COMITATO GENITORI INSEGNANTI PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
comunicato stampa
Pisa, 26 novembre 2010
Bloccare il presente per liberare il futuro: il 24 e il 25 novembre migliaia di studenti universitari hanno riversato nelle piazze, e portato all'attenzione di tutto il mondo con l'occupazione dei monumenti immagine (dalla Torre pendente al Colosseo alla Mole Antonelliana), la rabbia di tutto il mondo della conoscenza contro la logica brutale dei tagli e della gestione autoritaria del governo. Tagli che colpiscono tutti gli ordini di scuole, dalla materna alle università, e che sono l’arma potente messa in campo per operare la devastazione del sistema pubblico di istruzione, riportandoci indietro agli anni ’50, all’istruzione per pochi eletti, da un lato, all’apprendistato, alla precarietà, alla subalternità culturale e sociale per tutti gli altri, dall’altro.
Non si parli di merito, quando si tagliano del 90% i fondi per il diritto allo studio.
Non si parli di merito, quando si lasciano andare letteralmente a pezzi scuole ed università.
Non si parli di merito, quando si tagliano le ore destinate all’istruzione e si gettano i ragazzini a lavorare più o meno gratuitamente nelle aziende.
Non si parli di merito, quando si uccide il sostegno.
I tagli colpiscono tutti, ma, come sempre, a subirne le conseguenze saranno i soggetti più deboli per condizioni personali, sociali, economiche e culturali.
Le scuole medie della nostra provincia hanno avuto la “fortuna” di essere scelte per partecipare al concorso a premi del ministro Gelmini destinato ad elargire qualche spicciolo. Una scelta aberrante dal punto di vista della dignità del lavoro docente, volta a distruggere l’idea dell’insegnamento come lavoro collettivo, e ancora peggiore dal punto di vista della didattica: se il salario degli insegnanti è dipendente dalla risposta a freddi test nazionali da parte degli studenti, quale futuro avrà la didattica personalizzata, attenta ai bisogni dei singoli ragazzi, finalizzata a far crescere tutti? Quale spazio avrà lo sviluppo del sapere critico? La scuola che vogliamo è quella delle pari opportunità formative per tutti e tutte, la scuola di tutti e per ciascuno: la scuola dei test è quella nozionistica, minimale, beceramente informativa, oltretutto finalizzata non all'apprendimento ma a qualche spicciolo in più in busta paga.Come genitori e insegnanti delle scuole del primo ciclo saremo sempre a fianco degli studenti universitari per la loro battaglia in difesa del sapere bene comune.
La loro lotta è la nostra lotta.
Comitato genitori insegnanti difesa scuola pubblica Pisa
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