Addio scuola gratuita. A Calenzano i libri
si pagano dalla prima elementare
Fino allo scorso anno c’erano 103 milioni di euro destinati ai comuni per rimborsare il costo dei libri di testo agli alunni delle elementari: adesso sono spariti. Mentre l’articolo 34 della Costituzione dice che la scuola dell’obbligo deve essere gratuita, sulle famiglie cade un’altra tegola in testa: se il comune non rimborsa i cartolai, devono pagarsi anche i libri fin dai primi anni di scuola, da 18 euro per la prima a 45 per la quinta classe.
In genere i comuni continuano tuttavia a erogare i fondi, a loro spese, ma a Calenzano, un grosso centro alle porte di Firenze, no. Il sindaco di centro sinistra Alessio Biagioli ha infatti scelto di invitare le famiglie a comprarsi i libri, fatta eccezione per quelle con un reddito al di sotto di 16mila euro. “Come per la mensa – spiega il sindaco – e come per tutti i servizi sociali: non possiamo garantire la gratuità a chi ha molto e a chi ha poco allo stesso modo”. Ma la gratuità voluta dalla Costituzione? “Lo Stato dovrebbe passarci i fondi per fronteggiare questo impegno, ma non lo fa – risponde Biagioli – siamo in una situazione di emergenza nella quale già ai comuni si chiede di rimediare a carenze pesanti a cui lo stesso Stato dovrebbe provvedere. Ma per il sostegno ai disabili, ad esempio, questo non succede, e allora per non lasciare abbandonati questi alunni cerchiamo di rimediare noi, a nostre spese. Così per la mensa e tante altri importanti funzioni indispensabili per garantire a tutti il diritto allo studio. Ma per raggiungere questo obiettivo non possiamo tener conto delle famiglie in modo indiscriminato: chi può pagare deve pagare”.
Insomma addio “scuola dell’obbligo gratuita” voluta dai nostri padri costituenti, anche se va detto che da anni ormai questo è diventato un principio più che altro teorico. “Scuola elementare gratuita? – si chiede il sindaco di Calenzano – Ma ogni anni alle famiglie viene chiesto un contributo, altrimenti le scuole non sarebbero in gradi di garantire nemmeno la carta igienica. E se abbiamo scelto di abolire la gratuità dei libri lo abbiamo fatto anche come un segnale di protesta contro le inadempienze centrali. Perché ci si renda conto in che condizioni i comuni sono costretti a gestire i propri servizi con la manovra che è stata appena varata”. L’iniziativa di Calenzano non è comunque piaciuta a tutti. Contro si è dichiarata già l’Associazione genitori Toscana ha inviato una lettera circostanziata a Sindaco, Prefetto, Assessorato Regionale e Ufficio Scolastico chiedendo un ripensamento della delibera.
Da www.ilfattoquotidiano.it
22/09/2011
giovedì 22 settembre 2011
sabato 17 settembre 2011
La Toscana contro l'accorpamento degli istituti
Scontro sulla scuola, la Toscana dice no a nuovi accorpamentiLa Regione ricorre in Corte Costituzionale contro l'imposizione di Palazzo Chigi. Targetti: "Invadenza pesante su nostre competenze"
Il governo impone l’ulteriore accorpamento di tutti gli istituti comprensivi con una popolazione scolastica inferiore ai 1000 studenti e la Regione Toscana decide di ricorrere davanti alla Corte costituzionale: “Si tratta - ha spiegato Stella Targetti, vice-presidente della Regione con delega all’Istruzione - di un’invadenza pesante rispetto a prerogative di carattere prettamente regionale. In Toscana su 246 istituti comprensivi 149 contano meno di mille studenti: applicare l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio significherebbe cambiare nuovamente la loro organizzazione con conseguenze negative che si ripercuoterebbero sull’intero sistema scolastico”.
In attesa di conoscere l’esito del vaglio di costituzionalità del provvedimento da parte della Consulta, Targetti, che copre anche l’incarico di presidente della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni italiane (il ricorso alla Corte costituzionale è stato avanzato congiuntamente assieme alle altre sei regioni guidate dal centrosinistra), riconosce comunque l’esigenza di “doversi preparare al peggio”: “Non possiamo permetterci - sottolinea - che le nostre scuole rimangano senza dirigente scolastico”.
Il ricorso contro il contenuto della manovra finanziaria di luglio si inserisce in un contesto di rapporti, in materia scolastica, fra governo nazionale e regionale, già ampiamente tormentati: per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, che si inaugurerà ufficialmente domani, la Regione Toscana ha dovuto sborsare 5,5 milioni di euro di risorse pro
prie per consentire l’assunzione di 200 insegnanti nella scuola d’i nfanzia, che permetteranno l’apertura di 98 sezioni “Pegaso”, capaci di riconoscere il diritto all’asilo ad altrettanti 2500 bambini. Per quanto riguarda la salvaguardia di tutte le richieste di tempo pieno nelle scuole elementari, “questo - ha reso noto Targetti - si è reso possibile, grazie a una speciale collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che ha permesso un’efficace rimodulazione del corpo docente all’interno dei rispettivi distretti scolastici”.[…]
Da http://iltirreno.gelocal.it
12/09/2011
Il governo impone l’ulteriore accorpamento di tutti gli istituti comprensivi con una popolazione scolastica inferiore ai 1000 studenti e la Regione Toscana decide di ricorrere davanti alla Corte costituzionale: “Si tratta - ha spiegato Stella Targetti, vice-presidente della Regione con delega all’Istruzione - di un’invadenza pesante rispetto a prerogative di carattere prettamente regionale. In Toscana su 246 istituti comprensivi 149 contano meno di mille studenti: applicare l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio significherebbe cambiare nuovamente la loro organizzazione con conseguenze negative che si ripercuoterebbero sull’intero sistema scolastico”.
In attesa di conoscere l’esito del vaglio di costituzionalità del provvedimento da parte della Consulta, Targetti, che copre anche l’incarico di presidente della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni italiane (il ricorso alla Corte costituzionale è stato avanzato congiuntamente assieme alle altre sei regioni guidate dal centrosinistra), riconosce comunque l’esigenza di “doversi preparare al peggio”: “Non possiamo permetterci - sottolinea - che le nostre scuole rimangano senza dirigente scolastico”.
Il ricorso contro il contenuto della manovra finanziaria di luglio si inserisce in un contesto di rapporti, in materia scolastica, fra governo nazionale e regionale, già ampiamente tormentati: per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, che si inaugurerà ufficialmente domani, la Regione Toscana ha dovuto sborsare 5,5 milioni di euro di risorse pro
prie per consentire l’assunzione di 200 insegnanti nella scuola d’i nfanzia, che permetteranno l’apertura di 98 sezioni “Pegaso”, capaci di riconoscere il diritto all’asilo ad altrettanti 2500 bambini. Per quanto riguarda la salvaguardia di tutte le richieste di tempo pieno nelle scuole elementari, “questo - ha reso noto Targetti - si è reso possibile, grazie a una speciale collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che ha permesso un’efficace rimodulazione del corpo docente all’interno dei rispettivi distretti scolastici”.[…]
Da http://iltirreno.gelocal.it
12/09/2011
lunedì 12 settembre 2011
TAVOLO REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE
COMUNICATO STAMPA
La Regione Toscana rinuncia a contrastare la politica governativa dei tagli agli organici della scuola.
In occasione del presidio promosso dal Tavolo Regionale per la difesa della scuola statale, una delegazione del Tavolo è stata ricevuta ieri dalla vice-presidente (e assessore all’istruzione) Stella Targetti.
La delegazione ha rinnovato alla vice-presidente Targetti la richiesta un impegno forte della Regione Toscana nella vertenza promossa da genitori e insegnanti contro i tagli agli organici della scuola (80.000 posti di insegnanti oltre altrettanti di ATA in tre anni!).
Il Tavolo aveva già da tempo sollecitato la Regione (e gli altri Enti Locali) a intervenire nella vertenza a sostegno dei ricorsi, la richiesta è stata però sempre, sorprendentemente, disattesa.
Il TAR del Lazio prima, e a fine luglio il Consiglio di Stato, pur senza il sostegno della Regione, hanno accolto i ricorsi affermando che i tagli agli organici disposti dalla Gelmini sono illegittimi anche perché, tra l’altro, la Gelmini non aveva sentito la Conferenza Unificata Stato-Regione che per legge doveva essere sentita.
Ad avviso del Tavolo l’obbligo della Gelmini di acquisire il parere della Conferenza Stato-Regione Enti Locali sarebbe potuto essere l’occasione per contrastare , anche in sede di Conferenza Stato-Regione Enti Locali, con il sostegno del mondo della scuola, la politica dei tagli alla scuola.
A tale fine il Tavolo aveva anche chiesto che la Vice-Presidente sollecitasse un Consiglio Regionale straordinario per discutere dello stato della scuola statale e dei tagli illegittimi agli organici.
Con viva sorpresa di tutti la Vice-Presidente ha risposto che Regione Toscana non ritiene di impegnarsi in sede di conferenza Unificata per contrastare la politica dei tagli agli organici, perché non ritiene che ci siano prospettive concrete e che peraltro la Regione non può impegnarsi, in quanto istituzione, in una mobilitazionr contro i tagli (ed aggiungiamo noi) per la qualità della scuola.
In conclusione la Regione Toscana continua a fare acquiescenza ai tagli alla scuola ed a svolgere il ruolo subalterno di tappare le falle che la politica dei tagli ha provocato; la Regione difatti ha stanziato un fondo per garantire l’apertura delle sezioni di scuola dell’infanzia che per effetto dei tagli illegittimi sono state soppresse!
Il Tavolo prende atto della politica rinunciataria e subalterna della Regione Toscana; ma nello stesso tempo chiede alle forze politiche che sostengono la Giunta Regionale se concordano con tale politica e se non concordano cosa intendono fare.
Noi giriamo al Presidente del Consiglio Regionale ed ai gruppi regionali della maggioranza. la richiesta di un Consiglio Regionale straordinario ed aperto sulla scuola e speriamo di trovare una maggiore disponibilità ed apertura.
COMUNICATO STAMPA
La Regione Toscana rinuncia a contrastare la politica governativa dei tagli agli organici della scuola.
In occasione del presidio promosso dal Tavolo Regionale per la difesa della scuola statale, una delegazione del Tavolo è stata ricevuta ieri dalla vice-presidente (e assessore all’istruzione) Stella Targetti.
La delegazione ha rinnovato alla vice-presidente Targetti la richiesta un impegno forte della Regione Toscana nella vertenza promossa da genitori e insegnanti contro i tagli agli organici della scuola (80.000 posti di insegnanti oltre altrettanti di ATA in tre anni!).
Il Tavolo aveva già da tempo sollecitato la Regione (e gli altri Enti Locali) a intervenire nella vertenza a sostegno dei ricorsi, la richiesta è stata però sempre, sorprendentemente, disattesa.
Il TAR del Lazio prima, e a fine luglio il Consiglio di Stato, pur senza il sostegno della Regione, hanno accolto i ricorsi affermando che i tagli agli organici disposti dalla Gelmini sono illegittimi anche perché, tra l’altro, la Gelmini non aveva sentito la Conferenza Unificata Stato-Regione che per legge doveva essere sentita.
Ad avviso del Tavolo l’obbligo della Gelmini di acquisire il parere della Conferenza Stato-Regione Enti Locali sarebbe potuto essere l’occasione per contrastare , anche in sede di Conferenza Stato-Regione Enti Locali, con il sostegno del mondo della scuola, la politica dei tagli alla scuola.
A tale fine il Tavolo aveva anche chiesto che la Vice-Presidente sollecitasse un Consiglio Regionale straordinario per discutere dello stato della scuola statale e dei tagli illegittimi agli organici.
Con viva sorpresa di tutti la Vice-Presidente ha risposto che Regione Toscana non ritiene di impegnarsi in sede di conferenza Unificata per contrastare la politica dei tagli agli organici, perché non ritiene che ci siano prospettive concrete e che peraltro la Regione non può impegnarsi, in quanto istituzione, in una mobilitazionr contro i tagli (ed aggiungiamo noi) per la qualità della scuola.
In conclusione la Regione Toscana continua a fare acquiescenza ai tagli alla scuola ed a svolgere il ruolo subalterno di tappare le falle che la politica dei tagli ha provocato; la Regione difatti ha stanziato un fondo per garantire l’apertura delle sezioni di scuola dell’infanzia che per effetto dei tagli illegittimi sono state soppresse!
Il Tavolo prende atto della politica rinunciataria e subalterna della Regione Toscana; ma nello stesso tempo chiede alle forze politiche che sostengono la Giunta Regionale se concordano con tale politica e se non concordano cosa intendono fare.
Noi giriamo al Presidente del Consiglio Regionale ed ai gruppi regionali della maggioranza. la richiesta di un Consiglio Regionale straordinario ed aperto sulla scuola e speriamo di trovare una maggiore disponibilità ed apertura.
domenica 11 settembre 2011
Riunione del Coordinamento Genitori - Insegnanti
Coordinamento Genitori - Insegnanti
Martedi' 13 settembre
Ore 21
RIUNIONE CITTADINA Saletta sotto il cavalcavia di Piazza Alberti
Firenze
L'anno scolastico si apre in modo drammatico, con una situazione di tagli agli organici degli insegnanti e degli ATA tale da ridurre le scuole al collasso, compromettendo il funzionamento minimo e la sicurezza stessa. Il Ministero procede alla distruzione della scuola pubblica ignorando la sentenza del Consiglio di Stato e cercando di aumentare in ogni modo i poteri dei dirigenti, per cancellare ogni vestigia di democrazia scolastica e qualsiasi resistenza delle scuole!
E' necessario riprendere da subito iniziative e coordinamenti: troviamoci per confrontarci sulle diverse situazioni delle scuole, sulle possibilità di risposte e di iniziative, sulla possibilità di ricorso contro i tagli agli organici proposta dall'avvocato Mauceri.
Martedi' 13 settembre
Ore 21
RIUNIONE CITTADINA Saletta sotto il cavalcavia di Piazza Alberti
Firenze
L'anno scolastico si apre in modo drammatico, con una situazione di tagli agli organici degli insegnanti e degli ATA tale da ridurre le scuole al collasso, compromettendo il funzionamento minimo e la sicurezza stessa. Il Ministero procede alla distruzione della scuola pubblica ignorando la sentenza del Consiglio di Stato e cercando di aumentare in ogni modo i poteri dei dirigenti, per cancellare ogni vestigia di democrazia scolastica e qualsiasi resistenza delle scuole!
E' necessario riprendere da subito iniziative e coordinamenti: troviamoci per confrontarci sulle diverse situazioni delle scuole, sulle possibilità di risposte e di iniziative, sulla possibilità di ricorso contro i tagli agli organici proposta dall'avvocato Mauceri.
sabato 10 settembre 2011
Le "novità" del nuovo anno scolastico
Mariastella Gelmini
ministro dell’istruzione
I presidi a rischio verranno mantenuti in servizio e recuperati. Saranno assorbiti anche quelli del concorso
La scuola ricomincia e con lei le polemiche. Il ministro Gelmini se ne faccia una ragione. Il nuovo anno scolastico non sarà diverso da quelli passati, forse sarà anche peggio: scioperi, polemiche e occupazioni sono alle porte. Anzi, sono già iniziati con la grancassa (genitori sul piede di guerra e precari che occupano aule per protesta), tanto che il Giornale ieri, come un paladino in difesa della donzella, si è lanciato in una polemica con Avvenire, reo di aver attaccato l’ultimo decreto emanato dal ministro e che, secondo il parere del quotidiano della Cei, con gli ingressi programmati, di fatto, chiude le porte ai giovani aspiranti insegnanti.
Ma quest’anno l’argomento che fa discutere di più – oltre al caro-libri, le classi ghetto e quelle pollaio – è quello che riguarda la nuova organizzazione delle istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione. Una vera e propria rivoluzione, poco conosciuta. E i numeri lasciano poco spazio alle illusioni.
La manovra bis di luglio ha previsto la soppressione di tutte le direzioni didattiche e di tutti gli istituti principali di secondaria di primo grado per costituire per l’intero primo ciclo soltanto istituti comprensivi (in pratica elementari e medie insieme). Ma non solo: i nuovi e i vecchi istituti dovranno avere una dimensione di almeno mille alunni contro i 500-900 previsti ora. E gli istituti più piccoli saranno affidati in reggenza a un altro dirigente perché privi della titolarità della direzione dirigenziale. Una bella sforbiciata che dovrebbe portare alla chiusura di 1.100 scuole e alla riduzione degli organici amministrativi.
I dirigenti scolastici potrebbero diminuire di oltre 3.100 posti (alla vigilia del concorso che – bel paradosso – ne promuoverà almeno altri duemila). Per i presidi che resteranno la vita non sarà certo facile visto che si troveranno a dirigere scuole più grandi, con un numero maggiore di sedi – di cui circa 2000 in reggenza – con più docenti, alunni, organi collegiali da rinnovare e rappresentanze sindacali da rieleggere. Caro ministro, schieri pure in campo i suoi paladini ma se ne faccia una ragione: l’autunno sarà caldo, molto caldo.
Paola Fabi
Da http://www.europaquotidiano.it
10/09/2011
ministro dell’istruzione
I presidi a rischio verranno mantenuti in servizio e recuperati. Saranno assorbiti anche quelli del concorso
La scuola ricomincia e con lei le polemiche. Il ministro Gelmini se ne faccia una ragione. Il nuovo anno scolastico non sarà diverso da quelli passati, forse sarà anche peggio: scioperi, polemiche e occupazioni sono alle porte. Anzi, sono già iniziati con la grancassa (genitori sul piede di guerra e precari che occupano aule per protesta), tanto che il Giornale ieri, come un paladino in difesa della donzella, si è lanciato in una polemica con Avvenire, reo di aver attaccato l’ultimo decreto emanato dal ministro e che, secondo il parere del quotidiano della Cei, con gli ingressi programmati, di fatto, chiude le porte ai giovani aspiranti insegnanti.
Ma quest’anno l’argomento che fa discutere di più – oltre al caro-libri, le classi ghetto e quelle pollaio – è quello che riguarda la nuova organizzazione delle istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione. Una vera e propria rivoluzione, poco conosciuta. E i numeri lasciano poco spazio alle illusioni.
La manovra bis di luglio ha previsto la soppressione di tutte le direzioni didattiche e di tutti gli istituti principali di secondaria di primo grado per costituire per l’intero primo ciclo soltanto istituti comprensivi (in pratica elementari e medie insieme). Ma non solo: i nuovi e i vecchi istituti dovranno avere una dimensione di almeno mille alunni contro i 500-900 previsti ora. E gli istituti più piccoli saranno affidati in reggenza a un altro dirigente perché privi della titolarità della direzione dirigenziale. Una bella sforbiciata che dovrebbe portare alla chiusura di 1.100 scuole e alla riduzione degli organici amministrativi.
I dirigenti scolastici potrebbero diminuire di oltre 3.100 posti (alla vigilia del concorso che – bel paradosso – ne promuoverà almeno altri duemila). Per i presidi che resteranno la vita non sarà certo facile visto che si troveranno a dirigere scuole più grandi, con un numero maggiore di sedi – di cui circa 2000 in reggenza – con più docenti, alunni, organi collegiali da rinnovare e rappresentanze sindacali da rieleggere. Caro ministro, schieri pure in campo i suoi paladini ma se ne faccia una ragione: l’autunno sarà caldo, molto caldo.
Paola Fabi
Da http://www.europaquotidiano.it
10/09/2011
martedì 6 settembre 2011
TAVOLO REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE
FIRENZE
Piazza del Duomo n.10
per il ripristino dei posti della scuola statale illegittimamente soppressi dalla Gelmini
FIRENZE
Giovedì 8 settembre ore 16
Presidio davanti alla Regione Piazza del Duomo n.10
per il ripristino dei posti della scuola statale illegittimamente soppressi dalla Gelmini
Il Consiglio di Stato, confermando le sentenze del TAR Lazio, ha recentemente ribadito l’illegittimità dei tagli agli organici della scuola; la Ministra Gelmini difatti ha soppresso nella scuola statale oltre 80.000 posti, senza aver preventivamente acquisito il parere obbligatorio della Conferenza Unificata Stato - Regioni - Enti locali.
La Gelmini ha violato la legge; spetta ora agli EE.LL e soprattutto alla Regione, nell’interesse dei cittadini che rappresentano, far valere le loro prerogative e pretendere l'immediata esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato, rivendicando immediatamente il ripristino di tutti i posti illegittimamente soppressi.
TROVIAMOCI GIOVEDI’ 8 SETTEMBRE ALLE ORE 16
DAVANTI ALLA REGIONE
PER CHIEDERE QUALI INIZIATIVE SONO STATE PRESE E SARANNO PRESE
PER OTTENERE IL RIPRISTINO DEI POSTI ILLEGITTIMAMENTE SOPPRESSI
sabato 27 agosto 2011
La Regione Toscana sostiene i POF con 10 milioni di Euro
TOSCANA/SCUOLA: REGIONE, 10 MILIONI PER SOSTEGNO PIANI OFFERTA FORMATIVA
Un impegno finanziario che sfiora i 10 milioni di euro con 39 azioni educative che la Regione Toscana indica alle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico che sta per iniziare. E' tutto scritto in una delibera approvata dalla Giunta Regionale su proposta di Stella Targetti, assessore all'Istruzione, per sostenere le scuole nei loro Piani di Offerta Formativa (POF).
Le norme nazionali, spiega una nota regionale, prevedono che le Regioni possano sostenere i piani di studio delle scuole fino al 20% del monte orario annuale obbligatorio in modo che le singole istituzioni scolastiche, nel rispetto della loro autonomia, possano essere aiutate con offerte formative regionali di qualità.
La Regione Toscana ha dunque approvato i suoi ''indirizzi'': per l'anno scolastico 2011/12 si tratta di 18 progetti articolati in 39 azioni. Le scuole possono scegliere di aderire e di inserirle nei loro POF. Per ciascuna delle 39 azioni vengono indicati riferimenti e modalità di accesso.
Le risorse mosse sfiorano, in totale i 10 milioni di euro, ma, concludono dalla Regione, ''a tale cifra possono sommarsi cofinanziamenti di partner locali, pubblici e privati''.
Da www.asca.it
25/08/2011
Un impegno finanziario che sfiora i 10 milioni di euro con 39 azioni educative che la Regione Toscana indica alle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico che sta per iniziare. E' tutto scritto in una delibera approvata dalla Giunta Regionale su proposta di Stella Targetti, assessore all'Istruzione, per sostenere le scuole nei loro Piani di Offerta Formativa (POF).
Le norme nazionali, spiega una nota regionale, prevedono che le Regioni possano sostenere i piani di studio delle scuole fino al 20% del monte orario annuale obbligatorio in modo che le singole istituzioni scolastiche, nel rispetto della loro autonomia, possano essere aiutate con offerte formative regionali di qualità.
La Regione Toscana ha dunque approvato i suoi ''indirizzi'': per l'anno scolastico 2011/12 si tratta di 18 progetti articolati in 39 azioni. Le scuole possono scegliere di aderire e di inserirle nei loro POF. Per ciascuna delle 39 azioni vengono indicati riferimenti e modalità di accesso.
Le risorse mosse sfiorano, in totale i 10 milioni di euro, ma, concludono dalla Regione, ''a tale cifra possono sommarsi cofinanziamenti di partner locali, pubblici e privati''.
Da www.asca.it
25/08/2011
sabato 6 agosto 2011
Toscana: un inizio di scuola con organici al minimo e classi affollate
Scuola 2mila alunni in più e 906 insegnanti in meno: è allarme
I tagli del governo, anche se «illegittimi» secondo una recente sentenza dal Consiglio di Stato, continuano a mettere in ginocchio la scuola pubblica. Insegnanti, sindacati e partiti d'opposizione chiedono il reintegro dei docenti e ausiliari tagliati negli ultimi anni, ma intanto si deve ancora fare i conti con organici ridotti all'osso e classi sovraffollate.
Alessandro Rapezzi, segretario provinciale della Flc, quali sono le situazioni più critiche a Firenze? «Alle medie di Montaione ci sarà una prima con 32 alunni, alla Cavalcanti di Sesto verranno fatte 9 prime da 28 o 29 alunni ciascuna, compresi 3 disabili, e alla Machiavelli di Firenze, si arriva a 31 per classe con un disabile.
Alle superiori non va meglio: al musicale del Dante ci saranno due prime da 34 alunni. Poi c'è il problema dei collaboratori, che saranno molto al di sotto delle necessità. A Reggello, Greve, Lastra a Signa, San Casciano, Barberino, Dicomano, San Piero a Sieve, Fiesole, i Comuni, soprattutto quelli con tanti plessi dislocati lontani gli uni dagli altri, potrebbero essere costretti a pagare di tasche proprie i custodi, a meno di non tenere chiuse le scuole.
E per le classi mancanti alla scuola dell'infanzia si dovrà ancora una volta fare affidamento sul finanziamento straordinario della Regione, che sarà definito in Provveditorato il prossimo 20 agosto».
C'è stato un incontro su questi temi all'Ufficio scolastico regionale (ieri, ndr), com'è andata? «Male. Il Provveditorato provinciale aveva richiesto 354 insegnanti in più nell'organico di fatto: sono posti strettamente necessari a mandare avanti la scuola, a fronte di organici di diritto già di per se insufficienti. Ma invece ne saranno assegnati solo 309. Ne mancano all'appello 45». E nel resto della Regione? «Non va meglio. Rispetto alle richieste, verranno assegnati 173 posti in meno. Rispetto all'anno scorso, si tratta di 906 docenti in meno a fronte di un aumento di oltre 2mila alunni».
Cosa succederà? «Non si sa più dove tagliare. Il Provveditorato provinciale ha annunciato che, se non arriveranno risorse aggiuntive come quelle assegnate ad altre regioni, per esempio alla Lombardia, a cui sono andati 400 docenti in più, saranno tagliati i professori delle serali, come l'anno scorso. Evidentemente sono considerate di serie B. In più non si concederanno le 181 classi di tempo pieno in più richieste dalle famiglie, alle elementari l'inglese sarà insegnato nei ritagli di tempo dai maestri ordinari che otterranno l'abilitazione con un corso di 60 ore. Poi si chiederà ai docenti di ruolo di fare più ore, in modo da coprire le classi tenendosi formalmente entro i tetti fissati dalla Finanziaria.
Noi gli rivolgiamo un appello: non siete obbligati ad accettare ore in più e se lo fate danneggiate i precari. La Flc non è contraria a rinforzi di orario, ma chiede che siano discussi nell'ambito del rinnovo del contratto collettivo nazionale».
Silvia Casagrande
Da www.unita.it
04/08/2011
mercoledì 3 agosto 2011
Gelmini bocciata!
Tagli, Consiglio di Stato boccia la Gelmini
Se mai ce ne fosse stato bisogno, anche il Consiglio di Stato ha certificato l'opera di mutilazione contro la scuola operata da Mariastella Gelmini. Lo scorso 29 luglio il consiglio si è pronunciato sulla richiesta d'appello presentata dal MIUR su numerosi ricorsi, alcuni dei quali promossi dalla FLC CGIL e accolti dal TAR Lazio nello scorso mese di aprile. E il parere è inequivocabile: i circa 87mila posti di lavoro eliminati negli ultimi due anni sono stati dichiarati illegittimi. Bocciati il D.I. n. 35/2010 e la relativa circolare sulle iscrizioni. Così come anche il D.I. 62/2009 relativo all'organico di diritto dei docenti per l'a.s. 2009/2010, in quanto il MIUR è obbligato ad acquisire, cosa che non ha fatto, il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni espressamente previsto dall'art. 2 del DPR 81/2009. L'avvocatura dello Stato è provata a correre ai ripari dicendo che questo parere sarebbe stato acquisito in seguito da una apposita “tecnostruttura”. Il che chiaramente era un gesto per bypassare la Conferenza.
«La recente sentenza, in base alla quale il provvedimento che cancella ben 87 mila organici negli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011 “è privo di efficacia giuridica”, richiede ora un intervento del governo che spieghi come intenda affrontare la situazione», dice Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd nella commissione Cultura. «Le prime spiegazioni del ministero - sottolinea la parlamentare - minimizzano molto il significato e le conseguenze della sentenza mentre noi crediamo che la prima cosa da fare sia quella di restituire gli organici tagliati alle scuole. A questo proposito ho presentato un'interrogazione perché il ministro spieghi come dare seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che si aggiunge purtroppo ad altri pronunciamenti della giustizia amministrativa che hanno espresso a diversi livelli illegittimo e contrario alla legge il comportamento del ministero stesso».
I ricorsi a carico del ministero dell'Istruzione «hanno ormai raggiunto proporzioni stratosferiche e dimostrano come la Gelmini abbia mutilato il comparto scuola, tagliando illegalmente fondi e professionalità». Affermano in una nota Letizia Bosco e Ilaria Persi, responsabili scuola dell'Italia dei Valori. «Ad appellarsi alla magistratura contro i provvedimenti adottati dall'estate del 2008 in poi, cioè a partire dall'approvazione del famigerato art. 64 della legge finanziaria 133, non sono stati solo i precari, costretti a contrastare la loro progressiva estromissione dal mondo della scuola dopo anni di servizio, ma anche - fanno notare Bosco e Persi - i comitati di studenti, i genitori e il personale di ruolo». «Lo scorso 29 luglio il Consiglio di Stato ha rilevato l'ennesima irregolarità nelle modalità con cui il ministero ha tagliato gli organici della scuola negli ultimi due anni. Si tratta di circa 87 mila posti di lavoro eliminati illegittimamente, il cui reintegro vanificherebbe il piano di 8 miliardi di tagli portato avanti con cieca ostinazione dalla devastante coppia Gelmini-Tremonti. È tempo che il ministro dell'Istruzione e questo governo, ormai allo sbando - concludono i due esponenti dell'Italia dei Valori - si arrendano e accettino il loro fallimento e il ripristino della legalità. L'esecutivo deponga, senza se e senza ma, le armi con cui da anni ha tentato di distruggere il sistema scolastico del nostro Paese».
«La recente sentenza, in base alla quale il provvedimento che cancella ben 87 mila organici negli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011 “è privo di efficacia giuridica”, richiede ora un intervento del governo che spieghi come intenda affrontare la situazione», dice Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd nella commissione Cultura. «Le prime spiegazioni del ministero - sottolinea la parlamentare - minimizzano molto il significato e le conseguenze della sentenza mentre noi crediamo che la prima cosa da fare sia quella di restituire gli organici tagliati alle scuole. A questo proposito ho presentato un'interrogazione perché il ministro spieghi come dare seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che si aggiunge purtroppo ad altri pronunciamenti della giustizia amministrativa che hanno espresso a diversi livelli illegittimo e contrario alla legge il comportamento del ministero stesso».
I ricorsi a carico del ministero dell'Istruzione «hanno ormai raggiunto proporzioni stratosferiche e dimostrano come la Gelmini abbia mutilato il comparto scuola, tagliando illegalmente fondi e professionalità». Affermano in una nota Letizia Bosco e Ilaria Persi, responsabili scuola dell'Italia dei Valori. «Ad appellarsi alla magistratura contro i provvedimenti adottati dall'estate del 2008 in poi, cioè a partire dall'approvazione del famigerato art. 64 della legge finanziaria 133, non sono stati solo i precari, costretti a contrastare la loro progressiva estromissione dal mondo della scuola dopo anni di servizio, ma anche - fanno notare Bosco e Persi - i comitati di studenti, i genitori e il personale di ruolo». «Lo scorso 29 luglio il Consiglio di Stato ha rilevato l'ennesima irregolarità nelle modalità con cui il ministero ha tagliato gli organici della scuola negli ultimi due anni. Si tratta di circa 87 mila posti di lavoro eliminati illegittimamente, il cui reintegro vanificherebbe il piano di 8 miliardi di tagli portato avanti con cieca ostinazione dalla devastante coppia Gelmini-Tremonti. È tempo che il ministro dell'Istruzione e questo governo, ormai allo sbando - concludono i due esponenti dell'Italia dei Valori - si arrendano e accettino il loro fallimento e il ripristino della legalità. L'esecutivo deponga, senza se e senza ma, le armi con cui da anni ha tentato di distruggere il sistema scolastico del nostro Paese».
Da www.unita.it
01/08/2011
martedì 5 luglio 2011
Scuola toscana: un difficile autunno
Scuola, aumentano gli alunni e diminuiscono gli insegnanti
L’informativa sull’organico di diritto per l’a.s. 2011/2012 del personale Ata della provincia di Firenze conferma, come risulta dal Decreto prot. N.8499 del 23 giugno 2011 del Direttore Regionale della Toscana Dott.ssa Palamone, il taglio del personale scolastico per la provincia di Firenze: 187 posti in meno a fronte di un taglio totale regionale di 737.
Nella provincia inoltre sono state attuate razionalizzazioni di istituti non previste dalla normativa (passati da 125 Istituzioni a 120) e il virtuosismo ha comportato ulteriori tagli causati dall’incongruità delle tabelle in particolare per i collaboratori scolastici (esempio San Casciano). In particolare si perderanno: 148 collaboratori scolastici, 32 Assistenti Amministrativi, 2 Assistenti tecnici, 5 Direttori dei Servizi Generali Amministrativi.
Come già rappresentato nel documento del 23.05.2011 il taglio di ulteriori 187 unità di personale ATA è insostenibile perché si va a sommare ai tagli dei 2 anni precedenti per un totale di 458 posti in meno a fronte di un aumento consistente della popolazione scolastica (solo nell'ultimo anno 1.000 alunni ca.).
Quest’anno si sono registrate numerose difficoltà nell’organizzazione scolastica con aumento dei carichi di lavoro del personale, con situazioni al limite della sicurezza, e con un aumento del contenzioso e del disciplinare; in molti casi si è garantito il funzionamento delle scuole grazie solo alla disponibilità del personale che si è visto costretto a rinunciare alle prerogative contrattuali subendo imposizioni di orario spezzato o itineranze forzose.
"Il prossimo anno scolastico - sottolineano le sigle sindacali FLC CGIL GILDA-UNAMS CISL SCUOLA COBAS SCUOLA UIL SCUOLA - con gli organici ridotti ulteriormente, vedrà molte istituzioni scolastiche impossibilitate ad aprire i plessi, in particolare le monosezioni della scuola dell’infanzia con problemi di sicurezza, vigilanza, supporto alla didattica e assistenza di base agli alunni portatori di disabilità.
La nostra posizione di protesta, di contrarietà a qualsiasi criterio di riduzione mascherato da falsi enunciati di razionalizzazione delle risorse per maggior efficacia ed efficienza, viene riconfermata in tutte le sedi; chiediamo all’Amministrazione di rappresentare le situazioni di disagio e disfunzione a tutti i livelli sovraordinati, Direzione Scolastica Regionale, Ministero, Regione Toscana e Prefetto al fine di ottenere una quota compensativa di organico da ridistribuire alle istituzioni scolastiche con maggiori difficoltà e con particolare riguardo alla scuola dell’infanzia e primaria, alla presenza di alunni portatori di handicap e al personale con riduzione di mansionario.
Riepilogando la situazione complessiva.
Scuola Infanzia: non sappiamo se la Regione Toscana continuerà a finanziare le richieste di generalizzazione che porterebbero alla eliminazione delle liste di attesa; si sta parlando di 156 sezioni potenziali in tutta la Regione. Lo Stato non finanzierà nessuna nuova sezione, mancano 30 posti solo per la provincia di Firenze. Da 2 anni (con questo 3!) lo Stato non attiva nuove sezioni di scuola dell'infanzia interrompendo la generalizzazione di tale ordine di scuola.
Per gli altri ordini di scuola, in presenza di un aumento di circa 1.000 alunni
Scuola Primaria: non sappiamo se e come potranno essere accolte le richieste di attivazione di nuovo tempo pieno, solo per la Provincia di Firenze erano 38/40; devono essere coperte le necessità sulla lingua inglese. Tagliati 109 posti, mancano oltre 100 posti per accogliere le richieste di TP e le necessità sull'inglese.
Scuola Secondaria primo grado: vista la presenza di classi con 29/30 alunni non sappiamo se saranno autorizzate nuove classi. Mancano 30/35 docenti.
Scuola secondaria secondo grado: anche in questo caso ci aspettiamo che siano autorizzate nuove classi laddove il numero degli alunni fosse superiore a 30 e per garantire le scelte degli indirizzi dei ragazzi. Tagliati 49 posti. Ci sono 10 scuole dove le classi sono formate da un numero di alunni superiore ai 29. Gli alunni della secondaria sono 38.995, le classi complessivamente sono 1659 ed ospiteranno 727 alunni disabili con una media alunni per classe di 23,50: ricordiamo che la normativa prevede che in caso di disabilità grave le classi non dovrebbero superare i 20 alunni. Tenuto conto che oramai la certificazione scolastica è assimilata alla L. 104 sulla invalidità, gli alunni sono tutti gravi.
Scuola per Adulti (CTP): verifica delle iscrizioni che scadevano il 31 Maggio, ripristino organico necessario a garantire il diritto allo studio per tutti quelli che lo chiederanno, anche se adulti.
Le OO.SS. si dichiarano non disponibili ad accettare questi tagli "in contrasto con le leggi, a partire da quella sulla sicurezza" e denunciano con forza "l'esito di questi tagli che, aggiunto a quello dei docenti: metterà in dubbio l'apertura di molti plessi; renderà precaria la sicurezza all'interno degli edifici scolastici diminuendo i livelli di sorveglianza; peggiorerà il livello di funzionamento amministrativo proprio nel momenti in cui, alla scuola dell'autonomia, si assegnano nuovi e più gravosi impegni; non garantirà il pieno ed efficace funzionamento della scuola in base a quanto previsto dagli ordinamenti; peggiorerà in modo irreversibile la qualità della scuola della nostra Regione, ripercuotendosi, di fatto, sulle esperienze più innovative e positive (tempo pieno, tempo prolungato, ecc.); non garantirà il diritto allo studio per tutti i cittadini in età;
renderà sempre più difficile il processo di inclusione e di integrazione; non garantirà più la scuola dell'eguaglianza dei diritti; lascerà molti lavoratori precari della scuola senza alcuna prospettiva di lavoro.
Si impegnano a promuovere e sostenere tutte le iniziative necessarie per contrastare le scelte del governo, comprese quelle di carattere legale".
Le organizzazioni sindacali chiedono pertanto al Ministro, "la sospensione immediata dei tagli di organico ATA, la cui gravità e casualità hanno indotto il TAR del Lazio a sollevare la questione della loro legittimità davanti alla Corte Costituzionale";
al Dirigente dell'USR della Toscana, "una piena assunzione di responsabilità, esercitando quella discrezionalità che gli viene attribuita dal Ministro in materia di organici ATA, che assicuri il ripristino, in sede di organico di fatto, di una quota compensativa, necessaria a garantire l'avvio regolare del prossimo anno scolastico";
ai Dirigenti Scolastici, "la esplicita denuncia di tutte le sofferenze, le disfunzioni ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e la garanzia che non verranno violate le norme contrattuali del personale".
Rapezzi, Cai, Velani, Serafini e Di Donna sollecitano inoltre gli Enti Locali, la Regione, le forze politiche, la società civile, ad intervenire con iniziative concrete per "contrastare questo vero e proprio smantellamento della scuola pubblica e per garantire la necessaria qualità del nostro sistema scolastico".
Tra le iniziative proposte:
Aprire un tavolo di monitoraggio delle scuole con Regione, Provincia e Comuni, a seconda delle competenze, sul tema della sicurezza. Partendo dalla situazione edilizia, tenendo conto delle sofferenze di organico e del numero degli alunni presenti nelle singole scuole, evidenziare le situazioni di rischio mettendo in atto tutte le iniziative atte a prevenire pericoli di qualsiasi tipo.
Aprire un tavolo di monitoraggio con Regione, Provincia e Comuni, a seconda delle competenze, sui finanziamenti alle scuole, sui modelli orari ed organizzativi, sull'attuazione della riforma della secondaria e sull'applicazione del sistema integrato di Istruzione e Formazione Professionale, al fine di ottimizzare e valorizzare le risorse e le energie che arrivano nelle scuole stesse da più parti.
Aprire un tavolo di monitoraggio con Regione, Provincia e Comuni, a seconda delle competenze sulla qualità dell'integrazione scolastica relativa agli alunni stranieri e agli alunni disabili.
Sospendere tutte le iniziative di verticalizzazione e razionalizzazione degli istituti al fine di verificarne la ricaduta sulla composizione degli organici.
Nella provincia inoltre sono state attuate razionalizzazioni di istituti non previste dalla normativa (passati da 125 Istituzioni a 120) e il virtuosismo ha comportato ulteriori tagli causati dall’incongruità delle tabelle in particolare per i collaboratori scolastici (esempio San Casciano). In particolare si perderanno: 148 collaboratori scolastici, 32 Assistenti Amministrativi, 2 Assistenti tecnici, 5 Direttori dei Servizi Generali Amministrativi.
Come già rappresentato nel documento del 23.05.2011 il taglio di ulteriori 187 unità di personale ATA è insostenibile perché si va a sommare ai tagli dei 2 anni precedenti per un totale di 458 posti in meno a fronte di un aumento consistente della popolazione scolastica (solo nell'ultimo anno 1.000 alunni ca.).
Quest’anno si sono registrate numerose difficoltà nell’organizzazione scolastica con aumento dei carichi di lavoro del personale, con situazioni al limite della sicurezza, e con un aumento del contenzioso e del disciplinare; in molti casi si è garantito il funzionamento delle scuole grazie solo alla disponibilità del personale che si è visto costretto a rinunciare alle prerogative contrattuali subendo imposizioni di orario spezzato o itineranze forzose.
"Il prossimo anno scolastico - sottolineano le sigle sindacali FLC CGIL GILDA-UNAMS CISL SCUOLA COBAS SCUOLA UIL SCUOLA - con gli organici ridotti ulteriormente, vedrà molte istituzioni scolastiche impossibilitate ad aprire i plessi, in particolare le monosezioni della scuola dell’infanzia con problemi di sicurezza, vigilanza, supporto alla didattica e assistenza di base agli alunni portatori di disabilità.
La nostra posizione di protesta, di contrarietà a qualsiasi criterio di riduzione mascherato da falsi enunciati di razionalizzazione delle risorse per maggior efficacia ed efficienza, viene riconfermata in tutte le sedi; chiediamo all’Amministrazione di rappresentare le situazioni di disagio e disfunzione a tutti i livelli sovraordinati, Direzione Scolastica Regionale, Ministero, Regione Toscana e Prefetto al fine di ottenere una quota compensativa di organico da ridistribuire alle istituzioni scolastiche con maggiori difficoltà e con particolare riguardo alla scuola dell’infanzia e primaria, alla presenza di alunni portatori di handicap e al personale con riduzione di mansionario.
Riepilogando la situazione complessiva.
Scuola Infanzia: non sappiamo se la Regione Toscana continuerà a finanziare le richieste di generalizzazione che porterebbero alla eliminazione delle liste di attesa; si sta parlando di 156 sezioni potenziali in tutta la Regione. Lo Stato non finanzierà nessuna nuova sezione, mancano 30 posti solo per la provincia di Firenze. Da 2 anni (con questo 3!) lo Stato non attiva nuove sezioni di scuola dell'infanzia interrompendo la generalizzazione di tale ordine di scuola.
Per gli altri ordini di scuola, in presenza di un aumento di circa 1.000 alunni
Scuola Primaria: non sappiamo se e come potranno essere accolte le richieste di attivazione di nuovo tempo pieno, solo per la Provincia di Firenze erano 38/40; devono essere coperte le necessità sulla lingua inglese. Tagliati 109 posti, mancano oltre 100 posti per accogliere le richieste di TP e le necessità sull'inglese.
Scuola Secondaria primo grado: vista la presenza di classi con 29/30 alunni non sappiamo se saranno autorizzate nuove classi. Mancano 30/35 docenti.
Scuola secondaria secondo grado: anche in questo caso ci aspettiamo che siano autorizzate nuove classi laddove il numero degli alunni fosse superiore a 30 e per garantire le scelte degli indirizzi dei ragazzi. Tagliati 49 posti. Ci sono 10 scuole dove le classi sono formate da un numero di alunni superiore ai 29. Gli alunni della secondaria sono 38.995, le classi complessivamente sono 1659 ed ospiteranno 727 alunni disabili con una media alunni per classe di 23,50: ricordiamo che la normativa prevede che in caso di disabilità grave le classi non dovrebbero superare i 20 alunni. Tenuto conto che oramai la certificazione scolastica è assimilata alla L. 104 sulla invalidità, gli alunni sono tutti gravi.
Scuola per Adulti (CTP): verifica delle iscrizioni che scadevano il 31 Maggio, ripristino organico necessario a garantire il diritto allo studio per tutti quelli che lo chiederanno, anche se adulti.
Le OO.SS. si dichiarano non disponibili ad accettare questi tagli "in contrasto con le leggi, a partire da quella sulla sicurezza" e denunciano con forza "l'esito di questi tagli che, aggiunto a quello dei docenti: metterà in dubbio l'apertura di molti plessi; renderà precaria la sicurezza all'interno degli edifici scolastici diminuendo i livelli di sorveglianza; peggiorerà il livello di funzionamento amministrativo proprio nel momenti in cui, alla scuola dell'autonomia, si assegnano nuovi e più gravosi impegni; non garantirà il pieno ed efficace funzionamento della scuola in base a quanto previsto dagli ordinamenti; peggiorerà in modo irreversibile la qualità della scuola della nostra Regione, ripercuotendosi, di fatto, sulle esperienze più innovative e positive (tempo pieno, tempo prolungato, ecc.); non garantirà il diritto allo studio per tutti i cittadini in età;
renderà sempre più difficile il processo di inclusione e di integrazione; non garantirà più la scuola dell'eguaglianza dei diritti; lascerà molti lavoratori precari della scuola senza alcuna prospettiva di lavoro.
Si impegnano a promuovere e sostenere tutte le iniziative necessarie per contrastare le scelte del governo, comprese quelle di carattere legale".
Le organizzazioni sindacali chiedono pertanto al Ministro, "la sospensione immediata dei tagli di organico ATA, la cui gravità e casualità hanno indotto il TAR del Lazio a sollevare la questione della loro legittimità davanti alla Corte Costituzionale";
al Dirigente dell'USR della Toscana, "una piena assunzione di responsabilità, esercitando quella discrezionalità che gli viene attribuita dal Ministro in materia di organici ATA, che assicuri il ripristino, in sede di organico di fatto, di una quota compensativa, necessaria a garantire l'avvio regolare del prossimo anno scolastico";
ai Dirigenti Scolastici, "la esplicita denuncia di tutte le sofferenze, le disfunzioni ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e la garanzia che non verranno violate le norme contrattuali del personale".
Rapezzi, Cai, Velani, Serafini e Di Donna sollecitano inoltre gli Enti Locali, la Regione, le forze politiche, la società civile, ad intervenire con iniziative concrete per "contrastare questo vero e proprio smantellamento della scuola pubblica e per garantire la necessaria qualità del nostro sistema scolastico".
Tra le iniziative proposte:
Aprire un tavolo di monitoraggio delle scuole con Regione, Provincia e Comuni, a seconda delle competenze, sul tema della sicurezza. Partendo dalla situazione edilizia, tenendo conto delle sofferenze di organico e del numero degli alunni presenti nelle singole scuole, evidenziare le situazioni di rischio mettendo in atto tutte le iniziative atte a prevenire pericoli di qualsiasi tipo.
Aprire un tavolo di monitoraggio con Regione, Provincia e Comuni, a seconda delle competenze, sui finanziamenti alle scuole, sui modelli orari ed organizzativi, sull'attuazione della riforma della secondaria e sull'applicazione del sistema integrato di Istruzione e Formazione Professionale, al fine di ottimizzare e valorizzare le risorse e le energie che arrivano nelle scuole stesse da più parti.
Aprire un tavolo di monitoraggio con Regione, Provincia e Comuni, a seconda delle competenze sulla qualità dell'integrazione scolastica relativa agli alunni stranieri e agli alunni disabili.
Sospendere tutte le iniziative di verticalizzazione e razionalizzazione degli istituti al fine di verificarne la ricaduta sulla composizione degli organici.
30/06/2011
Da www.nove.firenze.it
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