6 milioni di studenti all’anagrafe: la Gelmini firma il decreto operativo
Dal Ministero di Trastevere arriva la novità del nuovo anno scolastico: l’anagrafe degli studenti per contrastare l’abbandono scolastico. Molte le critiche riguardanti la privacy.
Dopo cinque anni dalla sua approvazione legislativa e dopo aver ottenuto l’approvazione del Garante della Privacy, il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, ha firmato il decreto operativo dando il via alla molto discussa “anagrafe degli studenti“. Il progetto consiste in un’enorme banca dati che raccoglie le informazione su ogni singolo studente italiano. Oltre 6 milioni di ragazzi, insomma, verranno identificati attraverso i loro “dati sensibili”, il percorso di studi intrapreso e quello formativo. A fornire tali informazioni saranno tutte le scuole, a partire da quelle di primo grado, che dal primo settembre dovranno comunicare i dati al Ministero.
La proposta non piace all’opposizione, ai sindacati e agli studenti, che temono “schedature di massa” e considerano questa anagrafe “lesiva dei diritti civili, soprattutto della privacy“. A parlare è il segretario di Flc-Cgil, Domenico Pantaleo: “L’anagrafe potrebbe fornire dati sullo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere e dati giudiziari“. Mentre per Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola, l’anagrafe è uno “strumento utile che consente di pianificare meglio gli interventi educativi“.
Da Trastevere fanno sapere che la banca dati servirà per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico, grazie ai dati inviati dalle scuole e alle liste regionali e comunali di popolazione e studenti, mentre, per quanto riguarda i dati individuali e identificativi di ciascun studente, il Ministero afferma che questi “verranno raccolti e trattati secondo le modalità previste e approvate dal Garante della Privacy, per cui certe polemiche sono prive di fondamento“.
I dati raccolti spazieranno dal codice fiscale degli studenti a quelli anagrafici, dai dati sulla loro valutazione a quelli relativi agli esami finali di ciclo a quelli di qualifica. Inoltre, “per finalità di rilevante interesse pubblico“, fa sapere il Ministero, l’anagrafe potrà contenere anche informazioni utili per rivelare le condizioni di salute e dati indispensabili per individuare il tipo di istituto in cui lo studente assolve l’obbligo scolastico.
Feroci critiche arrivano dall’opposizione dalle parole del capogruppo Pd in Commissione Istruzione alla Camera, Manuela Ghizzoni. Per il Pd, il sistema rappresenta un “modo ambiguo e inadeguato di affrontare la dispersione scolastica, che violenta la privacy degli studenti e l’intimità della sfera familiare visto che il ministro Gelmini sembra interessato a schedare gli alunni a seconda che siano figli di genitori separati o meno“. E Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Pd, afferma: “Non si capisce perché collezionare informazioni sullo stato di salute, il credo religioso e i dati giudiziari. Elementi non necessari e che devono essere immediatamente cancellati per evitare di passare da una buona iniziativa ad una schedatura che ricorda i provvedimenti del ventennio. La Gelmini viola la privacy dei minori.”
Infine gli studenti, attraverso l’Uds, Unione degli Studenti, coordinata da Tito Russo, definiscono “grottesco” il fatto che il ministro Gelmini si preoccupi di anagrafe “quando le scuole non sanno come pagare gli stipendi e che programmi fare a settembre. Un’altra trovata estiva, come quella delle assenze segnalate con un sms dello scorso anno e che poi non è mai partita“.
(Augusto D’Amante)
10/08/2010
Da www.newnotizie.it
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