giovedì 1 dicembre 2011

L'era post - Gelmini

La Cgil seppellisce la Gelmini

La Cgil seppellisce la Gelmini. Basta tagli alla scuola, dice il sindacato dei lavoratori della conoscenza in una conferenza stampa convocata nella sede della Flc, nella rugginosa Porta Portese romana. Sono stati 8 miliardi dal 2008 al 2011 e hanno accompagnato alla porta 130 mila docenti. E poi, chiede il segretario Domenico Pantaleo, ci vuole il ritorno alle compresenze per le elementari, significa due maestre di pari grado per alcune ore insieme in classe, e sempre per le primarie vanno buttati nel cestino i moduli settimanali da 24 e 27 ore, i genitori non li vogliono. Serve un ritorno al tempo pieno, con due livelli di lezioni settimanali: 30 e 40 ore. E serve finanziare la messa in sicurezza delle scuole italiane - non saranno gli ottanta miliardi censiti dalla Protezione civile di Bertolaso, ma bisogna tirarne fuori almeno cinque -. Serve inglobare la scuola dell'infanzia all'interno di un ciclo scolastico più omogeneo inaugurando cinquecento nuove sezioni l'anno per cinque anni e aprire al tempo prolungato le scuole medie, restituire agli istituti tecnici delle superiori i laboratori, "tagliati del trenta per cento".

Nelle ultime tre stagioni "c'è stato un forsennato attacco costituzionale alla scuola", ha detto Pantaleo, si è raccontato che la scuola di massa non è coniugabile con la scuola di qualità e si è propalata "l'idiozia" che la scuola è stata usata per fare occupazione. "Una falsità, dimostrata da chiunque abbia studiato l'argomento". Infine, "la gigantesca questione salariale": fasce sempre più ampie di "prof" e amministrativi stanno scivolando verso la soglia di povertà. Bisogna alzare gli stipendi di chi guadagna meno di 1.000 euro al mese, stabilizzare subito i 59 mila precari in organico di fatto e i 41 mila insegnanti che fanno supplenze brevi. Sono 100 mila posti di lavoro e consentirebbero "un risparmio di un miliardo di euro, perché stabilizzare i precari e i supplenti fa risparmiare". Dove trovare le risorse per l'edilizia, il tempo pieno, il ritorno ai doppi maestri? "Riduciamo le spese militari, fermiamo le grandi opere e l'Unione Europea dia ai comuni italiani virtuosi, che hanno in cassa quattro miliardi e mezzo, la possibilità di spendere".

Da www.repubblica.it
30/11/2011

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