venerdì 27 agosto 2010

Firenze: il tempo pieno “fantasma”

SCUOLA: GENITORI DI FIRENZE, MANCANO CATTEDRE TEMPO PIENO PROMESSE

"Scherzi dell'estate: a pochi giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico, ancora mancano all'appello le cattedre di tempo pieno per Firenze promesse a fine luglio dal ministro Mariastella Gelmini e dal sindaco Matteo Renzi. Mentre l'ufficio scolastico si affanna a nominare tutti gli altri insegnanti, dal ministero di viale Trastevere ancora nessuna notizia a proposito dei dieci posti che dovrebbero garantire il tempo pieno ai bambini del capoluogo toscano". La denuncia arriva dall'associazione genitori A.Ge. Toscana.

"Siamo ad agosto ormai avanzato - dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell'A.Ge. Toscana - Non dubitiamo tuttavia che il ministro Gelmini e il sindaco Renzi si attiveranno in ogni modo per mantenere gli impegni presi pubblicamente. Come genitori vorremmo che un uguale impegno fosse profuso per i bambini delle altre 56 classi rimaste escluse dal tempo pieno nella provincia di Firenze, e anche a favore dei ragazzi delle superiori, che subiranno tagli altrettanto pesanti".

A fine luglio, ricorda l'associazione, "comune di Firenze e ministero dell'Istruzione resero pubblico un accordo secondo il quale, a fronte di un numero di insegnanti contingentato a livello regionale, alla città di Firenze sarebbero state assegnate dieci cattedre in più per soddisfare le richieste di iscrizione al tempo pieno. Per le altre 14 sezioni non coperte dall'accordo, come dichiara lo stesso comune di Firenze, il tempo pieno sarà coperto grazie all'impegno profuso dai dirigenti scolastici fiorentini che sono riusciti a coprire il fabbisogno di ore utilizzando gli insegnanti a disposizione anche se questo comporterà uno "spezzettamento" dell'orario che sicuramente non va a vantaggio della qualità dell'insegnamento".

"Come sempre accade in Italia - prosegue l'A. Ge Toscana - la faccenda da scolastica ha fatto presto a diventare politica e si sono persi gli esatti confini della vicenda, fatto sta che bambini e ragazzi sono tutti uguali, che quello all'istruzione è un diritto e che (grazie anche al ritardo di un mese delle iscrizioni e agli esiti del ricorso al Tar sulla riforma della scuola superiore) per la prima volta dopo molti anni il suono della prima campanella troverà molti posti di insegnante ancora scoperti".

Da www.asca.it
26/08/2010

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