Nella tarda mattinata di sabato 21 marzo, per oltre due ore, una delegazione di genitori provenienti da Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Lazio, Campania, in rappresentanza dei Comitati sorti in tutta Italia fin dallo scorso autunno per difendere la scuola pubblica dai tagli di 8 miliardi euro voluti e decisi dal Ministro Maria Stella Gelmini e dal Ministro dell'Economia e Finanza, ha avuto un incontro con il responsabile della segreteria del Ministro Gelmini, dott. Pasquale Capo, con il capo del dipartimento Istruzione dott. Giuseppe Cosentino e con il direttore del Personale Scolastico, dott. Luciano Chiappetta.
La delegazione, di cui facevano parte anche alcuni insegnanti, ha consegnato personalmente al direttore generale per il Personale Scolastico, Dott. Chiappetta, 155.000 copie dei moduli di iscrizione per l'a.s. 2009/10 a testimonianza delle scelte effettuate dalla maggioranza delle famiglie italiane (...).
A fronte di tale massiccia richiesta di una scuola pubblica di qualità da parte della società italiana, i funzionari del Ministero, pur invitando la delegazione ad un nuovo incontro nelle prossime settimane, hanno ribadito che per le classi prime a modulo gli organici verranno attribuiti sulla base di 27 ore settimanali per classe. Questo a dispetto del fatto che oltre il 50 % delle famiglie abbiano richiesto il modello organizzativo a 30 ore. D’altra parte, le classi a tempo pieno, già garantite dalla Legge n. 176/2007 del governo Prodi, non verranno incrementate se non in numero infimo.(...)
Assemblea Nazionale dei Comitati Genitori-Insegnanti in difesa della scuola pubblica di tutti e tutte, per tutti e tutte
domenica 29 marzo 2009
I tagli agli organici della scuola
da Repubblica on-line
Dopo un tam tam durato settimane, il ministero dell'Istruzione rende ufficiali i tagli agli organici del personale docente. Ed è il Sud che, soprattutto nella scuola primaria, viene penalizzato due volte: per la mancanza di servizi e per i posti che perde. Il tutto a prescindere dal calo degli alunni, che pure c'è.
Ma andiamo con ordine. Più di metà degli oltre 37 mila posti che svaniranno dal prossimo settembre verranno tagliati nelle regioni meridionali. Il dato diventa imbarazzante nella scuola elementare, dove due cattedre su tre salteranno proprio al Sud. Da mesi i sindacati parlavano di accanimento verso la scuola nel Sud.
Il taglio all'organico nella scuola primaria, che incide per quasi un terzo del taglio complessivo, colpirà soprattutto il cosiddetto tempo normale: le 24, 27 e 30 ore settimanali. Il tempo pieno di 40 ore viene risparmiato. A pagarne le conseguenze saranno quindi le realtà del Paese dove le lezioni pomeridiane alle elementari sono una specie di miraggio. Gli addetti ai lavori sapevano già che le classi di scuola elementare a tempo pieno al Sud sono soltanto otto su 100 mentre al Nord sono il 36 per cento. Stornare dai tagli le classi a tempo normale sarebbe equivalso a penalizzare le regioni del Sud. Ed è proprio quello che è avvenuto.
I numeri, del resto, dicono tutto. Su 9.967 cattedre di scuola primaria che salteranno 6.141 (pari al 62 per cento) si perderanno nelle otto regioni meridionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L'effetto si attenua se si considera il taglio complessivo (su scuola primaria, media e superiore): su 36.854 cattedre tagliate 20.311 salteranno al Sud. Un effetto che la Flc Cgil considera "disastroso".
Il taglio più consistente si abbatterà sulla scuola secondaria di primo grado (l'ex scuola media) che, soprattutto per effetto del calo delle ore di lezione, vedrà svanire di botto 15.541 cattedre: una su dieci. Saranno i docenti di Italiano e Tecnologia i più tartassati. Segue la scuola secondaria di secondo grado che, attraverso la formazione di classi più affollate, perderà 11.346 cattedre.
E per comprendere che, riguardo alla primaria, il calo della popolazione scolastica non c'entra nulla basta citare un paio di numeri. Secondo le previsioni di viale Trastevere sul cosiddetto organico di diritto, il prossimo anno le regioni meridionali perderanno 6.718 alunni (pari allo 0,66 per cento) e i posti tagliati saranno quasi altrettanti. In sostanza, le regioni del Sud perderanno un posto per ogni alunno in meno. Complessivamente, la regione che dovrà subire il taglio maggiore sarà la Campania: 5.628 cattedre in meno. La Lombardia, che per numero di alunni supera tutte le altre regioni, perderà poco meno di 4.000 cattedre (3.998 in tutto).
(24 marzo 2009)
Dopo un tam tam durato settimane, il ministero dell'Istruzione rende ufficiali i tagli agli organici del personale docente. Ed è il Sud che, soprattutto nella scuola primaria, viene penalizzato due volte: per la mancanza di servizi e per i posti che perde. Il tutto a prescindere dal calo degli alunni, che pure c'è.
Ma andiamo con ordine. Più di metà degli oltre 37 mila posti che svaniranno dal prossimo settembre verranno tagliati nelle regioni meridionali. Il dato diventa imbarazzante nella scuola elementare, dove due cattedre su tre salteranno proprio al Sud. Da mesi i sindacati parlavano di accanimento verso la scuola nel Sud.
Il taglio all'organico nella scuola primaria, che incide per quasi un terzo del taglio complessivo, colpirà soprattutto il cosiddetto tempo normale: le 24, 27 e 30 ore settimanali. Il tempo pieno di 40 ore viene risparmiato. A pagarne le conseguenze saranno quindi le realtà del Paese dove le lezioni pomeridiane alle elementari sono una specie di miraggio. Gli addetti ai lavori sapevano già che le classi di scuola elementare a tempo pieno al Sud sono soltanto otto su 100 mentre al Nord sono il 36 per cento. Stornare dai tagli le classi a tempo normale sarebbe equivalso a penalizzare le regioni del Sud. Ed è proprio quello che è avvenuto.
I numeri, del resto, dicono tutto. Su 9.967 cattedre di scuola primaria che salteranno 6.141 (pari al 62 per cento) si perderanno nelle otto regioni meridionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L'effetto si attenua se si considera il taglio complessivo (su scuola primaria, media e superiore): su 36.854 cattedre tagliate 20.311 salteranno al Sud. Un effetto che la Flc Cgil considera "disastroso".
Il taglio più consistente si abbatterà sulla scuola secondaria di primo grado (l'ex scuola media) che, soprattutto per effetto del calo delle ore di lezione, vedrà svanire di botto 15.541 cattedre: una su dieci. Saranno i docenti di Italiano e Tecnologia i più tartassati. Segue la scuola secondaria di secondo grado che, attraverso la formazione di classi più affollate, perderà 11.346 cattedre.
E per comprendere che, riguardo alla primaria, il calo della popolazione scolastica non c'entra nulla basta citare un paio di numeri. Secondo le previsioni di viale Trastevere sul cosiddetto organico di diritto, il prossimo anno le regioni meridionali perderanno 6.718 alunni (pari allo 0,66 per cento) e i posti tagliati saranno quasi altrettanti. In sostanza, le regioni del Sud perderanno un posto per ogni alunno in meno. Complessivamente, la regione che dovrà subire il taglio maggiore sarà la Campania: 5.628 cattedre in meno. La Lombardia, che per numero di alunni supera tutte le altre regioni, perderà poco meno di 4.000 cattedre (3.998 in tutto).
(24 marzo 2009)
domenica 22 marzo 2009
Riconferme Scuola Primaria II Circolo Sesto Fiorentino
Nelle scuole di moltissime città italiane è stato chiesto ai genitori di compilare dei moduli di iscrizione “alternativi” con i quali si chiedeva la riconferma del modello orario/didattico/pedagogico scelto al momento dell’iscrizione alla classe prima, ovvero il modello unitario TEMPO PIENO (40 ore settimanali con 2 insegnanti contitolari, corresponsabili e specializzati per aree di insegnamento e 4 ore di compresenza) o il modello a modulo, anche sulla base del P.O.F. attualmente in vigore.
Tutti i moduli raccolti sono stati consegnati alle segreterie delle scuole , al Ministro dell’Istruzione e nei prossimi giorni verranno portati nei vari Uffici Scolastici Regionali.
Di seguito si riportano i risultati della campagna di iscrizioni “alternative” relativi al II circolo didattico di Sesto Fiorentino.
Clicca per ingrandire
Tutti i moduli raccolti sono stati consegnati alle segreterie delle scuole , al Ministro dell’Istruzione e nei prossimi giorni verranno portati nei vari Uffici Scolastici Regionali.
Di seguito si riportano i risultati della campagna di iscrizioni “alternative” relativi al II circolo didattico di Sesto Fiorentino.
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giovedì 19 marzo 2009
Ricevo e volentieri vi giro:
TAVOLO REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA - Firenze
Informativa n. 8/09
Oltre 1500 genitori e docenti hanno impugnato con ricorso al TAR i provvedimenti della Gelmini; altro ricorso è stato proposto dal Comune di Fiesole insieme ad insegnanti e genitori di Fiesole.
La contestazione dei provvedimenti della Gelmini continua in più direzioni; migliaia di richieste alternative per le iscrizioni per il tempo scuola lungo sono state presentate in tutta Italia dai genitori ed il giorno 21 marzo saranno consegnate al Ministro; nel frattempo per iniziativa dei Comitati genitori-insegnanti ,comitati per la scuola pubblica di diverse realtà locali e dell’Associazione "Per la Scuola della Repubblica" è stato proposto un ricorso al TAR contro i provvedimenti della Gelmini; altro ricorso è stato presentato dal Comune di Fiesole, unitamente ai genitori ed agli insegnanti fiesolani.
Il ricorso collettivo è stato sottoscritto da genitori ed insegnanti di Roma, Venezia, Napoli, Bologna, Pisa, Versilia (Viareggio e Pietrasanta), S.Giovanni Valdarno (AR), Firenze e di molte realtà locali della Provincia di Firenze (Sesto Fiorentino, Dicomano, Empoli, San Godenzo, Pontassieve, Londa, ecc.).
Il ricorso è gestito da un gruppo di legali coordinati da Corrado Mauceri e sarà via via integrato dalla contestazione di tutti i successivi provvedimenti che in attuazione dell’art. 64 D.L. n.112/08 art. 4 D.L. n.137/08 saranno emanati.
Il testo del ricorso è visibile nel sito www.perlascuolapubblica.com
TAVOLO REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA - Firenze
Informativa n. 8/09
Oltre 1500 genitori e docenti hanno impugnato con ricorso al TAR i provvedimenti della Gelmini; altro ricorso è stato proposto dal Comune di Fiesole insieme ad insegnanti e genitori di Fiesole.
La contestazione dei provvedimenti della Gelmini continua in più direzioni; migliaia di richieste alternative per le iscrizioni per il tempo scuola lungo sono state presentate in tutta Italia dai genitori ed il giorno 21 marzo saranno consegnate al Ministro; nel frattempo per iniziativa dei Comitati genitori-insegnanti ,comitati per la scuola pubblica di diverse realtà locali e dell’Associazione "Per la Scuola della Repubblica" è stato proposto un ricorso al TAR contro i provvedimenti della Gelmini; altro ricorso è stato presentato dal Comune di Fiesole, unitamente ai genitori ed agli insegnanti fiesolani.
Il ricorso collettivo è stato sottoscritto da genitori ed insegnanti di Roma, Venezia, Napoli, Bologna, Pisa, Versilia (Viareggio e Pietrasanta), S.Giovanni Valdarno (AR), Firenze e di molte realtà locali della Provincia di Firenze (Sesto Fiorentino, Dicomano, Empoli, San Godenzo, Pontassieve, Londa, ecc.).
Il ricorso è gestito da un gruppo di legali coordinati da Corrado Mauceri e sarà via via integrato dalla contestazione di tutti i successivi provvedimenti che in attuazione dell’art. 64 D.L. n.112/08 art. 4 D.L. n.137/08 saranno emanati.
Il testo del ricorso è visibile nel sito www.perlascuolapubblica.com
martedì 17 marzo 2009
Iniziativa nazionale del 21 marzo a Roma
Il giorno 21 marzo vari coordinamenti genitori-insegnanti di ogni parte d'Italia stanno organizzando un incontro a Roma con il ministro Gelmini per la consegna dei documenti integrativi delle domande di iscrizione alle future classi prime e la richiesta di riconferma dei modelli orari e didattici preesistenti alla riforma per le classi già in corso, che decine di migliaia di genitori hanno firmato e consegnato alle segreterie scolastiche facendole protocollare.
I medesimi moduli saranno consegnati anche alle sedi dei vari Uffici Scolastici Regionali.
Al momento delle iscrizioni è stato chiesto alle famiglie di scegliere quale scuola vorranno per i propri figli e le proprie figlie. La risposta è arrivata forte e chiara!
I medesimi moduli saranno consegnati anche alle sedi dei vari Uffici Scolastici Regionali.
Al momento delle iscrizioni è stato chiesto alle famiglie di scegliere quale scuola vorranno per i propri figli e le proprie figlie. La risposta è arrivata forte e chiara!
martedì 10 marzo 2009
I dati del Ministero sulle iscrizioni...
Dal sito del Ministero dell’Istruzione
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/010309.shtml
Iscrizioni: secondo le proiezioni la maggior parte delle famiglie ha scelto le 30 ore. Per tutti gli orari, la prima elementare avrà il maestro unico.
Roma, 1 marzo 2009
Iscrizione alla prima elementare 2009/2010
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/010309.shtml
Iscrizioni: secondo le proiezioni la maggior parte delle famiglie ha scelto le 30 ore. Per tutti gli orari, la prima elementare avrà il maestro unico.
Roma, 1 marzo 2009
Iscrizione alla prima elementare 2009/2010
Il ministero ha eseguito un campione su circa 900 scuole rappresentative e distribuite tra tutto il territorio nazionale. Dai primi dati, che non si possono certo considerare quelli definitivi per cui ci vorranno alcune settimane, risulta che il 3% abbia scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore, il 34% le 40.
L’anno precedente le richieste non erano state rilevate dal ministero ma si stimano le seguenti tendenze:
-le 24 e le 27 sono richieste da 1 famiglia su 10;
-le 30 ore dunque sono la modalità più richiesta dalle famiglie (6 famiglie su 10 circa);
-le 40 ore sono sul livello della richiesta dell’anno scorso con un lieve aumento (3 famiglie su 10).
Ogni quadro orario prevede il maestro unico di riferimento.
Il ministro Mariastella Gelmini dichiara: “Dal 2009/2010 dunque più libertà per le famiglie che hanno scelto il quadro orario più adatto per i propri figli. Voglio ricordare che tutti i modelli orari (24,27,30 ore) prevedono il maestro unico di riferimento e non solo quello a 24 ore come qualcuno sostiene in maniera imprecisa. Il maestro unico di riferimento sarà una figura indispensabile per la formazione del bambino così come accade in tutti i paesi europei. Solo in Italia erano previsti più maestri per alunno e da quando è stata introdotta questa modalità l’Italia è scesa dal terzo all’ottavo posto nelle classifiche internazionali della qualità delle elementari.”
venerdì 6 marzo 2009
Scuola in fallimento
Cari Concittadini,
vi scrivo per informarvi che la scuola si trova in bancarotta, incapace di assolvere alle più elementari faccende di funzionamento. Le Direzioni didattiche non hanno più soldi: né per le supplenti, né per i gessetti, tanto meno per i progetti, o per le più basilari attrezzature tecnologiche, figuratevi poi per le tanto propagandate lavagne interattive!
Da quando il pagamento delle supplenze “brevi” è stato demandato alle amministrazioni delle varie istituzioni scolastiche, i fondi erogati dallo Stato, spesso già insufficienti, sono gradualmente diminuiti, creando “buchi” di bilancio molto creativi, alimentati da promesse del Ministero spesso disattese, ed ora costringendo il personale scolastico, dai media tanto vituperato, ad acrobazie d’orario e volontariato per assicurare alle classi almeno la sorveglianza.
Racconto soltanto la situazione del Circolo didattico in cui insegno, che non credo affatto uno di quelli più indebitati. Siamo a Modena, le nostre scuole funzionano a tempo pieno da decenni, il personale docente in gran parte è stabile da parecchi anni, impegnato in aggiornamenti, innovazione, ricerca e sperimentazione. Negli ultimi tempi si sono dovute pagare supplenze brevi che, di mese in mese, duravano l’intero anno, o per le maternità degli insegnanti titolari o, e molto spesso, in sostituzione di docenti che nessuno ha mai visto, perché magari si trovano a centinaia di chilometri di distanza. Per il primo giorno di assenza, tra noi insegnanti “visibili”, ci siamo sempre sostituiti senza battere ciglio, ma il buco amministrativo si è allargato comunque.
Quest’anno, tra gennaio e febbraio, all’epoca delle influenze, il problema si è presentato in tutta la sua gravità. Il Circolo sta già spendendo il suo budget per supplire tre insegnanti assenti dall’inizio dell’anno scolastico e “malati” in previsione fino a giugno. Se qualcuno di noi, che a scuola ci siamo, si becca un’influenza, per salvare quel poco di fondi che ci serve per pagare gli incarichi straordinari, i progetti teatro e musica che offriamo da anni, e financo i gessetti per le lavagne normali, dobbiamo sostituirci tra noi, dando la disponibilità ad essere chiamati da un’ora all’altra o spostandoci sulle classi scoperte appena ne abbiamo la possibilità. E lo facciamo, anche per la metà del compenso che ci spetterebbe, evitando di dividere i bambini nelle altre classi, ma pur sempre creando disagio alla classe, che si vede ruotare anche tre maestre diverse nell’arco di una giornata e certamente non può seguire un buon lavoro didattico.
Che dite: non siamo ormai alla frutta?
In compenso ci mandano la visita fiscale (e pagano lautamente il medico, sempre con lo stesso fondo) anche per un solo giorno di assenza, controllano nello stesso modo i docenti a casa da sempre (non si può indagare il referto di un medico!), varano una bella legge come quella della Gelmini, che annulla le compresenze (cioè i laboratori, le uscite, i progetti, il lavoro di gruppo, gli interventi individualizzati, i recuperi, gli sviluppi…), sopprime la programmazione, ci obbliga a due ore in più settimanali, ci rimanda ai bei tempi in cui eravamo padroni della classe.
Non si veda vittimismo degli insegnanti in tutto ciò: anche se sarebbe ora di darci un taglio con le accuse di indolenza e incompetenza che si fanno alla scuola da parte di certi media (pieni di operatori culturali di ben altro calibro, rispetto ai docenti! Certamente di ben altro stipendio) o di gente che dalla scuola è lontana e nulla ne sa (ma sono tutti professori per parlare di calcio e di bei tempi andati). È che siamo davvero molto preoccupati: la scuola pubblica è sempre più penalizzata, tagliata, disattesa, lasciata allo sbando. Si guardi per verifica l’aumento vertiginoso delle iscrizioni alle scuole private di quest’anno!
C’è un bella notizia, però. I tanti di noi che nella scuola ci hanno messo l’impegno, la mente ed il cuore non hanno intenzione di mollare. Abbiamo intenzione di resistere, addirittura abbiamo voglia di batterci (inedito, per dei maestri). Stiamo cercando alleati e sappiamo che li troveremo per primi nei genitori dei nostri alunni.
Non è una gran bella idea quella di indebolire le risorse sul futuro per una comunità in crisi, prova ne sia che all’estero si fa il contrario. Non è nemmeno una bella idea quella di dividere una comunità in crisi, deviando una parte dell’utenza verso istituzioni private, quando la scuola è il primo e spesso l’ultimo posto in cui si può stare bene tutti insieme.
Non mi pare nemmeno una buona idea prendersela proprio con la scuola che funziona meglio in Italia, molto in alto nelle graduatorie delle indagini internazionali, solo perché i nostri studenti sono troppo piccoli per andare in piazza e durante le vacanze si possono firmare circolari senza che nessuno ci faccia caso.
I nostri ragazzi sono il futuro di tutti, la cosa più preziosa che possa avere una società. In un’epoca di riflessioni s’impongono delle scelte, del coraggio e anche dei sacrifici, che siamo disposti a fare, purché se ne condividano i fini e le modalità.
Modena, Febbraio 2009,
Cristina Tioli
(9° Circolo Didattico di Modena, scuola primaria “M. L. King”)
vi scrivo per informarvi che la scuola si trova in bancarotta, incapace di assolvere alle più elementari faccende di funzionamento. Le Direzioni didattiche non hanno più soldi: né per le supplenti, né per i gessetti, tanto meno per i progetti, o per le più basilari attrezzature tecnologiche, figuratevi poi per le tanto propagandate lavagne interattive!
Da quando il pagamento delle supplenze “brevi” è stato demandato alle amministrazioni delle varie istituzioni scolastiche, i fondi erogati dallo Stato, spesso già insufficienti, sono gradualmente diminuiti, creando “buchi” di bilancio molto creativi, alimentati da promesse del Ministero spesso disattese, ed ora costringendo il personale scolastico, dai media tanto vituperato, ad acrobazie d’orario e volontariato per assicurare alle classi almeno la sorveglianza.
Racconto soltanto la situazione del Circolo didattico in cui insegno, che non credo affatto uno di quelli più indebitati. Siamo a Modena, le nostre scuole funzionano a tempo pieno da decenni, il personale docente in gran parte è stabile da parecchi anni, impegnato in aggiornamenti, innovazione, ricerca e sperimentazione. Negli ultimi tempi si sono dovute pagare supplenze brevi che, di mese in mese, duravano l’intero anno, o per le maternità degli insegnanti titolari o, e molto spesso, in sostituzione di docenti che nessuno ha mai visto, perché magari si trovano a centinaia di chilometri di distanza. Per il primo giorno di assenza, tra noi insegnanti “visibili”, ci siamo sempre sostituiti senza battere ciglio, ma il buco amministrativo si è allargato comunque.
Quest’anno, tra gennaio e febbraio, all’epoca delle influenze, il problema si è presentato in tutta la sua gravità. Il Circolo sta già spendendo il suo budget per supplire tre insegnanti assenti dall’inizio dell’anno scolastico e “malati” in previsione fino a giugno. Se qualcuno di noi, che a scuola ci siamo, si becca un’influenza, per salvare quel poco di fondi che ci serve per pagare gli incarichi straordinari, i progetti teatro e musica che offriamo da anni, e financo i gessetti per le lavagne normali, dobbiamo sostituirci tra noi, dando la disponibilità ad essere chiamati da un’ora all’altra o spostandoci sulle classi scoperte appena ne abbiamo la possibilità. E lo facciamo, anche per la metà del compenso che ci spetterebbe, evitando di dividere i bambini nelle altre classi, ma pur sempre creando disagio alla classe, che si vede ruotare anche tre maestre diverse nell’arco di una giornata e certamente non può seguire un buon lavoro didattico.
Che dite: non siamo ormai alla frutta?
In compenso ci mandano la visita fiscale (e pagano lautamente il medico, sempre con lo stesso fondo) anche per un solo giorno di assenza, controllano nello stesso modo i docenti a casa da sempre (non si può indagare il referto di un medico!), varano una bella legge come quella della Gelmini, che annulla le compresenze (cioè i laboratori, le uscite, i progetti, il lavoro di gruppo, gli interventi individualizzati, i recuperi, gli sviluppi…), sopprime la programmazione, ci obbliga a due ore in più settimanali, ci rimanda ai bei tempi in cui eravamo padroni della classe.
Non si veda vittimismo degli insegnanti in tutto ciò: anche se sarebbe ora di darci un taglio con le accuse di indolenza e incompetenza che si fanno alla scuola da parte di certi media (pieni di operatori culturali di ben altro calibro, rispetto ai docenti! Certamente di ben altro stipendio) o di gente che dalla scuola è lontana e nulla ne sa (ma sono tutti professori per parlare di calcio e di bei tempi andati). È che siamo davvero molto preoccupati: la scuola pubblica è sempre più penalizzata, tagliata, disattesa, lasciata allo sbando. Si guardi per verifica l’aumento vertiginoso delle iscrizioni alle scuole private di quest’anno!
C’è un bella notizia, però. I tanti di noi che nella scuola ci hanno messo l’impegno, la mente ed il cuore non hanno intenzione di mollare. Abbiamo intenzione di resistere, addirittura abbiamo voglia di batterci (inedito, per dei maestri). Stiamo cercando alleati e sappiamo che li troveremo per primi nei genitori dei nostri alunni.
Non è una gran bella idea quella di indebolire le risorse sul futuro per una comunità in crisi, prova ne sia che all’estero si fa il contrario. Non è nemmeno una bella idea quella di dividere una comunità in crisi, deviando una parte dell’utenza verso istituzioni private, quando la scuola è il primo e spesso l’ultimo posto in cui si può stare bene tutti insieme.
Non mi pare nemmeno una buona idea prendersela proprio con la scuola che funziona meglio in Italia, molto in alto nelle graduatorie delle indagini internazionali, solo perché i nostri studenti sono troppo piccoli per andare in piazza e durante le vacanze si possono firmare circolari senza che nessuno ci faccia caso.
I nostri ragazzi sono il futuro di tutti, la cosa più preziosa che possa avere una società. In un’epoca di riflessioni s’impongono delle scelte, del coraggio e anche dei sacrifici, che siamo disposti a fare, purché se ne condividano i fini e le modalità.
Modena, Febbraio 2009,
Cristina Tioli
(9° Circolo Didattico di Modena, scuola primaria “M. L. King”)
giovedì 5 marzo 2009
Risultati raccolta firme per il ricorso al T.A.R.
Oggi pomeriggio a Sesto, al Circolo Arci La Costituzione, con la preziosa collaborazione dell'avv. Francesca Scatolini che ringraziamo per la disponibilità, abbiamo raccolto 120 firme per il ricorso al T.A.R. contro la Circolare Ministeriale n. 04/09 sulle iscrizioni. Un vero successo!
Grazie a tutti quelli che hanno aderito e che hanno contribuito a diffondere le informazioni!
Grazie a tutti quelli che hanno aderito e che hanno contribuito a diffondere le informazioni!
martedì 3 marzo 2009
A proposito di un corretto avvio del prossimo anno scolastico...
PER TUTTE LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO
SIETE PROPRIO SICURI CHE A SETTEMBRE, ALL’INIZIO DELLA SCUOLA, TROVERETE TUTTI GLI INSEGNANTI IN CLASSE?
Fino ad oggi, o forse sarebbe meglio dire fino a ieri, tutte le operazioni riguardanti il personale docente di ruolo (trasferimenti, immissioni in ruolo, assegnazioni provvisorie) dovevano concludersi entro il 31 luglio cosicché potessero poi essere individuati i restanti posti vacanti da assegnare al personale docente “precario” con un incarico annuale con decorrenza 1° settembre. Questo consentiva un corretto avvio dell’anno scolastico permettendo a tutti i docenti di partecipare alle scelte didattiche e programmatiche decise nei primi collegi, conoscere i colleghi con i quali ci si sarebbe trovati a lavorare in team, avere notizie preliminari sulla situazione della classe o delle classi nelle quali ci si sarebbe trovati a lavorare.
Con il decreto “mille proroghe” deciso dal Governo, a partire dall’anno scolastico 2009/2010 tutte quelle operazioni che avrebbero dovuto concludersi entro il 31 luglio slitteranno di un mese e dovranno quindi terminare entro la fine del mese successivo, il 31 agosto. Ciò potrebbe comportare la proroga al mese di settembre inoltrato di tutte le altre operazioni relative al conferimento degli incarichi di supplenza ad esse legate e, di conseguenza, un sesto del personale docente potrebbe non risultare in servizio all’inizio dell’anno scolastico.
Tutto ciò inciderà sulla qualità dell’offerta formativa e costituirà pregiudizio al corretto avvio dell’anno scolastico.
Cosa verrà fatto per garantire un corretto avvio dell’anno scolastico per TUTTI GLI STUDENTI?
SIETE PROPRIO SICURI CHE A SETTEMBRE, ALL’INIZIO DELLA SCUOLA, TROVERETE TUTTI GLI INSEGNANTI IN CLASSE?
Fino ad oggi, o forse sarebbe meglio dire fino a ieri, tutte le operazioni riguardanti il personale docente di ruolo (trasferimenti, immissioni in ruolo, assegnazioni provvisorie) dovevano concludersi entro il 31 luglio cosicché potessero poi essere individuati i restanti posti vacanti da assegnare al personale docente “precario” con un incarico annuale con decorrenza 1° settembre. Questo consentiva un corretto avvio dell’anno scolastico permettendo a tutti i docenti di partecipare alle scelte didattiche e programmatiche decise nei primi collegi, conoscere i colleghi con i quali ci si sarebbe trovati a lavorare in team, avere notizie preliminari sulla situazione della classe o delle classi nelle quali ci si sarebbe trovati a lavorare.
Con il decreto “mille proroghe” deciso dal Governo, a partire dall’anno scolastico 2009/2010 tutte quelle operazioni che avrebbero dovuto concludersi entro il 31 luglio slitteranno di un mese e dovranno quindi terminare entro la fine del mese successivo, il 31 agosto. Ciò potrebbe comportare la proroga al mese di settembre inoltrato di tutte le altre operazioni relative al conferimento degli incarichi di supplenza ad esse legate e, di conseguenza, un sesto del personale docente potrebbe non risultare in servizio all’inizio dell’anno scolastico.
Tutto ciò inciderà sulla qualità dell’offerta formativa e costituirà pregiudizio al corretto avvio dell’anno scolastico.
Cosa verrà fatto per garantire un corretto avvio dell’anno scolastico per TUTTI GLI STUDENTI?
domenica 1 marzo 2009
Sesto: raccolta firme per il ricorso al T.A.R.
Come molti di voi già sapranno, i comitati della Toscana in difesa della scuola pubblica, attraverso il coordinamento regionale, stanno predisponendo un ricorso al T.A.R. contro la circolare ministeriale sulle iscrizioni (n.ro 4/09).
Un gruppo di avvocati si è messo a disposizione per raccogliere e autenticare le firme. Sabato 21 in Piazza Ghiberti a Firenze, sabato 28 a Fiesole, domenica 29 al Girone, e nei prossimi giorni in altri comuni, sono già stati organizzati dei banchini per la raccolta delle adesioni.
Anche noi a Sesto, grazie alla disponibilità dell’avv. Francesca Scatolini, abbiamo la possibilità di aderire al ricorso, firmando
Giovedì 5 marzo, dalle 18.00 alle 19.30
al Circolo Arci la Costituzione (ex macelli)
via Gramsci 560
Possono firmare: genitori degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, studenti delle superiori maggiorenni, personale della scuola docente e non docente.
Occorre presentarsi con documento d’identità e codice fiscale; verrà chiesto un piccolo contributo volontario (min. 1 €) per coprire le spese dl ricorso.
E’ un’azione che richiede non più di 5 minuti, ma che serve a far sentire la nostra voce!
Un gruppo di avvocati si è messo a disposizione per raccogliere e autenticare le firme. Sabato 21 in Piazza Ghiberti a Firenze, sabato 28 a Fiesole, domenica 29 al Girone, e nei prossimi giorni in altri comuni, sono già stati organizzati dei banchini per la raccolta delle adesioni.
Anche noi a Sesto, grazie alla disponibilità dell’avv. Francesca Scatolini, abbiamo la possibilità di aderire al ricorso, firmando
Giovedì 5 marzo, dalle 18.00 alle 19.30
al Circolo Arci la Costituzione (ex macelli)
via Gramsci 560
Possono firmare: genitori degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, studenti delle superiori maggiorenni, personale della scuola docente e non docente.
Occorre presentarsi con documento d’identità e codice fiscale; verrà chiesto un piccolo contributo volontario (min. 1 €) per coprire le spese dl ricorso.
E’ un’azione che richiede non più di 5 minuti, ma che serve a far sentire la nostra voce!
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