di Maria Rosa Panté
mercoledì 29 giugno 2011
In poche parole, lo sfascio della scuola pubblica
di Maria Rosa Panté
sabato 25 giugno 2011
Decreto Sviluppo: a casa 20.000 precari
Due giorni fa il ministro Gelmini ha stralciato dalla legge la regolarizzazione di una enormità di docenti già abilitati e "dimenticati" dal 2008. Altrettanti sono rimasti a metà strada e occorreranno nuove regole
domenica 19 giugno 2011
A scuola nessuno è straniero
Venerdì 30 settembre 2011
Palazzo dei Congressi
È il momento di superare il concetto di “integrazione degli stranieri” per approdare a quello di “inclusione nelle differenze”. Varie sono le ragioni che muovono in questa direzione: innanzitutto, vi è una motivazione di carattere strutturale e demografico: sta progressivamente aumentando il numero dei bambini stranieri nati in Italia, mentre si assiste a un rallentamento di coloro che giungono qui per ricongiungimento famigliare, perciò sempre di più avremo a che fare, con bambini stranieri che sono futuri cittadini – italiani de facto anche se non ancora de iure – inseriti nei servizi educativi fin dalla prima infanzia e già italofoni al momento dell’ingresso a scuola. Essi rappresentano il futuro del nostro Paese.
Vi è poi una motivazione pedagogica: non si può oggi continuare a guardare all’immigrazione – e alla presenza dei bambini stranieri a scuola – solo in un’ottica connotata dall’emergenza e dalle misure di “pronto intervento” volte a ripristinare la precedente “normalità”. La “normalità” è, sempre più, quella di crescere, insegnare e apprendere in contesti eterogenei. Si deve quindi adottare una visione più lungimirante, che accompagni il presente e immagini il futuro.
Vi è inoltre una motivazione di tipo sociale ed etico che guarda con preoccupazione al clima attuale di chiusura e distanza nei confronti degli altri, fino a vere e proprie forme di discriminazione, che si manifestano nelle frequenti rappresentazioni della “diversità” come minaccia all’identità nazionale. Anche la scuola risente di questo clima, che rischia di erodere il lavoro educativo e di rendere più fragile la scuola che “costruisce uguaglianza”.
È un momento cruciale per la scuola e per la comunità: il convegno si propone di porre all’attenzione quanto è stato finora fatto, quanto si può fare e quanto si deve ancora fare nella direzione della con-cittadinanza.
Cinque sessioni tematiche parallele
Nelle cinque sessioni tematiche del mattino ci sarà la possibilità di scambiare e mettere in comune i dispositivi, i progetti e i materiali didattici fin qui realizzati nelle scuole e nei servizi della buona integrazione. Verranno individuate quattro/cinque buone pratiche a livello nazionale e regionale da presentare nelle diverse sessioni.
La Regione Toscana inoltre, coglierà l’occasione del Convegno per raccontare l'esperienza realizzata nell’ambito dei tre progetti sovraprovinciali, finanziati con FSE a valere su apposito Avviso pubblico, e finalizzati all’adozione dei “Piani di gestione delle diversità” in tutte le scuole toscane, come previsto dalla DGR 530/2008 “Per una scuola antirazzista e dell'inclusione”.
Sessione plenaria
Nella sessione plenaria pomeridiana, viene trattato il tema della scuola multiculturale di “seconda generazione” e dell’inclusione nelle differenze da punti di vista diversi, dando anche spazio alla voce dei “nuovi italiani”.
Evento conclusivo
Nel corso del convegno sarà attivo uno “spazio poster” per la presentazione della nuova annata di “Sesamo didattica interculturale” e sui tre progetti finanziati dalla Regione Toscana e finalizzati all’attuazione del “Piano di gestione delle diversità” nelle scuole toscane.
martedì 14 giugno 2011
Asili nido: in Italia ancora troppo pochi
Nel corso dell’assemblea annuale promossa nei giorni scorsi a Roma dal Coordinamento delle scuole dell’infanzia costituito dai sindacati scuola più rappresentativi e dalle associazioni di categoria del settore è stato sottolineato il ritardo dell’Italia nell’assicurare una espansione del servizio educativo per la prima infanzia (nidi, in particolare) che consenta di raggiungere per il 2020 il traguardo fissato dall’Unione europea del 33% di bambini accolti.
06/06/2011
mercoledì 8 giugno 2011
IERI POMERIGGIO CONSIGLIO COMUNALE MOLTO AFFOLLATO
Cavalcanti, assalto dei genitori
Una trentina di ragazzi rischiano il taglio: «Non ci stiamo»
di SANDRA NISTRI su la Nazione 8/6/11
SONO arrivati in massa, mamme in maggioranza ma anche diversi papà, ieri pomeriggio in consiglio comunale per cercare di capire perché almeno trenta famiglie rischiano di non poter far frequentare ai figli dal prossimo settembre la scuola secondaria di primo grado Cavalcanti anche se regolarmente iscritti: gli uffici scolastici territoriali hanno infatti disposto che la scuola di via Guerrazzi con 250 iscritti, avrà nove sezioni anziché le dieci richieste e necessarie mentre l’altra media pubblica la Pescetti, con 151 iscritti, avrà la possibilità di formare sette classi contro le sei attuali. Un centinaio di genitori ha così riempito l’aula del consiglio nell’auditorium del Calamandrei dove era in discussione una mozione del Pd sulla vicenda: «Vogliamo capire i motivi - ha spiegato prima dell’inizio della seduta Cristina Orzalesi - non si tratta di una questione di spazi visto che fra pochi giorni lasceranno la scuola dieci terze, né di organico perché i professori sarebbero sufficienti per coprire dieci prime».
Il problema non riguarda solo famiglie residenti a Sesto ma anche persone che magari abitano in Comuni vicini ma hanno chiesto di iscrivere i figli alla Cavalcanti per motivi legati al lavoro o comunque per scelte precise: «Non siamo residenti nel Comune - ha sottolineato per esempio Susanna Betti - ma mia figlia ha fatto qui tutte le scuole dalla materna, ora rischia di dover interrompere e lasciare il gruppo di amici che si era formata senza che mai nessuno ci abbia prospettato pericoli o criteri da seguire per dare precedenza nelle iscrizioni».
C’è chi racconta di abitare a fianco della scuola e teme, paradossalmente, di dover iscrivere il figlio in una struttura più distante: «Vorremmo capire con quale criterio - hanno detto Silvia Donati e Lucia Bardotti - verranno individuati gli alunni in esubero e se si procederà davvero al sorteggio. E dove andranno questi trenta ragazzi se la Pescetti non ha gli spazi per accoglierli?». Per motivi concreti legati alla “metratura” delle aule e alla sicurezza infatti la Pescetti di via Diaz non può ospitare più di 23 alunni per classe mentre l’arrivo di 30 studenti dalla Cavalcanti più eventuali ripetenti farebbe notevolmente lievitare la media: «Il problema - ha chiarito Rossana Casu insegnante della Cavalcanti e fiduciario Flc Cgil - non è di quest’anno, ma risale almeno agli ultimi tre anni con i tagli che hanno portato alla riduzione degli organici. Qui gli uffici scolastici territoriali hanno applicato pedissequamente la legge dividendo semplicemente, per il territorio di Sesto, il numero di richieste di iscrizione delle due scuole con quello massimo di alunni per classe ottenendo sedici sezion,i senza tenere conto di particolari esigenze della Cavalcanti». Prima della discussione, nel tardo pomeriggio, della mozione da registrare anche la polemica del Pdl, che si è visto non accettare la question time sulla Cavalcanti “perché non materia d’attualità” e bloccare anche una comunicazione sull’argomento perché già oggetto della successiva mozione.
sabato 4 giugno 2011
Tagli in Toscana: i dati dell'Ufficio Scolastico Regionale
898 insegnanti in meno
Palamone ha anche analizzato la situazione della scuola in Toscana parlando di un livello "buono ma con poche eccellenze e troppe insufficienze: per questo serve un lavoro sulla qualità". La dispersione scolastica, ha ricordato, è al 17% e per contrastare il fenomeno "si dovrebbe investire di più su cultura tecnica e professionale e sull'innovazione tecnologica, anche come settore di specifico intervento della Regione". La popolazione scolastica in Toscana, ha poi aggiunto, è pari 463.396 iscritti, e ha registrato un aumento nel 2011.
L’Ufficio scolastico, è stato annunciato, ha inoltre avviato un’indagine per conoscere il reale fabbisogno dei territori. Disposta anche la ricognizione delle richieste per il tempo pieno, per capire quante ne rimangono inevase rispetto ad un’offerta che, ha assicurato Palamone, rimarrà invariata rispetto al 2010.
Rassicurazioni che non sono bastate a sedare la "forte preoccupazione" di Nicola Danti (Pd), presidente della commissione cultura, di fronte alla "diminuzione del corpo docente" ma anche per "il rischio connesso di una mancanza di servizi nelle scuole primarie e nelle aree montane della regione". Sulla stessa linea la consigliera regionale Daniela Lastri, sempre Pd: "Le parole del dirigente scolastico Angela Palamone confermano la gravità della situazione nella scuola. Anche in Toscana, a fronte di un incremento della popolazione scolastica di circa 2.000 alunni, c’è un taglio di 898 insegnanti. Questo vuol dire aumento del numero dei ragazzi per classe, diminuzione delle ore a disposizione e nessuna garanzia per il tempo pieno richiesto dalle famiglie". Lastri ha denunciato in particolare la situazione della scuola dell'infanzia: "Neppure per il prossimo anno scolastico il Ministero interverrà per aprire nuove sezioni né per mantenere quelle già aperte grazie al sostegno della Regione".
Una trentina fra genitori e insegnanti, intanto, hanno organizzato un piccolo presidio sotto la sede dell'Ufficio scolastico, in via Mannelli, e una loro delegazione è stata accolta dalla direttrice: fra le rivendicazioni, anche in questo caso, l'attivazione delle classi a tempo pieno "non concesse nonostante le richieste dei genitori". Segnalate, inoltre, le "problematiche organizzative di funzionamento di igiene e di sicurezza legate alla mancanza di personale amministrativo e di custodia".
Da http://firenze.repubblica.it
31/05/2011