mercoledì 26 novembre 2008

Piano programmatico all'esame della VII Commissione: proposta di parere favorevole con condizioni

Dal sito http://www.flcgil.it

La VII commissione ha terminato l'esame del piano programmatico, iniziato il 6 novembre scorso e, nelle sedute del 18 e 19 ha concluso i lavori con la proposta di parere, presentata dall'on Aprea presidente della commissione, da trasmettere al ministro dell'istruzione. Il parere definitivo dovrebbe essere approvato entro fine novembre.
Tra le condizioni espresse dalla VII commissione:
1) il riconoscimento delle 40 ore - con due insegnanti per classe - come orario obbligatorio nella scuola dell'infanzia, considerando l'orario ridotto come modello residuale e solo su richiesta delle famiglie;
2) l'orario nella scuola primaria deve risultare dalle richieste delle famiglie e non solo dalla riorganizzazioni prevista;
3) il tempo pieno deve vedere due insegnanti per classe invece di uno;
4) la revisione dei criteri sull'aumento del numero di alunni per classe;
5) la garanzia di un docente ogni due alunni disabili;
6) la richiesta, per il tempo prolungato nella scuola media realmente operante, di estensione a 40 ore;
7) lo slittamento delle iscrizioni al primo anno dei corsi interessati alla revisione degli ordinamenti;
8) garanzia di un numero adeguato di materie per i centri di istruzione degli adulti;
9) la revisione dei tagli previsti per il personale Ata per non ricorrere all'esternalizzazione dei servizi.
Molte altre solo le condizioni espresse, tanto che durante il dibattito è stato rilevato che in questo modo si rimette in discussione la copertura finanziaria della Legge 133.
Il contenuto della bozza di parere della VII Commissione, pur raccogliendo alcune osservazioni che come FLC abbiamo espresso durante le audizioni, non fa venir meno le nostre valutazioni e il nostro dissenso sul piano programmatico e sull'insieme dei provvedimenti del governo e del ministro sulla scuola. Peraltro, il venir meno dell’intransigenza del governo su alcuni punti, dimostra come le misure imposte non siano difendibili neanche dalla stessa maggioranza che è stata costretta, anche dallo straordinario movimento di protesta del mondo della scuola, a rivedere alcuni dei suoi diktat.
E’ bene inoltre ribadire che se non ritirano gli 8 miliardi di tagli, ogni modifica, se pur positiva, al disegno di destrutturazione del sistema pubblico di istruzione risulterà vana.

Roma, 21 novembre 2008

sabato 22 novembre 2008

Sempre a proposito del Piano Programmatico

da La Tecnica della Scuola.it del 21.11.08

Piano programmatico: sindacati in disaccordo
Le molteplici condizioni poste dalla Commissione Cultura della Camera non bastano a FlcCgil che continua ad esprimere un parere negativo sul Piano; al contrario CislScuola mostra di apprezzare le aperture della Commissione.

...continua nei COMMENTI

venerdì 21 novembre 2008

Forse qualche spiraglio?

Da La Tecnica della Scuola.it del 19.11.08

Pronto il parere sul Piano Programmatico

La commissione Cultura della Camera pone alcune condizioni: tempo pieno con due insegnanti, sezioni dell'infanzia a tempo pieno, eliminazione dell'aumento del numero massimo di alunni per classe.

...continua nei COMMENTI

documento cnpi

Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) -Seduta del 17 novembre 2008documento (vedi commento 1)

giovedì 20 novembre 2008

documento

IL DOCUMENTO FINALE DELL' INCONTRO NAZIONALE DELLE SCUOLE svoltosi a Firenze il 15 Novembre 2008 e' sul sito: http://www.retescuole.net

Una foto


Ho ricevuto da Antonella questa foto. Grazie.


mercoledì 19 novembre 2008

Iniziativa Scuola Cavalcanti

Documento approvato dal Collegio Docenti della Scuola (media) Cavalcanti.
(vedi in commenti).

Può essere un'iniziativa da pubblicizzare - fatemi sapere cosa ne pensate !

martedì 18 novembre 2008

Altre foto di sabato 15 novembre

Altre foto dell'inziativa Scuola e Costituzione di sabato 15 novembre in piazza del Comune a Sesto.

Visualizzale qui !

Iniziativa di sabato 29 novembre

Ricevo dalla mailing list del Coordinamento Genitori Insegnanti Toscana e pubblico:

Troviamoci tutti giovedì 20 novembre all'ARCI di piazza dei Ciompi - ore 21 - per preparare la prossima iniziativa di sabato 29 novembre: si pensava di fare, come a Bologna e in molte altre città, delle "lezioni di strada/animazioni/informazioni" gestite dalle scuole in vari punti della città; ne avevamo parlato all'ultima riunione e abbiamo raccolto le idee alla Assemblea nazionale. Si pensava possibile fare una iniziativa in Centro, una all'Isolotto, una a Novoli e, se possibile, una a Firenze-Sud, se chiaramente le varie scuole se la sentono. I tempi sono strettissimi e dobbiamo vedere come muoverci.
Facciamo girare le idee; sarebbe notevole anche se ci fossero iniziative nelle altre zone della provincia!

domenica 16 novembre 2008

Alcune considerazioni un po’ amare sulle giornate di ieri e di oggi

Tornando dal Polo Scientifico, dove oggi pomeriggio ho assistito a una bellissima lezione di fisica che faceva parte della giornata RicerAperta organizzata da ricercatori e studenti per sensibilizzare sulle conseguenze della L.133, mi facevo questa domanda: come mai i ricercatori e i docenti universitari sono così coinvolti e partecipi nella protesta? Come mai non hanno paura di organizzare iniziative insieme agli studenti e di esporsi in prima persona? E come mai invece anche ieri in piazza a Sesto, così come in altre occasioni, gli insegnanti delle materne e delle elementari erano così pochi? Siamo noi genitori che non riusciamo a coinvolgerli o sono loro che hanno timore di esporsi?

giovedì 13 novembre 2008

Documento Coordinamento Genitori/Insegnanti di Firenze

Pubblico qui di seguito il documento:

Coordinamento genitori/insegnanti di Firenze
Assemblea del 7 Novembre 2008

Punti di piattaforma

Il coordinamento genitori/insegnanti di Firenze è una struttura flessibile e democratica che raccoglie al suo interno due delle componenti della scuola: genitori e insegnanti di Firenze e provincia.

Il coordinamento:


si oppone al disegno di distruzione del sistema scolastico italiano, sostiene l’attuale modello di scuola (il tempo pieno e i moduli) primaria e dell’infanzia che negli anni ha prodotto risultati eccellenti, sostiene UNA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO;

si oppone fermamente a una politica di tagli indiscriminati ma non per questo intende difendere il sistema attuale nel suo complesso e ritiene di fondamentale importanza la realizzazione di una riforma discussa e condivisa da tutte le componenti della scuola;

ritiene fondamentale battersi affinché:

- la scuola sia di tutti
- siano difesi il Tempo Pieno e la scuola della Collegialità
- sia rafforzato il potenziamento democratico degli Organi Collegiali;

persegue i seguenti obiettivi:

- difesa della Scuola della Repubblica e della sua laicità
- difesa degli Articoli 3, 9, 33 e 34 della Costituzione
- abrogazione della Legge 133 e della Legge 169 ( ex D.L. 137)
- ritiro del disegno di Legge Aprea e DL/leggi collegate
- sostegno alla LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE “Per una buona scuola per la Repubblica”: la legge è stata consegnata al parlamento il 4 agosto 2006 accompagnata da 100.000 firme di cittadini e cittadine;

si oppone:

- alla privatizzazione della Scuola e della Università e alla trasformazione delle scuole in fondazioni.
- alla formazione delle classi-ponte, all’emarginazione delle diversità, alle classi differenziali
- all’istituzione del maestro unico;

per attuare i propri scopi si prefigge di:

- fare informazione attraverso la distribuzione di volantini, assemblee nelle scuole e dibattiti cittadini;
- promuovere manifestazioni ed eventi come occasioni per parlare di scuola e per sensibilizzare l'opinione pubblica;
- attivarsi per coordinarsi con le altre realtà del movimento per trovare collegamenti e obbiettivi comuni (rete degli studenti medi, universitari, docenti, genitori a livello locale e nazionale)
- proporsi come un interlocutore
fondamentale nei rapporti con le istituzioni

martedì 11 novembre 2008

Intervento di Gianna Baldassini

Come promesso ecco l'intervento di Gianna al consiglio comunale di ieri.

Vorrei, prima di tutto, ringraziare il Consiglio Comunale per averci offerto l’occasione di questo confronto, questo ci fa sentire meno soli, sia come cittadini che come insegnanti.


Porto la mia esperienza e il mio punto di vista di insegnante di Scuola Primaria che da tanto tempo lavora nella scuola pubblica .

Posso dire che a Settembre, quando abbiamo letto il decreto 137, siamo rimasti stupiti. Chi è nella scuola e di scuola si interessa, sa che le cose da migliorare sarebbero tante, che la nostra non è la migliore delle scuole possibili, che non tutto funziona come dovrebbe...

La sorpresa però è stata nel vedere che il Decreto non prendeva in considerazione i malfunzionamenti e le carenze, ma tagliava ore, insegnanti e in compenso aumentava il numero dei bambini per classe.

Eravamo increduli: non era possibile che tutti i mali della scuola venissero curati solo con i voti in pagella e con i grembiuli.

Leggendo meglio, non fra le righe, ma proprio le righe della Legge, abbiamo capito che l’ obiettivo era quello di risparmiare.

La logica del risparmio ha già pervaso la scuola in questi anni, si sono già tagliate risorse, già non si nominano quasi mai i supplenti, sono diminuiti gli insegnanti di sostegno, sono aumentati i bambini per classe...

Pensavamo che questo potesse bastare!

Evidentemente questo non basta ... e allora?

Allora si taglia l’ unica ricchezza che la scuola ancora possiede:

il tempo pieno, l’ inclusione, la pluralità, la condivisione e la specializzazione degli insegnanti..

Il modello di scuola a tempo pieno, in cui tanti di noi hanno creduto, è un modello accogliente, in cui c’è un posto per tutti, in cui si fa un’esperienza scolastica insieme agli altri, in cui le molteplicità degli insegnamenti e delle attività offrono a ciascuno la possibilità di affrontare il proprio percorso di crescita.

Appunto: tempo pieno.

In queste settimane abbiamo invece sentito accostare e usare come sinonimi, le parole “tempo pieno” e “tempo di 40 ore”.

Il tempo pieno è un modello educativo in cui due insegnanti condividono il progetto educativo, le responsabilità, la valutazione dei bambini e le relazioni con le famiglie.


Oggi nella scuola, anche in quella a tempo modulare, le discipline, le materie, sono suddivise in modo che ognuno di noi possa meglio specializzarsi, per rispondere alle tante esigenze di questo tipo di società.

Dagli anni 90 ad oggi questo ci ha chiesto lo Stato, infatti ci ha imposto corsi, aggiornamento e formazione e li ha richiesti anche agli insegnanti precari che oggi, invece, non si considerano parte integrante della scuola e si cancellano con un colpo di spugna.


Nel tempo scuola a 40 ore, che peraltro si potrà avere solo se le risorse di organico saranno disponibili, l’ attività didattica sarà di 24 ore e il resto del tempo verrà impiegato in “qualcos’ altro”...

L’anno prossimo potranno formarsi classi dove una parte dei bambini uscirà alle 12,30 e una parte rimarrà a scuola...a fare che cosa e con chi non si sa ... (forse a fare i compiti assegnati dalla maestra unica), ma questo si chiama doposcuola, è qualcosa che già conosciamo e come dice chiaramente la parola è dopo-scuola e non scuola!


Chi è nella scuola da tempo ed ha già visto le riforme passate, sa che una riforma, prima di tutto, enuncia il modello pedagogico a cui si riferisce, cioè quale cittadino si vuole formare e perché, poi enuncia il che cosa, cioè quali apprendimenti sono fondamentali e infine parla del come, come sarà organizzata e tale organizzazione dovrà essere in funzione del progetto educativo.


Questa volta no, questa volta si dichiarano le necessità di risparmio e il come è funzionale al risparmio: il perché, il che cosa, si riducono al voto e al grembiule ( e forse anche alle classi ponte...).

Pensavamo che tutti i discorsi sull’importanza dell’educazione, dell’istruzione, della scuola, si traducessero in una vera riforma , pensavamo che la scuola meritasse molto di più e lo pensavamo come insegnanti, ma anche come persone che vivono in questa società.

Abbiamo letto e riletto la legge per trovarvi quelle rassicurazioni che ci arrivavano mezzo tv, fino ad oggi non le abbiamo trovate, per adesso c’è scritto, nero su bianco, che la scuola funzionerà a 24 ore e con un unico insegnante.

Ma se le ore verranno quasi dimezzate si dovranno dimezzare anche gli apprendimenti eil tempo di lavoro a scuola dei bambini.


Sarà forse abbastanza facile per quei bambini per i quali la scuola è uno dei tanti momenti formativi, quei bambini se la cavavano benino anche negli anni 60, con 24 ore e un solo insegnante, ma per gli altri? Per chi non potrà stare al passo?

Ecco, è questo che non vogliamo... non vogliamo una scuola che crei disparità, perché la nostra è scuola pubblica, cioè di tutti e deve offrire a tutti la miglior esperienza scolastica possibile.

Quindi noi chiediamo che le Istituzioni del territorio ci stiano vicine,

che aiutino la scuola ad affrontare e a gestire i prossimi anni,

che continuino a condividere il progetto educativo con le famiglie e con gli insegnanti, che si faccia tutto il possibile affinché venga ripensato tutto questo, che si abbia cura delle preziose esperienze fatte in questi anni...

...prima che sia troppo tardi.

Ve lo chiediamo perché a noi “ importa”, a noi interessa il futuro della scuola.

Consiglio Comunale Straordinario sulla Scuola 10/11/08




Ieri pomeriggio si è tenuto alla saletta 5 maggio un consiglio comunale straordinario avente come tema un approfondimento sulla cosiddetta "Riforma Gelmini" sulla scuola.
La "straordinarietà" stava nel fatto che erano stati chiamati ad intervenire persone esterne (non consiglieri) in qualità di esperti/coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola. Alcuni a favore ed altri contrari - ciascuno ha esposto i propri punti di vista. E' purtroppo mancato il dibattito perché il regolamento comunale non lo consente e sinceramente è stata dura stare zitti ascoltando alcune corbellerie - c'è chi ha ritenuto di dover fare una lezione iniziando ab ovo dalla definizione di diritto privato e diritto pubblico ... boh !!
Per il Coordinamento Genitori Genitori ha parlato Novella Nuti che come suo solito si è espressa con competenza e grande partecipazione emotiva riuscendo, a parer mio, a smontare colpo su colpo le argomentazioni pro-Gelmini di chi l'aveva preceduta.
Molto brillante e convincente l'intervento, in qualità di docente, di Gianna Baldassini che allegherò in successivo blog.
Allego invece i primi due manifesti del Coordinamento Genitori esposti all'esterno della Saletta 5 maggio.
Ci vediamo sabato 15 alle ore 15 in piazza del comune per la nostra iniziativa.

sabato 8 novembre 2008

demenza senile o folle lucidità?

Avete dato un'occhiata alla lettera aperta del sig. Cossiga che dispensa "buoni consigli" al capo della polizia su come deve far comportare i suoi uomini nei confronti dei manifestanti della scuola?
Trovo la cosa parecchio preoccupante, se penso che ad intervenire in senso opposto è stato Fini.
Meditiamo

Carlo

venerdì 7 novembre 2008

alcuni articoli interessanti

INSERISCO IN QUESTA PAGINA ALCUNI ARTICOLI CHE RITENGO MOLTO INTERESSANTI E INFORMATIVI SULLA SCUOLA PRIMARIA, L'AUTORE E' GIUSEPPE CALICETI, SCRITTORE E MAESTRO. LI METTO NELLA SEZIONE COMMENTI, UN ARTICOLO PER COMMENTO, COSI' DA NON "INGOLFARE" TROPPO IL BLOG.

7 novembre assemblea provinciale genitori insegnanti

Venerdì 7 novembre ore 21 all'ARCI di Piazza dei Ciompi 11, assemblea provinciale del Coordinamento Genitori Insegnanti Toscana per confrontarci sulla situazione attuale, strutturare nel modo migliore il funzionamento del Coordinamento e i rapporti con i diversi comitati e coordinamenti e soprattutto valutare le prossime iniziative.

giovedì 6 novembre 2008

Riflettiamo su cosa ci può insegnare il passato

Ho riletto da poco un interessante discorso di "qualche anno fa" e vorrei riportarlo interamente:
Qui ad Atene noi facciamo così.
Il nostro Governo favorisce i molti invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza; quando un cittadino si distingue allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito e la povertà non costituisce un impedimento, qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro, e non infastidiamo mai il nostro prossimo, se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai coloro che ricevono offesa e ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale senso di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato non lo consideriamo innocuo ma inutile e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia, noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma io proclamo Atene scuola dell’ellade perché ogni ateniese cresce prosperando in sè una felice versatilità, la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione.
Ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.”
Pericle - Discorso agli Ateniesi, Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.-
Ora proviamo a riflettere anche per un solo attimo sulle parole "democrazia" e "politica".
Grazie
Carlo

mercoledì 5 novembre 2008

La protesta deve continuare!

Come tutti noi sappiamo, il decreto Gelmini è diventato legge dello stato il 29 ottobre. Ma per noi non finisce certo qui! La protesta deve continuare. Ora come prima e più di prima. Infatti, “qualcosa” nella maggioranza è stato scalfito, e non mi riferisco solo alle proteste che hanno coinvolto milioni di persone fra famiglie, insegnanti, personale della scuola, studenti…
Critiche all’operato del Governo, sia in merito ai contenuti del decreto che alle modalità di conversione in legge, sono piovute non solo dai membri dell’opposizione, ma anche da esponenti autorevoli della maggioranza stessa, insieme ad inviti al dialogo ed al confronto (mi riferisco alle parole del presidente del Senato, del presidente della regione Lombardia…).
Insomma, genitori, insegnanti, continuiamo a lavorare insieme per tenere viva la protesta, continuiamo a chiedere di essere ascoltati, non diamoci per vinti: una legge si può sempre modificare!

martedì 4 novembre 2008

ORE 16 CATTIVA SCELTA

CHE PECCATO IL CAMBIAMENTO DI ORARIO DALLE 21 ALLE 16. IMPEDISCE A TUTTI COLORO CHE ALLE 16 LAVORANO O VANNO A PRENDERE I FIGLI ALLE 16.30 (ANCORA C'E' IL TEMPO PIENO) DI PARTECIPARE. FATTO APPOSTA? SPERIAMO DI NO.

sabato 1 novembre 2008

Una mini rassegna stampa sulla manifestazione di Roma

Corteo no-Gelmini: «A Roma un milione»
Dopo la conversione in legge del decreto Gelmini e le proteste spontanee degli studenti in molte città d'Italia, è stato il giorno dello sciopero nazionale indetto dai sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil), Snals e Gilda. Roma ha ospitato la grande manifestazione partita da piazza della Repubblica con studenti, insegnanti, famiglie. Secondo gli organizzatori i manifestanti erano un milione.
(Corriere della Sera online)

Roma invasa: "Siamo un milione"
E i ragazzi circondano il ministero
Per la foto del giorno ci vuole l'elicottero, dalla strada ti fai solo un'idea. Il ministero dell'Istruzione è assediato, la marea dei ragazzi si espande e gira tutto intorno a quel brutto palazzo anni Venti. Arrivano e lo circondano, una trovata ma anche una necessità, in centomila davanti all'ingresso di viale Trastevere non ci si sta e allora "Circondiamo il ministero" cantano tutti in coro e dalle finestre dell'ospedale "Nuovo Regina Margherita", lì accanto, sono applausi. C'è ancora gente in piazza Venezia, piazza Esedra si è appena svuotata, non si svuotano le strade verso piazza del Popolo occupate da chi in piazza non ci arriverà perché non si cammina.
(La Repubblica online)

Un milione in piazza contro il decreto Gelmini
La vogliono fuori dalla scuola. E fuori dal Governo. Il cielo minaccia pioggia sopra piazza della Repubblica e sulla ministra Mariastella Gelmini e il suo decreto si abbattono come fulmini le proteste di professori, genitori, studenti, leader politici e sindacali (tra gli altri Guglielmo Epifani, Luigi Angeletti, Walter Veltroni, Giuseppe Fioroni, Fabio Mussi, Rosy Bindi, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero). Dissenso unanime e trasversale. Si protesta in tutta Italia, ma è impressionante il numero dei partecipanti alla manifestazione romana: gli organizzatori ne dichiarano un milione. Di tutte le età. Sono talmente numerosi che la piazza non li contiene. Traboccano per le strade del centro e per motivi di spazio si dividono in tre spezzoni: quello dei sindacati, quello degli universitari e un terzo corteo che dalla Magliana non riesce a raggiungere il centro della Capitale.
(Il Sole 24 Ore online)

Sciopero generale, la scuola si ferma
Gli studenti: a Roma siamo un milione
Un milione in piazza a Roma, secondo gli organizzatori, anche se il ministro dell’Interno Roberto Maroni minimizza parlando di sole 100mila presenze, che però hanno intasato la capitale e riempito ben tre cortei lungo le vie del centro. E gli studenti sono rimasti uniti anche di fronte alla "minaccia" di venire denunciati. Roma è stata invasa per tutta la giornata da centinaia di migliaia di manifestanti che hanno bloccato la circolazione ovunque. Il corteo si è dovuto fare letteralmente in tre spezzoni: il primo, quello dei sindacati, concluso a piazza del Popolo, il secondo, quello degli universitari, concluso con l’assedio del ministero dell’istruzione e il terzo, rimasto alla Magliana, perchè era impossibile entrare nel centro della capitale. Allo sciopero generale la partecipazione è stata massiccia: se anche il ministero ha "ammesso" l’adesione di circa il 60% dei lavoratori, non è lontano dalla verità quel 70-80% di scuole chiuse censito dagli organizzatori.
(La Stampa online)

Sciopero scuola, i sindacati: «Siamo un milione»
Il Viminale: «In piazza solo in centomila»
Ma per i troppi manifestanti la questura autorizza altri due cortei
Cori, slogan, palloncini colorati e girotondi. La manifestazione contro la riforma Gelmini ha invaso la capitale. Secondo gli organizzatori in piazza un milione di manifestanti. Per Rete degli Studenti gli alunni delle medie erano almeno 200 mila.La manifestazione di protesta che ha accompagnato lo sciopero generale del settore indetto da Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals è partita poco prima delle 9 da Piazza della Repubblica, gremita già dal primo mattino nonostante il tempo piovoso. Secondo i sindacati allo sciopero generale avrebbe aderito il 70% di tutti gli istituti italiani. Diversi i cortei spontanei che hanno invaso la città. Modificato il percorso dei manifestanti per raggiungere piazza del Popolo dove hanno annunciato: «Siamo così tanti che il questore ha dovuto autorizzare altri due cortei». Alla periferia di Roma, tra punti di arrivo dei pullman alle stazioni di Anagnina, Tuscolana e Eur sono stati organizzati cortei spontanei a causa dell'eccessivo afflusso di manifestanti nelle strade. Anche sul Grande Raccordo Anulare decine di pullman sono rimasti bloccati. Oltre a Roma gli studenti sono al fianco dei lavoratori anche a Milano, Ancona, Cagliari, Catania, L'Aquila, Lecce, Palermo, Pavia, Torino e Bari.
(Il Messaggero online)