Scontro sulla scuola, la Toscana dice no a nuovi accorpamenti
La Regione ricorre in Corte Costituzionale contro l'imposizione di Palazzo Chigi. Targetti: "Invadenza pesante su nostre competenze"
Il governo impone l’ulteriore accorpamento di tutti gli istituti comprensivi con una popolazione scolastica inferiore ai 1000 studenti e la Regione Toscana decide di ricorrere davanti alla Corte costituzionale: “Si tratta - ha spiegato Stella Targetti, vice-presidente della Regione con delega all’Istruzione - di un’invadenza pesante rispetto a prerogative di carattere prettamente regionale. In Toscana su 246 istituti comprensivi 149 contano meno di mille studenti: applicare l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio significherebbe cambiare nuovamente la loro organizzazione con conseguenze negative che si ripercuoterebbero sull’intero sistema scolastico”.
In attesa di conoscere l’esito del vaglio di costituzionalità del provvedimento da parte della Consulta, Targetti, che copre anche l’incarico di presidente della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni italiane (il ricorso alla Corte costituzionale è stato avanzato congiuntamente assieme alle altre sei regioni guidate dal centrosinistra), riconosce comunque l’esigenza di “doversi preparare al peggio”: “Non possiamo permetterci - sottolinea - che le nostre scuole rimangano senza dirigente scolastico”.
Il ricorso contro il contenuto della manovra finanziaria di luglio si inserisce in un contesto di rapporti, in materia scolastica, fra governo nazionale e regionale, già ampiamente tormentati: per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, che si inaugurerà ufficialmente domani, la Regione Toscana ha dovuto sborsare 5,5 milioni di euro di risorse proprie per consentire l’assunzione di 200 insegnanti nella scuola d’infanzia, che permetteranno l’apertura di 98 sezioni “Pegaso”, capaci di riconoscere il diritto all’asilo ad altrettanti 2500 bambini. Per quanto riguarda la salvaguardia di tutte le richieste di tempo pieno nelle scuole elementari, “questo - ha reso noto Targetti - si è reso possibile, grazie a una speciale collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che ha permesso un’efficace rimodulazione del corpo docente all’interno dei rispettivi distretti scolastici”. […]
Da http://iltirreno.gelocal.it
23/10/2011
domenica 23 ottobre 2011
venerdì 7 ottobre 2011
Oggi gli studenti scendono in piazza
Si mobilitano gli studenti toscani, il 7 ottobre in piazza
06/10/2011
“Saremo ovunque per salvare una generazione. Non è un semplice motto, è una dichiarazione di intenti. Non si parla solo di scuola, ma di un intero mondo giovanile sconvolto che rischia di rimanere in un limbo privo di prospettive. I tagli alla scuola pubblica sono solo la punta dell'iceberg di un progetto depressivo che abbraccia studenti medi ed universitari, disoccupati e precari, e che mostrerà i suoi effetti nefasti solo quando sarà troppo tardi per rimediare” così si esprimono i ragazzi della Federazione degli Studenti della Toscana alla vigilia della mobilitazione indetta in tutta Italia.
“E' umiliante – denunciano –, dopo anni di proteste e di proposte, dover ancora sollecitare l'attenzione su una questione sottovalutata ampiamente dall'opinione pubblica e dal governo. Dimostra che, negli anni, niente è stato accolto di tutto ciò che di buono e ragionevole è pervenuto dalle tante voci degli studenti.Il governo ha raggiunto il risultato di riuscire a separare, ad allontanare l'opinione pubblica da un mondo giovanile che ha bisogno di tutto, fuorché di essere abbandonato. E ad abbandonarlo sono stati, a volte, i genitori stessi, dimentichi di essere stati proprio loro in un passato non troppo remoto in prima linea per conquistarsi un posto nel mondo. Ed anche i presidi, che conoscono in prima persona quali sono i risultati delle famose ‘riforme epocali’ della scuola pubblica, che sanno quanti sforzi devono essere fatti per mandare avanti gli istituti in un periodo di crisi come questo, e che adesso hanno scelto la linea dura proprio nei confronti degli studenti, quando avrebbero il compito di salvaguardarli e tutelarli. La chiave di lettura di una situazione come questa – continuano i ragazzi di Federazione degli Studenti – è in una questione culturale con la quale il Paese deve fare i conti, che è figlia di vent'anni di individualismo esasperato, e che rischia di trascinarci tutti nel baratro, insieme. L'unica via d'uscita è ricostruire un progetto di scuola che metta insieme al tavolo studenti, genitori e docenti, sindacati e imprese, uniti contro un governo assente e per un sistema formativo migliore. Salvare una generazione non significa solo dare speranza a un movimento, significa serrare i ranghi e scendere in piazza sicuri e decisi che la via da intraprendere è una sola, ed è fatta dalle tante proposte di chi la scuola la vive ogni giorno.Per questi motivi la Federazione degli Studenti Toscana scenderà in piazza Venerdì 7 Ottobre a manifestare in tutte le province della regione, per ricordare ancora una volta a chi ci governa che niente e nessuno potrà ostacolare i legittimi sogni di un movimento serio e consapevole”. […]
06/10/2011
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