare alla mobilitazione e diamo appuntamento a tutti giovedì 20 maggio 2010 alle 17,00 davanti al MIUR.

Coordinamento permanente scuole romane

domenica 16 maggio 2010

TAVOLO REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE*

Appello al personale della scuola statale, agli studenti, ai comintati genitori e insegnati, alla Regione Toscana, alle Province, ai Comuni, ai Parlamentari della Toscana, alle forze politche, alle oroganizzazioni sindacali, professionali e culturali.

La politica scolastica di questo Governo con i pesanti tagli agli organici del personale, con la riduzione delle risorse finanziarie necessarie per il regolare svolgimento dell’attività didattica, con le modifiche agli ordinamenti scolastici che dequalificano la scuola, introducendo pesanti discriminazioni e favorendo scelte precoci nel tempo, e da ultimo con le proposte dissennate di una scuola “localista” con personale assunto a livello locale provoca pesanti danni e disagi alla scuola statale. Questa politica, se non sarà bloccata, distruggerà il sistema scolastico statale che richiedeva al contrario l’avvio di un deciso e profondo lavoro di ricerca verso un reale diritto allo studio e maggiori investimenti finanziari.
Ormai è evidente: la politica di questo Governo segnerà la fine della scuola della Costituzione.
A fronte di questa dissennata politica scolastica non c’è stata finora un’adeguata risposta; si ha la sensazione che non sia stata avvertita la gravità della situazione; non ci si rende conto che l’attacco alla scuola statale ed ai principi costituzionali che la sorreggono è un attacco alla nostra democrazia.
Lanciamo un appello a tutte le realtà che dovrebbero essere, come noi, preoccupate per la politica scolastica di questo Governo e proponiamo sin da ora una mobilitazione di tutti e tutte.
E’ necessario sapere sin da ora su quali realtà istituzionali, politiche ed sociali si può contare per decidere insieme tempi e modi di un’iniziativa unitaria in difesa della scuola statale che preveda anche una manifestazione unitaria entro la fine dell’anno scolastico.
Attendiamo un sollecito riscontro a questo appello e sin da ora vi informiamo che per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato della nostra scuola e sulla necessità di una mobilitazione unitaria in difesa della scuola statale abbiamo deciso di organizzare a Firenze per il 3 giugno alle ore 17,30 davanti la Prefettura ed il Consiglio Regionale una manifestazione pubblica in difesa della scuola statale e della democrazia
Chiediamo a tutti i comitati che fanno riferimento a questo tavolo o che ancora non hanno aderito a manifestarci la disponibilità e costruire con noi questa stagione di mobilitazione, organizzando da subito nei vari territori, iniziative unitarie di denuncia e di controinformazione.
Se siamo uniti possiamo contrastare la politica scolastica del Governo e rivendicare per la scuola statale il ruolo fondamentale che la Costituzionale le attribuisce per lo sviluppo della nostra democrazia.

**Hanno aderito finora al tavolo regionale: Sinistra per la Costituzione, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, PdCI, Socialismo 2000, Federazione della Sinistra di Firenze, VERDI, Per un’altra città, FLC- CGIL di Firenze, Cobas di Firenze, Unicobas, Gilda ,Federazione RdB-CUB, Pd della Versilia, IdV di Grosseto, il coordinamento UAAR della Toscana, Gruppo consiliare reg.le di Sinistra Democratica, Com. di Firenze "Per la scuola della Repubblica", ANPI Prov.e Firenze, CIDI di Grosseto, Coord Gen. Dem. (CGD),Sinistra Unita e Plurale di Firenze ( SUP) ed inoltre il Collettivo Insegnanti Precari/e e Inoccupati/e ( CIPì) ed i rappresentanti dei Comitati genitori-insegnanti di Firenze, Empoli, Fiesole, Pontassieve, Londa, Dicomano, Scandicci, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Versilia, Prato, Arezzo, Grosseto, Livorno, Pistoia e S. Miniato e M. Luisa Moretti, Assessore P.I. del Comune di Fiesole.

giovedì 13 maggio 2010

I nodi vengono al pettine ...

Come spesso accade taluni tendono a sottavalutare i problemi annunciati pensando che non li riguardino.

Ebbene i nodi vengono al pettine per tutti prima o poi ed infatti è stata pubblicata oggi la notizia delle prime conseguenze a Sesto Fiorentino di quanto deciso dal tandem Tremonti/Gelmini:

- per il prossimo anno scolastico circa 100 famiglie si vedranno negato il tempo pieno richiesto per i propri bambini ed avranno invece assegnato un orario di 28 ore settimanali, dalle 8,30 alle 12,30 con solo due rientri pomeridiani fino alle 16,30.

Forse è superfluo sottolineare le ricadute immediate sulle famiglie in termini di difficoltà organizzative ma certamente è necessario, perché meno appariscente, rimarcare la diminuzione di qualità dell'offerta formativa per i nostri bambini.

Vi invito a partecipare alla riunione del "Forum della scuola" del Partito Democratico che si terrà

LUNEDI' 17 MAGGIO ALLE ORE 21.15 IN PIAZZA GINORI 11

per parlare della situazione e degli scenari futuri della scuola nel nostro territorio.

Saranno presenti Sonia Farese, Presidente Istituzione Sesto Idee, Marta Rapallini, coordinatrice della segreteria del PD metropolitana e Capo Gabinetto del Vicepresidente della Regione Toscana, Doriano Bizzarri, responsabile metropolitano scuola del PD.

sabato 8 maggio 2010

L’assurdità dei Test INVALSI

Sono iniziati il 6 maggio nelle Seconde e Quinte classi della Scuola Primaria i test INVALSI (Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), introdotti dal Ministero dell'Istruzione per monitorare i livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico di base.
Il problema è che questi test, strutturati come una sorta di concorso, sono uguali per tutti gli allievi, e quindi non tengono in nessun conto le differenze di situazioni personali e i percorsi individualizzati che vengono attuati per venire incontro alle diverse problematiche che la scuola di oggi si trova ogni giorno ad affrontare.
Il risultato? Le scuole “di periferia”, quelle – per intendersi – con alte percentuali di alunni stranieri o con bambini che provengono da famiglie in situazioni di svantaggio socioculturale e in cui vengono attuati percorsi individualizzati con un’organizzazione didattica calibrata alle effettive capacità ed esigenze d’apprendimento degli alunni, risulteranno le “peggiori”, nonostante il grande lavoro che viene fatto ogni giorno per incoraggiare l’integrazione e per sviluppare le potenzialità di ciascun alunno.
Ma il problema non è solo questo. Il questionario per le Quinte contiene domande del tipo “A casa tua ci sono:” con risposte come “Un allarme antifurto” o “Quante di ciascuna delle seguenti cose ci sono a casa tua?” per sapere quanti bagni e quante automobili possiede la famiglia del bambino.
Al di là del fatto che porre questo genere di quesiti, a mio parere, lede il principio della privacy a cui anche i bambini hanno diritto, non vedo ciò possa essere utile per la “valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione”. Mi sembrano piuttosto degli assurdi strumenti per un censimento “sociale” degli alunni e un inammissibile mezzo per “valutare” e classificare scuole di serie A e scuole di serie B, con buona pace dell’ insegnamento individualizzato, dell’integrazione socioculturale e scolastica e delle pari opportunità per tutti.

martedì 4 maggio 2010

Tagli pesanti

Di Giorgi: «Dal Ministero i dati sui tagli. Saranno pesanti»

«Ad oggi risultano ufficialmente concesse alle nostre scuole elementari, per quanto riguarda le prime, 73 classi a tempo pieno, contro 97 richieste, con un taglio di 24 unità, pari al 25%».
E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi in una comunicazione, questo pomeriggio [3 maggio, n.d.r.], al consiglio comunale.
«I dati – ha spiegato l’assessore – sono relativi ai tagli del tempo pieno per le prime elementari, nell’anno scolastico 2010/2011 e la fonte è l’ufficio provinciale della direzione scolastica che fa capo al Ministero. Gli stessi dati sono stati confermati anche dalle singole scuole».
«Rispetto al dato fornito dell’ufficio provinciale – ha sottolineato Rosa Maria Di Giorgi - si può notare come le classi di tempo pieno tagliate non fossero 24, ma bensì 28. Infatti, questo numero deriva dalla domanda iniziale formulata dalle istituzioni scolastiche sulla base delle richieste pervenute al momento delle iscrizioni, cifra che era stata oggetto di un primo ridimensionamento».
«La valutazione sulle misure di razionalizzazione del personale o sulla riduzione delle dotazioni organiche – ha ricordato l’assessore - viene effettuata dallo stesso Ministero, sulla base del decreto Gelmini, che ha introdotto il maestro unico. Il Ministero comunica successivamente le dotazioni organiche per ciascuna Regione, che vengono poi scorporate dall’ufficio scolastico per Provincia e Comune su base del dato storico, ovvero sulla base delle dotazioni degli anni precedenti. Sulla base degli organici che vengono loro riconosciuti, sono le singole direzioni scolastiche a dover applicare i tagli, riducendo in questo caso le classi di tempo pieno».
«Quanto all’anno scolastico in corso – ha proseguito – rispetto alle previsioni iniziali è stato possibile attivare tutte le classi di tempo pieno richieste. All’inizio era previsto un taglio di 20 classi a tempo pieno e solo per le dure proteste dei genitori, dell’amministrazione comunale e dei dirigenti scolastici, e grazie al sostegno dell’ufficio scolastico regionale è stato possibile soddisfare le richieste».
«La speranza – ha concluso l’assessore Rosa Maria Di Giorgi – è che non si debba dar vita a una vera e propria sollevazione popolare all’inizio di ogni anno scolastico e che il Ministero si dimostri una volta tanto all’altezza del compito che assolve, permettendo di ottenere alle nostre scuole quanto dovuto. La scuola è un investimento sul futuro, non un costo da tagliare». […]

Da http://www.nove.firenze.it
3 maggio 2010

domenica 2 maggio 2010

Firenze: per 600 bambini niente tempo pieno

SCUOLA, 600 BAMBINI SENZA TEMPO PIENO
I tagli penalizzano 24 elementari su 97: "È una emergenza sociale"
Dovranno uscire alle 12,30. Il 16% degli alunni iscritti alle prime classi è straniero


Niente più tempo pieno per 600 bambini. I tagli del ministro Gelmini si abbatteranno duramente sul nuovo anno scolastico e, da settembre, circa 600 famiglie dovranno arrangiarsi ricorrendo a nonni, baby-sitter e, per chi può, scuole private. Su 97 prime elementari che hanno richiesto l'orario prolungato fino alle 16.30, annuncia Palazzo Vecchio, ben 24 dovranno rinunciare. Un taglio di quasi il 25 per cento che si abbatterà su 2.542 iscritti del primo anno della scuola primaria statale (la ex prima elementare) fiorentina, dove la presenza di bambini stranieri sfiora ormai il 16 per cento.

"Una vera e propria emergenza sociale", la definisce l'assessore alla pubblica istruzione del Comune Rosa Maria Di Giorgi. Che guardando "i dati raccolti nelle scuole" vede un pericoloso disegno: quello di favorire la scuola privata.
"Tutto questo è la conseguenza dell'introduzione del maestro unico - spiega Di Giorgi - e se l'anno scorso le sezioni a modulo avevano consentito di attutire il colpo, quest'anno 600 bambini dovranno uscire alle 12.30". A meno che non si trovino risorse alternative: "Faccio un appello alla Regione, noi soldi non ne abbiamo", dice l'assessore. Quanti ne occorrerebbero? "Se si estendesse il servizio pre e post-scuola - prova a fare i conti la dirigente dell'istruzione Giuliana Danti - servirebbero 300mila euro per 3 rientri pomeridiani. Ma sarebbe solo un parcheggio". E dovrebbero comunque aggiungersi altri due rientri con le ore "avanzate" degli insegnanti.

Spetta ai presidi decidere quali saranno i bambini ammessi al tempo pieno. La Giotto nel Quartiere 2 appare la più penalizzata: su 4 classi richieste solo una avrà il tempo pieno. La Mameli del Quartiere 5 ne aveva chieste 4, ne avrà 2. Santa Maria a Coverciano, su 3 ne avrà 1. La Kassel ha chiesto 3 classi, ne avrà 2. Idem per la Villani, la Duca D'Aosta e la Matteotti. Due classi richieste per l'Andrea del Sarto, la Collodi, la Pilati, la Petrarca, la Bargellini. Per Marco Stella ed Emnauele Roselli del Pdl quello della Di Giorgi è però "allarmismo irresponsabile perché non c'è riscontro nei dati e nei documenti ufficiali del ministero".
di Massimo Vanni

Da http://firenze.repubblica.it
29 aprile 2010

sabato 1 maggio 2010

Vi segnalo: Petizione contro l'aumento degli alunni per classe

Petizione contro l'aumento degli alunni per classe

AL DIRIGENTE SCOLASTICO DELL'ISTITUTO

OGGETTO: Diritti e obblighi nell'individuazione dei criteri per la formazione delle classi

In questi giorni i Consigli d’Istituto delle scuole si stanno riunendo per discutere, tra le altre cose, anche dei criteri per la formazione delle classi. Per effettuare tutti i tagli previsti dall’art. 64 della legge 133, le classi previste saranno composte di un numero molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33.
Sono numeri che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma:

- sia in riferimento agli indici minimi di funzionalità didattica (D.M. 18 dicembre 1975 – Norme tecniche per l’edilizia Scolastica che stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado)),

- sia per la prevenzione incendi (D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica). Il presente decreto al punto 5.0 (Affollamento) stabilisce il limite massimo di persone presenti in un'aula nel numero di 26.

Inoltre appare opportuno evidenziare che la qualità dell'offerta formativa potrebbe risultare inevitabilmente compromessa dall'applicazione dell'articolo 64 e delle circolari ad esso correlate. Si reputano particolarmente allarmanti le problematiche indicate di seguito:

- dispersione scolastica (soprattutto nelle classi iniziali i margini di intervento da parte degli insegnanti nei confronti di studenti con difficoltà di approccio a determinate discipline risultano sottoposti a fortissime limitazioni)

- interventi individualizzati (fortemente limitata risulta anche la possibilità da parte del corpo docente di elaborare percorsi formativi finalizzati all'ottimizzazione del profitto scolastico e allo sviluppo delle potenzialità individuali)

- difficoltà nell'organizzazione delle uscite didattiche

- discontinuità didattica

- disgregazione del gruppo classe nel caso di accorpamento di classi intermedie.

Con la presente nota allora si vuole:

- denunciare le evidenti contraddizioni tra le direttive del Ministero (art. 64 legge 133 del 6 Agosto 2008) che impongono l’aumento degli alunni per classe e la normativa esistente in materia di sicurezza e agibilità dei locali scolastici (Decreto Interministeriale del 18 Dicembre del 1975; Decreto del 26 Agosto del 1992 del Ministero dell’ Interno; Decreto legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008: testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).

- richiamare l'attenzione sulle responsabilità civili e penali che potrebbero discendere sulla Dirigenza Scolastica qualora detta normativa fosse applicata a scapito della disciplina costituzionalmente garantita sulla sicurezza e sulla prevenzione nei plessi scolastici. Quest'ultima normativa, basandosi su principi costituzionalmente garantiti, prevale rispetto alle leggi emanate esclusivamente nell'ottica di distrarre risorse (taglia 8 miliardi di euro e 134 mila posti in tre anni) dal settore scolastico, a detrimento non solo della qualità dell'offerta formativa, ma anche dell'incolumità dei soggetti che fruiscono delle strutture scolastiche.
Il Dirigente Scolastico e il Consiglio d'Istituto, quindi, hanno il compito e il dovere di verificare caso per caso, aula per aula, se sia possibile l'applicazione legittima delle normative inerente all'innalzamento del numero degli alunni per classe. In caso di inadempienza, essi stessi potrebbero essere responsabili della gravissima violazione delle norme sulla sicurezza e sulla prevenzione.

- invitare alla mobilitazione immediata prima che si determinino definitivamente gli organici del prossimo anno e non rassegnarci o arrenderci, (parole che racchiudono tutta la liturgia del perdente) alla nuova ecatombe di posti di lavoro che ci si parerà innanzi.

Per il coordinamento insegnanti delle scuole superiori di Modena “La Politeia”
Ioannis Lioumis (membro)

Nel sito http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate/ si può firmare online e scarica i moduli per raccogliere le firme.