domenica 27 settembre 2009

MOBILITIAMOCI: da rete scuole

Nei commenti numero 1 e 2 riporto la lettera di RETESCUOLE, in cui si invita alla mobilitazione per il 29 ottobre, dopo aver fatto il punto della situazione scolastica ad anno iniziato. Per il sito di retescuole vedi:
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2 commenti:

fiamma ha detto...

COMUNICATO DI RETESCUOLE

Retescuole ritiene che la situazione che attualmente sta attraversando la scuola pubblica sia di estrema gravità. Le scuole che hanno solo sezioni a tempo pieno hanno avuto l'organico richiesto, e ciò è frutto senz'altro delle dure lotte sostenute nel milanese da docenti e genitori lo scorso anno scolastico. I posti che sono stati concessi, però, sono sull'organico di fatto, e dunque volatili. Nelle scuole elementari dove invece vi è una o più sezioni a modulo i tagli sono stati realizzati sconvolgendo anche l'assetto del tempo pieno. Nelle scuole medie lo scempio è ancora maggiore e le scuole superiori stanno entrando proprio in queste settimane nel tunnel che porterà alla riduzione generalizzata del tempo scuola. L'emergenza precari è sotto gli occhi di tutti. Ovunque sono state tagliate risorse per il sostegno alla disabilità, ovunque ci si ritrova con classi sovraffollate in spregio alla legislazione vigente sulla sicurezza. Il personale ata è stato ridotto compromettendo l'efficienza della sorveglianza, della pulizia e dei servizi amministrativi e tecnici. Tutte le scuole vantano crediti spaventosi nei confronti dello stato. La qualità della scuola pubblica, il benessere dei bambini e delle bambine e delle/degli adolescenti non è mai stato così a rischio.



Retescuole chiama il popolo della scuola a ritrovare rapidamente la propria combattività o passeremo i prossimi anni a lamentarci di non aver fatto abbastanza quando ne avevamo la possibilità. Chi pensa che i tagli al personale della scuola siano finiti e già questi gli sembrano tanti, si sbaglia: il ministero ha realizzato solo la prima tranche di un pacchetto che prevede la stessa quantità di tagli ripetuta nei prossimi due anni. Chi pensa che già così i nostri studenti e i nostri figli stiano stretti nelle classi e più di così non sia possibile, si sbaglia: il ministero prevede ancora migliaia di tagli derivati dai futuri aumenti del numero di alunni per classe. Chi pensa che la disabilità sia protetta dalla legge, di nuovo, si sbaglia: già oggi non sono assicurate le ore che gli stessi decreti della Gelmini assicuravano. Occorre muoversi, non serve borbottare da soli per i corridoi.

Come Retescuole chiediamo:

- ai membri dei consiglio di circolo e di istituto di ogni ordine e grado di mobilitarsi, trovarsi, riunirsi e stilare una piattaforma di rivendicazioni che supporti una vertenza generalizzata della scuola pubblica nei confronti dello stato. I cittadini pagano le tasse anche per la scuola pubblica, lo stato non può appropriarsene: sono soldi nostri.

- ai delegati sindacali di prendere iniziative all'altezza di una "ristrutturazione" che ha provocato migliaia di licenziamenti nella scuola, una situazione senza precedenti nel mondo lavorativo, anche a livello di industria.

- ai genitori e agli insegnanti di ragazzi disabili, di trovarsi, riunirsi e di assumere iniziative per sollevare pubblicamente lo scandalo dell'abbandono di questi ragazzi straordinari.

Chiediamo a tutti gli attivisti che in questi anni ci hanno seguito di smuovere nella propria scuola ogni organismo collettivo o rappresentativo perché prenda posizione contro gli attacchi ministeriali.

MA...segue nel secondo commento

fiamma ha detto...

segue dal commento 1

Tutte queste iniziative sarebbero depotenziate se non ci fosse un momento centrale, unificato, dove tutte le emergenze della scuola pubblica non uscissero allo scoperto. Serve un momento in cui diventi visibile l'indignazione del popolo della scuola. A questo fine sono sicuramente importanti gli appuntamenti del 3 ottobre (manifestazione nazionale dei precari) e del 9 ottobre (sciopero studenti e Unicobas), ma è fondamentale mantenere la prospettiva dello sciopero del 23 ottobre (convocato da Cub, Sdl e Cobas) che offre l'opportunità e il tempo sufficiente per far crescere dal basso la protesta. Non si tratta di aderire a questa o quella piattaforma o sigla sindacale: come sempre per noi si tratta semplicemente di una occasione di protesta di cui appropriarci come popolo della scuola. Chiediamo ai docenti ed ATA di aderirvi al di là della tessera sindacale che si ha in tasca, a tutti i settori studenteschi di parteciparvi, a tutti i genitori che ne hanno la possibilità di aderirvi. Chiediamo ai sindacati scuola di Cgil Cisl e Uil di confluire anche loro su questo appuntamento. Mandiamo un segnale forte e unitario al governo. Il popolo della scuola non si arrende.

quelle e quelli di Retescuole