sabato 25 giugno 2011

Decreto Sviluppo: a casa 20.000 precari

Decreto Sviluppo, il governo lascia ventimila prof precari a casa

Due giorni fa il ministro Gelmini ha stralciato dalla legge la regolarizzazione di una enormità di docenti già abilitati e "dimenticati" dal 2008. Altrettanti sono rimasti a metà strada e occorreranno nuove regole

Il governo rispedisce all'inferno i 20 mila insegnanti "dimenticati" dal 2008. Per loro sembrava fatta: gli abilitati e abilitandi all'insegnamento tra il 2008 e il 2010 erano stati inseriti con un emendamento nella legge di conversione del decreto Sviluppo. Ma, tra sabato e domenica scorsi, con un colpo di mano, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha deciso di estrometterli nuovamente. Il provvedimento, approvato in commissione, è stato stralciato dal maxiemendamento ed è divenuto definitivo con il voto di fiducia di oggi. E sull'esecutivo piovono le critiche di sindacati e forze dell'opposizione.

Per  Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, "il governo svilisce il Parlamento e lascia a casa 20 mila docenti abilitati a numero chiuso presso le università, le accademie, i conservatori italiani". "Il governo  -  rilancia la Flc Cgil  -  cancella la norma, approvata in commissione che prevedeva l'inserimento in graduatoria dei docenti già abilitati. Si tratta di un decisione insensata e ingiusta che penalizza definitivamente 20 mila precari".

"Contro questo decreto  -  continua la Cgil  -  e più in generale contro la politica del governo sull'istruzione, l'università e la ricerca, la Flc Cgil continua la mobilitazione e partecipa al sit-in di protesta dei precari della conoscenza a Montecitorio, in occasione del voto di fiducia alla Camera, nei giorni 21 e 22 giugno". A spiegare la questione ci pensa una recente interrogazione
parlamentare presentata dall'Italia dei valori che richiama il decreto ministeriale sull'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il triennio 2011/2014. 

"Il citato decreto ministeriale  -  recita l'interrogazione Di Pietro, Donadi, Zazzera e Di Giuseppe  -   non prevede la possibilità di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per intere categorie di abilitati e abilitandi che, dal 2008 ad oggi, stanno frequentando o hanno frequentato percorsi abilitanti attivati dal ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca". Le liste "ad esaurimento" furono istituite dall'allora ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni nel 2006 con lo scopo di eliminare il precariato della scuola in pochi anni. E per questa ragione, dopo l'ultimo aggiornamento per il biennio 2007/2009 non era previsto che si potessero inserire altri aspiranti.

"Nonostante ciò  -  continua Italia dei Valori  -  nel 2007 il ministero dell'Istruzione attivava nuovi percorsi abilitanti  -  scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario IX ciclo, corsi abilitanti Cobaslid, Afam e scienze della formazione primaria" e un anno dopo, vista la palese incongruità, nell'autunno del 2008 il Parlamento, con il decreto-legge 137 "prevedeva la possibilità, per gli abilitandi, immatricolati nel 2007 presso i predetti corsi a numero programmato, di essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento in occasione della loro riapertura per il biennio 2009/2011".

Dal 2008 al 2010 il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha continuato ad attivare percorsi abilitanti con le stesse modalità dei precedenti, cui si sono iscritti in 20 mila circa. Nel frattempo, la Gelmini varava le nuove regole per il reclutamento degli insegnanti e dei 20 mila rimasti a metà strada tra vecchio e nuovo sistema si sono dimenticati tutti. Pare che a spingere la Gelmini al dietrofront siano stati gli abilitati all'estero: coloro che per ottenere l'abilitazione si sono recati addirittura in altri paesi europei. Una pratica criticata dalla ministra perché non molto trasparente.
(Salvo Intravaia)

21/06/2011
Da www.repubblica.it

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