Più fondi alle scuole private, aumenta differenza con la pubblica
Sindacati e opposizione: Così si demolisce statale
Roma, 13 nov. (Apcom) - Sindacati ed opposizione non gradiscono l'incremento dei fondi destinati dal governo alla scuola paritaria, confermata dal viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas: la decisione contenuta nel maxiemendamento al ddl di stabilità, attraverso cui è stato deciso di portare il finanziamento dagli ormai 'canonici' 130 a 245 milioni di euro, sono state duramente criticate perché, secondo i contestatori, acuirebbero il divario di trattamento degli istituti scolastici gestiti dallo Stato (nei cui confronti è stato adottato un piano di ridimensionamento triennale delle spese che sfiora gli 8 miliardi di euro ed il taglio tra docenti ed Ata di 140mila posti) rispetto a quelli privati.
Per il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, siamo di fronte ad "un Governo in agonia che vuole completare l'opera di demolizione della conoscenza pubblica per lasciare spazio alla privatizzazione": non a caso "sono confermati i tagli per la scuola, anche per il prossimo anno e nel contempo sono aumentati di 245 milioni i fondi per le scuole paritarie".
Duro anche il giudizio di Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, secondo cui "il ministro Gelmini spera di salvarsi l'anima reintegrando soldi alle scuole paritarie: peccato che si sia dimenticata di reintegrarli anche alla scuola pubblica". Alg/Kat
Da http://notizie.virgilio.it
13/11/2010
domenica 14 novembre 2010
domenica 7 novembre 2010
Niente tagli per le scuole private
Comunicato Stampa N° 175 del 2 novembre 2010
PRECISAZIONE SU FINANZIAMENTO SCUOLE PARITARIE
In riferimento alla notizia pubblicata da alcuni giornali di presunti tagli a carico delle scuole pubbliche non statali, si precisa quanto segue:
per prassi consolidata, negli anni il finanziamento statale alle scuole non statali (c.d. scuole paritarie) è stato sistematicamente integrato con provvedimenti "ad hoc".
Sarà così, è già previsto che sia così, anche sul 2011.
Ministero dell'Economia e delle Finanze
Ufficio Stampa
(http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/?idc=25521)
Il mio commento:
In un momento come questo, in cui la scuola pubblica sta subendo tagli pesantissimi, il Ministro Tremonti si preoccupa di tranquillizzare le scuole private. Per loro niente tagli, anzi “provvedimenti ad hoc”!
Forse il Ministro dimentica che l’articolo 33 della Costituzione dice espressamente che “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”
PRECISAZIONE SU FINANZIAMENTO SCUOLE PARITARIE
In riferimento alla notizia pubblicata da alcuni giornali di presunti tagli a carico delle scuole pubbliche non statali, si precisa quanto segue:
per prassi consolidata, negli anni il finanziamento statale alle scuole non statali (c.d. scuole paritarie) è stato sistematicamente integrato con provvedimenti "ad hoc".
Sarà così, è già previsto che sia così, anche sul 2011.
Ministero dell'Economia e delle Finanze
Ufficio Stampa
(http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/?idc=25521)
Il mio commento:
In un momento come questo, in cui la scuola pubblica sta subendo tagli pesantissimi, il Ministro Tremonti si preoccupa di tranquillizzare le scuole private. Per loro niente tagli, anzi “provvedimenti ad hoc”!
Forse il Ministro dimentica che l’articolo 33 della Costituzione dice espressamente che “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”
sabato 6 novembre 2010
Pulizie nelle scuole: tagli drastici alle ore di servizio
TOSCANA/SCUOLA: PULIZIE A RISCHIO, REGIONE SI IMPEGNA A SEGUIRE VICENDA
La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle imprese che svolgono i servizi di pulizia e custodia nelle scuole toscane è stata al centro di un incontro, svoltosi oggi [5 novembre, n.d.r. ] in Regione Toscana, su sollecitazione delle organizzazioni sindacali di categoria.
Nel corso dell'incontro, spiega una nota regionale, al quale hanno preso parte, oltre alle tre sigle sindacali, anche alcune lavoratrici e i rappresentanti di gran parte delle Province toscane, è stato fatto il punto sulla ''grave situazione'' creatasi a seguito dei tagli del ministero dell'istruzione che hanno costretto le scuole, anche in Toscana, a ridurre drasticamente le ore di servizio.
A preoccupare i lavoratori e le lavoratrici, gran parte dei quali sono già oggi in cassa integrazione in deroga con una forte decurtazione del salario, è la scadenza del 31 dicembre, quando gli appalti, anche in Toscana, andranno a scadenza. Ad oggi, hanno spiegato i sindacati, ''non è stato ancora reso noto se e come verranno rinnovati, con gravi rischi per il mantenimento dell'occupazione dei 1220 lavoratori presenti nelle scuole toscane (a livello nazionale sono circa 25 mila) e per la sicurezza degli alunni qualora il servizio venisse sospeso''. La Regione si è impegnata a ''seguire la vicenda, condividendo le preoccupazioni dei lavoratori, sia sul fronte dell'occupazione che dei rischi di disservizio nelle scuole''.
''Porteremo rapidamente la questione - assicurano la vice presidente e assessore all'Istruzione, Stella Targetti e l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - all'attenzione della Conferenza delle Regioni, in una delle prossime sedute della IX commissione, con l'obiettivo di farla affrontare dalla Conferenza Stato-Regioni. Si tratta infatti di una vertenza che può trovare una soluzione solo a livello nazionale e con il coinvolgimento del ministero''.
Da www.asca.it
05/11/2010
La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle imprese che svolgono i servizi di pulizia e custodia nelle scuole toscane è stata al centro di un incontro, svoltosi oggi [5 novembre, n.d.r. ] in Regione Toscana, su sollecitazione delle organizzazioni sindacali di categoria.
Nel corso dell'incontro, spiega una nota regionale, al quale hanno preso parte, oltre alle tre sigle sindacali, anche alcune lavoratrici e i rappresentanti di gran parte delle Province toscane, è stato fatto il punto sulla ''grave situazione'' creatasi a seguito dei tagli del ministero dell'istruzione che hanno costretto le scuole, anche in Toscana, a ridurre drasticamente le ore di servizio.
A preoccupare i lavoratori e le lavoratrici, gran parte dei quali sono già oggi in cassa integrazione in deroga con una forte decurtazione del salario, è la scadenza del 31 dicembre, quando gli appalti, anche in Toscana, andranno a scadenza. Ad oggi, hanno spiegato i sindacati, ''non è stato ancora reso noto se e come verranno rinnovati, con gravi rischi per il mantenimento dell'occupazione dei 1220 lavoratori presenti nelle scuole toscane (a livello nazionale sono circa 25 mila) e per la sicurezza degli alunni qualora il servizio venisse sospeso''. La Regione si è impegnata a ''seguire la vicenda, condividendo le preoccupazioni dei lavoratori, sia sul fronte dell'occupazione che dei rischi di disservizio nelle scuole''.
''Porteremo rapidamente la questione - assicurano la vice presidente e assessore all'Istruzione, Stella Targetti e l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - all'attenzione della Conferenza delle Regioni, in una delle prossime sedute della IX commissione, con l'obiettivo di farla affrontare dalla Conferenza Stato-Regioni. Si tratta infatti di una vertenza che può trovare una soluzione solo a livello nazionale e con il coinvolgimento del ministero''.
Da www.asca.it
05/11/2010
domenica 31 ottobre 2010
Cosa sta succedendo nella scuola: parlano i sindacati
Scuola, sanzioni ai professori che contestano i tagli
La denuncia dei sindacati: "Chi dice che mancano la carta igienica o i soldi per i materiali è accusato di danneggiare l'immagine dell'istituto"
Firenze, 29 ottobre 2010 - «UN AUMENTO dei provvedimenti disciplinari nei confronti degli insegnanti, pochi posti per il sostegno e, per protesta, il blocco delle gite». Dopo le manifestazioni di precari, universitari e studenti delle superiori, scendono in campo i sindacati degli insegnanti. Ieri i segretari provinciali Alessandro Rapezzi (Flc Cgil), Antonella Velani (Cisl Scuola) e Valerio Cai (Gilda-Unams), hanno denunciato le condizioni della scuola fiorentina. Al primo posto delle emergenze la situazione del sostegno in deroga, ovvero dei posti assegnati per casi di handicap gravi.
«L’ufficio scolastico provinciale — hanno spiegato Cgil, Cisl e Gilda — aveva chiesto 135 insegnanti, ma si è sentito rispondere dall’ufficio scolastico regionale che la domanda andava riformulata. Siamo così arrivati alla richiesta di 85 insegnanti, ma alla fine ne sono stati concessi appena 57. Questo significa che alunni e alunne che avrebbero avuto diritto al sostegno, non lo avranno o dovranno dividerlo con altri. Il tutto con il rischio che le famiglie facciano ricorso al Tar».
Problemi sono stati denunciati anche relativamente al personale Ata (custodi, amministrativi e personale tecnico) e ai supplenti. Altra questione spinosa, secondo i sindacati, l’aumento delle contestazioni di addebito (provvedimenti disciplinari) dei dirigenti scolastici nei confronti dei docenti. «Siamo arrivati a una media di 2/3 contestazioni al mese per ogni scuola fiorentina — spiega Rapezzi della Cgil — contro una al mese dell’anno passato. Possibile che gli insegnanti siano improvvisamente diventati indisciplinati? A noi sembra piuttosto un clima nuovo, lo stesso nel quale i ragazzi che occupano la scuola vengono denunciati dal preside».
Le contestazioni sono legate a varie questioni (violazioni deontologiche, mancanze amministrative e professionali) e possono concludersi (anche se raramente) con la sospensione dello stipendio per dieci giorni o con una segnalazione al Provveditorato. «Alcuni dei casi più contestabili — ha spiegato Valerio Cai — riguardano insegnanti che hanno denunciato in manifestazioni pubbliche o alla stampa le difficoltà della scuola. Hanno raccontato che mancava la carta igienica e sono stati accusati di danneggiare il buon nome della scuola. Un altro caso, apparso anche sui giornali, è stato quello della maestra di Greve che ha strappato l’immagine della Madonna di Fatima arrivata insieme a un bollettino per le offerte: contestazione anche per lei».
I SINDACATI hanno sollevato poi la questione delle procedure di contrattazione per i fondi di istituto. «Questa contrattazione — hanno detto — è essenziale per decidere varie attività, ma il 50% dei 125 istituti fiorentini non l’ha ancora avviata. L’obiettivo dei presidi è allungare i tempi e arrivare al nuovo anno quando, in base alla normativa Brunetta, potranno decidere con più autonomia». Oltre ad aver annunciato a proposito un contenzioso sindacale, Cgil, Cisl e Gilda, hanno invitato i docenti a bloccare le gite «per destinare i fondi ad attività più essenziali e far emergere i problemi della scuola». Alla manifestazione avrebbero già aderito numerosi insegnanti del liceo linguistico Pascoli, del professionale Elsa Morante, dell’alberghiero Saffi, degli scientifici Gobetti, Giotto Ulivi e Rodolico e dell’Itt Marco Polo. Prevista anche una manifestazione entro il 15 dicembre. […]
(Lisa Ciardi)
Da www.lanazione.it
29/10/2010
La denuncia dei sindacati: "Chi dice che mancano la carta igienica o i soldi per i materiali è accusato di danneggiare l'immagine dell'istituto"
Firenze, 29 ottobre 2010 - «UN AUMENTO dei provvedimenti disciplinari nei confronti degli insegnanti, pochi posti per il sostegno e, per protesta, il blocco delle gite». Dopo le manifestazioni di precari, universitari e studenti delle superiori, scendono in campo i sindacati degli insegnanti. Ieri i segretari provinciali Alessandro Rapezzi (Flc Cgil), Antonella Velani (Cisl Scuola) e Valerio Cai (Gilda-Unams), hanno denunciato le condizioni della scuola fiorentina. Al primo posto delle emergenze la situazione del sostegno in deroga, ovvero dei posti assegnati per casi di handicap gravi.
«L’ufficio scolastico provinciale — hanno spiegato Cgil, Cisl e Gilda — aveva chiesto 135 insegnanti, ma si è sentito rispondere dall’ufficio scolastico regionale che la domanda andava riformulata. Siamo così arrivati alla richiesta di 85 insegnanti, ma alla fine ne sono stati concessi appena 57. Questo significa che alunni e alunne che avrebbero avuto diritto al sostegno, non lo avranno o dovranno dividerlo con altri. Il tutto con il rischio che le famiglie facciano ricorso al Tar».
Problemi sono stati denunciati anche relativamente al personale Ata (custodi, amministrativi e personale tecnico) e ai supplenti. Altra questione spinosa, secondo i sindacati, l’aumento delle contestazioni di addebito (provvedimenti disciplinari) dei dirigenti scolastici nei confronti dei docenti. «Siamo arrivati a una media di 2/3 contestazioni al mese per ogni scuola fiorentina — spiega Rapezzi della Cgil — contro una al mese dell’anno passato. Possibile che gli insegnanti siano improvvisamente diventati indisciplinati? A noi sembra piuttosto un clima nuovo, lo stesso nel quale i ragazzi che occupano la scuola vengono denunciati dal preside».
Le contestazioni sono legate a varie questioni (violazioni deontologiche, mancanze amministrative e professionali) e possono concludersi (anche se raramente) con la sospensione dello stipendio per dieci giorni o con una segnalazione al Provveditorato. «Alcuni dei casi più contestabili — ha spiegato Valerio Cai — riguardano insegnanti che hanno denunciato in manifestazioni pubbliche o alla stampa le difficoltà della scuola. Hanno raccontato che mancava la carta igienica e sono stati accusati di danneggiare il buon nome della scuola. Un altro caso, apparso anche sui giornali, è stato quello della maestra di Greve che ha strappato l’immagine della Madonna di Fatima arrivata insieme a un bollettino per le offerte: contestazione anche per lei».
I SINDACATI hanno sollevato poi la questione delle procedure di contrattazione per i fondi di istituto. «Questa contrattazione — hanno detto — è essenziale per decidere varie attività, ma il 50% dei 125 istituti fiorentini non l’ha ancora avviata. L’obiettivo dei presidi è allungare i tempi e arrivare al nuovo anno quando, in base alla normativa Brunetta, potranno decidere con più autonomia». Oltre ad aver annunciato a proposito un contenzioso sindacale, Cgil, Cisl e Gilda, hanno invitato i docenti a bloccare le gite «per destinare i fondi ad attività più essenziali e far emergere i problemi della scuola». Alla manifestazione avrebbero già aderito numerosi insegnanti del liceo linguistico Pascoli, del professionale Elsa Morante, dell’alberghiero Saffi, degli scientifici Gobetti, Giotto Ulivi e Rodolico e dell’Itt Marco Polo. Prevista anche una manifestazione entro il 15 dicembre. […]
(Lisa Ciardi)
Da www.lanazione.it
29/10/2010
mercoledì 27 ottobre 2010
Senza parole …
Scuola/ Cgil: proposta Lega classi differenziate raccapricciante
'In linea filosofia partito di sani, ricchi, intelligenti, furbi'
Continua la polemica a distanza tra sindacati e Lega Nord sui benefici formativi degli studenti disabili che frequentano la scuola: a seguito della denuncia da parte di alcuni rappresentanti della Lega delle difficoltà nella gestione dei ragazzi portatori di disabilità più gravi durante le lezioni, oggi la responsabile dell'Ufficio politiche per la disabilità della Cgil nazionale, Nina Daita, ha dichiarato che "immaginare di tornare indietro alle classi differenziate è 'raccapricciante'".
Secondo Daita, l'idea della Lega Nord di istituire istituti specifici per portatori di handicap particolarmente gravi "costituisce l'ennesima provocazione offensiva verso le persone con disabilità e le loro famiglie: si è capito chiaramente qual è la filosofia culturale del partito di Bossi: un partito di sani, ricchi, intelligenti e furbi".
Per la dirigente sindacale "l'idea di segregare le persone 'diverse' è indegna di una società civile e democratica. I bambini e le bambine con disabilità non hanno scelto di nascere così, una politica forte cura i deboli e li integra, non li condanna alla solitudine ed a ulteriori sofferenze".
Da http://notizie.virgilio.it
25/10/2010
'In linea filosofia partito di sani, ricchi, intelligenti, furbi'
Continua la polemica a distanza tra sindacati e Lega Nord sui benefici formativi degli studenti disabili che frequentano la scuola: a seguito della denuncia da parte di alcuni rappresentanti della Lega delle difficoltà nella gestione dei ragazzi portatori di disabilità più gravi durante le lezioni, oggi la responsabile dell'Ufficio politiche per la disabilità della Cgil nazionale, Nina Daita, ha dichiarato che "immaginare di tornare indietro alle classi differenziate è 'raccapricciante'".
Secondo Daita, l'idea della Lega Nord di istituire istituti specifici per portatori di handicap particolarmente gravi "costituisce l'ennesima provocazione offensiva verso le persone con disabilità e le loro famiglie: si è capito chiaramente qual è la filosofia culturale del partito di Bossi: un partito di sani, ricchi, intelligenti e furbi".
Per la dirigente sindacale "l'idea di segregare le persone 'diverse' è indegna di una società civile e democratica. I bambini e le bambine con disabilità non hanno scelto di nascere così, una politica forte cura i deboli e li integra, non li condanna alla solitudine ed a ulteriori sofferenze".
Da http://notizie.virgilio.it
25/10/2010
venerdì 15 ottobre 2010
Parte la discutibile anagrafe degli studenti
Scuola/ Partita anagrafe studenti per raccolta dati 6 mln alunni
Da oggi a 30 ottobre tutti istituti invieranno informazioni Miur
Roma, 13 ott. (Apcom) - A partire da oggi e sino alla fine di ottobre tutte le scuole italiane, statali e paritarie a partire dalla primaria, possono inviare al ministero dell'Istruzione i dati 'sensibili' e sul percorso scolastico-formativo riguardanti complessivamente oltre 6 milioni di alunni e studenti: le operazioni, che rientrano nella cosiddetta 'anagrafe degli studenti', derivano dal discusso decreto ministeriale n. 74, firmato ad inizio agosto dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, finalizzato a 'monitorare l'evasione dell'obbligo di istruzione, gli abbandoni scolastici, la irregolarità di frequenza e ogni altro fenomeno riconducibile alla cosiddetta dispersione scolastica, al fine di predisporre opportune azioni di prevenzione'.
L'anagrafe degli studenti, che tra le proteste di ipposizione e sindacati ha comunque avuto il via libera del Garante per la protezione dei dati personali, dà compimento al decreto legislativo n. 76/2005: le scuole italiane hanno in pratica l'obbligo di inviare i dati anagrafici degli alunni, comprensivi di codice fiscale, la frequenza e il percorso scolastico, ma anche gli spostamenti da un istituto all'altro, gli esiti di fine anno, 'con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e agli esami di qualifica'.
Tra le informazioni da inviare ci sono pure quelle sull'abbandonano degli studi e su tutte le dinamiche individuali che hanno a che vedere con i processi educativi. Con la nota ministeriale n. 3714, del 6 ottobre, il Miur ha inviato alle scuole le indicazioni operative, la 'griglia' da utilizzare per i dati e l'informativa sulla privacy.
Da http://notizie.virgilio.it
13/10/2010
Da oggi a 30 ottobre tutti istituti invieranno informazioni Miur
Roma, 13 ott. (Apcom) - A partire da oggi e sino alla fine di ottobre tutte le scuole italiane, statali e paritarie a partire dalla primaria, possono inviare al ministero dell'Istruzione i dati 'sensibili' e sul percorso scolastico-formativo riguardanti complessivamente oltre 6 milioni di alunni e studenti: le operazioni, che rientrano nella cosiddetta 'anagrafe degli studenti', derivano dal discusso decreto ministeriale n. 74, firmato ad inizio agosto dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, finalizzato a 'monitorare l'evasione dell'obbligo di istruzione, gli abbandoni scolastici, la irregolarità di frequenza e ogni altro fenomeno riconducibile alla cosiddetta dispersione scolastica, al fine di predisporre opportune azioni di prevenzione'.
L'anagrafe degli studenti, che tra le proteste di ipposizione e sindacati ha comunque avuto il via libera del Garante per la protezione dei dati personali, dà compimento al decreto legislativo n. 76/2005: le scuole italiane hanno in pratica l'obbligo di inviare i dati anagrafici degli alunni, comprensivi di codice fiscale, la frequenza e il percorso scolastico, ma anche gli spostamenti da un istituto all'altro, gli esiti di fine anno, 'con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e agli esami di qualifica'.
Tra le informazioni da inviare ci sono pure quelle sull'abbandonano degli studi e su tutte le dinamiche individuali che hanno a che vedere con i processi educativi. Con la nota ministeriale n. 3714, del 6 ottobre, il Miur ha inviato alle scuole le indicazioni operative, la 'griglia' da utilizzare per i dati e l'informativa sulla privacy.
Da http://notizie.virgilio.it
13/10/2010
mercoledì 13 ottobre 2010
15 ottobre: sciopero dei COBAS
SCUOLA: COBAS, IL 15 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE IN 13 CITTA'
(ASCA) - Roma, 13 ott - Scioperi e manifestazioni in 13 citta' italiane contro la riforma messa in atto dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. L'appuntamento e' per venerdi' 15 ottobre quando docenti ed Ata scenderanno in piazza ''nel quadro dello sciopero della scuola convocato dai Cobas per l'intera giornata contro i tagli di orario, materie e posti di lavoro, per esigere dal governo l'assunzione stabile dei precari, investimenti almeno ai livelli medi europei, il recupero integrale degli scatti di anzianita' e dei contratti per docenti ed Ata, la restituzione del diritto di assemblea''. Lo annuncia Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas sottolineando che ''in piazza per battere la scuola-miseria accanto a docenti ed Ata ci saranno, nelle tredici manifestazioni, studenti medi e universitari, operai delle fabbriche metalmeccaniche, a partire dalla Fiat, e chimiche e lavoratori del Pubblico impiego, che considerano l'istruzione pubblica un cruciale bene comune; nonche' quei Comitati e Coordinamenti dei precari e dei genitori che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti ma che non dimenticano il ruolo svolto, nell'impoverimento della scuola, da quei partiti di centrosinistra che furono in posizione dominante nei governi Prodi''.
Da www.asca.it
13/102010
(ASCA) - Roma, 13 ott - Scioperi e manifestazioni in 13 citta' italiane contro la riforma messa in atto dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. L'appuntamento e' per venerdi' 15 ottobre quando docenti ed Ata scenderanno in piazza ''nel quadro dello sciopero della scuola convocato dai Cobas per l'intera giornata contro i tagli di orario, materie e posti di lavoro, per esigere dal governo l'assunzione stabile dei precari, investimenti almeno ai livelli medi europei, il recupero integrale degli scatti di anzianita' e dei contratti per docenti ed Ata, la restituzione del diritto di assemblea''. Lo annuncia Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas sottolineando che ''in piazza per battere la scuola-miseria accanto a docenti ed Ata ci saranno, nelle tredici manifestazioni, studenti medi e universitari, operai delle fabbriche metalmeccaniche, a partire dalla Fiat, e chimiche e lavoratori del Pubblico impiego, che considerano l'istruzione pubblica un cruciale bene comune; nonche' quei Comitati e Coordinamenti dei precari e dei genitori che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti ma che non dimenticano il ruolo svolto, nell'impoverimento della scuola, da quei partiti di centrosinistra che furono in posizione dominante nei governi Prodi''.
Da www.asca.it
13/102010
martedì 12 ottobre 2010
SCUOLA: REGIONE TOSCANA, SPA PER GESTIRE EDILIZIA IPOTESI INQUIETANTE
Firenze, 11 ott - ''Un'ipotesi a dir poco inquietante quella di dar vita a un soggetto misto pubblico-privato nazionale per la gestione dell'edilizia scolastica ipotizzando anche di gestire, con spa, diritto allo studio e formazione degli insegnanti''. E' netta la reazione di Stella Targetti, assessore toscano all'Istruzione nonché vicepresidente della Regione Toscana, a una indiscrezione secondo cui (per il 'Sole24Ore' di ieri) tre ministeri (Economia, Istruzione, Infrastrutture) starebbero lavorando attorno a un piano operativo e, forse, a un testo legislativo in modo da costituire una spa che dovrebbe rilevare tutte le competenze, oggi in carico agli enti locali, su proprietà, manutenzione e messa in sicurezza di tutto il patrimonio scolastico italiano per estendersi poi a molti altri aspetti della scuola.
''Non posso credere - prosegue Targetti - che il ministero dell'Istruzione sia d'accordo con questa impostazione: proprio con il ministro Gelmini ci siano da poco confrontati sul tema, con il preciso impegno da parte sua di rifinanziare la legge quadro sull'edilizia scolastica in base a competenze regionali e locali bene precisate dalla stessa norma''.
''Se c'è un aspetto positivo - conclude Targetti - è che il governo, finalmente, sembra convenire sulla necessità di considerare l'edilizia scolastica una emergenza nazionale: ma non sono queste le modalità da seguire, non è scavalcando i soggetti oggi competenti che si ottiene una nuova efficienza''.
Da www.asca.it
11/10/2010
Firenze, 11 ott - ''Un'ipotesi a dir poco inquietante quella di dar vita a un soggetto misto pubblico-privato nazionale per la gestione dell'edilizia scolastica ipotizzando anche di gestire, con spa, diritto allo studio e formazione degli insegnanti''. E' netta la reazione di Stella Targetti, assessore toscano all'Istruzione nonché vicepresidente della Regione Toscana, a una indiscrezione secondo cui (per il 'Sole24Ore' di ieri) tre ministeri (Economia, Istruzione, Infrastrutture) starebbero lavorando attorno a un piano operativo e, forse, a un testo legislativo in modo da costituire una spa che dovrebbe rilevare tutte le competenze, oggi in carico agli enti locali, su proprietà, manutenzione e messa in sicurezza di tutto il patrimonio scolastico italiano per estendersi poi a molti altri aspetti della scuola.
''Non posso credere - prosegue Targetti - che il ministero dell'Istruzione sia d'accordo con questa impostazione: proprio con il ministro Gelmini ci siano da poco confrontati sul tema, con il preciso impegno da parte sua di rifinanziare la legge quadro sull'edilizia scolastica in base a competenze regionali e locali bene precisate dalla stessa norma''.
''Se c'è un aspetto positivo - conclude Targetti - è che il governo, finalmente, sembra convenire sulla necessità di considerare l'edilizia scolastica una emergenza nazionale: ma non sono queste le modalità da seguire, non è scavalcando i soggetti oggi competenti che si ottiene una nuova efficienza''.
Da www.asca.it
11/10/2010
sabato 9 ottobre 2010
La protesta della scuola
Scuola. Migliaia di studenti scesi in piazza contro i tagli
Lunghi serpentoni di studenti hanno attraversato le strade delle principali città Toscane. Oltre 5.000 i partecipanti al corteo di Firenze, 2.000 a Livorno e 1.500 a Siena
Anche in Toscana stamani [ieri, n.d.r.] migliaia di studenti medi, universitari ma anche ricercatori sono scesi in piazza e per le strade, per protestare contro i tagli e le riforme del governo su scuola ed università. Otre 5.000 ragazzi hanno sfilato a Firenze: durante la manifestazione ci sono stati forti disagi al traffico paralizzato anche da un 'fuori programma' nel finale, quando i manifestanti hanno deviato dal percorso previsto entrando nel sottopasso stradale della Fortezza, bloccando i veicoli privati e bus sui viali. Cortei contro la riforma ci sono stati anche a Livorno con 2.000 partecipanti e a Siena con 1.500. Tutti cortei si sono svolti in modo pacifico, tranne qualche isolato tafferuglio. Durante i cortei sono stati scanditi cori e slogan contro il ministro Gelmini, Berlusconi, la riforma scolastica e gli istituti privati, le imprese, Confindustria, la precarizzazione del lavoro.
Da www.intoscana.it
08/10/2010
Lunghi serpentoni di studenti hanno attraversato le strade delle principali città Toscane. Oltre 5.000 i partecipanti al corteo di Firenze, 2.000 a Livorno e 1.500 a Siena
Anche in Toscana stamani [ieri, n.d.r.] migliaia di studenti medi, universitari ma anche ricercatori sono scesi in piazza e per le strade, per protestare contro i tagli e le riforme del governo su scuola ed università. Otre 5.000 ragazzi hanno sfilato a Firenze: durante la manifestazione ci sono stati forti disagi al traffico paralizzato anche da un 'fuori programma' nel finale, quando i manifestanti hanno deviato dal percorso previsto entrando nel sottopasso stradale della Fortezza, bloccando i veicoli privati e bus sui viali. Cortei contro la riforma ci sono stati anche a Livorno con 2.000 partecipanti e a Siena con 1.500. Tutti cortei si sono svolti in modo pacifico, tranne qualche isolato tafferuglio. Durante i cortei sono stati scanditi cori e slogan contro il ministro Gelmini, Berlusconi, la riforma scolastica e gli istituti privati, le imprese, Confindustria, la precarizzazione del lavoro.
Da www.intoscana.it
08/10/2010
A Lucca è nato un coordinamento in difesa della scuola pubblica
Scuola, un ottobre di protesta
LUCCA - E' ufficialmente nato il coordinamento lucchese in difesa della scuola pubblica, tenuto a battesimo da insegnanti, genitori e studenti nel corso di un'affollata assemblea pubblica alla Pia Casa. In programma diverse iniziative di protesta contro i tagli alla scuola.
Prima iniziativa programmata dalla Cgil, lo sciopero della prima ora di lavoro a scuola l'8 ottobre, giorno nel quale e' previsto anche un sit in studentesco in via Beccheria. Poi il 15 ottobre lo sciopero generale del mondo della scuola. Inoltre, per la fine del mese, si parla di una manifestazione in centro storico a Lucca. E in alcune scuole gli insegnanti hanno gia' annunciato che non svolgeranno più tutte le attività non strettamente obbligatorie. Come l'accompagnamento per le gite scolastiche, le supplenze interne tra docenti e il supporto ai progetti didattici aggiuntivi.
Da www.noitv.it
02/10/2010
LUCCA - E' ufficialmente nato il coordinamento lucchese in difesa della scuola pubblica, tenuto a battesimo da insegnanti, genitori e studenti nel corso di un'affollata assemblea pubblica alla Pia Casa. In programma diverse iniziative di protesta contro i tagli alla scuola.
Prima iniziativa programmata dalla Cgil, lo sciopero della prima ora di lavoro a scuola l'8 ottobre, giorno nel quale e' previsto anche un sit in studentesco in via Beccheria. Poi il 15 ottobre lo sciopero generale del mondo della scuola. Inoltre, per la fine del mese, si parla di una manifestazione in centro storico a Lucca. E in alcune scuole gli insegnanti hanno gia' annunciato che non svolgeranno più tutte le attività non strettamente obbligatorie. Come l'accompagnamento per le gite scolastiche, le supplenze interne tra docenti e il supporto ai progetti didattici aggiuntivi.
Da www.noitv.it
02/10/2010
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